La Santa Inquisizione

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Testo

IL TRIBUNALE

Il tribunale dell'Inquisizione fu creato nel XII secolo, quando in Occidente si diffondevano movimenti eretici come il manicheismo, il valdismo e poi il catarismo, per castigare l'eresia e gli altri delitti contro la fede cristiana come apostasia (rinnegare solennemente la propria religione per aderire ad un'altra), falsi miracoli, profanazione dell'eucarestia, stregoneria, superstizione, blasfemia, bigamia e utopia della politica e della religione.
Gli storici dividono 2 momenti dell’Inquisizione: quello medioevale e quello moderno.

GLI ERETICI

Il documento denominato “Breve informazione del modo di trattare le cause del S. Officio per i molto reverendi Vicarii della S. Inquisizione istituiti nelle diocesi di Parma e di Borgo S. Donino” scritto nella città di Parma nel 1628 riteneva eretici:

“Tutti quelli che dicono, insegnano, predicano o scrivono contro la sacra Scrittura, contro gli articoli della Santa Fede, contro i SS. Sacramenti e riti, ovvero uso d’essi; contro i decreti dei S.Concilii e determinazioni fatte dai Sommi Pontefici; contro la suprema autorità del sommo Pontefice; contro le tradizioni apostoliche; contro il Purgatorio e le indulgenze; quelli che rinnegano la Santa Fede facendosi turchi o ebrei o d’altre sette e lodano le loro osservanze e vivono conforme ad esse; quelli che dicono che ognuno si salva nella sua fede…”

Infatti, per il Santo Tribunale, la matrice “diabolica” dell’eresia era unica: diversa sunt nomina, sed una porfidia. Bisognava ritenere, inoltre, sospetti di eresia:

“Quelli che dicono prepositioni, le quali offendono gli audienti e non le dichiarano; quelli che se non dicono parole, fanno fatti ereticali, come abusare i SS. Sacramenti e in particolare l’Hostia consacrata e il Santo Battesimo, battezzando cose inanimate come calamita, carta vergine, fave, candele altri simili; quelli che abusano cose sacramentali, come Oglio santo, Cresima, Parole della Consacratione, Acqua benedetta, candele benedette; quelli che feriscono e percuotono immagini sacre; quelli che scrivono, tengono, leggono o danno ad altri da leggere libri proibiti nell’Indice o negli altri Nostri editti particolari; quelli che notabilmente si allontanano dal vivere comune dei Cattolici come il non confessarsi e comunicarsi una volta l’anno, in mangiare cibi proibiti senza necessità, nei giorni determinati dalla Santa Chiesa e simili”.

Le migliaia di persone, circa 150.000, che furono inquisite, appartenevano al movimento dei catari, a quello valdese, oppure erano ebrei, musulmani, marranos, cioè ebrei e mussulmani convertiti, o ancora protestanti e templari. Se non rientravano in nessuno di questi gruppi potevano essere streghe o semplicemente individui dalle "strane" convinzioni non coincidenti con quelle ecclesiastiche. Questo è il caso di personaggi come Giordano Bruno, filosofo arso sul rogo a Roma nell'anno 1600; Gioachino da Fiore, teologo e filosofo le cui idee vennero condannate dal Concilio lateranense nel 1215; Arnaldo da Brescia,canonico e riformatore religioso impiccato e arso come eretico a Roma nel 1155; Copernico, che, sostenendo che la terra girasse intorno al sole, vide la sua opera messa all'indice nel 1616; Galileo Galilei, accusato di avere sostenuto le tesi copernicane e costretto ad abiurare; e poi ancora Giovanna D'Arco, messa al rogo nel 1431 con l'accusa di essere eretica recidiva, apostata e idolatra.

