il gotico

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte
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1150-1450. Il gotico nasce nell’Ile de France e si diffonde gradualmente in tutta Europa. L’architettura romanica sopravvive per molto tempo parallelamente a quella gotica. Gli elementi romanici che rimangono sono: gli archi a sesto acuto, i pilastri compositi, le volte a crociera, i costoloni, i contrafforti e gli archi rampanti. La chiesa gotica presenta un’architettura a scheletro, non + caratterizzata da muratura piena. Le strutture portanti, evidenziano le strutture portate che sono alleggerite di peso, svuotate e occupate da grandi vetrate. L’elemento + tipico è l’arco acuto che, a differenza di qll a tutto sesto consente una maggiore stabilità costruttiva delle volte. Gli elementi di sostegno sono: pilastri (a fascio), gli archi perimetrali, le volte a crociera (costolonata), i contrafforti, gli archi rampanti, e i pinnacoli. Dietro il transetto vi è il presbiterio, riservato ai preti. Il deambulatorio è il corridoio che gira dietro l’altare destinato alle processioni. La luce entrando attraverso i vetri colorati diventa simbolica,e quindi assume un valore di tipo simbolico (la luce di Dio che entra dalla chiesa). Tutto è teso verso Dio. La caratteristica principale è che non vi è più il muro perimetrale. Gli archi a 6° acuto gravano sui costoloni e poi sui pilastri. I pinnacoli sono elementi decorativi ma anche strutturali per spinta e sostegno. La guglia si trova al di sopra dei campanili, o all’incrocio tra navata e transetto. L’arco rampante fa gravare il peso delle volte a crociera della navata centrale sui contrafforti. Le navate laterali sono molto più piccole, più strette e più basse. Nel terzo livello si trova il claristorio, ovvero la fila di finestre colorate e decorate. S. Denis è la prima cattedrale gotica. Nella navata centrale le campate diventano rettangolari, e il rapporto con quelle laterali è di 1 a 1. I pilastri sono più vicini, quindi c’è maggiore equilibrio. Quindi ad ogni campata della navata centrale ne corrisponde una di quella laterale. Scompaiono i pilastri massicci del romanico. La cattedrale di Chartres fu distrutta e ricostruita nei primi decenni del 200. La pianta è a 3 navate nel corpo longitudinale, che si ampliano poi a 5, concludendosi in un doppio deambulatorio con cappelle radiali in parte sporgenti e di forma circolare (croce immessa). Il triforio sostituisce il matroneo. L’aspetto della facciata principale presenta oggi due torri anteriori alla ricostruzione gotica. Lo scopo è far guardare l’altezza per far capire come arrivare a Dio. La cappella del palazzo reale di Parigi è concepita come reliquiario per la corona di spine di Cristo inviata da Costantinopoli. La pianta è semplice, a 5 campate e absidata. Vengono posti in evidenza gli elementi strutturali portanti sia all’interno che all’esterno, dove le pareti sono completamente svuotate e occupate da grandi vetrate. Abbiamo uno slancio verticale delle volte. Il gotico in Italia: l’architettura gotica in Italia presenta caratteri stilistici molto diversi rispetto a quella europea. Troviamo elementi del gotico, ma molto semplificati. In Italia le mura non scompaiono del tutto, vengono assottigliate, ma non letteralmente tolte, poiché venivano utilizzate per gli affreschi. La chiesa doveva essere bella e accogliente, ma non doveva essere lussuosa. La diffusione dell’ordine cistercense nell’Italia settentrionale e centrale provoca l’adozione dello stile gotico francese in forme architettoniche semplici. Nella chiesa di Fossanova mancano i costoloni e manca il triforio. La pianta è a croce latina, con tre navate e transetto sporgente, coro quadrato e cappelle laterali. All’esterno vi è un grande rosone. Nell’Italia centrale le chiese degli ordini mendicanti sono frutto in gran parte di ristrutturazioni. Importante la chiesa di S. Francesco d’Assisi dove vi è una particolare ricchezza decorativa. La chiesa di S. Francesco di Bologna, la pianta è ancora di tipo basilicale, con tre navate, ma senza transetto, e coro circolare a deambulatorio con cappelle radiali. All’interno vi sono delle fitte monofore e oculi che si aprono alla sommità. La chiesa di Santa Maria Novella assume internamente quasi l’aspetto di una grande unica sala per l’equilibrio dell’altezza fra navata centrale e laterali. Particolari effetti di luce sono ottenuti con le aperture ad oculo poste sotto le volte e con il dilatarsi delle dimensioni nelle prime campate dall’ingresso che raggiungono, dalla forma quasi quadrata, quella rettangolare. Il duomo di Siena, fu ricostruito nel corso del 200. I lavori interessarono Nicola Pisano per la facciata e anche il figlio Giovanni. Il duomo si distende sullo spazio delle 3 navate. Nell’interno la scansione con archi a tutto sesto e la bicromia bianco-nera delle fasce orizzontali che percorrono i pilastri compositi.
