La prima guerra mondiale e la rivoluzione russa

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

Voto:

1.5 (2)
Download:1568
Data:13.11.2006
Numero di pagine:11
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
prima-guerra-mondiale-rivoluzione-russa_1.zip (Dimensione: 16.82 Kb)
trucheck.it_la-prima-guerra-mondiale-e-la-rivoluzione-russa.doc     77 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Cause della prima guerra mondiale
Tensioni in Europa a causa di:
• La nuova politica espansionistica della Germania. Fino a fine ‘800 il cancelliere Bismarck aveva utilizzato la via della diplomazia, costituendo un blocco di paesi alleati (Russia, Germania, Austria, Italia), isolando la Francia e garantendosi la neutralità della Gran Bretagna. Ma con l’avvento del nuovo kaiser Guglielmo II la politica estera della Germania era cambiata radicalmente. Diventò più aggressiva ed espansionistica, Il kaiser allargò i possedimenti tedeschi in Africa entrando in contatto con la Gran Bretagna. In politica interna inaugurò il progetto della “Grande Germania” (il programma pangermanista) con lo scopo di riunire tutti i territori abitati da tedeschi. Per questo progetto incontrò il favore di diversi strati della popolazione:
-gli imprenditori che vedevano nella guerra un modo per accrescere i propri profitti.
-i conservatori e i liberali che vedevano nella guerra un utile mezzo di sfogo per le tensioni sociali a causa delle proteste di operai e contadini.
• La crisi balcanica, a causa della fragilità di due imperi: quello austro-ungarico e quello ottomano. La Serbia divenuta stato indipendente formò insieme a Bulgaria, Grecia, Montenegro, la lega Balcanica che dichiarò guerra alla Turchia nel 1912. questa Lega vinse la Turchia che, costretta a firmare il trattato di pace a Londra, dovette cedere la Macedonia. Tuttavia il conflitto si riaccese poco dopo per ridefinire i confini balcani, dietro questo conflitto stavano anche i contrapposti interessi delle potenze europee:
- Austria a favore della creazione dello stato autonomo di Albania per paura di un rafforzamento della Serbia.
- Russia e Italia a favore di un rafforzamento della Serbia per contrastare l’Austria.
Nel 1913 la Bulgaria dichiarò guerra alla Serbia, ma quest’ultima appoggiata da Turchia e Romania riuscì a vincere la Bulgaria, aumentando le paure dell’Austria.
• La crisi dell’egemonia inglese. La Gran Bretagna era stata la grande leadership economica nell’800 e la detentrice dell’equilibrio europeo, ma agli inizi del Novecento a causa dello sviluppo dell’economia tedesca e statunitense e della crisi economica di quei anni, l’Inghilterra aveva perso il suo ruolo di grande potenza economica.
• La spartizione delle colonie. Nell’800 c’era stata la spartizione delle colonie soprattutto a favore di Francia e Inghilterra, i paesi che ora, come la Germania, reclamavano le proprie colonie erano costretti a farlo a spese di altri. Per questo in Europa ci fu un generale riarmo e incremento dell’industria bellica.
• Politica e ideologia nazionalista in vari paesi europei.

Paura da parte della Gran Bretagna di un’Europa dominata dalla Germania.
1904 = Intesa cordiale: alleanza tra Inghilterra e Francia e più tardi vi entrò a far parte anche la Russia, preoccupata dell’espansione asburgica.

In risposta si creò un’alleanza tra: Germania, Austria, Italia (1882=Triplice Alleanza).

28 giugno 1914 = assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria.
In seguito l’Austria lanciò un ultimatum alla Serbia con condizioni inaccetabili:
-fine di ogni atività di propaganda anti-austriaca
-i dipendenti pubblici implicati in tali attività avrebbero dovuto essere licenziati
-i funzionari austriaci avrebbero dovuto partecipare alle indagini sull’attentato.
La Serbia non accettò le richieste.

