La polis ateniese

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

La formazione della polis ateniese
Predominio aristocratico. Ad Atene il governo della polis era stato occupato dagli aristocratici che eleggevano annualmente nove arconti che guidavano l’esercito, amministravano la giustizia e facevano le leggi. Gli arconti erano assistiti da un consiglio chiamato areopago composto dagli arconti usciti di carica. Questa organizzazione era oligarchica.
Draconte era un legislatore del 624 a.C., le sue leggi erano molto severe.

La crisi sociale e i provvedimenti di Solone.
Nel VII secolo a. C., ci fù una grave crisi agraria e sociale in tutta la Grecia. A d Atene le terre coltivabili erano dei nobili. La popolazione era composta da braccianti agricoli chiamati teti, molti dei quali erano ex proprietari terrieri, altri, non potendo pagare i creditori, erano finiti in schiavitù. La tensione avrebbe potuto causare la guerra civile, così gli aristocratici decisero di chiedere aiuto a Solone che divenne arconte e conciliatore. Solone annullò i debiti, restituì la libertà ai cittadini schiavi, ogni cittadino poteva possedere un limite di terra, fu vietata l’esportazione dei prodotti agricoli.

Ordinamento timocratico.
Solone fece una riforma che i cittadini x partecipare alla vita politica furono divisi in 4 classi:
Pentacosiomedimni: cittadini le cui terre producevano 500 medimni di cereali,
Hippeis o Cavalieri: il cui censo consentiva loro di militare in Cavalleria,
Zeugiti: produttori che militavano negli opliti,
Teti: che non avevano proventi agricoli, in guerra militavano nella fanteria leggera e nella marina.
Solo i cittadini della prime 3 classi, cioè benestanti, potevano ricoprire le cariche pubbliche, i Teti nessuna carica. I Teti potevano partecipare all’ assemblea popolare, che eleggeva i magistrati ed emanava leggi e potevano prendere parte al tribunale del popolo.
Fu creata la boulè, che era un consiglio di 400 membri scelti dall’ assemblea popolare, questo consiglio elaborava il testo delle leggi.

Scontento generale. Solone scontentò tutti: i nobili, perché aveva abolito i debiti e dato forza politica alle altre classi; I ceti più poveri perché non aveva ridistribuito le terre. Dopo qualche anno Atene si ritrovò in crisi.

La tirannide di Atene.
Pisistrato al potere. Pisistrato era un politico che voleva difendere gli interessi del popolo, degli emarginati, degli artigiani, e dei commercianti. Pisistrato cercò di impadronirsi del poere e vi riuscì nel 546, divenne tiranno della città e mantenne il potere fino alla morte.
Con Pisistrato la polis mantenne le proprie leggi, Atene però era governata da un unico uomo, quindi la polis con i cittadini che si autogovernavano no esisteva più.
A Pisistrato successero i figli Ippia e Ipparco che continuarono con la stessa politica. Poi Ipparco fu ucciso e Ippia governò in modo autoritario, ma il suo potere crollò con per iniziativa degli aristocratici aiutati da Sparta.

Fine della tirannide ateniese. Caduta la tirannide , l’aristocrazia voleva ripristinare un regime di tipo oligarchico. Il popolo era contrario, voleva delle riforme che dessero uguali diritti per tutti i cittadini. Per questo le contese si riaccesero violente.

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