LA STORIA DELLA SANTA INQUISIZIONE

L'Inquisizione trae il suo nome dall’ inquisitio, una quasi sconosciuta procedura del diritto romano, basata sulla formulazione di un'accusa da parte dell'autorità giudiziaria pur in assenza di denunce sostenute da testimoni attendibili. Tale procedura trova la sua ufficializzazione con il decreto Ad abolendam, emanato da papa Lucio III nel 1184, quando si cominciò a infliggere ai peccatori la pena del rogo.

La diffusione dell’Inquisizione va ricercata nel fatto che anche un delitto religioso veniva considerato disobbedienza al sovrano, e, per questo motivo, gli Inquisitori ebbero notevoli appoggi da parte del potere civile, detto "braccio secolare."
Il Concilio Lateranense (1215) e il Concilio di Tolosa (1229) arrivarono addirittura a dichiarare doveri dei vescovi ricercare e giudicare gli eretici e consegnarli per il castigo al braccio secolare.

Alcuni anni dopo questi concili, venne autorizzata la confisca dei beni degli eretici e l'impiego della tortura in questioni di fede, mentre si stabilivano particolari disposizioni che garantissero la segretezza delle procedure, l'anonimato dei testimoni e l'applicazione delle sentenze.

Con il papato di Gregorio IX (1227-1241) la procedura inquisitoria si trasformò in una nuova vera e propria istituzione che avrà in principio larga diffusione nella Francia meridionale e che verrà ufficializzata nei suoi compiti con il nome di Sacra Inquisizione. Tra i tanti manuali scritti all'epoca per riassumere la procedura sulla base della quale lavorava il tribunale, è rimasta celebre la Practica Inquisitionis hereticae pravitatis (ca.1320).

Il successore di Gregorio IX, Innocenzo IV, non trascurò di proseguire nell'opera iniziata dal suo predecessore. Nel 1252, infatti, con la bolla Ad extirpanda ribadiva l'importanza della ricerca dei peccatori, che si nascondevano nella società minandone non solo le basi religiose, ma anche quelle politiche, e rafforzava il significato della punizione corporale indicando la tortura come mezzo per "portare alla luce la verità".

Di fondamentale importanza nello sviluppo di questa istituzione fu il ruolo svolto dai re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona. Unendo le loro corone in un grande e potente regno, i due monarchi trasformarono il tribunale dell'Inquisizione in uno strumento di controllo del loro potere ed esercitarono pressioni sul pontefice affinché istituisse una nuova Inquisizione nel regno di Castiglia.

Fu così che con la bolla papale, Exigit sinceras devotionis affectus, del 1° novembre 1478 Sisto IV concesse ai sovrani spagnoli la potestà di nominare due o tre inquisitori nelle città e nelle diocesi dei loro regni. Da quel momento, si aprì una contesa tra la concezione ecclesiastica della Santa Inquisizione e quella temporale dei due re Cattolici, che vedevano nel tribunale antiereticale un valido collaboratore attraverso il quale mantenere e rafforzare il proprio potere. Il braccio di ferro si protrasse fino all'ottobre 1483 quando, con la nomina a inquisitore generale dei regni di Castiglia e di Aragona del frate Tomás de Torquemada,che molti ritraggono come “una persona dai tratti raccapriccianti responsabile della morte sul rogo di 10.280 persone, e della punizione con infamia e confisca dei beni di altre 27.321” mentre altri dicono che fosse“un pacifico dotto che abbandonò il chiostro per espletare un incarico sgradevole ma necessario, cosa che fece con spirito di giustizia temperato da pietà e sempre con grande abilità e prudenza”.
Così nasceva l'Inquisizione moderna.

A questo punto, la chiesa di Roma si trovava ad aver ceduto il controllo sui tribunali della Santa Inquisizione spagnola al regno governato da Isabella e Ferdinando.

