Stile Gotico

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

gтtico
Lessicoagg. (pl. m. -ci) [sec. XVI; lat. mediev. Gothicus, da Gothi]. 1) Proprio dei Goti, relativo ai Goti:
costumi g., lingua g. (o il g., sm., v. oltre). Per estens., germanico, tedesco, anche barbarico. In
partic.: arte g. (o il g., sm.); scrittura g.,v. oltre; linea g., sistema difensivo tedesco che
attraversava l'Appennino dalla zona a S di Viareggio a quella di Rimini; costituм l'ultima
resistenza tedesca in Italia. L'esercito anglo-americano sfondт il fronte tedesco, giа attaccato nel
settembre 1944, con l'offensiva finale dell'aprile 1945. 2) Fig., spreg., di scrittura o di parole
incomprensibili: quello che hai scritto и gotico! Arte: cenni storici e storiografici Il g. rappresenta l'ultima grande fase unitaria dell'arte medievale europea. Le sue origini si
collocano nella Francia del Nord entro la prima metа del sec. XII, quando i costruttori,
coordinando in forma organica elementi giа presenti nel romanico, nell'architettura orient. e nelle
regioni anglo-normanne, giunsero a soluzioni del tutto originali . Dal sec. XII al XV, con
straordinaria vitalitа, il g. si estese rapidamente, fino a rinnovare totalmente l'aspetto stilistico
dell'arte europea in tutte le sue forme, con una profonda unitarietа e costanza di linguaggio che si
specificт in aree nazionali (o anche regionali) e in diverse fasi storiche di sviluppo. И nella
storiografia artistica del Rinascimento italiano che compare il termine g., applicato
all'architettura, per indicare genericamente quanto avvenuto dopo la fine dell'arte antica, con il
significato di "barbarico"; questa connotazione negativa, allargata in seguito a designare un'arte
arbitraria e bizzarra, fuori delle regole classiche, permase fino alla fine del sec. XVIII, quando
ebbe inizio un apprezzamento dell'arte medievale nelle culture inglese e francese. L'Ottocento
vide un grande sviluppo degli studi storici sul g. e l'immenso campo di ricerca fornito dai
molteplici aspetti del fenomeno offre ancora spunti alla critica contemporanea. Da questo lavorio
critico и nata una complessa terminologia per qualificare diversi aspetti stilistici del g., come p.
es. il g. fiammeggiante (o, in Italia, g. fiorito), riferito all'architettura g. tarda (sec. XV-metа sec.
XVI), caratterizzata da un accentuato verticalismo, da effetti dinamici e coloristici e da
un'esuberante decorazione scultorea. In rapporto col g. fiammeggiante и il g. ornato inglese (sec.
XIV), mentre il tardo g. in Inghilterra prende il nome di perpendicolare. Un discorso a parte merita
invece il fortunato termine di g. internazionale (v. oltre). Caratteri generali: architettura sacra e civileL'aspetto architettonico и il piщ vasto dell'arte g., che non solo affronta su ampia scala i temi
dell'edificio sacro e di quello civile, ma imposta un discorso nuovo sulla dimensione urbana,
sulla cittа per una societа nuova, di borghesi e mercanti. Il simbolo della civiltа g., la cattedrale,
esprime insieme lo slancio fideistico della letteratura mistica e la razionalitа della filosofia
scolastica: и una struttura superbamente organizzata, che sfrutta appieno le possibilitа dei
singoli elementi che la caratterizzano . L'impiego dell'arco a sesto acuto permise di
sostituire alla pesante volta a crociera romanica la volta a ogiva, agile e scattante , in cui il
peso и scaricato dai costoloni, con funzione portante, sui pilastri, eliminando in tal modo il valore
della massa muraria a favore dell'apertura di grandi finestre, vere pareti di vetro colorato. Le
spinte laterali dei costoloni vengono equilibrate all'esterno dall'impiego dell'arco rampante in
funzione di contrafforte, appoggiato a un pilastro verticale libero, coronato da guglia . La
pianta prediletta и la basilicale, a 5 o 3 navate, con o senza transetto, terminante in una vasta
zona absidale a cappelle radiali. Adorna all'esterno di una fastosa decorazione scultorea e
all'interno di vetrate, statue, pale d'altare, ex voto dedicati da re e principi, borghesi e
