Dal regime fascista al regime nazista

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Testo

IL REGIME FASCISTA
_L’instaurazione della dittatura_
Il progetto politico di Mussolini mirò alla fascistizzazione, cioè alla subordinazione al potere fascista e alla sua ideologia di tutta la società italiana. Il punto di partenza furono le leggi fascistissime:
• il capo del governo fu reso responsabile solo di fronte al re;
• il parlamento non poteva discutere leggi senza il consenso del governo;
• fu soppressa la libertà di associazione;
_La legge plebiscitaria_
La legge elettorale prevedeva che l’elettore potesse dire si o no a una lista di candidati designata dagli organi supremi del fascismo.
_Partito e stato_
Forme di controllo dell’ordine pubblico erano il Tribunale speciale, la Milizia e la polizia segreta. Mussolini trasformò inoltre il partito in una struttura burocratica e gerarchica, dove, l’organo supremo era il Gran consiglio del fascismo presieduto da mussolini.
_L’irreggimentazione dell’attività sindacale_
Solo i sindacati fascisti poterono continuare a svolgere la propria funzione e i sindacati liberi vennero esclusi.
_Dai sindacati alle corporazioni_
Tutti i settori della produzione, del lavoro e delle professioni dovevano essere organizzati in corporazioni, cioè associazioni di lavoratori nello stesso ambito.
_L’organizzazione del consenso e il ruolo del Pnf_
Fu realizzato un controllo dell’informazione e dei mezzi di comunicazione di massa; venne fondato un ente radiofonico e attraverso il Ministero della cultura popolare, si posero sotto controllo tutti gli aspetti della vita culturale che interessavano grandi masse di persone.
_Le organizzazioni di massa_
_I Patti lateranensi_
Per arrivare a una conciliazione fra stato e chiesa, l’ 11 febbraio 1929 Mussolini sottoscrisse i patti lateranensi, composti da un trattato (con il quale la santa sede riconosceva la sovranità dello stato italiano con Roma capitale), dalla convenzione finanziaria (con cui lo stato versava al vaticano una somma a titolo di indennità) e dal concordato (regolava i rapporti tra stato e chiesa).
_La politica economica_
Si può dividere in 3 fasi:
• dal 22 al 25: fu una politica essenzialmente liberista dove si favorì la libertà di iniziativa economica e si agì per una diminuzione della spesa pubblica, si conobbe un intenso sviluppo economico;
• dal 25 al 30: emersero difficoltà economiche dovute al rallentamento dell’economia internazionale, la rapida svalutazione della lira e ad una forte ripresa dell’inflazione;
• dal 30 in poi: * vedi par.
_Le conseguenze della svolta_
Un risultato negativo fu il rallentamento dell’economia e la compressione dei consumi. Inoltre la deflazione implicò una trasformazione strutturale dell’industria italiana, che danneggiò le industrie esportatrici.
_Stato ed economia negli anni trenta_
* nel corso degli anni trenta si fecero sentire pesantemente le conseguenze della crisi del 1929. L’istituto per la ricostruzione industriale, per impedirne il tracollo, acquisì la proprietà delle maggiori banche. Attraverso l’Iri la stato si trovò a essere il maggior imprenditore e banchiere italiano.
_Battaglia del grano e bonifica integrale_
La battaglia del grano fu lanciata nel 1926 con l’obiettivo di aumentare la produzione agricola al fine di rendere il paese autosufficiente in questo settore; l’obiettivo non fu pienamente raggiunto. Un’altra battaglia fu lanciata nel 1928, quella della bonifica integrale, e quindi la messa a coltura delle terre ancora incolte, ma in realtà le opere di bonifica realizzate furono solo di 1/10 di quelle previste.
_L’amministrazione per enti_
Accanto agli enti pubblici economici, si svilupparono gli enti pubblici assistenziali e previdenziali. In questo modo anche lo stato fascista assunse i caratteri dello stato assistenziale.
_La politica coloniale negli anni venti_
La politica del regime fascista fu inizialmente rivolta a consolidare i possedimenti italiani in Africa. Furono avviate imprese di colonizzazione e costruzioni di strade e opere di bonifica (pagate dai contadini italiani tramite i contributi).
_Alla conquista di un “posto al sole”_
Nella conquista militare dell’Etiopia agivano motivi di prestigio internazionale (come affermare il ruolo dell’Italia), di carattere economico (stimolare la produzione industriale) e di politica interna.
_La guerra d’Etiopia e le sue conseguenze_
La guerra d’Etiopia si svolse tra 3 ottobre 1936 e 6 maggio 1936. Le conseguenze dell’impresa furono gravi perchè determinò una nuova collocazione internazionale dell’Italia che si andò orientando verso l’alleanza con la Germania, mentre in campo economico si verificò una tendenza all’autarchia (autosufficienza economica).
FASCISMO E ANTIFASCISMO
_L’ideologia del fascismo_
Mussolini definisce lo stato come la realtà vera dell’individuo e che la sola vera libertà è la libertà dello stato e dell’individuo nello stato.
_Il fallito progetto corporativo_
Nel gennaio 1939 la camera dei fasci e delle corporazioni abrogava la camera dei deputati ed era formata da consiglieri nominati dal partito e dal consiglio nazionale delle corporazioni.
_Il fascismo come “totalitarismo imperfetto”_
Totalitarismo imperfetto per 2 ragioni:
1. rimasero attivi centri di potere (monarchia e chiesa);
2. l’identificazione fra “italiano” e “fascista” non si realizzò mai, nemmeno fra il 1935 e il 1938, che furono gli anni di massima adesione degli italiani al regime fascista.
Mentre ci fu un’erosione del consenso a partire dal 1938 quando furono emesse le leggi razziali.
_Le leggi razziali_
pubblicate il 14 luglio 1938 furono discriminatorie nei confronti degli ebrei. La loro introduzione va fatta risalire all’accentuazione dei tratti totalitari del regime, alla dipendenza di Mussolini nei confronti di Hitler e alla mentalità antidemocratica e antiegualitaria.
_L’opposizione al fascismo_
Si distinguono due periodi:
1. fino al 1926: l’opposizione ebbe carattere spontaneo, venne condotta dagli operai, dai contadini, dai militanti socialisti comunisti e cattolici colpiti dalla violenza dello squadrismo;
2. dal 1927 alla lotta di liberazione del paese: i dirigenti dell’opposizione diedero vita al fuoriuscitismo, che svolse un’opera di propaganda contro il fascismo.
_Comunisti e gìellisti_

