Goya

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

GOYA
IIIIIIIIIIII
GGGG
Il PRIMO GOYA
Dal punto di vista strettamente cronologico Goya (1746-1828) appartiene alla generazione dei grandi artisti del neoclassicismo.
Tuttavia G. fu attratto da problemi figurativi diversi e nuovi che, nel corso di un solitario processo evolutivo lo condussero alle soglie dell’epoca moderna.
Lo distingue dai suoi contemporanei un’estetica inedita ,creata da lui ,nella quale non esistono regole o modelli aprioristici da imitare.
G. è un artista libero: la sua produzione non è mai imbrigliata dalla luce ideale dei classicisti, né intorpidita dalla fantasia dei romantici.
IL FATTORE UMANO FU IL VERO PROTAGONISTA DELLE SUE OPERE.
L’ELEGANZA ROCOCO’
Nella serie dei cartoni per arazzi appare evidente la disponibilità di G. riadattarsi anche a temi molto lontani dalla sua sensibilità e dai suoi moduli artistici.
I cartoni destinati agli appartamenti privati della famiglia reale sono tra i primi lavori di G. di ispirazione profana.
LA BREVE ESPERIENZA NEOCLASSICA
G. per il quale arte e bellezza sono due concetti distinti, difficilmente poteva adeguarsi alle norme puramente teoriche e aprioristiche del bello. Ci provò, ma con scarsa convinzione.La tendenza neoclassica in G. si manifesta di quando in quando, forse per effetto di un proposito razionale,forse per effetto della vicinanza di Mengs,che Carlo III nel 1772 aveva chiamato a Madrid perché avviasse una politica di rinnovamento estetico.
GOYA MATURO
Accettando la teoria implicita nel concetto di sublime di Burke (1757) , per il quale il romanticismo si manifestò in principio come una forma espressiva dalle paure ,dalle angosce, tutto ciò che è terribile per l’uomo, bisogna convenire che Goya ha con questa accezione del romanticismo una stretta relazione.
Goya nel 1792 era già un artista molto ricercato e all’apice della carriera.
Questa fase di grandi soddisfazioni fu interrotta da una gravissima malattia che lo portò ad un passo dalla morte e che gli portò la sordità totale ed ebbe ripercussioni importanti nella sua personalità.
IL FATTORE UMANO e i TEMI ROMANTICI
Nel 1794 G. inviò a Bernardo de Iriarte, una seri di piccoli oli su latta accompagnandoli con una lettera con la quale annunciava di essere riuscito a “fare osservazioni cui di solito non lasciano spazio le opere eseguite su commissione e nelle quali non sono intervenuti né il capriccio, né l’invenzione”
Sono presenti i temi dell’iconografia romantica: pazzi, banditi, incendi, naufragi.
Nell’ “Incendio” ispirato a quello realmente avvenuto al teatro municipale di Saragozza nel 1778, l’espressione delle emozioni prevale sulla narrazione dei fatti.
In G. (più che nell’ “Incendio del Parlamento” di Turner) domina la componente umana, la reazione degli individui al panico e alla tragedia,lo scompigli, il tumulto.
Lo stesso può dirsi nel “Naufragio”, che sembra anticipare la Zattera della medusa di Gericault.
Fortemente emozionato è anche il modo con cui G. affronta il tema della follia, tema ricorrente nel mondo figurativo romantico,per il contenuto di rifiuto e di fuga da una realtà disperata. Nella Casa dei pazzi G. ,però, rimane ancorato al realismo e non trasforma la paura in qualcosa di esteticamente sublime.
I romantici guardarono a G. privilegiando il personaggio, piuttosto che la sua produzione artistica. Per l’impegno personale a favore della libertà e della giustizia e contro la guerra, che sarebbe culminato nel volontario esilio francese, Goya fu considerato il prototipo dell’uomo romantico.

L’incendio Il naufragio
Nella prima serie di incisioni chiamata i “Capricci” (1799), troviamo un’aperta denuncia della situazione sociale spagnola,ma anche della superstizione, dell’ignoranza, della stoltezza umana. Sono una denuncia lucida, grottesca, non priva di umorismo.
La stampa n°30 delle Stragi di Guerra è la prima immagine di un bombardamento e dei suoi effetti sulla popolazione.
La terza serie è dedicata alla tauromachia (1814-16)
L’ultima serie è del 1820 circa ed è intitolata I Proverbi e le Stravaganze.
L’IMMERSIONE NELLA REALTA’
Il realismo è di tutta l’arte di Goya, ci sono però opere caratterizzate da un gusto totalmente realistico.
A ricordo degli eventi riguardanti l’invasione francese del 1814, G. dipinse 2 tele fra cui “Il tre maggio” .E’la prima grande opera rivoluzionaria.
GOYA PITTORE DELL’INCONFESSABILE
Quando si pensa a G. espressionista vengono in mente le immagini che dipinse tra il 1820 e il 1823 sui muri della QUINTA del SORDO, casa appartenuta ad un altro sordo, che egli comprò nel 1819, dopo l’acutizzarsi della sua malattia.
Le pitture di questa casa rappresentano una sorta di monologo con se stesso senza altri propositi comunicativi, un exploit pubblico con il quale l’artista esprime la propria visione pessimistica su quanto lo circonda e su se stesso.
Alla guerra e alla restaurazione della monarchia assoluta di Ferdinando VII, seguì una politica di repressione che vede le persecuzioni di intellettuali liberali e riformatori tra i quali alcuni amici di Goya.

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