Le nazioni verso la I guerra mondiale

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

Lez 3
LE NAZIONI VERSO LA GUERRA
➢ L’Inghilterra basa la sua potenza su un regime parlamentare, un’industria moderna e un’assoluta egemonia finanziaria. Estende il suo dominio coloniale, conquistando il Sudafrica, sconfiggendo i Boeri.
➢ La Francia attraversa un periodo di assestamento. Dopo la caduta di Napoleone III, viene sconfitta dalla Prussia e perde le regioni dell’Alsazia e della Lorena. Retta da una repubblica (unica tra tutte le nazioni europee), conosce un notevole sviluppo economico; continua la corsa verso i possedimenti coloniali.
➢ La Germania conosce uno straordinario sviluppo industriale, che portò allo sviluppo di un imponente movimento operaio e al consolidamento del partito socialista. Non puntò molto sulle colonie, ma sull’esercito e le industrie diventando la più temibile potenza del mondo.
➢ L’Austria è in lento declino; composta da molti popoli di diversa nazionalità che impedivano il consolidamento del potere politico. Lo sviluppo economico è modesto.
➢ La Russia resta uno stato assoluto e dispotico. La crisi è inevitabile per le spaventose condizioni in cui versava la popolazione. Molte manifestazioni e sciopero costringono lo zar Nicola II a concedere alcune libertà dopo lo scoppio della rivoluzione del 1905. Queste concessioni hanno, però, breve vita.
➢ L’Italia durante l’età giolittiana conosce il decollo industriale, molti miglioramenti a livelli sociale con le riforme. Politicamente ancora non è unificata perché le terre al confine sono ancora in mano austriaca. Si prepara ad intraprendere per questo la quarta guerra d’indipendenza ossia la grande guerra.
LE CAUSE CHE PORTANO ALLA GUERRA
Il periodo che precede la prima guerra mondiale (o la grande guerra) è un periodo di pace armata. Verso il 1910 le nazioni europee sono divise in due schieramenti:
➢ triplice intesa: Inghilterra, Francia, Russia
➢ triplice alleanza: Germania, Austria, Italia
Lo scoppio della grande guerra è la conseguenza del clima di tensione tra le potenze europee, determinato da antichi rancori e da situazioni in sospeso. La causa determinante fu l’uccisione dell’erede al trono d’Austria, l’arciduca Francesco Ferdinando, ma più significative sono le cause remote che portarono al conflitto armato.
Tra le cause remote abbiamo:
1) il contrasto tra Germania e Inghilterra - La Germania infatti era impegnata nella penetrazione commerciale e finanziaria nell'Europa sud-orientale e nell'Impero Ottomano; ma questo, intimoriva Francia e Russia e soprattutto minacciava gli interessi britannici nel Medio Oriente. La Germania intendeva insidiare la supremazia navale britannica per questo potenzia la propria flotta. Anche l'Inghilterra si impegnò di conseguenza nella corsa agli armamenti.
2) Il contrasto franco-tedesco - La Francia mirava a riprendere alla Germania l'Alsazia-Lorena. Tra le due nazioni erano ancora freschi i dissapori per le due crisi marocchine del 1906 e 1911 che videro la vittoria della Francia
3) Il pangermanesimo del Reich - La Germania mirava inoltre ad estendere la sua frontiera orientale fino a comprendere i territori sul mar Baltico e la Polonia russa in una grande Mitteleuropea tedesca.
4) L'irredentismo italiano - L'Italia era opposta all'Austria per la questione delle terre irredente di Trento e Trieste per il controllo dell’Adriatico.
5) Il contrasto austro-russo e l'irredentismo nei Balcani - In questa area le due guerre balcaniche del l912-13 portarono al rafforzamento della Serbia e alimentarono la volontà di rivincita dell'Austria, che si sentiva minacciata.
6) L’espansione coloniale – Tutte le potenze mirano ad estendere le proprie colonie e attuano una corsa agli armamenti. Le crisi marocchine e le guerre balcaniche furono una sorta di preparazione generale alla grande guerra.
La prima guerra mondiale
La causa occasionale della guerra fu l'eccidio di Sarajevo (28 giugno 1914), in cui trovarono la morte l’arciduca ereditario d’Austria Francesco Ferdinando e la moglie, per mano dell’irredentista Gavrilo Princip.
