1820-21 - Moti Rivoluzionari

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Testo

MOTI RIVOLUZIONARI (1820/1821)

Nel 1820 lo scontro politico tra le 2 Europe portò allo scontro armato; la prima a dare il fuoco alle polveri fu la Spagna, per la politica reazionaria di Ferdinando VII. Le altre potenze europee decisero di non intervenire, consentendo dunque agli insorti spagnoli di procedere indisturbati. Ma la rivolta spagnola trovò anche il terreno per una seconda clamorosa manifestazione nel regno delle 2 Sicilie. Un moto carbonaro scoppiò il 2/07/1820 a Nola. Intanto l’Austria si stava già preparando ad attaccare il Regno.
Un moto liberale scoppiò in Piemonte nel 1821; fu ad opera delle sette, che in questi luoghi avevano trovato un territorio fertile. Il 14 marzo Carlo Alberto conced ela costituzione spagnola; fu costretto poi a fuggire, e si rifugiò infine presso il granduca di Toscana.
Quando l’Austria attacca il regno, lo fa con un’armata di 50.000 uomini, attraversando lo stato della Chiesa e muovendo contro il regno di Napoli. Il successo è degli austriaci, che, sempre più o meno nello stesso periodo, reprimono un moto piemontese. Dal ’21 al ’28 nella zona di Napoli si hanno altre sporadiche rivolte. Il predominio austriaco tornò dunque ad essere incontrastato in Italia. Altri sovrani italiani seguirono l’esempio di repressione delle rivolte datogli dagli austriaci.
In questi anni, l’unica zona “tranquilla” è la Toscana. Per quel che riguarda la penisola iberica, col congresso di verona (8-12/1822), si decise per un intervento contro il regime costituzionale. Di questo fu incaricata la Francia.

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