corporazioni artigiane, la cattedrale era fatta peresprimere visivamente la potenza della Chiesa
trionfante, affiancata dal potere terreno. Quasi in contrapposizione a tanto fasto, le chiese degli
ordini conventuali e mendicanti si ponevano come la rappresentazione ideale della povertа
evangelica, semplificate nella struttura e nella decorazione, attorniate dagli altri edifici della
comunitа religiosa: il chiostro, la sala capitolare, la biblioteca. Una forma particolare in area
germanica fu la Hallenkirche (chiesa a sala), con navate di eguale altezza che creano una nitida
coordinazione di volumi, sorta in Franconia giа nel sec. XII, ma sviluppatasi in forme originali
soprattutto dal 1350 in avanti. Notevolissimi furono gli sviluppi dell'architettura civile: la
cittadella circondata da mura, con poderose torri, comune dal sec. XI, evolse nella cittа borghese,
centro commerciale, per la quale dal sec. XII si elaborт una ricca tipologia di edifici (mercati,
logge, ospedali), tra i quali eccelse il palazzo municipale.
Diffusissimi i castelli, che alla funzione difensiva, prevalente in origine, affiancavano quella di
dimora del signore. § La cattedrale g., con gli ampi portali strombati, le guglie, i pinnacoli, gli
sporti, offriva largo campo alla decorazione scultorea: l'iconografia dei cicli si semplificт e chiarм,
rispetto al simbolismo romanico, perchй la sua funzione era didascalica e si allargт, secondo
l'enciclopedismo medievale, non solo ai soggetti della fede, ma a tutti gli aspetti della vita.
Accanto alle storie dell'Antico e del Nuovo Testamento comparvero quindi i lavori dell'uomo, le
figurazioni astrologiche, le allegorie, le scienze umane e divine. L'umanizzazione del tema sacro
comportт la ricomparsa della figura umana, che dalla rigidezza ieratica iniziale (le "statue-
colonne", ancora incorporate nell'architettura), attinse a un maggiore naturalismo, talora con
accenti di schietto classicismo. Dalle maestranze legate ai cantieri, gli scultori passarono al
servizio di re, principi, nobili privati, borghesi e le nuove richieste della committenza arricchirono
la scultura g. del periodo maturo di spunti nuovi. Caratteri generali: la pitturaNell'arte g. dei sec. XII e XIII la pittura rivestм un ruolo secondario rispetto all'architettura e alla
scultura: scomparsi i cicli ad affresco della tradizione romanica, trionfarono le vetrate, ma in
seguito, nel sec. XIV, l'affresco tornт a prevalere, anche per la grande diffusione della pittura
profana (cicli in castelli e palazzi municipali), mentre contemporaneamente si affermava la pittura
su tavola, a destinazione sia pubblica (grandi pale d'altare) sia privata (opere di devozione). Le
cadenze linearistiche, il gusto per il colore, il fresco naturalismo appaiono ancora piщ esaltati
nella miniatura, una delle piщ straordinarie manifestazioni della cultura g., diffusa in tutti i Paesi
europei. Passando dai conventi alle corti principesche, la miniatura divenne una delle
espressioni piщ colte e raffinate del g. internazionale. Caratteri generali: arti decorativeLa floridezza della cittа borghese, con l'affermarsi delle botteghe cittadine rispetto ai laboratori
dei conventi e la nascita delle corporazioni artigiane, permise la diffusione dello stile g. in ogni
tipo di oggetti sacri o profani. Ampio campo ebbero la lavorazione dei metalli e l'oreficeria;
rilevantissima la produzione degli avori (Francia), uno dei mezzi piщ efficaci di diffusione dei
moduli stilistici gotici. Importantissima inoltre (Francia e Fiandre) la produzione di arazzi ("muri
tessuti", con soggetti in genere profani), indispensabile complemento dell'arredo del castello
feudale. Diffusi anche i tessuti ricamati, i cuoi lavorati, i mobili e gli oggetti in legno intagliato,
rivestiti di pastiglia dorata e dipinti con scene cavalleresche, i vetri e i cristalli incisi, le
ceramiche.Gotico internazionaleCon questo termine si indica genericamente la produzione del g. tardo, tra il 1370 e il 1450 ca.
