Il pavimento alla veneziana.

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte
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Il pavimento alla veneziana

Sopra solai elastici doveva esserci un tipo di pavimentazione che sopportasse senza danno le vibrazioni e le oscillazioni inevitabili, oltre alle modificazioni permanenti di cedimenti dell’edificio. Una pavimentazione con tali caratteristiche è il pavimento ala veneziana.
Esso è costruito con un sottofondo, impasto di cotto macinato e calce, dello spessore di 10, 15 cm e anche più. Il sottofondo viene posto direttamente sopra le assi del solaio, sopra il sottofondo viene steso il pavimento vero e proprio, dello spessore di qualche centimetro. I vari pezzi di marmo che compongono il pavimento di diverso colore e dimensione, vengono seminati a mano a mano ad uno ad uno alla maniera di un mosaico.
Oltre che prestare attenzione alla composizione cromatica dovuta all’accostamento delle numerose varietà di marmi, tra i quali alcuni piuttosto rari come la malachite, chi esegue la semina deve avere anche l’accorgimento dio porre i vari pezzi di diversa dimensione a profondità tale per cui i diametri dei sassi risultino suppergiù allo stesso livello. Quando poi il pavimento sarà levigato a mano con un grosso sasso di pomice, i pezzi grandi e piccoli dovranno risultare pressoché a contatto, riducendo al minimo gli spazi riempiti dalla malta di legamento nella quale i sassi sono stati conficcati.
Il colore del pavimento alla veneziana ha una sua particolare vibrazione e luminosità, divenendo sempre più intenso con il trascorrere del tempo e con l’imbibizione ripetuta di olio di lino e cere. Esso risulta alla fine un’unica lastra monolitica, relativamente leggera ed elastica, tale da presentasi intatta e senza fessure, dopo secoli, anche in ambienti molto vasti, come in alcune sale del Palazzo Ducale.

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