PRIMO ANNO DI GUERRA 1914
L'Austria prese spunto dall'attentato di Sarajevo per muovere guerra alla Serbia, e il 23 luglio presentò un ultimatum a Belgrado, chiedendo tra l'altro la partecipazione di rappresentanti austriaci al processo contro l'organizzazione nazionalista serba "Mano nera", responsabile dell'attentato; Gavrilo Princip era, infatti, cittadino bosniaco, e come tale suddito austroungarico. Questa richiesta venne lo stesso respinta dai serbi, e il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia.
Il 10 agosto la Germania, alleata all’Austria, tramite la triplice alleanza, ma realmente spinta da propri interessi, dichiara guerra alla Russia, a sua volta alleata della Francia .
L'Inghilterra, inizialmente si adopera per la mediazione, ma dopo l’occupazione tedesca delle coste belghe, entrò in guerra il 13 agosto.
L'Italia, forte del fatto che la Triplice aveva carattere difensivo, mentre in questo caso l'Austria era l'aggressore, si dichiara neutrale il 3 agosto.
La Turchia, prima neutrale a novembre viene coinvolta nel conflitto
Il Giappone dichiara guerra alla Germania, dando così dimensione mondiale al conflitto.
Sul fronte occidentale la guerra cominciò con notevoli successi per le truppe tedesche, che penetrarono in pochi giorni in Francia, attestandosi a 40 Km da Parigi.
Ma la controffensiva delle armate francesi (guidate da Joseph Joffre), sferrata sulla Marna il 6-12 agosto, interruppe l'avanzata tedesca. La prevista guerra lampo divenne così una logorante guerra di posizione.
Sul fronte orientale, le armate tedesche imposero dure sconfitte all’esercito esercito zarista nella zona del Baltico e nella battaglia dei Laghi Masuri (5-13 settembre), che però blocca l'offensiva austriaca in Galizia.
La colonia tedesca del Togo cade in mano inglese, mentre il Giappone conquista i possedimenti tedeschi nel Pacifico e in Cina.
SECONDO ANNO 1915
Durante quest'anno l'andamento del conflitto è favorevole agli imperi centrali.
Sul fronte occidentale si combatte un’estenuante guerra di logoramento in trincea. I combattimenti più intensi sono quelli a Ypres (22 aprile-25 maggio), dove i tedeschi fanno uso per la prima volta di gas tossici (fosgene e iprite).
Nel corso di una seconda offensiva nella zona dei laghi Masuri (febbraio) le armate tedesche sconfissero duramente l'esercito russo, completando la conquista della Prussia Orientale.
Tra ottobre e dicembre, attaccati contemporaneamente dalle truppe tedesche e della Bulgaria, Serbia e Montenegro sono occupati dagli Imperi centrali.
Le forze dell'Intesa tentano un attacco combinato per mare e per terra alla Turchia per il controllo dei Dardanelli ma l’operazione si rivela un fallimento.
inizia anche la guerra sottomarina tra Germania e Inghilterra. Il 7 maggio viene affondato il transatlantico inglese Lusitania.
In Italia la dichiarazione di neutralità provoca le accese proteste e la popolazione si divide tra interventisti e neutrali.
Intanto il governo di Antonio Salandra apre le trattative con l'Intesa, con la quale stipula il 26 aprile 1915 il Patto di Londra, che impegna l'Italia ad entrare in guerra entro un mese a fianco di Inghilterra, Francia e Russia, in cambio dei territori austriaci del Trentino, Alto Adige, Istria, Dalmazia settentrionale, le città di Trieste, Gorizia e Gradisca, la piena sovranità sul porto albanese di Valona (occupato dall'Italia alla fine del 1914), oltre che di compensi territoriali nelle colonie.
Per intimidire la Camera dei deputati, chiamata a ratificare il Patto di Londra, gli interventisti inscenano violente manifestazioni ("radioso maggio"), così l'Italia, il 3 maggio si stacca dalla Triplice Alleanza, e dichiara guerra il 24 maggio all'Austria-Ungheria.