28 luglio 1914 = L’Austria dichiarò guerra alla Serbia.
La prima guerra mondiale
Dietro questa guerra c’erano gli interessi di:
• Austria, che voleva risolvere la questione balcanica e i contrasti delle popolazioni interne al proprio regno che si trovavano in quelle regioni.
• Germania, che voleva sconfiggere la Francia in una guerra-lampo sperando nella neutralità di Gran Bretagna e nel tardo intervento della Russia.
Schieramenti:
L’Italia invece non entrò in guerra dichiarando che il patto del 1882 con Austria e Germania, era solo un patto difensivo.
Fronte occidentale:
La Germania avanzò rapidamente verso la Francia passando per il belgio e il Lussemburgo, due stati che si erano dichiarati neutrali, per attaccarla là dove non aveva eserciti.
Dopo essere arrivato molto vicino a Parigi, l’esercito tedesco venne sconfitto lungo il fiume Marna dalle truppe anglo-francesi e per questo arretrò lungo i fiumi Aisne e Somme.

Trasformazione del conflitto da guerra-lampo a guerra di posizione e di trincea.
Fronte orientale:
La sconfitta della Germania era dovuta all’apertura di quest’altro fronte in Prussica ai confini con la Russia. Gli austro-tedeschi riuscirono a riportare due vittorie sui russi preggo Tannesberg e i laghi Masuri, ma furono anche loro sconfitti a Leopoli.
Fronte del Mare del Nord:
la Gran Bretagna bloccò i rifornimenti agli imperi centrali di qualsiasi genere. Questo blocco ebbe delle dure ripercussioni sull’economia tedesca, tanto che il paese fu attraversato da una profonda crisi che portò addirittura alla denutrizione e alla morte di molti civili. In risposta nel 1915 la Germania scatenò la guerra sottomarina contro tutte le navi avversarie, ma colpì anche una nave passeggeri statunitense. Di fronte alla minaccia degli USA alla Germania di entrare in guerra, quest’ultima decise di sospendere la guerra sottomarina.
L’intervento italiano
Nel 1915 entarrono in guerra:
• Bulgaria, a fianco di Austria, Germania, Impero Ottomano
• Portogallo, Romania, Italia a fianco della Triplice Intesa e del Giappone
L’Italiana entrò a fianco dell’Intesa, nonostante la Triplice Alleanza del 1882 con austria e germania. L’Italia non era entrata in guerra con questi due ultimi paesi per diversi motivi:
1. la guerra era scoppiata quando in Italia c’era la settimana rossa.
2. l’opinione pubblica era contraria ad entrare in guerra a fianco dell’Austria.
Il ministro dgli esteri Antonio di San Giuliano si giustificò con l’Austria e la Germania, dicendo che la Triplice alleanza era un patto difensivo, che l’Italia non era stata consultata per l’ultimatum alla Serbia e che Vienna non intendevascrivere nel trattato che l’Italia avrebbe ricevuto compensi territoriali in caso di vittoria. Tuttavia cresceva il numero di persone favorevoli all’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Austria.
Interventisti:
• liberali di destra, tra cui il presidente del consiglio Salandra e il nuovo ministro degli esteri Sidney Sonnino, a favore della guerra perché ritenevano in questo modo di poter diminuire le tensioni sociali.
• Gli industriali perché vedevano ella guerra un’ottima occasione di profitto.
• Il sindacalismo e il socialismo rivoluzionarioperchè credevano che il conflitto avrebbe portato ad un rovesciamento dell’ordine capitalista.
• Gli irredentisti che vedevano nella guerra la conclusione delle lotte risorgimentali con l’annessione del Trentino e della Venezia-Giulia.
• Gli interventisti democratici.
• Il socialista riformista Leonardo Bissolati.
• Il cattolico Romolo Murri.
• I nazionalisti, tra cui Gabriele d’Annunzio, che miravano all’annessione di Trento, Trieste, Istria, Dalmazia.
Neutralisti:
• I liberali giolittiani, perché Giolitti considerava l’Italia uno stato ancora troppo debole per poter entrare in guerra
• I cattolici per motivi morali
• I socialisti poiché ritenevano la guerra estranea agli interessi dei lavoratori.
Per accelerare l’entrata dell’Italia in guerra il Ministro degli esteri Sonnino stipulò segretamente l’accordo con l’intesa nell’aprile 1915, secondo il patto di Londra entro un mese l’Italia sarebbe dovuta entrare in guerra ed in caso di vittoria avrebbe avuto:
• Il Trentino ed il Tirolo meridionale
• Trieste
• Istria
• Dalmazia, eccetto la città di Fiume
• Una base militare in Albania
Giolitti agli inizi di maggio convinse il parlamento a votare per la non entrata in guerra dell’Italia, costringendo così Salandra alle dimissioni ma prima che potesse lasciare il posto fu investito di poteri eccezionali dalla corte: Questa aveva scavalcato la volontà del parlamento e per creare una pressione da parte del popolo per l’entrata dell’Italia in guerra, vennero organizzate le “radiose giornata di maggio” in cui c’erano grandi manifestazioni.

