Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia |
Voto: | 2 (2) |
Download: | 680 |
Data: | 18.07.2005 |
Numero di pagine: | 14 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Download
Anteprima
avvenimenti-storici-anni-30-40_1.zip (Dimensione: 24.36 Kb)
trucheck.it_avvenimenti-storici-anni-30-40.doc 110.5 Kb
readme.txt 59 Bytes
Testo
1931
Italia: sotto il regime fascista entra in vigore il nuovo codice penale Rocco, che ripristina la pena di morte anche per i reati non politici.
24 gennaio - Libia: le formazioni italiane conquistano l'oasi di Kufra
14 aprile - Spagna: la vittoria elettorale delle forze repubblicane induce il re a rinunciare al trono e viene proclamata la repubblica
1932
9 luglio - Svizzera: alla conferenza di Losanna si stabilisce di condonare alla Germania i pagamenti dovuti per le riparazioni di guerra
31 luglio - Germania: il partito nazista ottiene alle elezioni la maggioranza relativa
7 novembre - Stati Uniti: le elezioni presidenziali vengono vinte da Franklin Roosevelt, candidato del Partito democratico
1933
Stati Uniti: peggior anno della Grande Depressione
29 gennaio - Germania: il presidente della repubblica Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler cancelliere tedesco 30 gennaio - Germania: Adolf Hitler va al potere
27 febbraio - Germania: nella notte al 28 brucia il Reichstag a Berlino. Marinus van der Lubbe (comunista) viene ritenuto colpevole. Seguiranno rappresaglie e arresti come conseguenza
4 marzo - Stati Uniti: Franklin Delano Roosevelt diventa il 32° presidente
24 marzo - Germania: il parlamento da i pieni poteri a Hitler
10 maggio - Germania/Berlino: I nazisti bruciano in piazza dell'opera (Opernplatz) 20.000 libri di autori messi all'indice
20 luglio - Stato del Vaticano: la Santa Sede firma un concordato con la Germania a tutela dei diritti dei cattolici tedeschi
14 ottobre - Germania: il governo nazionalfascista annuncia il ritiro del Paese dalla Società delle Nazioni
1934
30 giugno - Germania: nella Notte dei lunghi coltelli, le SS eliminano Ernst Rohm e i principali esponenti delle squadre d'assalto
2 agosto - Germania: Adolf Hitler assume la carica di capo dello Stato (fuhrer)
1935
Febbraio - Inizia la mobilitazione dell'esercito italiano in vista della spedizione in Africa Orientale. Per "misure di carattere precauzionale" vengono mobilitate cinque Divisioni. I primi scaglioni partono per l'Africa.
Marzo - In Germania viene ripristinato il servizio militare obbligatorio in violazione delle clausole del trattato di Versailles.
Aprile - Nella conferenza di Stresa, Italia, Francia e Gran Bretagna affermano di voler agire di comune accordo per mantenere la pace in Europa.
Giugno - L'Etiopia chiede alla Società delle Nazioni di inviare osservatori neutrali alle sue frontiere, temendo un'invasione italiana.
Ottobre - Le truppe italiane di stanza in Eritrea, senza dichiarazione di guerra, varcano il confine dell'Etiopia. Comincia la guerra Italia-Etiopia.
Novembre - L'Assemblea della Società delle Nazioni Unite decide di applicare sanzioni economiche e finanziarie nei confronti dell'Italia, come stato aggressore. In Italia viene avviata una politica di autarchia.
1936
Maggio - Si arrendono le truppe abissine; Hailé Selassié fugge in Inghilterra. In Italia viene proclamato l'Impero. Vittorio Emanuele III assume il titolo di "Imperatore d'Etiopia".
Luglio: inizio della Guerra civile spagnola e Società delle Nazioni abroga le sanzioni contro l'Italia
Settembre - Spagna: il generale Francisco Franco è nominato "generalissimo" dell'esercito del Re ed è proclamato Capo dello Stato.
Novembre - Italia: Benito Mussolini annuncia la costituzione dell'Asse Roma-Berlino. L'Italia e la Germania sostengono con truppe e mezzi il generalissimo Franco nella Guerra civile spagnola
1937
Marzo - Guerra civile spagnola: i legionari italiani vengono sconfitti dai repubblicani nella battaglia di Guadalajara. Successivamente gli aerei tedeschi, schierati al fianco dei nazionalisti di Francisco Franco, bombardano la città di Guernica. Forti reazioni in tutto il mondo.