Agli studi del Courajod e dello Schlosser si deve la scoperta di una "universalitа" g. di questo
periodo, forse l'ultima koinи del mondo occid., fatta di comunanze stilistiche che non escludono
episodi del tutto particolari nei singoli Paesi. Si tratta quindi di un'accezione non tanto storico-
cronologica (l'internazionalitа и tipica di tutto il g.), quanto stilistica: il tessuto connettivo и il
gusto del fantastico, l'evocazione di un mondo favoloso, quello delle corti europee della fine del
Trecento, ormai isolate in una societа in cui l'elemento borghese aveva preso il sopravvento sul
ceto feudale. Piccoli centri raffinati, che si rimandavano l'un l'altro un'arte preziosa (donde l'altro
termine, equivalente, di g. cortese), dall'Avignone dei papi alla Praga di Carlo IV, dalla Bourges
dei duchi di Berry alla Digione dei duchi di Borgogna, alla Milano dei Visconti, che nella fabbrica
del duomo ebbe una vera fucina di apporti internazionali. Un'arte colta ed estetizzante, profana
anche nell'interpretazione del fatto sacro, colorita e narrativa, che proprio per questo ha dato i
suoi piщ alti frutti nell'affresco, negli arazzi, nella miniatura. Il Gotico nei Paesi europei: Francia
Gli inizi dell'architettura g. furono il frutto del programma di rinnovamento artistico condotto da
Suger, abate di Saint-Denis, consapevole dei legami politici della Chiesa con la monarchia
francese (Suger fu consigliere di Luigi VI e Luigi VII e reggente di Francia durante le crociate) ed
esplicatosi nel rifacimento della basilica carolingia di St.-Denis (1132-44). Nella seconda metа del
sec. XII si venne definendo la nuova struttura della cattedrale (da Sens, iniziata nel 1140 ca., a
Laon, iniziata nel 1150 ca.), con l'impiego di tutti gli elementi g. caratterizzanti e l'organizzazione
della facciata con due torri e profondi portali, schemi che trovarono il loro splendido coronamento
in Notre-Dame a Parigi (1180-1245). Il sec. XIII vide la piena maturitа dello stile, caratterizzato da
un sempre maggiore slancio verticale, dalla perfetta struttura a volta, dall'apertura di grandi
finestre e rosoni, dallo sviluppo imponente del coro con cappelle radiali (da Chartres, 1194-1220,
a Beauvais, 1247). Legata alle sorti della monarchia francese, sotto i regni di Filippo Augusto
(1180-1223) e Luigi IX (1226-70), l'architettura g. si diffuse in tutto il Paese, con alcune
particolaritа regionali, come nell'Angiт (volte ribassate) e nella Linguadoca (cattedrale fortificata
di Albi, 1282-1390). Il sec. XIV arricchм le strutture con le complessitа decorative del g.