20 maggio 1915= il parlamento votò a favore dell’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’intesa.
23 maggio 1915=l’Italia dichiarò guerra all’Austria
La rivoluzione russa
La situazione in Russia prima della guerra
In Russia solo intorno alla seconda metà dell’ottocento era stato avviato un processo di modernizzazione con l’abolizione del 1861 della servitù della gleba, che aveva portato all’affrancamento di milioni di contadini delle più diverse etnie. Tuttavia ciò non bastò a migliorare le condizioni dei contadini e la spartizione delle terre, che erano per la maggior parte in mano ai contadini agiati, i kulaki, e i grandi proprietari terrieri. L’industrializzazione fu per mano o di capitali stranieri o dello stato e riguardò solo alcune regioni dell’impero. Sul versante politico fino alla fine dell’ottocento non esisteva alcun partito e organo di rappresentanza, tutto il potere era concentrato nelle mani dello zar. Agli inizi del novecento si formarono dei partiti di opposizione:
• Il partito costituzionale-democratico, detto dei cadetti, formato dalla borghesia liberale che voleva un parlamento elettivo
• 1901, partito socialrivoluzionario aveva come programma la redistribuzione della terra e una società basata sulla valorizzazione dei valori comunitari del mondo contadino.
• 1898, partito operaio socialdemocratico, di orientamento marxista prevedeva lo sviluppo dell’industria per aumentare il numero degli operai, l’unica classe secondo loro in grado di compiere una rivoluzione. Non contavano sull’appoggio dei contadini. Nel 1903 vi fu un dissidio frea la frazione moderata, i menscevichi , e quella rivoluzionaria, i bolscevichi, capeggiati da Lenin. Il dissidio era nata per una diversa concezione del partito: per i menscevichi doveva essere aperto a tutti i simpatizzanti e puntavano ad una rivoluzione democratico-borghese con l’appoggio della borghesia; per i bolscevichi doveva essere fortemente centralizzato, in mano ad un ristretto gruppo dirigente e miravano ad una rivoluzione senza l’appoggio della borghesia.
La rivoluzione del 1905
In seguito al conflitto navale con il Giappone, la Russia perse gran parte della sua flotta. In tutto il paese ci furono grandi manifestazioni di piazza contro il governo represse nel sangue dalla polizia.

1905=”domenica di sangue”
A San Pietroburgo ci fu un imponente sciopero, a cui seguì una pacifica manifestazione dei lavoratori. In questa gli operai richiedevano migliori condizioni lavorative e l’assemblea costituente

Repressa brutalmente nel sangue dalla polizia

Unione di tutti i partiti dell’opposizione per richiedere la democratizzazione dello stato.

Si costituì a San Pietroburgo il soviet dei lavoratori, sciolto poco dopo perché furono arrestati i suoi massimi esponenti, tra cui Trockij. Mentre nelle campagne i contadini occuparono le terre dei nobili.
Fu costituito un parlamento, la Duma, dotata di poteri legislativi e aperto a tutte le classi sociali.