Luglio - Con l'incidente del ponte Marco Polo (Lugouqiao) il Giappone riprende l'attacco militare alla Cina, dopo cinque anni di ostilità non dichiarata. Questa nuova aggressione provoca una grave tensione tra Tokyo e Washington.
Dicembre :
- L'Italia esce dalla Società delle Nazioni
- Il Giappone conquista tutte le più grandi città orientali della Cina. Dopo Pechino e Shangai è la volta di Nanchino, la capitale, di cui sono distrutti tutti i principali edifici e le infrastrutture.
1938
Febbraio - Germania: Adolf Hitler assume il comando supremo delle forze armate tedesche.
6 marzo - New Hampshire, USA: Johanne Kolstad arriva a 72 metri nel salto con gli sci, nuovo primato mondiale femminile, che resterà imbattuto per 35 anni.
12 marzo - le truppe tedesche entrano in Austria. Il 13 avviene l'annessione ("Anschluss") alla Germania
Maggio
- Hitler annuncia che vuole incorporare anche i territori cecoslovacchi abitati da tedeschi, i Sudeti.
- Visita ufficiale di Hitler in Italia. Papa Pio XI, polemico, si ritira a Castelgandolfo e ordina di chiudere i musei vaticani per tutto il periodo della visita.
28-30 settembre - Germania: Conferenza di Monaco. Vi partecipano Adolf Hitler (Germania), Edouard Daladier (Francia), Neville Chamberlain (Gran Bretagna), e Benito Mussolini (Italia). La Francia e la Gran Bretagna, nel tentativo di evitare un conflitto, autorizzano la Germania ad occupare la regione dei Sudeti. Il che avverrà tra il 1° e il 10 ottobre successivo.
Novembre
- Germania - Reichskristallnacht: gli ebrei nel mirino. La notte tra il 9 e il 10 novembre si scatena in tutto il paese la furia antisemita contro i negozi e le sinagoghe ebraiche. Sono attaccati e distrutti migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei e quasi duecento persone vengono uccise. Passerà alla storia come la "Notte dei cristalli".
- Italia: sono completate le leggi “per la difesa della razza”. Gli ebrei sono espulsi dagli impieghi statali, parastatali e d’interesse pubblico, i matrimoni misti sono proibiti.
1939
26 gennaio - Spagna: Le truppe di Franco, aiutate da truppe inviate dall'Italia fascista, conquistano Barcellona
15 marzo - La Germania occupa la Cecoslovacchia.
28 marzo - Spagna: Francisco Franco conquista Madrid. Finisce la guerra civile spagnola.
marzo - Hitler annette, sotto forma di protettorato tedesco, la Boemia e la Moravia. La Slovacchia si proclama indipendente, sotto tutela tedesca.
7 aprile - L'esercito italiano invade l'Albania
22 maggio - Mussolini firma il patto di alleanza militare con Hitler, detto Patto d'Acciaio. Prevede l'intervento armato dell'Italia al fianco della Germania, in caso di guerra.
23 agosto - Con il Patto Molotov-Ribbentrop la Germania hitleriana e l'Unione Sovietica stalinista si dividono l'Europa orientale: Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia e la Polonia orientale vanno all'URSS, la Polonia occidentale alla Germania. Il patto viene mantenuto segreto. Si saprà della sua esistenza solamente a guerra finita.
Guerra civile spagnola Conflitto militare che tra il 1936 e il 1939 oppose la repubblica spagnola governata dalle sinistre, coalizzate nel Fronte popolare, alle forze insurrezionali della destra, organizzate dai nazionalisti, e che si concluse con la vittoria di queste ultime.
LE PREMESSE DEL CONFLITTO
Maturata nel clima di crescente radicalizzazione della situazione politica e sociale della Spagna dopo la proclamazione della seconda repubblica (1931), la crisi che precipitò il paese nella guerra civile fu innescata dall'ascesa al potere delle sinistre vincitrici nelle elezioni del febbraio 1936. Questa vittoria non valse a riportare ordine nel paese: le iniziative riformatrici del governo non soddisfacevano le richieste delle forze della sinistra più radicale, sostenute anche dalla componente anarchica. Scoppiarono disordini, con occupazioni di terre, incendi di chiese, massacri. Con altrettanta violenza e ferocia operarono le forze paramilitari di destra, mentre si preparava la cospirazione militare capeggiata dai generali José Sanjurjo Sacanell, Emilio Mola e Francisco Franco, fiancheggiata dall'azione delle squadre fasciste della Falange spagnola. L’occasione dell’insurrezione fu fornita dall'assassinio del capo della destra monarchica José Calvo Sotelo (13 luglio) a opera di elementi di sinistra.