TERZO ANNO DI GUERRA 1916
Dal punto di vista strategico gli avvenimenti bellici del 1916 volsero leggermente a favore dell'intesa, che sul fronte occidentale, contennero con successo la pressione tedesca. Sulla Mosa intorno al saliente fortificato di Verdun si combatté la più aspra e sanguinosa battaglia di tutta la guerra. Per alleggerire la pressione su Verdun, l'Intesa lancia un’offensiva sulla Somme, in cui si utilizzarono, per la prima volta i carri armati, senza tuttavia ottenere nessuna significativa conquista territoriale.
Nella penisola dello Jutland i Tedeschi vincono la battaglia contro gli Inglesi.
L'offensiva russa riconquista di buona parte della Galizia.
La Romania entra in guerra a fianco dell’Intesa ma tra settembre e dicembre viene occupata dai Tedeschi.
In Africa occidentale e in Medio Oriente la Germania perde tutte le sue colonie.
Sul fronte italiano gli avvenimenti si svolgono favorevolmente per il nostro esercito. Tra marzo e novembre si combattono altre cinque battaglie sull’Isonzo, intervallate il 15-24 maggio dalla Strafexpedition (spedizione punitiva) austriaca che sfonda le linee italiane in Trentino.
Il governo Calandra fu sostituito da un ministero di unione nazionale, presieduto da Paolo Boselli, in cui entrarono tutti i partiti favorevoli alla guerra (19 giugno). Il 28 agosto il nuovo governo dichiara guerra alla Germania.
QUARTO ANNO DI GUERRA 1917
È l'anno di svolta decisiva nel conflitto, sia sotto il profilo strategico e militare che sotto quello sociale, segnato da un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni europee.
I motivi caratteristici di quest’anno di guerra furono essenzialmente tre:
1 la crisi gravissima del fronte interno,
2 l' intervento militare degli Stati Uniti a fianco dell’Intesa
3 il crollo della Russia, che dopo la rivoluzione bolscevica si ritirò dalla guerra.
Il fronte occidentale rimane in una situazione di stallo. Tra febbraio e marzo i Tedeschi si ritirarono dietro la linea fortificata Sigfrido. Un effettivo grande successo per l'Intesa è l’intervento degli Stati Uniti (7 aprile), deciso in risposta agli indiscriminati attacchi del sottomarini tedeschi alle navi mercantili neutrali che rifornivano l'Inghilterra, e per il timore di perdere, in caso di vittoria tedesca, i forti prestiti fatti ai paesi dell'Intesa.
Approfittando del crollo russo le truppe degli Imperi centrali avanzano rapidamente il fronte fin quasi a raggiungere Odessa a sud, e sul Baltico. Dopo la "rivoluzione d'ottobre" il governo sovietico stipula un armistizio con gli imperi centrali.
Gli Italiani intrapresero due grandi offensive, ricordate come la decima e l'undicesima battaglia dell'Isonzo. L'Austria ottiene dalla Germania l'impiego di truppe del Reich sul fronte italiano, così gli Austro-tedeschi, pur con forze inferiori di numero a quelle italiane, ma giovandosi della sorpresa e di un uso massiccio dei gas asfissianti, lanciano un'offensiva che coglie impreparati gli Italiani, a Cividale e Caporetto (dodicesima battaglia dell'Isonzo). Cadorna dopo questa disfatta è sostituito da un nuovo capo di stato maggiore: Armando Diaz.
Ad indebolire il morale del fronte interno dei paesi in guerra è un complesso di fattori legati all'andamento delle operazioni belliche e allo sconvolgimento della vita economica e sociale.
Manifestazioni di demoralizzazione si verificano tra le truppe francesi, austriache e italiane, mentre manifestazioni contro il carovita e la guerra si svolgono in Germania e in Italia. Anche papa Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa; 1914-22), chiede la fine dell’inutile strage.
ULTIMO ANNO DI GUERRA 1918
Il quinto anno di guerra si apre con il messaggio del presidente americano Thomas W Wilson, nel quale sono fissati i quattordici punti, che serviranno come base per le trattative di pace (autodecisione dei popoli, costituzione di una Società delle Nazioni, libertà di navigazione e di commercio, fine della diplomazia segreta, ecc.).