La situazione, poi, rimase tale per circa 50 anni, quando, con il succedersi di una serie di papi, l’istituzione dell’Inquisizione viene “arricchita” con nuove costituzioni e sanzioni: nel 1532, papa Clemente VII nominò l'agostiniano Calisto da Piacenza Inquisitore Generale per tutta l'Italia; nel 1542 Paolo III creò la Congregazione cardinalizia del Santo Ufficio (Sacra congregatio romanae et universalis inquisitionis seu Sancti Officii).
Il 2 Luglio 1542 le funzioni della Congregazione furono centralizzate nella bolla 'Licet ab initio', escludendo l'intervento di vescovi e laici, lasciando ai sei cardinali inquisitori libertà di giurisdizione, di designare i funzionari e di incriminare anche principi e prelati.
Vennero perseguiti vari libri eretici, costituendo numerosi 'Indici', in seguito Pio IV, con due costituzioni (1562 e 1563), aumentò le competenze dell'Inquisizione.
Sisto V nel 1588 con la costituzione Immensa la trasformò nella prima delle Congregazioni Romane.

Bisogna dire,però, che nei vari paesi europei si ebbero situazioni anche molto diverse tra loro. La Francia non conobbe l'Inquisizione nella sua forma moderna. I Parlamenti continuarono ad occuparsi dei processi agli eretici senza che per questi reati venisse aggiornata la versione medievale dell'istituto.
Il Portogallo vide nascere il tribunale dell'Inquisizione solo nel 1547.

I tribunali dell’Inquisizione in Italia apparvero solo verso la fine del XVI secolo ma, la situazione, si ridimensionò restringendosi agli affari strettamente relativi alla Chiesa fino al 29 Giugno 1908, quando la bolla Sapienti Consilio di San Pio X, concluse il periodo Italiano dell'Inquisizione. Rimasero la Congregazione del Santo Ufficio e l'Indice dei Libri Proibiti.
Dal 7 Dicembre 1965, in seguito al Concilio Vaticano II il Santo Ufficio divenne la Congregazione per la dottrina della fede e l'Indice scomparve.

LA CACCIA ALLE STREGHE

La caccia alle streghe attuata, con spietata intensità, soprattutto tra i secoli XVI e XVII è stata letta dalla storiografia come uno scontro culturale tra il mondo colto, rappresentato dalla chiesa, e il mondo popolare, identificato nelle pratiche magico-tradizionali. Spinta da un rinnovato spirito di evangelizzazione, la Chiesa mosse sistematicamente guerra, dal '500 in avanti, a superstizioni, vecchie credenze, riti post-pagani facenti parte della cultura folcloristica e pratiche magiche.
Gli storici che hanno tentato di fare una stima numerica delle vittime delle accuse di stregoneria, si sono sempre fermati di fronte alla mancanza delle fonti, cioè alla mancanza dei verbali dei processi.

Sappiamo però che, nella maggioranza dei casi, le imputate erano povere donne, come povera era la buona parte della popolazione, accusate più che per pratiche o comportamenti sospetti, per futili motivi che possono essere ricondotti alla difficoltà della vita nell’ambito sociale, nel quale rancori, battibecchi, invidie e liti, facilmente diventavano le reali cause che portavano all'accusa di stregoneria.
Nell'accusa di stregoneria si possono vedere riflesse tutte quelle paure e quelle angosce da sempre caratteristiche del mondo contadino.

LA STRUTTURA GERARCHICA E LE UDIENZE NEL TRIBUNALE
L'inquisizione era organizzata in base ad una struttura fortemente gerarchica che prevedeva a capo il Consiglio della Suprema e Generale Inquisizione, che si riuniva tutte le mattine dei giorni non festivi per discutere le questioni di fede, mentre, nelle sedute pomeridiane del martedì, giovedì e sabato, si tenevano i processi pubblici e si parlava dei casi di sodomia, bigamia, stregoneria e superstizione.