Il pronunciamento militare
Il 17 luglio insorsero le truppe spagnole del Marocco e il giorno seguente la ribellione si estese alle guarnigioni della Spagna, attestandosi nelle province rurali del Centro-Nord e nelle città di Burgos, Salamanca e Avila. Le forze governative, appoggiate da milizie operaie, stroncarono la rivolta a Madrid, a Barcellona e in molti centri industriali del Nord e dell'Est, ma non nel Sud, dove le destre avevano maggior seguito. A Cadice, Siviglia e Granada la resistenza operaia fu subito soffocata nel sangue dai ribelli. A fine luglio i nazionalisti controllavano quasi un terzo della Spagna, compreso il vasto blocco delle regioni centro-settentrionali (Galizia, León, Vecchia Castiglia, Aragona e parte dell'Estremadura) e il cosiddetto triangolo andaluso a sud (Huelva-Siviglia-Cordova), e disponevano di un proprio centro di comando, la giunta militare di Burgos. Decisivo per il successo dell'insurrezione fu l'apporto dell'esercito coloniale africano agli ordini del generale Franco che, bloccato in Marocco dalla Marina repubblicana, poté sbarcare tra la fine di luglio e i primi di agosto nel Sud della Spagna grazie a un ponte aereo e navale organizzato dalla Germania nazista e dall'Italia fascista. Mentre ciò preludeva a un sostegno delle due potenze alla causa dei nazionalisti, andarono invece deluse le speranze dei repubblicani di un appoggio da parte delle democrazie occidentali, sia per il timore dell'Inghilterra di provocare un conflitto di dimensioni europee, sia per le titubanze del premier francese Léon Blum paralizzato dall'opposizione interna. Il governo repubblicano di Madrid fu costretto quindi a puntare soprattutto sull'aiuto dell'Unione Sovietica.
La guerra civile - L'avanzata dei nazionalisti
Nelle prime due settimane di agosto i nazionalisti passarono all'offensiva: a nord il generale Mola attaccò la provincia basca di Guipúzcoa al fine di isolarla dalla Francia, mentre da sud Francisco Franco avanzò verso Madrid, non esitando a compiere massacri. La posizione dei nazionalisti si consolidò ulteriormente tra agosto e settembre con la conquista della fortezza dell'Alcázar di Toledo, tenacemente difesa dalla milizia repubblicana, e delle città di Oviedo e Saragozza
L'appoggio nazifascista agli insorti
Tra il 29 e il 30 settembre la giunta militare di Burgos nominò Franco generalissimo e capo del governo nazionalista, riconosciuto poco più di un mese dopo da Hitler e da Mussolini, che assistettero gli insorti con consistenti aiuti in armi e in uomini, gli italiani inquadrati nel Corpo Truppe Volontarie (CTV), i tedeschi nella Legione Condor. Col favore di tale circostanza, Franco ritenne di poter accelerare il corso degli eventi marciando su Madrid, dove la coesione del governo repubblicano era fortemente scossa dallo scontro in atto tra comunisti e socialisti moderati da una parte, preoccupati di salvaguardare la sopravvivenza della repubblica democratica, e anarchici, trotzkisti ed estrema sinistra socialista dall'altra, che davano priorità alla rivoluzione sociale.
Le Brigate Internazionali
Nell'imminenza dell'attacco alla capitale, piena di rifugiati e carente di acqua e viveri, i repubblicani poterono contare su rifornimenti in mezzi e armi dall'Unione Sovietica e sull'arrivo dei primi contingenti di volontari delle Brigate Internazionali. Il 6 novembre il governo repubblicano si trasferì a Valencia, mentre il comando della piazza di Madrid fu affidato al generale José Miaja, affiancato da una Giunta di difesa, sostenuta dai comunisti e sotto la direzione strategica del capo di stato maggiore, colonnello Vicente Rojo. L'assalto dei nazionalisti, iniziato il giorno seguente, fu respinto e la città resistette per altri ventotto mesi.