Approfittando del protrarsi delle trattative di pace con la Russia, la Germania lancia il 18 febbraio una nuova grande offensiva, che giunge a minacciare la stessa Pietrogrado, costringendo tra l'altro il governo sovietico a trasferirsi a Mosca. In questa drammatica situazione Lenin vince le ultime opposizioni anche di molti bolscevichi e ottiene la pace di Brest-Litovsk (3 marzo) con gli Imperi centrali.
Il colpo decisivo all'Austria è dato dalle truppe italiane sul Piave.
L'arrivo di materiale bellico americano consente all'esercito italiano di resistere ad un'ultima offensiva austriaca sul Piave, nella vittoriosa battaglia di Vittorio Veneto. Il 3 novembre l'Austria firma così l'armistizio di Villa Giusti, presso Padova, con l'Italia, mentre le truppe italiane conquistano Trento e Trieste.
La vittoria italiana accelera la dissoluzione dell'impero austriaco. L'imperatore Carlo I parte per l'esilio e viene proclamata la repubblica. Dal vecchio impero austro-ungarico nascono nuovi Stati nazionali: Cecoslovacchia, Ungheria e Iugoslavia.
La battaglia di Amiens è il vero momento di svolta del conflitto sul fronte occidentale; dopo di allora, infatti, delle forze dell'Intesa avanzano rapidamente sul Reno.
La situazione della Germania, precipita per la rivolta del fronte interno. L'opposizione democratica alla guerra porta, infatti, all'ammutinamento della flotta (3-5 novembre). Guglielmo II rinuncia al trono tedesco e proclama la repubblica. L'11 novembre il nuovo governo tedesco firma l'armistizio, mette fine alla prima guerra mondiale.
I TRATTATI DI PACE
La Conferenza di Parigi - Tra il 18 gennaio 1919 e il 10 agosto 1920 si riuniscono nella Conferenza di pace di Parigi i delegati degli Stati vincitori: Lloyd George per l'Inghilterra, Clemenceau per la Francia, Wilson per gli Stati Uniti. L'Italia è rappresentata dal ministro Orlando e dal ministro Sonnino, i quali tuttavia svolgono un ruolo secondario e abbandonano temporaneamente la conferenza di pace (24 aprile 1919) per protesta contro il Manifesto al popolo italiano, nel quale il presidente americano critica come imperialistiche le rivendicazioni di Roma sulla Dalmazia e nei Balcani.
La conferenza di Parigi fissa i criteri fondamentali dei trattati di pace e stabilisce la costituzione di una grande Società delle Nazioni (con sede a Ginevra), la quale avrebbe dovuto garantire la libertà e la sicurezza dei popoli senza ricorrere alle armi.
Trattato di Versailles (28giugno 1919) fissa le condizioni di pace con la Germania, costretta a cedere l’Alsazia-Lorena alla Francia.
Viene inoltre creato il "corridoio polacco" nei territori già tedeschi della Prussia Orientale, per consentire alla Polonia uno sbocco sul Mare Baltico presso Danzica. Il bacino carbonifero tedesco della Saar viene occupato per 15 anni dalle truppe francesi e la Renania venne smilitarizzata e posta sotto il controllo francese fino al 1930. La Germania perde tutte le colonie.
Altre clausole del trattato impongono limitazioni alle dimensioni e all'armamento dell'esercito tedesco, e fissano l'ammontare delle riparazioni di guerra (270 marchi d’oro) dovute ai paesi vincitori.
Con l'ultimatum di Londra (maggio 1921) l'Intesa riduce a 132 miliardi le riparazioni richieste, ma prevede in caso di inadempimento, l'occupazione militare della regione industriale tedesca della Ruhr (avviene nel gennaio 1923).
I trattati di pace con Austria e Ungheria fissano le condizioni di pace con l’Austria e l’Ungheria. L’Austria è ridotta ad un piccolo stato repubblicano, privo di sbocchi sul mare; l’Italia ottiene Trento, il Tirolo meridionale, Trieste e l’Istria.
Con il trattato di Neuilly (27 novembre 1919) la Bulgaria cede parte della Macedonia alla Jugoslavia e la Tracia occidentale alla Grecia.