Da questo organo dipendevano i tribunali distrettuali in ognuno dei quali operavano due inquisitori. Quasi sempre erano un teologo e un giurista così da poter avere una competenza che coprisse tutti gli aspetti della problematica inquisitoria. Nel XVI secolo si accentuò, fra gli inquisitori, il predominio del clero secolare nei confronti di quello regolare (i membri degli ordini religiosi). La maggior parte degli inquisitori, comunque, proveniva dalla piccola nobiltà e aveva frequentato l'Università.
Al momento dell'investitura, gli inquisitori spagnoli recitavano davanti al Grande Inquisitore, una formula che rimase invariata fino al 1820:
"Noi, per misericordia divina inquisitore generale, fidando nelle vostre cognizioni e nella vostra retta coscienza, vi nominiamo, costituiamo, creiamo e deputiamo inquisitori apostolici contro la depravazione eretica e l'apostasia nell'inquisizione di [qui veniva inserito il nome del luogo dove l'inquisitore veniva mandato] e vi diamo potere e facoltà di indagare su ogni persona, uomo o donna, viva o morta, assente o presente, di qualsiasi stato e condizione che risultasse colpevole, sospetta o accusata del crimine di apostasia e di eresia, e su tutti i fautori, difensori e favoreggiatori delle medesime".

Tra le altre cariche previste dal Santo Uffizio per il suo funzionamento va sicuramente ricordata quella importantissima dei famigli (familiares), ovvero di quei servitori laici che collaboravano con i funzionari dell'Inquisizione, partecipavano alle ricerche e agli arresti e costituivano un vero e proprio apparato di informazione e spionaggio. Il loro numero crebbe smisuratamente nei tempi anche perché i famigli godevano di un privilegio giurisdizionale secondo il quale potevano essere giudicati solo dalla stessa Inquisizione,e, inoltre, avevano privilegi fiscali e il permesso di girare armati. Poiché si poté presto intuire il rischio che questa casta privilegiata diventasse molto potente, ogni distretto adottò un regolamento che innanzitutto fissava il numero massimo dei famigli. L'estrazione sociale di questi ultimi era assai eterogenea.
Il lavoro svolto dai famigli era il punto di partenza della fase istruttoria dei processi che proseguiva con la denuncia e l'immediato arresto della persona. Seguivano poi tre udienze, durante le quali, veniva presentata l'accusa che prevedeva anche una discolpa dell'imputato.

Il verdetto era pronunciato dagli inquisitori e dal vescovo. Al termine del processo, ogni sentenza prevedeva tre categorie di pene: spirituali, corporali e finanziarie. Momento culminante di ogni processo era l'autodafé, "atto di fede", cerimonia solenne con messa, sermone e lettura delle sentenze, che nel tempo si trasformò in una specie di evento teatrale, che doveva attirare quanta più gente possibile per mostrare il potere della Santa Inquisizione nel riportare le anime smarrite sulla strada della verità.

Di solito l'autodafé si celebrava una volta l'anno. La condanna a morte era destinata ai recidivi o rei convinti che rifiutavano di ammettere la falsità delle loro credenze. La sanzione più comune per chi decideva di collaborare era l'abiura alla quale erano connesse diversi tipi di penitenza: obbligo di indossare il sambenito (termine derivante da saco bendito "sacco benedetto"), ovvero una mantellina gialla, con una o due croci disegnate diagonalmente, che i penitenti erano obbligati a portare in segno di indegnità; c'erano poi le pene corporali come le frustate, con un numero che poteva variare da 100 a 200 oppure il lavoro forzato nelle galere e la confisca dei beni.

