Tintoretto e Veronese

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

TINTORETTO
Dopo Tiziano c’è il Tintoretto che nasce a Verona. Ha due committenze diverse: Tintoretto per la chiesa, Veronese per i nobili e le ville veneziane.
Entrambi lavorano a Venezia, e capiscono che non possono eseguire affreschi perché il clima è molto umido e per questo motivo si dedicano ai teleri (grande tela).
Il dipinto più significativo è l’ultima cena: si tratta di una tavola diagonale, che permette allo spettatore di entrare nell’opera. Al centro troviamo la testa di Gesù. L’opera è molto più profonda rispetto a quelle di Leonardo, la scena si svolge in una locanda infatti oltre a Gesù troviamo i 12 apostoli, altre persone comuni come cuochi, lavapiatti. È quindi un dipinto molto drammatico, intenso e scuro, l’artista usa molto i contrasti di luce ed ombra; la sala è illuminata solo da due fonti di luce: una è l’aureola che ha intorno al capo Gesù, l’altra è il candeliere.
Gli angeli sembrano dei fantasmi.
Infine la tavola si presenta dinamica, espressiva e in movimento.

VERONESE
È l’opposto di Tintoretto, dipinge con colori chiari e lo fa per l’aristocrazia. Lavora nelle ville veneziane. Oltre che per questo Veronese è diverso anche come carattere, è solare, allegro, sorridente.
Intorno alla metà del 500 Venezia era contaminata dalla peste, proprio per questo molti nobili durante l’estate lasciavano le città per trasferirsi nei dintorni, dove vengono costruite molte ville ovviamente tutte affrescate da Paolo Veronese.
DECORAZIONE DELLA SALA A CROCIERA: si trova nella villa barbara a Maser. Sono affreschi chiari, luminosi e illuministici cioè che illudono l’occhio nudo; per esempio la bambina e la porta sono dipinti come i paesaggi e le logge.
LA GIUSTINIANI BARBARO AL BALCONE: raffigurala signora di villa barbaro con una sera, si vede anche un cane (fedeltà) e un pavone(vanità ed eternità) molto spesso presenti nei dipinti di Veronese. I colori sono chiari e luminosi. Si nota molto la differenza sociale.
La padrona, carnagione chiarissima e la serva molto più scura ma non perché è straniera, ma perché lavora.
CONVITTO IN CASA LEVI: è un grande olio su tela, convitto cioè cena. In realtà doveva rappresentare l’ultima cena, viene commissionata dalla chiesa. Questa cena si svolge in un ricco palazzo veneziano sul canal grande, è piena di persone ricche e di ceto alto ed è un’ambientazione risalente al secondo 500.
Gesù in realtà non centra niente, è vestito con abiti antichi ed è l’unico nel dipinto.
La chiesa infatti lo rifiuta e accusa Veronese di eresia e lo mette in carcere, il pittore cambia nome all’opera e viene scarcerato.
La tela in seguito viene poi comprata dalla famiglia Levi da qui nasce il nome dell’opera.
L’opera è piacevole.

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