Il trattato di Sèvres (10 agosto 1920) con la Turchia segna lo smembramento definitivo dell’impero Ottomano e l’internazionalizzazione degli Stretti. La Turchia europea viene ridotta alla regione di Istanbul, Dodecanneso e Rodi passarono all'Italia. In Medio Oriente la Turchia perse la sua sovranità su: Siria e Libano (affidati in mandato alla Francia), Iraq, Arabia e Palestina (in mandato all'Inghilterra).
In Palestina infine non viene realizzato lo stato ebraico promesso dagli Inglesi al movimento sionista; inizia tuttavia un intenso flusso migratorio di Ebrei dall’Europa verso la Palestina.
Sui territori appartenuti all’impero austro-ungarico nascono: il regno di Jugoslavia, formato da Serbia e Montenegro, e dal territorio austro-ungarico di Croazia, Bosnia-Erzegovia, Dalmazia e Corniola; la repubblica di Cecoslovacchia, comprendente la Boemia, Slovacchia.
Dopo la fine del conflitto si ricostruisce uno Stato dipendente polacco, la repubblica di Polonia. Sempre nel 1920 sui territori baltici appartenuti all'impero zarista si rendono autonome quattro repubbliche: Lituania, Estonia, Lettonia, Finlandia, riconosciute nel 1920 dalla Russia sovietica.
LE CONSEGUENZE DELLA GRANDE GUERRA
Le conseguenze della guerra furono innanzitutto devastanti sul piano sociale i morti furono 9 milioni, mentre numerosi altri milioni di ex-combattenti trovarono enormi difficoltà di reinserimento nella vita, civile e produttiva. Inoltre le privazioni di guerra indebolirono gli organismi e facilitarono la diffusione di epidemie, la più rilevante delle quali fu l’influenza spagnola, che nell'inverno 1918-19 colpì circa la metà del genere umano, provocando più morti della guerra (solo in Italia morirono oltre 600.000 persone).
Le difficoltà di riconversione produttiva dell'industria entrata in crisi dopo la fine delle commesse belliche, e la grossa crescita del debito pubblico di tutti gli Stati belligeranti, ebbero disastrosi effetti sul mercato del lavoro, con l’aumento della disoccupazione, e in generale su tutti i percettori di un reddito fisso Si innescò così una stagione di intenso ribellismo sociale che trovava alimento anche nell'esempio rivoluzionario della Russia sovietica. Le relazioni internazionali furono inoltre contraddistinte da un’acuta tensione, dovuta alla tendenza al revisionismo dei trattati di pace, che interessava soprattutto la Germania tra i paesi vinti, e l'Italia tra i vincitori. La Germania infatti considerava inique le riduzioni al sue territorio, lo stato di tutela a cui era sottoposta, oltre che troppo onerose le riparazioni di guerra; d'altro canto la sua principale antagonista, la Francia mantenne un atteggiamento intransigente, dimostrandosi disposta a riprendere il conflitto in caso di insolvenza tedesca
La questione di Fiume (1919-24) - Anche in Italia era forte, soprattutto tra i nazionalisti, la delusione per la "vittoria mutilata", cioè per la mancata espansione in Africa e nei Balcani. Diretta conseguenza di questi sentimenti fu il colpo militare con cui un gruppo di ribelli dell'esercito, guidati da Gabriele D'Annunzio, occuparono il 12 settembre 1919 la città dalmata di Fiume proclamandone l’annessione all’Italia. Dopo difficili trattative tra Italia e Iugoslavia, la questione poté essere regolata dal trattato di Rapallo (12 novembre 1920), stipulato dal ministro Giolitti per il quale Fiume fu riconosciuta stato indipendente e l'Italia rinunciò alla Dalmazia in favore della Iugoslavia. Il trattato non venne tuttavia riconosciuto dai legionari di Fiume, tanto che il governo italiano dovette occupare militarmente la città nella notte di natale del 1920.
Successivamente il trattato di Roma (27 gennaio 1924) stipulato dal governo Mussolini, sancì l’annessione di Fiume all’Italia.