LA TORTURA
Spesso durante i processi lo strumento più utilizzato per portare il peccatore alla confessione dell'errore era la tortura. Rigorose norme ne fissavano durata, modalità e frequenza. Le dichiarazioni rese sotto tortura erano considerate nulle se non venivano confermate 24 ore dopo. I metodi più usati erano la garrocha, la toca e il potro . Nel primo caso la vittima veniva appesa per i polsi a una corda pendente dal soffitto che serviva per issare il corpo poi fatto ricadere di colpo. La Toca era invece più complicata: la vittima veniva immobilizzata su un telaio inclinato, costretta a spalancare la bocca nella quale veniva introdotto un panno che costringeva il torturato a inghiottire tutta l'acqua che veniva versata lentamente. Infine c'era il potro, il sistema più utilizzato a partire dal XVI secolo che consisteva nel legare il peccatore a un cavalletto con canapi che si avvolgevano intorno al corpo e alle estremità. Accorciando la lunghezza delle corde il carnefice le faceva penetrare nel corpo del torturato.
ACQUA INGURGITATA: l'accusato, incatenato mani e piedi ad anelli infissi nel muro e posato su un cavalletto, è costretto a ingurgitare più di NOVE litri d'acqua, e ancora altrettanti se il primo tentativo non risulta convincente, per un totale di DICIOTTO litri.
ANNODAMENTO: era una tortura specifica per le donne. Si attorcigliavano strettamente i capelli delle streghe a un bastone. Robusti uomini ruotavano l'attrezzo in modo veloce, provocando un enorme dolore e in alcuni casi arrivando a togliere lo scalpo e lasciando il cranio scoperto. Questa tortura fu usata in Germania anche contro gli zingari (1740-1750) e in Russia nel corso della Rivoluzione Bolscevica nel 1917-1918;
CREMAGLIERA: era un modo semplice e popolare per estorcere confessioni. La vittima veniva legata su una tavola, caviglie e polsi. Rulli erano passati sopra la tavola (e in modo preciso sul corpo) fino a slogare tutte le articolazioni;
CULLA DELLA STREGA: questa era una tortura a cui venivano sottoposte solamente le streghe. La strega veniva chiusa in un sacco poi legato a un ramo e veniva fatta continuamente oscillare. Apparentemente non sembra una tortura ma il dondolio causava profondo disorientamento e aiutava a indurre a confessare. Vari soggetti hanno anche sofferto durante questa tortura di profonde allucinazioni;
CULLA DI GIUDA O TRIANGOLO: l'accusato veniva spogliato e issato su un palo alla cui estremità era fissato un grosso oggetto piramidale di ferro. Alla fine alla vittima venivano fissati dei pesi alle mani e ai piedi;
DISSANGUAMENTO: era una credenza comune che il potere di una strega potesse essere annullato dal dissanguamento o dalla purificazione, tramite fuoco, del suo sangue. Le streghe condannate erano "segnate sopra il soffio" (sfregiate sopra il naso e la bocca) e lasciate a dissanguare fino alla morte;
FANCIULLA DI FERRO O VERGINE DI NORIMBERGA: era una specie di contenitore di metallo con sembianze umane (di fanciulla appunto) con porte pieghevoli. Nella parte interna delle porte, erano inserite delle lame metalliche. I prigionieri venivano chiusi dentro in modo che il loro corpo fosse esposto a queste punte in tutta la sua lunghezza, ma senza ledere in modo mortale gli organi vitali. La morte sopraggiungeva lentamente fra atroci dolori;
FORNO: questa barbara sentenza era eseguita in Nord Europa e assomiglia ai forni crematori dei nazisti. La differenza era che nei campi di concentramento le vittime erano uccise prima di essere cremate. Nel XVII secolo più di duemila fra ragazze e donne subirono questa pena nel giro di nove anni. Questo conteggio include anche 2 bambini;
GARROTA: non è altro che un palo con un anello in ferro collegato alla vittima, seduta o in piedi; le veniva fissato e andava stretto poi per mezzo di viti o di una fune. Spesso si rompevano le ossa della colonna vertebrale;