_Intellettuali e cattolici_
Un’importante intellettuale fu Benedetto Croce. L’opposizione di Croce fu esclusivamente morale e intellettuale e nasceva dal suo pensiero razionalista e liberale: interpretò il fascismo come una fase di crisi morale.
IL DOPOGUERRA NELL’EUROPA CENTRALE
_La repubblica tedesca e le divisioni nella sinistra_
Il 9 novembre 1918 il Kaiser fuggì dalla Germania perché responsabile della disfatta e a Berlino venne proclamata la repubblica. Profonde divergenze dividevano però la sinistra tedesca: il Partito socialdemocratico (favorevole a una soluzione parlamentare della crisi), i socialisti indipendenti (proponevano una democrazia con ampie riforme economiche) e gli spartachisti (avevano come programma la rivoluzione socialista).
_La “settimana di sangue” del gennaio 1919_
Le alte gerarchie militari ritenevano prioritario riportare l’ordine nel paese attraverso i corpi franchi, gruppi di volontari desiderosi di continuare la loro guerra all’interno del paese. Nel 1918 gli spartachisti fondarono il partito comunista tedesco e nel 1919 tentarono di attuare un’insurrezione.
_Violenza e nazionalismo_
La firma del trattato di Versailles e l’accettazione delle pesanti condizioni di pace diedero fiato alla propaganda nazionalista e militarista contro il governo repubblicano. La pratica della violenza si diffondeva a macchia d’olio.
_Una società disgregata_
Nell’agosto 1919 fu approvata la costituzione di Weimar. I primi anni furono difficili perché proseguivano disordini e assassini politici a opera della destra e dei corpi franchi, inoltre l’economia tedesca stentava a riprendersi e nello stesso anno fallì il colpo di stato tentato da Hitler.
_L’inflazione galoppante_
I costi maggiori della guerra ricadevano sul popolo e ci guadagnavano soprattutto imprenditori e speculatori, la crisi colpisce soprattutto i ceti medi.
_La stabilizzazione economica_
Gli stati uniti si convinsero della necessità di favorire la ripresa economica della Germania soprattutto per rompere il circolo che si era creato con Francia e Gran Bretagna: esse si rifiutarono di pagare i debiti verso gli stati uniti finché la Germania non avesse pagato loro, ma la Germania non era nelle condizioni di farlo.
_Il compromesso weimariano_
Nel 1925 la Germania stipulò con la Francia il trattato di Locarno, che stabilizzava la situazione occidentale secondo quanto deciso a Versailles. L’anno successivo fu annessa la Germania alla Società delle Nazioni e le fu attribuito un seggio nel Consiglio permanente. Questo comportò l’uscita dalla crisi economica e fu l’esito di un compromesso fra la socialdemocrazia (mirava a ottenere una politica di riforme), l’esercito (disposto a sostenere la legalità repubblicana) e i gruppi capitalistici.