fiammeggiante, ma ormai la Francia aveva perso il ruolo di centro espansivo del gotico. Al fasto
regale delle cattedrali, le chiese dell'ordine cistercense contrapposero una grande nitidezza di
struttura (assenza del coro con cappelle, ridotto verticalismo) e la rinuncia alla decorazione
scultorea (Fontenay, 1147; Pontigny, 1120-70), secondo moduli che furono fedelmente ripresi
dalle chiese dell'ordine in Europa (Germania, Italia, ecc.). Importanti sviluppi conobbe anche
l'architettura civile nei sec. XIII e XIV, con le tipiche soluzioni della cittа cinta di mura
(Carcassonne) e del castello-fortezza, col mastio difensivo (donjon) che divenne anche residenza
signorile (Angers; Vincennes; l'imponente palazzo dei papi ad Avignone, 1336-42). Con l'ascesa
sociale e la progressiva affermazione della classe borghese anche l'edilizia privata giunse a un
alto grado di perfezionamento. Nella scultura, una graduale umanizzazione anima le figure dei
portali, da quelle ancora rigide del Portalereale a Chartres (ca. 1145-55) a quelle piщ libere della
Porta della Vergine a Notre-Dame (1210-20), per giungere all'equilibrio e all'eleganza del
complesso di Amiens (1225-36) e all'umanitа veramente "classica" di Reims . A
spese dell'affresco, la vetrata trionfa nelle cattedrali francesi (l'insieme piщ straordinario per
bellezza e completezza и quello di Chartres). Un grande sviluppo ebbe la miniatura: a Parigi
sorse una fiorente scuola, promossa dalle commissioni reali e dall'universitа, con caratteri aulici
che nel sec. XIV cedettero a un gusto profano e narrativo. Uno dei momenti piщ alti della
miniatura, per la confluenza di elementi fiamminghi e italiani, fu quello del g. internazionale, alle
corti dei duchi di Berry e di Borgogna. Nel Sud della Francia, ad Aix, sensibile ad apporti
fiamminghi, e ad Avignone, dove la corte papale vide la presenza di artisti italiani, tra la fine del
sec. XIV e la prima metа del sec. XV si formт una raffinata cultura pittorica "internazionale", in cui
il naturalismo g. trapassa in forme annuncianti ormai il Rinascimento. Vastissima la produzione
francese nelle arti decorative, con prevalenza di avori elegantissimi, oreficerie, arazzi. Il Gotico nei Paesi europei: Paesi BassiDopo aver preso il sopravvento sul romanico, dalla fine del sec. XIII il g. si estese a tutta la zona
dei Paesi Bassi, dove perdurт tenacemente fino al sec. XVI. Gli influssi francesi furono
predominanti sia nelle chiese abbaziali cistercensi sia nelle cattedrali di Tournai, Bruxelles,
Anversa e nelle regioni della Schelda e della Mosa, mentre nelle Fiandre predominarono
influenze tedesche (Hallenkirche), anche nell'uso del laterizio. Lo schema tedesco della chiesa a
sala prevalse in Olanda, dove ebbe un grande sviluppo l'architettura in mattoni. La prosperitа
economica delle cittа fiamminghe era simboleggiata dall'abbondanza e varietа degli edifici civili:
mercati, torri civiche, palazzi municipali (Bruges, 1377; Oudenaarde, 1526-37), per i
quali venne elaborata una versione particolarmente notevole del g. fiammeggiante. Col
passaggio delle Fiandre al patrimonio francese per il matrimonio di Filippo l'Ardito, si creт una
raffinata arte di corte franco-fiamminga, che diede i suoi frutti piщ originali nella miniatura, nella
scultura e nell'arazzo. Vanto delle Fiandre и per tradizione l'invenzione e il perfezionamento
della tecnica della pittura a olio su tavola, strumento per l'elaborazione di un autonomo,
originalissimo linguaggio, destinato a fecondi sviluppi (v. fiammingo, arte fiamminga). La
predilezione degli artigiani fiamminghi per gli oggetti sontuosi si esplicт in una ricca produzione
di altari e tabernacoli intagliati, oreficerie, tessuti e arazzi, celebri e diffusi in tutta Europa.
Il Gotico nei Paesi europei: InghilterraIl g. in Inghilterra si affermт precocemente (giа alla fine del sec. XI era usata la volta a crociera
costolonata) e, nonostante il rapporto con la Francia (nel 1174 la ricostruzione della cattedrale di
Canterbury fu affidata a Guglielmo di Sens, che utilizzт il modello della cattedrale della sua cittа),
secondo scelte specifiche e originali: pianta assai allungata con doppio transetto, abside
rettilinea in luogo del coro a cappelle radiali, facciate molto distese, spesso con torri poderose,
uno spazio interno frantumato e pittoresco, estraneo alla logica razionale delle costruzioni
francesi. Alla prima fase del g. inglese (early English, fino al 1250 ca.) seguм la piena maturitа del
g. ornato (1250-1350), che ebbe per centri di diffusione la corte inglese e l'abbazia di
Westminster, in rapporto con la coeva architettura francese, ma con originali accenti decorativi,
specie nelle costolonature delle volte e nei finestroni traforati come una trina (interni di Ely,Wells
e York). La forma piщ tipica del g. inglese и lo stile perpendicolare, vero linguaggio nazionale
continuato fino al sec. XVI, la cui imponenza и ravvivata dal raffinatissimo gioco delle volte a
vela o a ombrello, con infinite nervature (cappelle reali di Cambridge e Westminster), e che
caratterizzт anche l'architettura civile, in pieno sviluppo dal sec. XV, con i primi grandi collegi e
castelli meno rudi di quelli medievali. La decorazione plastica delle cattedrali non presenta
caratteri propri di originalitа, mentre tipici della scultura inglese sono i monumenti sepolcrali con
la figura giacente del defunto, spesso in alabastro (dall'inizio del Trecento) o in lega di bronzo (
brass). Nelle vetrate il contributo francese и determinante, come pure nella miniatura trecentesca.