IMMERSIONE DELLO SGABELLO: questa punizione era usata più spesso sulle donne. La vittima veniva legata a un sedile che impediva ogni movimento delle braccia. Questo sedile veniva poi immerso in uno stagno o in un luogo paludoso. Varie donne anziane che subirono questa tortura morirono per lo shock provocato dall'acqua gelida. L'immersione dello sgabello era usata per le streghe in America e in Gran Bretagna nonché come punizione per crimini minori, prostituzione e ai danni dei recidivi;
IMPALAMENTO: è una delle più antiche forme di tortura. Veniva attuata per mezzo di un palo aguzzo inserito nel retto della persona, forzato a passare lungo il corpo per fuoriuscire dalla testa o dalla gola. Il palo era poi invertito e piantato nel terreno, così, queste miserabili vittime, quando non avevano la fortuna di morire subito, soffrivano per alcuni giorni prima di spirare. Tutto ciò veniva fatto ed esposto pubblicamente;
MASTECTOMIA: alcune torture erano elaborate non solo per infliggere dolore fisico, ma anche per sconvolgere la mente delle vittime. La mastectomia era una di queste. La carne delle donne era lacerata per mezzo di tenaglie, a volte arroventate. Uno dei più orribili casi noti in cui fu usata questa tortura era quello di Anna Pappenheimer. Dopo essere già stata torturata con lo "strappado", fu spogliata, i suoi seni furono strappati e, davanti ai suoi occhi, furono spinti a forza nelle bocche dei suoi figli adulti. Questa vergogna era più di una tortura fisica; l'esecuzione faceva una parodia sul ruolo di madre e nutrice della donna, imponendole un'estrema umiliazione;
ORDALIA DELL'ACQUA: in questo tipo d'ordalia, l'acqua simboleggia il diluvio dell'Antico Testamento. Come il diluvio spazzò via i peccati così l'acqua "pulirà" l'anima della persona. Dopo 3 giorni di penitenze, l'accusato doveva immergere le mani in acqua bollente, a volte fino ai polsi, in altri casi fino ai gomiti. Si aspettavano poi 3 giorni per valutare le sue colpe.
Veniva messa in pratica anche un'ordalia dell'acqua fredda. Alla persona imputata venivano legate le mani e i piedi con una fune, in modo tale che la posizione non fosse certo propizia per rimanere a galla dopodiché veniva immersa in acqua: se galleggiava, era sicuramente colpevole, in quanto l'acqua "rifiutava" una creatura demoniaca; se andava a fondo, era innocente, ma difficilmente sarebbe stata salvata in tempo;
ORDALIA DEL FUOCO: prima di iniziare l'ordalia del fuoco, tutte le persone coinvolte dovevano prendere parte a un rito religioso. Questo rito poteva durare fino a 3 giorni nel corso dei quali gli accusati dovevano partecipare a preghiere, digiuni, sottostare ad esorcismi, ricevere vari tipi di benedizioni e prendere i sacramenti; dopodiché aveva inizio l'ordalia che poteva avvenire in diverso modo. Uno di questi consisteva nel trasportare per una certa distanza un pezzo di ferro incandescente, di peso variabile tra mezzo chilo e un chilo e mezzo.
Un altro tipo di ordalia del fuoco consisteva nel camminare a piedi nudi sopra carboni ardenti, a volte con gli occhi bendati. Dopo la prova, le ferite venivano coperte e, allo scadere di 3 giorni una giuria controllava lo stato delle ustioni. Se le ferite non erano rimarginate l'accusato era colpevole, altrimenti era considerato innocente;
PERA: era un terribile strumento che veniva impiegato il più delle volte per via orale. La pera era usata anche nel retto e nella vagina. Questo strumento era aperto con un giro di vite da un minimo a un massimo dei suoi segmenti. L'interno della cavità ne risultava orrendamente mutilato, spesso mortalmente. I rebbi costruiti alla fine dei segmenti servivano per aumentare il danno fisico. Questa era una pena riservata alle donne accusate di avere avuto rapporti sessuali col Maligno;
PRESSA: anche conosciuta come pena forte et dura, era una sentenza di morte. Adottata come misura giudiziaria durante il XIV secolo, raggiunse il suo apice durante il regno di Enrico IV. In Bretagna venne abolita nel 1772.