Schema riassuntivo: la prima guerra mondiale
28/6/14 eccidio di Sarajevo
Cause remote:
1) contrasto tra Germania e Inghilterra
2) contrasto franco-tedesco
3) pangermanesimo del Reich
4) irredentismo italiano
5) contrasto austro-russo e irredentismo nei Balcani
1914- I anno di guerra
I militari dominano la prima fase della guerra in quanto guerra di movimento per i primi 6 mesi, per i restanti 4 anni di guerra di trincea, ritornano i politici
➢ 23/7 ultimatum dell’Austria a Belgrado, dove, chiede la partecipazione di rappresentanti austriaci al processo contro l’organizzazione nazionalista serba “Mano nera” → Respinto dei Serbi

➢ 28/7 Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia
➢ 1/8 Germania (si allea all’Austria perché vuole muovere guerra alla Francia) dichiara guerra alla Russa (entra in guerra la Francia)

➢ Piano Schlieffen = invasione del Lussemburgo e del Belgio (neutrale)
➢ 3/8 Inghilterra inizialmente si adopera per la mediazione, poi dopo la presa del Belgio,
➢ 3/8 Italia si dichiara neutrale
➢ Giappone dichiara guerra alla Germania per impossessarsi delle colonie cinesi

Carattere mondiale del conflitto

FRONTE OCCIDENTALE
Numerosi successi per la Germania
Marna = Francia ferma Germania
Fallimento piano Schlieffen
guerra lampo > di posizione
FRONTE ORIENTALE
Numerose vittorie tedesche
Sconfitta esercito zarista
Battaglia dei laghi Masuri
Russia blocca Austria in Galizia ed entra in Ungheria
• Africa: la colonia tedesca del Togo cade in mano inglese
• Giappone: conquista i possedimenti tedeschi nel Pacifico e Cina
INTESA
Russia/ Serbia
Inghilterra/Francia
Giappone
IMPERI CENTRALI
Germania
Austria
Ungheria
NEUTRALI
Italia
Belgio
Turchia
1915- II anno
FRONTE OCCIDENTALE
Ypres = tedeschi usano per la prima volta i gas
Guerra sottomarina tra Germania e Inghilterra
Affondamento della Lusitania
FRONTE ORIENTALE
Bulgaria si affianca agli imperi centrali
Laghi Masuri = sconfitta russa
Serbia e Montenegro occupati
Fallimento inglese dei Dardanelli
L’Italia in guerra
3/8/14 dichiarazione di neutralità > gli interventisti protestano
INTERVENTISTI:
1. SX: Democratici,Repubblicani irredentisti, Frange socialista (contro l’Austria)
2. DX: Nazionalisti, irredentisti, dx conservatrice antigiolittiana (contro l’Austria)
Cattolici conservatori (a favore dell’Austria)
NEUTRALI:
1) Giolitti e i liberali (neutralità in cambio di Trento)
2) Socialisti
3) Cattolici (maggioranza, per la condanna di Benedetto XV)
➢ 26/4/15 Patto di Londra (Sonnino): l’Italia entra in guerra con l’intesa in cambio delle terre irredenti
➢ Maggio radioso: gli interventisti inscenano violente manifestazioni
➢ 3/5 l’Italia si stacca dalla Triplice alleanza
➢ 24/5 dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria
1916- III anno
FRONTE OCCIDENTALE
➢ Interventi a favore dell’Intesa
➢ Verdun: battaglia più aspra (900.000 morti)
➢ Offensiva sulla Somme: 1° utilizzo dei carri armati inglesi
➢ Jutland: unico scontro tra la marina inglese e tedesca (vince)
FRONTE ORIENTALE
➢ Riconquista russa della Galizia
➢ Romania entra in guerra per prendere la Transilvania asburgica
➢ Romania occupata
➢ Africa occidentale: perdita di tutte le colonie tedesche
➢ Turchia costretta a ritirarsi dall’Armenia
FRONTE ITALIANO
➢ Avvenimenti favorevoli
➢ 5 battaglie sull’Isonzo
➢ Strafexpedition: spedizione punitiva austriaca
➢ Conquista della Galizia
➢ Governo Salandra sostituito Borselli
➢ 28/8 dichiarazione di guerra alla Germania
1917 – IV anno
Anno della svolta decisiva per:
1) crisi gravissima del fronte interno
2) intervento militare degli Usa come associati
3) crollo della Russia