Scarsissimi gli esempi di pittura su tavola. Il Gotico nei Paesi europei: GermaniaLa permanenza della forte tradizione romanica contraddistinse la prima fase del g. in Germania
(da Bamberga, 1201-37, a Halberstadt, dal 1230 ca.), mentre nella seconda metа del sec. XIII si
verificarono trasposizioni dal g. francese (Strasburgo, Colonia), in seguito alle quali si diffuse uno
stile fiammeggiante con ricchissime decorazioni scultoree a traforo (facciata di Strasburgo,
iniziata nel 1277). Gli splendidi cicli scultorei delle cattedrali, pur esemplati in genere su quelli
francesi, mostrano spesso una spiccata originalitа e un intenso naturalismo di alto valore
espressivo. Ma il maggior contributo del g. tedesco fu il particolare schema dell'Hallenkirche
(chiesa a sala), assai diffuso dal sec. XIV al XVI. Un volto particolare ebbe anche l'architettura
delle zone sett. (Lubecca), semplicissima nelle strutture, priva di decorazione scultorea e
interamente costruita in mattoni invece che in pietra, secondo moduli che si diffusero nei Paesi
scandinavi. I tradizionali schemi g. ebbero nei Paesi tedeschi lunga vita soprattutto negli edifici
civili, improntando di sй l'intera fisionomia delle cittа germaniche fino al periodo barocco. Tipica
di tutta l'area fu la produzione di statue lignee per i conventi o per devozione personale,
caratterizzate da grazie cortesi o da esacerbati espressionismi, mentre assai scarso fu l'uso
dell'avorio. Di contro allo sviluppo lento e tardo della pittura su tavola (inizi sec. XIV), fiorirono le
scuole miniatorie, sempre legate ai conventi. Notevolissime le opere in bronzo e le oreficerie
(impieganti dal sec. XIV anche lo smalto, per influsso francese) e i tessuti ricamati. Scarsa
originalitа ebbe l'architettura g. in Austria, dove si eccettui la cattedrale di S. Stefano a Vienna,
mentre la regione ospitт importanti centri miniatori (Sankt Florian, Vienna, Klosterneuburg) e
fiorenti scuole di oreficeria e di scultura. In Svizzera l'architettura, tra i sec. XIII e XIV, risentм sia
dell'apporto francese (Ginevra, Losanna, Friburgo) sia di quello tedesco (gli architetti della
famiglia Ensinger, di origine sveva, lavorarono a Costanza, Berna, Basilea). Le belle sculture
della cattedrale di Basilea rivelano un rapporto diretto con quelle di Strasburgo. Come negli altri
Paesi dell'area germanica, il g. fu sino a tutto il sec. XVI lo stile nazionale delle cittа svizzere
(edifici pubblici e privati, logge, fontane, ecc.). In dipendenza dalla Germania, tra Zurigo e
Costanza si sviluppт un'importante scuola miniatoria. Assai diffuse la scultura in legno e la
pittura su vetro e notevoli i ricami su tela. Il Gotico nei Paesi europei: Austria ed Est europeoL'influenza francese fu sensibile anche in Paesi lontani come l'Ungheria (castello reale e
cappella di Esztergom) e la Cecoslovacchia (la cattedrale di Praga fu iniziata da Mathieu d'Arras,
1344-52), tuttavia gli stretti legami storici tra l'Austria e la dinastia di Boemia crearono una
comune corrente culturale, legata soprattutto all'attivitа degli architetti della famiglia dei Parler,
operanti a Vienna e a Praga. Qui Peter Parler realizzт nel coro della cattedrale (1353-85) un
modello di architettura "per vetrate" che oltre a esercitare una notevole influenza in Polonia
(Marienkirche a Cracovia, 1384) e Ungheria (Jаk), rifluм nei Paesi tedeschi, da Vienna a
Norimberga. L'episodio di maggior importanza fu comunque rappresentato dalla miniatura e
pittura in Boemia, in cui si intrecciarono influssi francesi e italiani e che giunse alle
manifestazioni piщ interessanti, specie nella pittura su tavola, nel sec. XIV sotto Carlo IV, educato
in Francia e protettore delle arti. Il Gotico nei Paesi europei: Penisola ScandinavaNella Penisola Scandinava il maggior tramite per la diffusione del g. furono gli ordini monastici.