PULIZIA DELL'ANIMA: era opinione diffusa in molte zone che l'anima di una strega o di un eretico fosse corrotta, sporca e covo di quanto di contrario ci fosse al mondo. Per pulirla prima del giudizio, qualche volta le vittime erano forzate a ingerire acqua calda, carbone, perfino sapone. La famosa frase "sciacquare la bocca con il sapone", che si usa oggi, risale proprio a questa tortura;
ROGO: una delle forme più antiche di punizione delle streghe era la morte per mezzo di roghi, un destino riservato anche agli eretici. Il rogo spesso era una grande manifestazione pubblica. L'esecuzione avveniva solitamente dopo breve tempo dall'emissione della sentenza. In Scozia, il rogo di una strega era preceduto da giorni di digiuno e di solenni prediche. La strega veniva strangolata, avendo cura di farla rimanere in uno stato di stordimento; il suo corpo, a volte, era immerso in un barile di catrame prima di venire legato a un palo e messo a fuoco. Se poi, per qualche fortuita coincidenza la strega fosse riuscita a liberarsi dal palo e ad uscire dalle fiamme, la gente la rispingeva dentro;
RUOTA: in Francia e in Germania la ruota era popolare come pena capitale. Era simile alla crocifissione. Alle vittime venivano spezzati gli arti e il corpo veniva sistemato tra i raggi della ruota che veniva poi fissata su un palo. L'agonia era lunghissima e poteva anche durare dei giorni;
SEDIA INQUISITORIA: era una sedia provvista di punte e aculei alla quale il condannato era legato mediante strette fasciature. Il fondo poteva essere arroventato per produrre gravi ustioni;
SEGA: terribile metodo di esecuzione applicato, nella maggior parte delle volte, agli omosessuali. Il condannato veniva appeso a testa in giù con le gambe divaricate e con una sega veniva tagliato in 2 verticalmente. Veniva tenuto a testa in giù affinché il dissanguamento fosse più lento e perchè il maggior afflusso di sangue al cervello acuisse la sensibilità al dolore. Pare anche che la vittima restasse cosciente finchè la sega arrivava al cranio;
SQUASSAMENTO: era una forma di tortura usata insieme alla "strappata". L'accusato qui veniva sempre issato sulla carrucola, ma con dei pesi legati al suo corpo che andavano dai 25 ai 250 chili. Le conseguenze erano gravissime;
STIVALETTO SPAGNOLO: le gambe venivano legate insieme in una sorta di stivale di ferro, che il boia stringeva fino allo spappolamento delle ossa;
STRAPPATA: l'accusato veniva legato a una fune e issato su una sorta di carrucola. L'esecutore faceva il resto tirando e lasciando di colpo la corda e slogando, così, le articolazioni;
TORTURA DELL'ACQUA: veniva inflitta frequentemente a personaggi compromettenti, dal momento che i suoi risultati non erano visibili esteriormente. Veniva fatta ingurgitare all'accusato una quantità spropositata d'acqua, finché il suo ventre non raggiungeva dimensioni abnormi, quindi veniva messo a testa in giù perchè la massa d'acqua pesasse sul diaframma e sui polmoni. Oltre al fortissimo dolore, ciò provocava gravi strappi e lesioni agli organi interni;
TORTURA DELL'ANIMALE: un insetto, per lo più un tafano, a volte anche una o più api, veniva messo nell'ombelico dell'imputato, chiuso da un bicchiere di vetro. Alternativamente si poteva inserire la testa del malcapitato in un sacco pieno di bestie inferocite, spesso gatti;
IL TOPO: Tortura applicata a streghe ed eretici. Un topo vivo veniva inserito nella vagina o nell'ano con la testa rivolta verso gli organi interni della vittima e spesso, l'apertura veniva cucita. La bestiola, cercando affannosamente una via d'uscita, graffiava e rodeva le carni e gli organi dei suppliziati. Chissà come i disgraziati riuscissero a sopportare il terrore provocato alla sola vista del topo che da li a poco sarebbe entrato nel suo corpo
TURCAS: questo mezzo era usato per lacerare e strappare le unghie. Nel 1590-1591 John Fian è stato sottoposto a questa e altre torture in Scozia. Dopo che le sue unghie vennero strappate, degli aghi furono inseriti nelle sue estremità;
VEGLIA: consisteva nel privare del sonno gli accusati. Matthew Hopkins la usava in Essex. La vittima, legata, era costretta a immersioni nei fossati anche per tutta la notte per evitare che si addormentasse.

