Gli Etruschi

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

ETRUSCHI

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
Politicamente gli Etruschi non costituirono mai uno stato unitario. Ognuna delle loro città forma un piccolo stato autonomo, spesso federato con altre città. Ognuna delle città era guidata da un magistrato supremo, un re detto Lucumone. Egli era anche sacerdote che, a ogni quarto di luna, partecipava ad una cerimonia solenne, comunicando al popolo le volontà divine

ECONOMIA
L’economia degli Etruschi era basata sull’agricoltura, ma la loro ricchezza era costituita dai prodotti naturali del sottosuolo, come il ferro estratto nell’isola d’ Elba trasportato poi nelle fornaci di Populonia. A Baratti si vedono ancora grandi cumuli di scorie metalliche. Gli Etruschi utilizzavano anche il rame e il bronzo.

LA RELIGIONE
Gli dei Etruschi costituivano un gruppo unito di dodici potenti divinità, atto delle quali a seconda delle circostanze, erano chiamate a scagliare fulmini e, tutte insieme, partecipavano a consiglio
(Di Consentes) presieduto da Tinia, il Dio supremo, al guida del mondo che aveva a sua disposizione tre fulmini scintillanti di rosso.
I Di Consentes erano dodici, quindi vennero chiamati anche Dei dello Zodiaco.
Gli Etruschi credevano nell’importanza del destino sovrastante ciascuno di essi e la loro stessa civiltà. Ritenevano poi di poter profetizzare il futuro attraverso l’analisi dei fenomeni.
Osservando quindi, con attenzione, tutti gli eventi della natura. Studiavano le viscere degli animali sacrificati, tanto che è giunto a noi un modello in bronzo di un fegato con varie caselle contenenti iscrizioni in funzione didattica. Sottomessi alla volontà divina, che cercavano di ingraziarsi, celebravano la fortuna che assumeva per loro vari nomi. L’alta religiosità degli Etruschi è provata dal loro culto dei morti, che, nel periodo più antico venivano cremati, mentre, durante il periodo centrale, erano sepolti, distesi su lettucci, all’interno di tombe che avevano la forma delle case, affinché la vita di colui che era mancato in terra proseguisse nell’aldilà come già accadeva da millenni presso gli Egiziani.
A causa di questa fede nella sopravvivenza, nell’aldilà, i morti più ricchi venivano sepolti con gioielli, con vasi importati dalla Grecia. Avvolte si collocavano nelle tombe anche i carri, sia quello funebre, sia quello che gli era servito per partecipare a cerimonie pubbliche, a feste, a visite.
Nelle tombe è stato trovato anche un gran numero di specchi come simbolo dello specchio della vita, quella vita che prosegue nell’aldilà. Nella lingua Etrusca c’è affinità tra la parola specchio e la parola vita. La forma a cupola, che vediamo in alcune tombe, come il rivestimento esterno a tumulo, aveva un significato religioso come simbolo dell’ingresso nell’eternità, in un mondo avvolto nel cielo, l’ingresso ad un mondo sottoterra.
Dallo studio delle tombe, che sono la maggiore testimonianza sulla vita Etrusca, possiamo conoscere molti elementi. La donna era accanto all’uomo in posizione paritaria. Partecipava anche alla vita pubblica, sapeva leggere e i figli, insieme a quello del padre, portavano anche il nome della madre.
Gli Etruschi pranzavano come faranno i Romani, semi sdraiati i su letti con vividi, allietati da danza e dal suono della musica.

LA CITTA’
I centri abitati, costruiti lungo le grandi vie di comunicazione (la valle dell’Arno, la costa tirrenica), sorgono per lo più in cima a colli, che ne rendono più efficace la difesa, protetti anche da mura, esempio: Cortona, Perugia, Fiesole, Chiesi, Volterra.
La fondazione di una città era un evento religioso ed aveva un particolare cerimoniale.
Le strade venivano quasi sempre collocate da nord a sud e da est a ovest, e le tombe si allineavano l’una accanto all’altra come case lungo le vie.
Del Tempio dei Templi oggi resta ben poco: per lo più il solo basamento in pietra. Erano con materiale leggero, deperibile,e il tetto, a due spioventi, era di legno con ornamentazioni di terracotta.

PITTURA ETRUSCA
La pittura etrusca è il complemento dell’architettura delle tombe. La tecnica usata è una specie di affresco con colori disciolti nell’acqua che vengono assorbiti dallo strato sottile dell’intonaco.
Con queste pitture si vuole rompere l’oscurità del sepolcro con le immagini della vita. Si vuole con queste immagini che siano “vedute” dai morti, la cui condizione è indeterminata, precaria,sospesa tra l’essere e il non essere. SPIEGAZIONE: la pittura deve stimolare il loro interesse che tende ad affievolirsi per le cose del mondo reale. Deve parlare forte, come si parla ai sordi. La qualità artistica ha un’importanza secondaria, è importante che le figure abbiano contorni fortemente segnati, i loro gesti devono essere esagerati, i colori devono essere rafforzati.
L’immagine pittorica deve sostituire una realtà perduta, deve penetrare nella sensibilità addormentata di chi ha varcato l’orizzonte della vita.
Per questa sua funzione, per la sua destinazione mortuaria, la pittura Etrusca raramente tocca alti livelli qualitativi, il prodotto, molto spesso, di maestranze artigiane che badano più al gusto dell’osservazione e alla vivacità dell’invenzione.

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