I legami con l'arte francese, specie dal sec. XIII furono molto stretti, ma l'uso tradizionale del
mattone donт agli edifici nordici un sapore particolare. Le cattedrali di Roskilde (fine sec. XII) e di
Uppsala (sec. XIII), quest'ultima eccezionalmente in pietra, si valsero anche di maestranze
francesi. In Norvegia e Svezia fu sensibile l'influsso inglese, mentre gli schemi della Germania
del Nord, innestandosi sulla tradizione locale romanica, caratterizzarono l'architettura del
Gotland (cattedrale di Visby, sec. XIII) e della Finlandia. Numerose le chiese abbaziali e degli
ordini mendicanti, in laterizi e di semplice struttura. Tra le manifestazioni piщ originali vi fu la
statuaria lignea policroma, diffusa dalle scuole di Lund e Roskilde in tutta la Svezia, in Finlandia
e Norvegia e caratterizzata da una viva espressivitа. Il Gotico nei Paesi europei: SpagnaGli inizi del g. in Spagna furono segnati da una permanenza di forme romaniche, specie in
Galizia, e dalla diffusione nel Nord di monasteri cistercensi, che sovrapposero gli schemi
francesi alla tradizione romanica e araba. Nel sec. XIII furono esemplate sul g. francese le
cattedrali di Burgos (1221, col maggior ciclo scultoreo spagnolo, derivato da Amiens) e Leуn
(1255, con un insieme di vetrate unico in Spagna) , mentre elementi moreschi animano la
cattedrale di Toledo (1226) . Caratteri piщ originali comparvero all'inizio del sec. XIV nelle
cattedrali di Barcellona e Gerona, per approdare a quella stupenda di Palma di Maiorca (1306).
Un cenno particolare merita l'architettura della Catalogna, di forme sobrie e severe, sia negli
edifici chiesastici sia in quelli civili. Nel Regno di Castiglia, nel sec. XV, una coerente sintesi di
elementi g. e islamici diede vita a un vero stile nazionale, che elaborт forme fiammeggianti in
una versione fastosamente decorativa, persistente fino al sec. XVI. In Catalogna, dove un
notevole scultore fu Maestro Bartolomй, attivo a Gerona e Tarragona, soprattutto nel sec. XIV si
formт una scuola scultorea che ebbe lunghe ripercussioni. Per tutto il sec. XV fu viva la
tradizione della scultura in legno e in alabastro. Abbondante la produzione pittorica, sia ad
affresco (Lйrida, Pamplona, 1330; convento domenicano di Puigcerda, 1305- 30) sia su tavola;
una scuola miniatoria fiorм alla corte di Alfonso X di Castiglia. Sulla pittura catalana del sec. XIV
gli influssi italiani, particolarmente senesi, furono sensibili intorno al 1330 e determinanti dal
1345, avviando la formazione di quel gusto "internazionale" che in Spagna si arricchм di gustosi
spunti realistici. Molto meno significativo il panorama dell'arte g. in Portogallo, dove lo stile
penetrт, con forte ritardo, alla fine del sec. XIV, in forme fiammeggianti subito contaminate da
apporti arabizzanti. La particolare versione portoghese sfociт (sec. XVI) nell'originale e
