Materie: | Tema |
Categoria: | Storia |
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TEMA SULL’IMPERIALISMO
Il termine "imperialismo" fu introdotto negli anni intorno al 1870 per indicare la tendenza di uno
Stato a perseguire strategie politiche basate sull'espansione economica e territoriale. Il periodo
1880-1914, indicato come età dell'imperialismo, fu contraddistinto da un'aggressiva politica di
competizione internazionale e da un vertiginoso aumento dell'esportazione di capitale finanziario
dai paesi economicamente più forti verso quelli più deboli, con lo scopo di operarvi vantaggiosi
investimenti e di conseguire profitti elevati.
I fenomeni tipici dell'Imperialismo sono l'estensione violenta da parte di uno stato del proprio
territorio a danno di altri stati e lo sfruttamento economico esercitato a danno dei paesi soggiogati.
L’imperialismo è il tentativo di dominare il mondo attraverso un atteggiamento di comando
( la colonizzazione) e secondo alcuni ( ad esempio Lenin) era la fase suprema del capitalismo
(basata sul mercato e quindi sull’incremento del capitale).
Ogni nazione capitalistica, per evitare il fenomeno della sovrapproduzione di merci, causato dal
fatto che la produzione è meccanizzata e non risponde ad esigenze riproduttive ma ad
accumulare profitti, in quanto la proprietà dei mezzi produttivi è privata, ha bisogno di colonie
ove esportare i propri manufatti, e ha altresì bisogno di acquistare materie prime a buon
mercato e di sfruttare una manodopera a basso costo, al fine di reggere la concorrenza di altri
paesi che da tempo hanno intrapreso la stessa strada dello sviluppo capitalistico.
E infatti in tale periodo che avviene la spartizione del mondo tra le potenze europee, gli Usa e il
Giappone. L'intero globo viene sottoposto all'egemonia europea a conclusione di un secolare
processo che aveva avuto inizio con l'epoca delle scoperte geografiche
La fase dell'imperialismo si conclude negli anni '20 del secolo XX, cioè dopo la fine della I
guerra mondiale, che porterà alla spartizione dell'impero ottomano tra le potenze europee.
E’ questo il motivo del sorgere di un filone di studi che assume come oggetto l’imperialismo.
La prima teoria che affrontava in modo scientifico il problema dell'imperialismo fu quella
dell'inglese Hobson, economista di tendenza radicali e liberali,
I fattori decisivi che determinarono l’idea dell'Imperialismo. Sono per Hobson di natura economica:
concentraziorie monopolistica, crescita dell'industria pesante e primato del capitalismo
finanziario. All'origine dell'Imperialismo vi sono due tipi di fenomeni economici: gli interessi di quei gruppi economici che si arricchiscono grazie alle spese necessario per portare avanti una politica imperialistica e
la supremazia del potere finanziario interessato ad investire i propri capitali in aree più
redditizie rispetto al territorio metropolitano come appunto le colonie che garantivano rendimenti
superiori agli investimenti finanziari.
La principale teoria marxista sull'imperialismo assume come principio interpretativo
fondamentale la caduta tendenziale del saggio di profitto e viene formulata da Lenin nell'opera
"Imperialismo: fase estrema del capitalismo" del 1917. La tesi principale di Lenin era che il
capitalismo monopolistico per evitare la caduta del profìtto era costretto a sfruttare il mercato
mondiale determinando un clima di conflitto intemazionale.
L’interpretazione rigorosamente economicistica dell'imperialismo è stata discussa e rivista
dalla recente storiografìa. D. K. Fieldhouse, uno storico statunitense, confuta la teoria di
Hobson e di Lenin rilevando che «le zone del Pacifico e dell'Africa, per le quali gli
Stati europei erano entrati in competizione, erano di importanza economica marginale».
A suo giudizio il fattore nuovo dell'imperialismo non è puramente economico.
Il nuovo imperialismo non sarebbe invece che «un ritorno alle origini», un ritorno
all'imperialismo del secolo XVII. Le ragioni del nuovo slancio imperialistico
vanno perciò ricondotte, all'Europa.
La conclusione dello storico è che l'imperialismo di fine secolo «fu nella sua origine un fenomeno
pecificamente politico, il prodotto di timori e di rivalità nell'ambito europeo». Ma esso fu anche dovuto
allo smarrimento dei valori tradizionali fondati sulla ragione e sul buon senso
Dopo le voci di Hobson, Lenin e Fieldhouse, 'uno storico contemporaneo offre
ulteriori elementi utili per un ripensamento del dibattito sull'imperialismo. G. Carocci sottolineai
come oggi la storiografia si sia trovata, in linea generale, concorde nel considerare i fattori economia come
«prerequisito» e non come causa immediata dell'imperialismo. Con ciò s’intende affermare che i fattori
economici favoriscono, ma non determinano l'imperialismo. Un'altra conclusione importante, consiste nel riconoscimento della connessione tra i problemi di politica estera quelli di politica interna, sia per quanto concerne il paese imperialista, sia per quanto riguarda i rapporti, che s’instaurano nel mondo tra le potenze.
dominanti e i paesi che da esse dipendono