Il bombardamento di Guernica
Seguì tra il dicembre 1936 e il marzo 1937 una serie di battaglie a Boadilla, Jarama e Guadalajara con cui le truppe repubblicane tentarono di rompere l'accerchiamento di Madrid a costo di gravi perdite. Ciò non impedì i progressi dei nazionalisti che, rafforzatisi a sud con la presa di Malaga (febbraio 1937), completarono la conquista delle Province Basche nella primavera-estate seguente, avvalendosi della copertura aerea della Legione Condor, rimasta tristemente famosa per il bombardamento della popolazione civile di Guernica. La già considerevole superiorità dei nazionalisti in uomini, carri armati e aerei divenne schiacciante dopo la conquista, tra settembre e ottobre, delle Asturie, che consegnò loro il pieno controllo delle ingenti risorse industriali e minerarie del Nord della Spagna.
Intanto tra il maggio e il settembre di quello stesso 1937 il fronte repubblicano fu ulteriormente indebolito: il contrasto tra la componente comunista, sempre più forte per l’appoggio sovietico, e quella anarchica, che non intendeva rinunciare alle proprie istanze rivoluzionarie, divenne insanabile e sfociò nella sanguinosa eliminazione di anarchici e trotzkisti a opera delle truppe comuniste comandate dal colonnello Lister, di stretta osservanza stalinista
La resistenza repubblicana e l'offensiva del Generalissimo
Dal canto suo Rojo cercò di bloccare i nazionalisti con una serie di offensive a Brunete (luglio) e a Saragozza (agosto), il cui successo fu di breve durata. Esito non diverso ebbe l'attacco di Rojo contro Teruel, presa dai repubblicani l'8 gennaio 1938 e riconquistata dai nazionalisti due settimane dopo. Approfittando della difficoltà dei repubblicani, il 7 marzo 1938 Franco lanciò una massiccia offensiva in Aragona e Castiglia mobilitando il grosso delle sue forze (100.000 uomini, 200 carri armati e quasi 1000 aerei) che, penetrate nella valle dell'Ebro, il 15 aprile raggiunsero il Mediterraneo, tagliando fuori la Catalogna dal governo di Valencia.In luglio i repubblicani sferrarono la loro ultima grande offensiva sul fiume Ebro, che impegnò entrambi i fronti in una violentissima battaglia durata fino al 16 novembre, allorché i nazionalisti presero il sopravvento. L'attacco finale di Franco cominciò a fine dicembre 1938. Il fronte della Catalogna fu subito sfondato e il 26 gennaio 1939 Barcellona cadde.
La disfatta della Repubblica
Mentre a Valencia il governo repubblicano cercava di organizzare la resistenza, il 5 marzo si costituì a Madrid una giunta dissidente capeggiata dal colonnello Segismundo Casado che, dopo aver tentato senza successo di negoziare la resa, consentì che le truppe nazionaliste entrassero nella capitale il 27 marzo. Il 1° aprile il governo di Burgos annunciò ufficialmente la fine della guerra civile. Gli strascichi del conflitto furono pesantissimi: 400.000 repubblicani furono costretti all'esilio e più di un milione di oppositori al regime franchista finì in prigione o nei campi di lavoro. Oltre 400.000 persone morirono nel corso della guerra, mentre circa 100.000 furono quelle giustiziate tra il 1939 e il 1943.
Le direttive Mussolini del dicembre 1934
Le direttive di Mussolini a Badoglio del 30 Dicembre 1934 illustrano in più punti la situazione dei rapporti diplomatici italo-abissini, la situazione interna dell'Impero etiopico, la situazione internazionale. Da queste premesse scaturivano tre concetti molto importanti. Il primo era di ordine strategico-politico e Mussolini esplicitamente proclamava i seguenti obiettivi: " la distruzione delle forze armate abissine e la conquista totale dell'Etiopia" . Il secondo concetto riguardava i tempi per la preparazione dell'intera operazione che Mussolini voleva molto rapidi; una volta ultimati i preparativi, entro l'autunno del 1935, le operazioni sarebbero dovute essere condotte con la massima velocità ed energia. L'ultimo punto, che scaturiva dalla situazione generale internazionale, riguardava l'atteggiamento delle grandi potenze, Francia, Gran Bretagna e Germania, e della Società Delle Nazioni
L'accordo Laval-Mussolini
Gli accordi tra Mussolini e e il Ministro degli Esteri francese Pierre Laval furono firmati a Roma il 7 gennaio 1935. I principali punti riguardavano:
- Tunisi: le vecchie convenzioni del 1896 che la Francia denunciò nel 1918 e che, da allora, venivano rinnovate di tre mesi in tre mesi - venivano riconfermate per dieci anni, ossia fino al 1945.