fantasiosa architettura manuelina (da Manuel I, 1495-1521). Il Gotico nei Paesi europei: ItaliaLa posizione dell'Italia nel g. europeo и del tutto particolare: la forza della tradizione romanica, la
ricchezza e varietа degli apporti regionali, la persistenza di un'innata tendenza al "classico"
permisero all'arte italiana di elaborare tra il sec. XIII e il XIV un linguaggio nuovo che, pur
collocato nel grande flusso spirituale della civiltа g., lo superт per offrire nuovi sviluppi,
fondamentali per l'avvenire della cultura europea. L'accezione di g. per l'Italia ha quindi un senso
molto meno specifico che per gli altri Paesi europei. In architettura non esistono corrispettivi del
g. francese, se non nelle chiese dell'ordine cistercense (Chiaravalle e le sue derivate;
Fossanova, Casamari, S. Galgano) poichй, anche dove furono usati specifici elementi strutturali,
le proporzioni dell'insieme, il ridotto verticalismo, la chiarezza organizzativa rivelano una ben
diversa disposizione mentale. Lo spazio di S. Croce e S. Maria del Fiore a Firenze (dello scultore
e architetto Arnolfo di Cambio) и giа presago del Rinascimento e perfino l'ornatissima facciata del
duomo di Orvieto (1310) и organizzata per geometriche, classiche stesure, di modo che solo
grandi fabbriche del g. tardo, come S. Petronio a Bologna (1390) o il duomo di Milano (1386) ,
si avvicinano alle consorelle europee. Con l'affermarsi dei Comuni, tutte le cittа italiane ebbero il
palazzo pubblico, a blocco compatto con torre o nella forma del "broletto", con portico al
pianterreno, ma fu soprattutto l'intera forma urbana che si modificт, dando luogo a una fisionomia
tipica, talora sopravvissuta nei secoli (San Gimignano). In scultura la scelta classicista fu
cosciente e precoce, dai maestri della corte "romana" e imperiale di Federico II di Svevia alla
scuola dei toscani, da Nicola Pisano ad Arnolfo, ad Andrea Pisano, tra i quali la drammatica
personalitа di Giovanni Pisano portт una voce degna di figurare accanto ai piщ alti risultati
del g. "classico" francese. Soprattutto nella pittura, perт, che vide il trionfo assoluto dell'affresco,
dalla fine del Duecento e lungo tutto il Trecento si elaborт un linguaggio nazionale, un "volgare"
artistico che si riassume nella figura di Giotto e che, diffondendosi in tutta Italia, assunse accenti
diversi nelle varie scuole regionali: dall'aristocraticitа senese (Duccio, Simone Martini, i
Lorenzetti e Pietro ) al naturalismo emiliano (Vitale da Bologna, Tommaso da Modena), alla
ieraticitа veneta, di discendenza bizantina (Paolo e Lorenzo Veneziano). La Lombardia fornм un
vivacissimo apporto al g. internazionale col cantiere del duomo milanese e notevoli figure di
miniatori (Giovannino De Grassi, Belbello da Pavia). In genere solo alcuni centri dell'Italia sett.
(Verona, Venezia) o zone periferiche (Marche, Italia merid.) si attardarono nelle dolcezze dello
stile cortese quando giа all'alba del Quattrocento a Firenze era iniziata la grande vicenda del
Rinascimento.