I liberali avendo raggiunto il loro scopo, abbandonarono la lotta contro il governo. Lo zar decise allora di attuare una nuova stretta repressiva e di sciogliere la Duma, che fu poi rieletta nel 1907 e nel 1912 a suffragio ristretto per garantire gli interessi dei soli grandi proprietari terrieri.

I liberali costretti all’esilio. I bolscevichi capirono di non poter contare sulla borghesia nella lotta contro il governo, ma di dover invece cercare l’alleanza con i contadini. Il governo capì di non poter continuare sulla linea della repressione.
La riforma agraria di Stolypin
L’intento della sua riforma era quello di creare un nuovo ceto agrario medio. Fino ad allora le terrre appartenevano o ai grandi proprietari terrieri o ai kulaki o ai mir, le comunità villaggio in cui le terre venivano spartite fra i membri della comunità. Con la riforma le famiglie potevano appropriarsi dei terreni dei mir. Questa riforma però portò solo ad un peggioramento delle condizioni dei contadini, poiché questi non avevano le disponibilità economiche per fra fruttare le terre. Alla fine erano costretti a rivenderle a prezzi bassi ai kulaki o ai grandi proprietari terrieri.

Milioni di contadini si riversarono nelle città, ma le poche industrie non erano in grado di dare a tutti un’occupazione.

Aumento delle tensioni sociali
La caduta degli zar
Il regime zarista non era in grado di fronteggiare la grande guerra:
• In politica estera: subì gravi perdite di uomini ed i generali incapaci non furono in grado ci compiere mosse vincenti.
• In politica interna :
-mancava l’appoggio dell’opinione pubblica, dei soldati in gran parte contadini, e dei socialisti.
-la guerra portò ad un aumento dei prezzi di beni di prima necessità ed ad una cresciuta dell’inflazione, per questo ci furono diversi scioperi.
Il governo sarebbe dovuto intervenire per razionalizzare la produzione e contener l’inflazione.
Lo zar invece non fu in grado di rispondere a queste esigenze, mentre intorno alla zarina si raccolsero gruppi reazionari contrari alla Duma, che fu sciolta nel 1916 per non essersi allineata con la corte.
La rivoluzione di febbraio
8 marzo 1917, a retrogrado ci fu una rivolta degli operai, appoggiata dalle truppe della capitale, e che nonostante le sue limitate dimensioni portò alla abdicazione dello zar. Dopo questa rivolta si crearono due organismi politici distinti:
• Il governo provvisorio composto dai liberali moderati e dal socialrivoluzionario Kerenskij
• Il soviet, il consiglio dei rappresentanti degli operai e dei soldati, che comprendeva i socialrivoluzionari, i menscevichi e i bolscevichi.
Il governo provvisorio aveva come programma la prosecuzione della guerra e la formazione entro la fine dell’anno di un’assemblea costituente da eleggere a suffragio universale. Il soviet invece aveva un programma completamente differente: prevedeva la pace immediata e la ridistribuzione delle terrre. Nel frattempo una rete di soviet si stava diffondendo in tutta la Russia. All’interno però del soviet non mancavano i contrasti tra i menscevichi , che ritenevano questa rivoluzione democratico-borghese il massimo traguardo raggiungibile, e i bolscevichi, che volevano uno stato democratico non in mano alla borghesia. Anche i bolscevichi erano divisi al loro interno tra:
• Una minoranza di sinistra guidata da Molotov, che voleva creare un governo rivoluzionario e attuare radicali riforme.
• Una maggioranza moderata guidata da Stalin che fece approvare la sua proposta di appoggiare il governo provvisorio per raggiungere i propri obiettivi e decretò quindi l’esilio di Molotov.
In questa situazione di debolezza del soviet arrivò ad aprile Lenin, dopochè era stato esiliato in Svizzera, ma questi era di posizioni molto vicine a Molotov,. Infatti incitava alla rivoluzione socialista mondiale ed alla presa di potere da parte di operai e contadini, (repubblica dei soviet) come scrisse nelle sue tesi di aprile. Dopo alcune iniziali controversie con il partito, Lenin riuscì a far approvare la condanna del governo provvisorio.
Rivoluzione d’ottobre
Il governo provvisorio guidato da Kerenskij, che era un socialrivoluzionario appartenente al soviet di Pietrogrado, mostrò segni di debolezza nel mese di luglio, dopo un’offensiva in Galizia che si era risolta in un disastro.