- Compensi coloniali: la frontiera fra la Libia e l'Africa Equatoriale francese venne spostata fino a raggiungere una linea che, partendo da Tummo, raggiungeva la frontiera ovest del Sudan all'intersezione del 24° meridiano est dì Greenvich con il 18°45 di latitudine nord. La frontiera fra l'Eritrea e la Costa francese dei Somali viene rettificata secondo una linea che da Der Eloua va fino a Daadato. In più venne riconosciuta all'Italia la sovranità sull'isola di Dumerrah.
L'accordo conteneva anche un esplicito "disinteressamento" francese per una non ben specificata penetrazione italiana in Etiopia. Tale disinteressamento è passato alla storia come "desistment" o in lingua italiana "mano libera". Francia e Italia inoltre stipularono un accordo militare che permetteva all'Italia di "sguarnire" la frontiera del Brennero per trasferire in seguito truppe in Africa e alla Francia di ottenere, in caso di aggressione tedesca, un impegno militare italiano. Le convenzioni militari erano sui rispettivi eserciti e aviazioni.
Il casus belli che diede inizio alla crisi italo-abissina e poi all'aggressione italiana fu lo scontro tra le truppe abissine e quelle italiane presso Ual-Ual.
Le reazioni internazionali
L'invasione dell'Abissinia da parte delle truppe italiane destò naturalmente scalpore tra le principali potenze europee. La Gran Bretagna mantenne un atteggiamento oscillante tra l'aperta condanna e la volontà di impedire le operazioni italiane, culminate nello schieramento della Home Fleet nel Mediterraneo e nelle sanzioni, e la ricerca di un "accomodamento" diplomatico della questione esplicitatosi nel Piano Hoare-Laval del novembre 1935 in cui si ipotizzava la cessione di parte del territorio etiopico all'Italia e la creazione di vaste zone di "espansione economica e di popolamento", in pratica una forma di protettorato, nella zona meridionale dell'Impero abissino.
LA GUERRA D'ETIOPIA (1935-1936)
Fu l'ultima guerra europea combattuta con chiaro intento di conquista coloniale contro un popolo africano. Le operazioni militari vere e proprie, avvenute in pochi mesi fra il 1935 e il 1936, furono condotte su due fronti: il primo, settentrionale, era affidato a Badoglio e partiva dall'Eritrea; il secondo, meridionale, con a capo Graziani, muoveva dalla Somalia. L'Etiopia era grande quattro volte l'Italia e la distanza fra le due zone d'operazione, ai fini della coordinazione, rese necessario l’impiego delle radiocomunicazioni fra i due comandi italiani. Dopo un lungo periodo di iniziative di sovversione e di complotti orditi dall'Italia contro l'Etiopia, nel dicembre 1934 la tensione degenerò in scontro aperto ai pozzi d'acqua di Ual Ual dove rimasero sul terreno circa 300 etiopici e 21 somali delle truppe indigene italiane. Mussolini ne approfittò per risolvere una volta per tutte la conquista dell'Etiopia. Gli italiani, in una sostanziale indifferenza internazionale, realizzarono con successo l'ultima conquista coloniale: le sanzioni economiche decretate dalla Società delle Nazioni contro l'Italia rimasero sulla carta e la Gran Bretagna non fece nulla per ottenerne il rispetto. Del resto, la guerra in Etiopia non finì il 5 maggio 1936 con la conquista di Addis Abeba: circa 50.000 soldati etiopici erano alla macchia e, divisi in numerose bande, iniziarono contro gli italiani una sanguinosa guerriglia che, nel giugno 1940, si saldò alle operazioni delle truppe britanniche che attaccavano la colonia italiana del cormo d'Africa.In quel vasto campo di battaglia (l'Etiopia era grande quattro volte l'Italia), con due fronti distanti fra loro centinaia di chilometri, le comunicazioni radio acquistavano un'importanza preponderante. I collegamenti fra le armate e quelli con l'aviazione, impiegata massicciamente in supporto alle truppe avanzanti, ebbero un buon livello di efficienza e consentirono il coordinamento fra tutti i reparti.