LinguisticaLingua germanica del ramo orient. il cui piщ importante documento и costituito dalla traduzione
della Bibbia, fatta nel sec. IV dal vescovo visigoto Ulfila, di cui sono pervenuti una buona parte
del Nuovo Testamento e un solo frammento dell'Antico Testamento attraverso manoscritti dei
sec. V-VI. Altri documenti della lingua g. sono: la Skeireins o "Spiegazione" del Vangelo di San
Giovanni, di cui ci и giunta solo la parte iniziale, tre brevi iscrizioni in caratteri runici; il
frammento di un calendario che va dal 23 ottobre al 30 novembre; due alfabeti g. con
l'indicazione del nome delle lettere e qualche frase; due atti di vendita in latino con le
dichiarazioni e le firme in g.; alcune glosse e parole g. in testi latini. L'ultima attestazione della
lingua g. и del sec. XVI e и costituita da alcune decine di parole della lingua g. che era ancora
parlata in Crimea. Tratti caratteristici del g. sono: la frattura delle vocali i, u; la riduzione di e
indeuropea a i in ogni condizione; la conservazione di un presente passivo che nelle altre lingue
germaniche и stato sostituito da perifrasi col verbo "essere" o "divenire"; la formazione di
preteriti con raddoppiamento di cui nelle altre lingue germaniche и rimasto solo qualche resto
fossile. Per la sua traduzione della Bibbia Ulfila si servм di uno speciale alfabeto di 27 segni (di
cui due hanno soltanto un valore numerico) per la maggior parte derivati dall'alfabeto greco (solo
poche lettere sono mutuate dall'alfabeto latino e da quello runico). Che per la creazione del nuovo
alfabeto Ulfila si sia ispirato essenzialmente a un modello greco risulta chiaramente dall'ordine
in cui i segni si succedono e dal loro valore numerico, nonchй da alcune particolaritа grafiche che
riflettono un'evidente origine greca (la nasale velare indicata col segno g come in greco; il
digramma ei per indicare la vocale i perchй nel greco dell'epoca ei aveva questo valore fonetico).
PaleografiaLa scrittura g. и nata nella Francia nord-orient. e nell'Inghilterra merid. all'inizio del sec. XII e si и
diffusa in tutta Europa entro il sec. XIV. Derivata dalla scrittura carolina, fu detta g. dagli umanisti
per indicarla come scrittura "barbara" in confronto a quella. Caratterizzata dalla spezzatura delle
curve e dall'angolositа del tratto, и scrittura di ritmo eccezionalmente uniforme. Molti dei
maggiori centri culturali del Medioevo ne elaborarono tipi particolari: tra i maggiori, la littera
bononiensis, nata giа nella seconda metа del sec. XII, e la littera parisiensis, quasi
contemporanea. Vi furono anche specie nazionali di g.: in Italia, la rotunda e la minuscola
cancelleresca; in Francia, la bastarda; in Inghilterra e in Germania, la textura, e altre ancora. Alla
fine del Quattrocento, anche in seguito alla preferenza accordata dalla nascente tipografia alla
scrittura umanistica, incominciт la decadenza di tale scrittura, che nel corso del Cinquecento
decadde ovunque tranne che in Germania, se si eccettua qualche sporadica comparsa nei testi
liturgici ancora nel sec. XVII. § Come carattere a stampa il g. apparve nel sec. XV e rimase in
auge, nei tipi Textur e Fraktur, ancora per tutto il sec. XIX in Germania, dove il carattere g.
stampato viene usato ancora oggi.Guerra goticaVoluta da Giustiniano I per la riconquista all'Impero dell'Italia occupata dagli Ostrogoti, si svolse
dal 535 al 553 e, accompagnata da carestie ed epidemie, lasciт l'Italia in condizioni disastrose.
Casus belli furono l'usurpazione e l'eliminazione, da parte del re goto Teodato, dei diritti di
Amalasunta, figlia di Teodorico, della quale Giustiniano si atteggiт a vendicatore. Belisario, al
quale fu affidata la guerra, occupт la Sicilia, Napoli, Roma e infine Ravenna, la capitale, dove
catturт il successore di Teodato, Vitige (540). Ma, assente Belisario, impegnato sul fronte
persiano (540-544), il nuovo re Totila, anche col sostegno della popolazione, riconquistт quasi
tutta la penisola, nй Belisario, al suo ritorno, riuscм a batterlo (544-549). Fu allora privato del
comando e sostituito da Narsete che, con le due battaglie di Tagina (552) e dei Monti Lattari (553),
nelle quali perirono Totila e l'ultimo re goto Teia, concluse la guerra. Nuclei isolati di resistenza
caddero negli anni seguenti. Con la Prammatica Sanzione del 554 l'Italia divenne una provincia
dell'Impero.
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