L’esercito si sciolse ed i contadini occuparono le terre signorili, non avendo ricevuto nulla dal governo provvisorio. I bolscevichi furono esiliati tra cui Lenin

In questa situazione di debolezza politica il comandante dell’esercito Kornilov tentò di prendere in mano il governo, ma fallì grazie all’unione dei soldati e dei socialisti.

Crescita dell’inflazione
Grandi manifestazioni di piazza

Nell’elezioni di settembre per la duma, i bolscevichi ottennero la maggioranza grazie al programma elaborato da Lenin che diceva:
• Passaggio del potere ai soviet
• Pace immediata senza annessioni né indennità
• Terre ai contadini
• Liberazione delle nazionalità oppresse
Il 10 ottobre si riunì il comitato centrale bolscevico che approvò la soluzione rivoluzionaria di Lenin di rovesciare il governo provvisorio e fu creato un politbjuro, di cui facevano parte Lenin, Stalin, Trockij, e che dovevano decidere la strategia politica da seguire.
Ormai di fronte alla crescente crisi politica, i soviet apparivano come gli unici centri solidi del potere; perciò i bolscevichi comandati da Trockij decisero di passare all’azione nella notte del 7 novembre con la presa del Palazzo d’Inverno, sede del governo provvisorio.
Fu instaurato il consiglio dei commissari del popolo ed il nuovo governo rivoluzionario era presieduto da Lenin, con Trockij commissario agli Esteri e Stalin alla nazionalità.
A novembre furono varati i primi decreti che prevedevano:
• La pace immediata senza annessioni né indennità
• La nazionalizzazione della terra con la distribuzione delle grandi proprietà terriere.
• Istituzione del controllo su operai ed impiegati
• Riconoscimento dell’uguaglianza di tutti i popoli russi e del diritto dell’autodecisione

Fine di novembre= elezioni a suffragio universale per l’Assemblea Costituente

Vittoria del partito socialrivoluzionario, poiché la maggioranza della popolazione erano contadini e questo partito era quello che più guardava ai loro interessi
Nel gennaio 1918 la maggioranza dell’Assemblea si rifiutò di riconoscere il governo bolscevico in carica
L’Assemblea fu sciolta e gli unici mezzi di democrazia popolare diventarono i soviet.

1918: nascita del partito comunista
L’uscita dalla guerra: la pace di Brest-litovsk
L’uscita della Russia dalla guerra si configurava come un grosso problema dato che le nazioni alleate si opponevano a ciò ne aiutarono le forze controrivoluzionarie, dado vita all’armata Bianca.
Il partito bolscevico si trovò a fare una scelta tra:
• Continuare la guerra contro l’esercito tedesco e nel frattempo cercare di estendere la rivoluzione in occidente
• Richiedere la pace e concentrarsi poi nella difesa dello Stato Sovietico, minacciato dalla guerra civile con l?Armata Bianca.
Alla fine prevalse la seconda possibilità ed il 3 marzo 1918 a Brest-Litovsk venne firmata la pace con gli imperi centrali con condizioni gravissime per la Russia:
• Indipendenza dell’Ucraina
• Perdita della Polonia e dei Paesi Baltici
• Occupazione tedesca della Bielorussia
• Rinunciare a metà delle industrie

Esempio



  


  1. patryb

    sto cercando appunti o testi su tema Freud in relazione alle fiabe. Sostengo la maturità per socio-psico-pedagogico a Torino