IL REGIME NAZISTA
_L’ascesa di Hitler_
1889 Nasce, 1920 aderisce al partito nazionalsocialista operaio tedesco, 1923 tenta un colpo di stato in Baviera e fallisce così viene arrestato, 1930 nelle elezioni diventa il secondo partito tedesco,1932 alle elezioni risulta primo, 1933 nominato cancelliere e assume la guida del governo.
_Il ruolo dell’ideologia_
In quanto nazionalista, il partito di Hitler era deluso per la sconfitta subita e predicava la revisione degli ingiusti trattati di pace, proponendo un’espansione della Germania come grande potenza. Inoltre Hitler predicava l’instaurazione di un socialismo antimarxista basato sui valori della comunità del popolo tedesco e sul potere di uno stato forte.
_Ideologia e consenso_
Lo spazio vitale era un diritto della nazione tedesca per manifestare le proprie potenzialità. La teoria di Darwin era alla base del pensiero di Hitler, oltre all’antimarxismo l’antibolscevismo e la polemica antidemocratica. Hitler offrì ai tedeschi il sogno di un risorgimento della Germania, liberata dai dissidi sociali. I quadri dirigenti della burocrazia e dell’esercito iniziarono a vedere in Hitler una risorsa utilizzabile per una soluzione conservatrice della crisi tedesca.
_Razzismo, antisemitismo, antibolscevismo_
Gli ebrei divennero il capo espiatorio della situazione di crisi, infatti venne invocato un complotto per spiegare le sconfitte e le difficoltà della Germania. Hitler non predicava solo l’odio verso gli ebrei,ma li qualificava come razza inferiore contrapponendovi gli ariani come razza eletta, questo condurrà allo sterminio degli ebrei.
_La crisi di Weimar_
La repubblica di Weimar entra in crisi nel 1929 perché il governo non riusciva a elaborare efficaci strategie economiche, e sul piano politico il paese era sempre meno governabile a causa dell’impossibilità di trovare maggioranze stabili.
_L’ascesa elettorale_
Nel 1933 Hitler ottenne la carica di cancelliere, come via unica per uscire dallo stallo politico e per riportare l’ordine nel paese.
_La conquista del potere_
Nel marzo 1933 si tennero nuove elezioni dove Hitler ottenne la maggioranza assoluta in parlamento.
_La costruzione della dittatura_
Hitler ottenne dal parlamento pieni poteri. Furono chiusi i giornali di opposizione, le sedi sindacali e il partito socialdemocratico. Nel 1933 venne costituito il primo campo di concentramento per prigionieri politici. E nel 1934 venne emanata una legge che dichiarava sciolti tutti i partiti, salvo quello nazionalsocialista e nell’agosto 1934 Hitler assunse la carica di capo dello stato.
_Repressione e irregimentazione_
Le SS e la Polizia segreta di stato erano gli strumenti repressivi con i quali il nazismo eliminò ogni oppositore.
_La manipolazione delle coscienze_
L’utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa, come la radio e il cinematografo e le organizzazioni di riti collettivi furono posti al servizio di un’opera quotidiana di manipolazione delle coscienze.
_Le forme della violenza nazista_
1. Repressione politica;
2. Repressione sociale: ebbe come finalità la ripulitura della società tedesca da persone ritenute inferiori;
3. Violenza razziale.
_La persecuzione contro gli ebrei_
Gli ebrei furono prima esclusi dalla pubblica amministrazione, dall’insegnamento e dal giornalismo; poi le leggi di Norimberga vietavano i matrimoni tra ariani ed ebrei; successivamente la notte dei cristalli dove si verificarono devastazioni di negozi. Gli ebrei furono requisiti di tutti i loro beni e obbligati a portare la stella gialla sui loro vestiti, infine il genocidio.
_La politica economica: piena occupazione e consenso_
Dal punto di vista economico il regime nazista attuò una politica autarchica e di forte dirigismo. Seguirono due obiettivi principali: il raggiungimento di un alto livello di occupazione e preparare il paese alla guerra.
_Consenso al regime e “non allineamento”_

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