L'impero coloniale britannico nel XVII secolo

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DOMINI COLONIALI NEL XVIII SECOLO (IMPERO COLONIALE BRITANNICO)

La rivoluzione inglese del 1688 giovт notevolmente alla borghesia mercantile, e fu perciт seguita da un periodo di grande espansione marittima e coloniale, che coprм i tre quarti del XVIII sec. Si creт cosм un vero e proprio Impero coloniale, sfruttato a fini commerciali, secondo le teorie del patto coloniale. Piщ che mai la superioritа navale divenne per l'Inghilterra una necessitа inderogabile.
I principali ostacoli a tale espansione erano la Spagna, che controllava la maggior parte del continente americano, e la Francia, che conduceva vigorosamente una propria politica d'espansione oltremare; il pericolo venne reso estremamente grave dall'alleanza tra le monarchie dei due paesi nel 1700. L'intero XVIII sec. fu occupato da questo conflitto. Le due maggiori guerre che ne dovevano nascere, la guerra di Successione spagnola (1701-1713) e la guerra dei Sette anni (1756-1763) furono anche le principali occasioni di ingrandimento per l'Inghilterra: la prima le procurт Gibilterra, Minorca, l'Acadia e la baia di Hudson; la seconda il Canada e tutte le colonie francesi d'America, la Florida, numerose isole delle Antille (Grenada, San Vincenzo, Tobago) e il Senegal, eccetto l'isola di Gorйe. Inoltre il conflitto con i Francesi in India accrebbe in modo notevole gli insediamenti inglesi, cui si aggiunse, dopo la vittoria di Plassey (1757), l'intero Bengala. L'eliminazione dei Francesi e l'energico impulso dato da Clive, e soprattutto da Warren Hastings alla colonizzazione, permisero agli Inglesi di sfruttare il successo: in pochi anni vasti territori si aggiunsero alle regioni giа controllate dalla Compagnia delle Indie Orientali. Verso il 1770, l'Inghilterra dominava cosм due vaste regioni coloniali: quella americana, dal Labrador alle Guiane, e l'India, per tutta l'estensione della valle del Gange e del Deccan. Ma la difesa e lo sfruttamento di territori cosм vasti e distanti ponevano sempre piщ gravemente il problema delle comunicazioni, per le quali era fin d'allora vitale la via del Mediterraneo.
L'indipendenza delle 13 colonie americane, proclamata nel 1776, e riconosciuta nel 1783, con il trattato di Versailles (che rendeva alla Francia il Senegal, e alla Spagna la Florida e Minorca), portт un grave colpo all'idea imperiale inglese. L'espansionismo coloniale britannico trovт nuovi sbocchi in Asia, con la conquista di Penang (1786), nodo dei futuri "Straits Settlements" (Malesia), e in Africa, dove fu fondata la Sierra Leone, per l'insediamento di schiavi liberati, e nel Sud-Est del continente australiano, con il Nuovo Galles del Sud (1788). Quest'ultimo non era allora che un lontano penitenziario, ma doveva costituire il germe della potente federazione australiana, e installare solidamente la Gran Bretagna nel Pacifico.
Le guerre antinapoleoniche diedero nuovo impulso all'Impero britannico. Definitivamente padroni dei mari dopo Trafalgar (1805), gli Inglesi conquistarono e organizzarono una possente rete di basi, dall'Atlantico all'Oceano Indiano. Nel 1815 il Regno Unito si trovт a capo di un impero gigantesco. Ai possessi precedenti si erano aggiunti Malta, l'isola Ascensione, la Colonia del Capo, numerose isole delle Antille (tra cui Trinidad e Santa Lucia), l'isola Maurizio, le Seicelle, Ceylon, la provincia di Wellesley in Malesia e altri considerevoli acquisti in Australia e in India.

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