FRONTE OCCIDENTALE
➢ Ritiro dei tedeschi
➢ Intervento Usa per attacchi dei sottomarini tedeschi alle navi neutrali e per finanziamenti all’Intesa
FRONTE ORIENTALE
➢ Rivoluzione russa > crollo impero zarista
➢ Rivoluzione d’ottobre → armistizio sovietico con gli imperi (15/12)
➢ Germania conquista Riga
FRONTE ITALIANO
➢ 10-11 battaglia dell’Isonzo
➢ Sconfitta di Cividale e Caporetto
➢ Ritirata italiana
➢ Cadorna viene sostituito per volere del re da Armando Diaz
CRISI FRONTE INTERNO
➢ Dissoluzione dell’impero zarista = rivoluzione socialista
➢ Sconvolgimento della vita economica e sociale in tutti i paesi
➢ Manifestazioni di disfattismo in Francia
➢ Manifestazioni contro il carovita e guerra in Germania e Italia
➢ Propaganda d’opposizione alla guerra condotta dai socialisti
➢ Papa Benedetto XV chiede fine dell’inutile strage
➢ Governi di coalizione rilanciano il tema della concordia nazionale
➢ Carlo I d’Austria cerca di rinsaldare il fronte interno ma con gli accordi di Carfù (Serbi, Croati, Sloveni) si cerca di costituire la Jugoslavia
1918 – ultimo anno di guerra
• 14 punti del presidente Wilson per le trattative di pace, vertevano su:
- libertà dei mari
- diritto all’autodecisione dei popoli
- rispetto della nazionalità
- abbattimento delle barriere economiche
- condanna dei trattati segreti e corsa agli armamenti
• Germania lancia un ultimatum a Pietrogrado
• Lenin chiede la pace di Brest-Litosk per problemi interni
• Bulgaria costretta alla resa
• Turchia firma armistizio
• Battaglia di Vittorio Veneto → sconfitta Austria da parte dell’Italia

• Armistizio Villa Giusti: annessione di Trento e Trieste
• Carlo VII va in esilio = Austria repubblica
• Nasce il regno di Jugoslavia
• Battaglia di Amiens = sconfitta e ammutinamento flotta tedesca
• 9/11 proclamazione della rep. Tedesca con Ebert → Guglielmo II rinuncia al trono

• Armistizio con l’Intesa = fine guerra
TRATTATI DI PACE
Conferenza di Parigi
18/1/19-10/8/20
Fissò i criteri dei trattati di pace e stabilì la costituzione di una società delle nazioni, con sede a Ginevra, per garantire la libertà e la sicurezza dei popoli
Trattato di Versailles
28/6/19
Germania cede: Alsazia-Lorena (Francia), Schleswig (Danimarca), Eupen e Malmedy (Belgio), Alta Slesia (Polonia). Perde tutte le colonie. Riparazioni di guerra (270 miliardi di marchi d’oro, ridotti a 132 o occupazione della Ruhr) Piano Dowes del ‘24 avvia il rimborso cancellato nel ’32 nella conferenza di Losanna
Trattato di S. Germain
10/9/19
Con il trattato di Trianon (Ungheria) smembra l’impero asburgico. Riduzione dei confini. Trento e Trieste passano all’Italia
Tr. Neuilly 27/11/19
Bulgaria cede la Macedonia, è privata dell’accesso all’Egeo
Tr. Sevres 10/8/20
Smembramento dell’impero ottomano e internazionalizzazione degli stretti (1° trattato a non essere rispettato per guerra greco-turca)
CONSEGUENZE:
➢ 9 milioni di morti (650.000 soldati italiani)
➢ Crollo di 4 imperi plurinazionali (russo, austriaco,tedesco, ottomano)
➢ Indebolimento degli organismi politici
➢ Diffusione epidemie (influenza spagnola)
➢ Crisi produttiva e debito pubblico
➢ Aumento disoccupazione
➢ Intenso ribellismo sociale
➢ Tendenza al revisionismo dei trattati di pace
LA QUESTIONE DI FIUME
• Delusione per la vittoria mutilata = mancata espansione in Africa e Balcani
• 12/9/19 D’Annunzio occupa Fiume (dalmata) annettendola all’Italia
• 12/11/20 Giolitti stipula il trattato di Rapallo = Fiume stato indipendente
• 24/12/20 i legionari occupano la città
• 27/1/24 Mussolini stipula il trattato di Roma = Fiume annessa all’Italia

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