Nell’anno 1260 Nicola Pisano costruì i Pulpito del Battistero di Pisa. Non si conosce il committente dell’opera, ma l’ipotesi è che sia dedicato e basato sulle riflessioni dell’arcivescovo di Pisa Federico Visconti, una personalità molto attiva, religiosa e politica. Il pulpito di Nicola è un organismo autonomo, inserito nello spazio libero con pianta esagonale poggiante su colonnine alternativamente rette da leoni silofoni, mentre alla base della colonnina centrale stanno i telamoni. Il leone è una figura simbolica (l’uomo peccatore 1 forza, 2 vizio). Il parapetto si compone di 5 specchi separati da fasci di colonnine. Il programma iconografico comprende: Profeti ed Evangelisti. Nel parapetto viene narrata la storia di Cristo, la natività, l’Adorazione dei magi, Presentazione al Tempio, crocifissione, e Giudizio universale. I rilievi del Pulpito sono modellati con forte senso tridimensionale e registrano un’evoluzione interna dello stile di Nicola. L’adorazione dei Magi fu il primo rilievo ad essere eseguito, le figure sono gigantesche in base al numero ridotto dei personaggi. La tecnica di Nicola è di formidabile perizia e novità: all’introduzione di un uso massiccio del trapano, per definire riccioli di capelli e barba si univa la cromia dell’insieme, tesa a rendere ancora meglio la verosimiglianza della scena, colorando occhi e capelli e orli delle vesti. Giovanni Pisano, nato a Pisa intorno al 1245. Tra il 1298 e il 1301 Giovanni esegue un nuovo pulpito per la chiesa di Sant’ Andrea a Pistoia. È più slanciato nell’ archeggiatura gotica rispetto a quello di Nicola. Gli specchi illustrano la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Strage degli innocenti, la crocifissione e il Giudizio finale. La zona inferiore degli archi è abitata da figure di Sibille, di re e profeti dell’antico testamento. La dialettica tra materia e spazio determina lo stile; la figura sporge sottolineando dolorosamente il proprio essere, in una lotta con lo spazio che si rinnova continuamente nei moti individuali. Le sibille sono delle maghe che prevedono il futuro e hanno 2 significati: 1 sorpasso della religione cristiana nei confronti di quella pagana. 2 interpretazione cristiana (preannunciatici della venuta di Cristo). A dividere le scene ci sono delle statue che partecipano agli eventi narrati. I vestiti delle figure sono sottili e allungati e danno senso di movimento, slancio aspirale e leggerezza. Vi è drammaticità nella narrazione. Vi sono archi a sesto acuto e trilogi.
Le innovazioni apportate da Cimabue alla pittura emergono chiaramente, un avvicinamento all’osservazione della natura. Lo sviluppo di un particolare chiaroscuro si avvale di sottili pennellate che scompongono una tonalità nelle sue gradazioni luminose. Lo sfondo nero è lo spazio che c’è tra il corpo curvato di cristo e la croce. GIOTTO:Il ciclo dedicato alle storie di san Francesco impaginato nel registro più basso della navata, entro la sua struttura architettonica delle campate in gruppi di tre scene, ripartite da finte colonne tortili, unificate dalla finta mensola prospettica e da un finto soffitto a lacunari come si trattasse di un proscenio. Anche le singole scene sono internamente studiate per estendere lo spazio reale nello spazio immaginato della narrazione. Tutto concorre a creare uno spazio abitato dalla figura umana, fino a risultati che anticipano la prospettiva del Rinascimento, l’umanità che si fa attrice del dramma di Francesco è viva e realisticamente descritta, con verità esprime i sentimenti e i moti dell’animo.

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