Fu la prima campagna militare dell'Italia nel corso della quale le comunicazioni radio militari ebbero una grande importanza. Fondamentale fu anche il collegamento radio con il territorio nazionale: le informazioni sulle operazioni arrivavano rapidamente, consentendo una valida azione di propaganda.
LA GUERRA DI SPAGNA (1936-1939)
La guerra civile spagnola, combattuta fra il 1936 e il 1939 fra le forze che facevano capo ai generali ribelli guidati da Francisco Franco e quelle del governo repubblicano di Madrid, vide l'intervento a fianco dei primi della forze tedesche e, soprattutto, italiane. Questo conflitto, anticipatore della Seconda guerra mondiale, registrò un ampio impiego delle comunicazioni radio militari e la diffusione di trasmissioni radiofoniche, in funzione della guerra psicologica. Sarebbe lungo e complesso descrivere la genesi della guerra di Spagna, certamente una dei più violenti conflitti civili del XX secolo, il cui decorso ed esito furono ampiamente determinati da influenze esterne. In una guerra condotta su fronti spesso separati e su spazi molto vasti, le comunicazioni radio fra le truppe operanti ebbero un'importanza fondamentale per sincronizzare le operazioni e i movimenti delle truppe. Il problema fu particolarmente sentito dai falangisti all'inizio delle operazioni.
Ovviamente, anche in questa guerra i messaggi erano cifrati. Non esistono studi approfonditi su questa materia, ma pare che i repubblicani abbiano finito con il basarsi su sistemi crittografici sovietici, mentre non è ancora stato chiarito su quale si siano basati i falangisti. Non solo la radio militare, ma anche quella civile, ebbe un ruolo importante: per la prima volta in un conflitto entrambi i contendenti svilupparono la propaganda radiofonica rivolta sia al sostegno della propria parte sia alla demoralizzazione della parte avversaria. A questa guerra risalgono i primi collegamenti radiofonici con le truppe operanti, che avrebbero avuto un notevole sviluppo fra tutti i belligeranti nel corso della seconda guerra mondiale.
FRONTE FRANCESE (1940) E FRONTE AFRICANO (1940-1943)
Nel giugno 1940, in previsione di una rapida fine del conflitto e di una vittoria della Germania di Hitler, l'Italia dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Mentre le operazioni sul fronte francese si conclusero nel giro di pochi giorni con la resa dell'ormai sconfitta nazione d'oltralpe, la Gran Bretagna - contro le previsioni di Mussolini e di Hitler - non chiese l'armistizio e, sotto la guida di Winston Churchill, s'impegnò da sola in una guerra difficile contro le forze italo-tedesche. L'Italia, suo malgrado, si trovò coinvolta in una lunga guerra sul fronte libico (il fronte etiopico fu liquidato dagli inglesi in pochi mesi), dal quale ebbe poi origine la sua sconfitta. Su questo fronte, per la sua vastità, ebbero una grande importanza le comunicazioni radio per gli ordini alle truppe operanti. La guerra in Libia durata quasi tre anni, aveva visto numerose incursioni di commandos da entrambe le parti, favorite dal territorio desertico che consentiva azioni di sorpresa da posizioni inaspettate. Anche in questo quadro operativo la radio giocò un ruolo fondamentale: le richieste di appoggio aereo, gli ordini alle punte avanzate degli opposti schieramenti, le informazioni di reparti rimasti dietro le linee, tutto avveniva via radio, con tentativi di intercettazione del traffico radio avversario e di depistaggi informativi resi possibili dalla cattura di codici. Gli inglesi, che all'inizio del conflitto lamentavano scarsità di sistemi radio e una generale insufficienza qualitativa, recuperarono abbastanza in fretta il ritardo. Da parte delle forze dell'Asse è invece da sottolineare l'efficienza e l'organizzazione del sistema di radiocomunicazioni tedesco. Sul fronte africano l'Eiar (la futura Rai) intensificò su larga scala un sistema di informazioni radio ad uso di propaganda, già sperimentato durante la breve campagna sul fronte francese, con servizi dal fronte realizzati dai primi corrispondenti di guerra radiofonici che, da diverse località, trasmettevano registrazioni di interviste ai soldati. Era un'opera di propaganda efficace che, sebbene già iniziata sporadicamente nelle guerre di Spagna e d'Etiopia, colpiva il grande pubblico per la sua novità.