ELENCO CRIMINI
1208 20.000 catari e loro fattori sono massacrati dai crociati a Beziers nel sud della Francia.
1219 5.000 catari e loro fautori sono massacrati dai crociati a Marmande nel sud della Francia.
1244, 16 marzo 250 catari e valdesi sono arsi vivi per ordine dell'Inquisizione nel sud della Francia.
1278 267 ebrei sono impiccati a Londra a seguito di false accuse di omicidio rituale ai danni dei cattolici.
1278, 13 febbraio 200 catari e valdesi sono arsi vivi nell'arena di Verona per ordine dell'Inquisizione.
1310 28 ribelli di Massafiscaglia (FE) sono giustiziati dai mercenari pontifici.
1370 20 ebrei sono arsi vivi dai cattolici a Bruxelles.
1377, 3 febbraio 2.500 abitanti di Cesena sono massacrati dai mercenari pontifici in quanto ribelli antipapali.
1391 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna.
1397 100 valdesi di Graz in Austria sono impiccati e bruciati per ordine dell'Inquisizione.
1400 30 cittadini romani sono condannati a morte per ordine del governo pontificio in quanto ribelli.
1405 12 cittadini romani sono massacrati dai mercenari pontifici guidati dal nipote di papa Innocenzo VII.
1416 300 donne accusate di stregoneria sono arse nel comasco per ordine dell'Inquisizione cattolica.
1485 49 persone sono giustiziate per ordine dell'Inquisizione a Guadalupe in Spagna.
1485 41 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell'Inquisizione.
1486 31 ebrei sono giustiziati a Belalcazar in Spagna per ordine dell'Inquisizione.
1505 14 donne accusate di stregoneria sono ammazzate a Cavalese su ordine del vicario del vescovo di Trento.
1507 30 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Logrono in Spagna per ordine della Santa Inquisizione.
1513 15 cittadini romani sono massacrati dalle guardie svizzere del papa.
1514 30 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell'Inquisizione.
1518 80 donne accusate di stregoneria sono bruciate in Valcamonica per ordine dell'Inquisizione.
1545, aprile 2.740 valdesi sono massacrati dai cattolici in Provenza.
1559 15 protestanti sono arsi vivi a Valladolid in Spagna su ordine dell'Inquisizione.
1559 14 protestanti sono arsi vivi a Siviglia in Spagna su ordine dell'Inquisizione.
1561, giugno 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici in Calabria (Guardia Piemontese, San Sisto e Montalto).
1562 300 persone accusate di stregoneria sono arse a Oppenau in Germania.
1562 63 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Wiesensteig in Germania su ordine dell'Inquisizione.
1562 54 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Obermachtal in Germania su ordine dell'Inquisizione.
1567 17.000 protestanti delle Fiandre sono massacrati dagli spagnoli.
1572, 24 agosto 10.000 protestanti (Ugonotti) sono massacrati dai cattolici a Parigi e nel resto della Francia (nota come la Strage di San Bartolomeo).
1573 5.000 servi della gleba croati in rivolta sono massacrati per ordine del vescovo cattolico Jurai Draskovic.
1580 222 ebrei sono condannati al rogo per ordine dell'Inquisizione in Portogallo.
1620, 29 luglio 600 protestanti sono trucidati dai cattolici in Valtellina.
1655, aprile 1.712 fedeli valdesi sono massacrati dai cattolici.
1680 20 ebrei sono condannati al rogo a Madrid per ordine dell'Inquisizione.
1686, maggio 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici penetrati nelle loro valli alpine per sterminarli.
1691 37 ebrei sono bruciati a Maiorca in Spagna per ordine dell'Inquisizione.

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