Materie: | Tema |
Categoria: | Storia |
Voto: | 1.5 (2) |
Download: | 757 |
Data: | 16.02.2007 |
Numero di pagine: | 4 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Download
Anteprima
avvento-stalinismo_1.zip (Dimensione: 6.85 Kb)
trucheck.it_l-avvento-dello-stalinismo.doc 28.5 Kb
readme.txt 59 Bytes
Testo
Saggio breve: ambito storico
Mostra l’avvento dello stanziamento dello Stalinismo in Russia
Il termine stalinismo indica propriamente la politica di Stalin nel periodo in cui fu a capo dell'URSS, dal 1924 al 1953. In parte questo termine è stato usato come sinonimo di comunismo ma di fatto ebbe alcune peculiarità che lo distinguono dalla linea di governo di altri leader comunisti, come ad esempio il suo predecessore Lenin. Lo stalinismo si opponeva al trockijsmo, il pensiero politico del suo principale rivale alla successione di Lenin, cioè Lev Trockij. Dal 1924 la vicenda della sua persona si identificò con la storia dell'URSS, di cui fu l'onnipotente artefice fino alla morte.Stalin (in russo “uomo d’acciaio”) era il nome di battaglia di Josif Vissarionovic Dzhugashvili. Egli nacque a Gori, in Georgia, nel 1879, da una famiglia di umili origini; Nel 1894, entra in un seminario ortodosso da cui sarà allontanato successivamente a causa della sua adesione al partito socialdemocratico russo. , nel 1903 tra i socialisti russi avvenne la scissione tra menscevichi e bolscevichi, egli aderisce a quest’ultima fazione Nel 1912 gli viene affidato l’importante incarico di dirigere della “Pravda”, il giornale dei bolscevichi. Nella Rivoluzione d’Ottobre Stalin non ebbe un ruolo di primissimo piano ma nella guerra civile fece valere le sue capacità organizzative. Stalin conquistò meriti e successi che gli valsero nel 1922 la nomina a segretario generale del partito che lo avrebbe portato poi ad essere il dittatore della Russia. Ai capi sovietici fu chiaro che per poter difendere una società socialista in un mondo capitalistico bisognava fare dell’ URSS una potenza economica e militare, ma l’unione sovietica era in condizioni disastrose. La NEP ,sigla che indicava la nuova politica economica fondata del 1921 migliorò la situazione soprattutto in campo agricolo che nel 1927 tornò ai livelli produttivi del 1913. Questa prevedeva una sorta di economia mista che lasciava maggiore iniziativa all’impegno privatocce sarebbe maggiormente fruttata,nel momento in cui anche le campagne e i contadini,sarebbero stati in grado di avere un potere d’acquisto,così che sarebbe scattata una maggiore domanda. Nell’industria i risultati furono scarsi e i bolscevichi capirono che la NEP era inefficiente per avviare l’industrializzazione. Si formarono cosi due pareri su come risolvere questa situazione:LA SINISTRA
Guidata da Trockj, sosteneva che i capitali necessari per il decollo industriale dovevano essere ottenuti attraverso una collettivizzazione dell’agricoltura sotto il controllo dello stato. Abolizione della proprietà privata, i contadini lavoravano in fattorie collettive – kolchoz – o statali - souchoz - ,e prendevano lo stretto indispensabile per la sopravvivenza. I kolchoz e i souchoz sarebbero stati i maggiori acquirenti dei prodotti industriali.
LA DESTRA
Guidata da Bucharin, sosteneva che bisognava lasciare ai contadini un guadagno personale e avrebbero cosi richiesto una maggiore quantità di prodotti industriali.
Su come avviare l’industrializzazione, Stalin non prese una decisione precisa.
Prima si alleò con la destra per emarginare la sinistra, i cui esponenti tra cui Trockj si trasferì a Città del Messico,ma in seguito rintracciato e succiso dai sicari di Stalin, nel 1928-1929, quando ormai la sinistra non c’era più, Stalin impostò il suo programma di industrializzazione. Nessuno ormai avrebbe potuto contrastare i pani del dittatore,giacchè anche Lenin era deceduto nel giugno del 23.
Cominciò così nell’URSS lo stalinismo.
Accresciuto il suo potere personale con l’eliminazione degli oppositori, Stalin potè affrontare il problema del rafforzamento dell’Unione Sovietica con l’avvio del primo piano quinquennale (1928-1932); Stalin diede così avvio all’industrializzazione forzata e alla collettivizzazione delle campagne, che prevedeva l’eliminazione dei kulaki “in quanto classe”. i kulaki vennero così espulsi dalle comunità rurali e milioni di loro morirono a causa di fucilazioni o deportazioni. Le campagne cambiarono totalmente fisionomia: a circa 2.600.000 aziende individuali si sostituirono 230.00 aziende collettive, sia cooperative che statali. Nelle prime, i kolchoz, la terra e i prodotti erano di proprietà comune, ma i membri del collettivo agricolo avevano a disposizione un piccolo appezzamento privato; nelle seconde, i sovchoz, la terra era invece di proprietà dello stato.
Nel 1933, alla fine del primo piano quinquennale, si era giunti in Unione Sovietica a un enorme sviluppo dell’industria pesante e a una diminuzione della disoccupazione, ma lo sviluppo agricolo era rimasto a livelli più modesti. Anche il secondo piano quinquennale (1933-1937) portò a un incremento della produzione industriale, mentre l’agricoltura, privata di milioni di lavoratori validi e travolta dalla repressione staliniana, si consumava ai margini del sistema economico. Nonostante squilibri e carenze, la politica dei piani quinquennali del Partito Comunista consentì una grande trasformazione della società sovietica, non solo a livello economico, ma anche a livello sociale.
Stalin voleva togliere il paese dall’arretratezza e altresì lo studioso Moshe Lewin,nel suo brano “L’arretratezza sociale come base dello stalinismo” afferma che l’unica possibilità di sviluppo si concretizzava proprio con l’intervento autoritario dello Stato,che però avendo una lunga serie di lacune,a cominciare dalla sua struttura, sino a pochi decenni prima quasi feudale,in questo momento storico,stentava comunque a decollare.
Molti studiosi hanno spesso fatto collimare gli aspetti politici che caratterizzarono il Leninismo,con quelli dello Stalinismo,eppure questa somiglianza è dovuta solo ad un legame di continuità. Se infatti con Lenin,si ebbe un regime meno totalitario rispetto a quello del suo successore,basti pensare all’avvio della Nep,la quale consentì un’iniziale evoluzione economica del paese.Viceversa Stalin adottò un sistema totalitario e dittatoriale attraverso cui imponeva un controllo di ogni aspetto economico e politico del paese.Non dimentichiamo però,che se ambedue i regini,riuscirono a mettere radici nel paese,questo fu dovuto soprattutto alle condizioni storiche che ne permisero l’insediamento,tra cui la mancanza in precedenza di esperienze democratiche o il fallimento della rivoluzione europea che isolò il paese,lasciando concentrare nelle mani del Partito tutto il potere.Lenin e Stalin sono solo due delle figure dispotiche che si alterneranno in questo secolo,assieme a Mussolini in Italia o Hitler in Germania.