Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia Dell'arte |
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Data: | 19.06.2007 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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La Certosa di Padula
Situata nella Campania meridionale, sopra il Vallo di Diano, la Certosa è un vasto e imponente monastero di origine trecentesca, ma di aspetto prevalentemente barocco. La pianta del complesso riproduce la forma della graticola sulla quale venne martirizzato san Lorenzo, al quale la Certosa è dedicata. Il monumento viene descritto nel brano seguente, tratto dal volume Campania delle Guide Rosse del Touring Club Italiano.
La Certosa di San Lorenzo è uno dei più grandiosi monumenti dell’Italia meridionale, estesa su una superficie di 51.500 m², compresi i chiostri, il cortile e il giardino. Fu realizzata per volere di Tommaso Sanseverino, conte di Mársico, nel 1306, ma la costruzione si protrasse fino ai primi decenni del XIX secolo: l’aspetto prevalente dei vari corpi dell’edificio è barocco (secoli XVII-XVIII). L’impressione che si riceve dalla visita all’imponente complesso è veramente grandiosa e molto suggestiva.
Il monastero fu assai ricco e dava generosa ospitalità a pellegrini e a forestieri. Nel 1535 vi fu ospite, nel viaggio trionfale da Reggio a Napoli, dopo l’impresa di Tunisi, Carlo V, che vi cenò: secondo la tradizione, i monaci prepararono per lui e per il seguito una frittata di mille uova. La Certosa fu soppressa dal Governo francese, che vi alloggiò 20 mila soldati; col ritorno dei Borboni tornarono anche i Certosini, fino alla soppressione del 1866. Durante la guerra 1915-18 e dal 1940 al 1944 la Certosa fu adibita a campo di concentramento. Oggi ospita il Museo Archeologico della Lucania occidentale.
L’edificio ha, come l’Escuriale, la pianta a forma della graticola di San Lorenzo: il manico è raffigurato dalle due braccia che chiudono l’atrio; i quartieri dei Certosini attorno al chiostro rappresentano i ferri della graticola, e una grande scala sporgente a semicerchio e coperta da cupola rappresenta forse il coppino per l’untume. I restauri, in corso dal 1982, hanno pressoché interamente restituito alla Certosa le splendide forme del rinnovamento barocco.