Il cavaliere azzurro: breve apputno sugli aspetti fondamentali

Materie:Riassunto
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

A Monaco tra il 1911 e il 1912 Kandinskij progetta con l’amico pittore Franz Marc la pubblicazione dell’almanacco “Il Cavaliere azzurro”, che raccolga illustrazioni esemplari di una nuova estetica e scritti teorici. Vi si trovano riprodotte, oltre a quelle dei promotori, opere di pittori contemporanei (Picasso, Matisse, Gauguin, Van Gogh) mescolate a esempi di arte gotica e popolare, di arte non occidentale e antica, a disegni di bambini e artisti dilettanti come Henri Rousseau, la cui figurazione elementare ma piena di fantasia è il primo esempio moderno di pittura naïf (nativo, ingenuo; opera che è frutto di un’attività spontanea).
Tutti questi modelli dai più svariati caratteri stilistico-formali, sono accomunati, secondo Kandinskij, dal disinteresse per l’imitazione della natura e, viceversa dall’espressione di quanto si può definire “necessità interiore”, in grado di far ritrovare le fonti più autentiche di un’arte atemporale, valida in tutte le epoche storiche.
Il Cavaliere Azzurro si caratterizza come un’esperienza aperta a tutti gli stimoli dell’Avanguardia internazionale, nel cui ambito la categoria dell’ Espressionismo va intesa come superamento del naturalismo di tradizione impressionista.
Questo superamento può essere realizzato attraverso le diverse direttrici tracciate dai fauve e dalla Brücke, dal Cubismo, dal Futurismo e da quelle declinazioni di arte astratta che in tutte queste tendenze, più o meno manifestamente si intrecciano non solo con il primitivismo e le diverse forme espressive popolari e spontanee, ma anche con la teoria e la pratica musicale più avanzate, secondo il principio di una sorta di corrispondenza tra ricerche pittoriche e musicali. Non a caso anche il compositore austriaco Schöenberg, grande innovatore del linguaggio musicale del tempo, in quanto inventore della dodecafonia, fece parte del Cavaliere Azzurro, alle cui esposizioni, oltre che Kandinskij e Marc, troviamo gli espressionisti della Brücke, il giovane svizzero Paul Klee, molti fauve e cubisti francesi ed esponenti delle avanguardie russe come Kasimir Malevič.
E’ a Kandinskij che tradizionalmente si attribuiscono i primi dipinti propriamente astratti: composizioni del 1911 nelle quali, come nella musica, che nulla rappresenta, l’opera risulta da una combinazione di segni e di colori, analogicamente corrispondenti a note, accordi e timbri musicali, che mirano a risvegliare “risonanze interiori” nello spettatore non attraverso la rappresentazione di qualcosa di immediatamente riconoscibile, ma sulla base di pure qualità formali, ricche di valenze evocative.

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