Gli archi e le volte

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

ARCHI E VOLTE
Nel periodo medievale sia l'architettura bizantina in Oriente, sia quella romanica in Occidente ripresero il motivo dell'arco romano a tutto sesto. Gli architetti islamici svilupparono diverse tipologie di archi – a sesto acuto, inflesso, a ferro di cavallo e a ogiva – utilizzandoli nelle moschee e nei palazzi; nella Spagna araba si imposero gli archi a ferro di cavallo appoggiati sopra delicate colonne, di particolare eleganza e leggerezza. Nell'Europa occidentale, l'architettura gotica era caratterizzata dall'uso dell'arco a sesto acuto che, riducendo le spinte laterali, consentiva una maggiore elevazione delle pareti in cui era inserito. In epoca moderna l'arco rimase una struttura architettonica fondamentale, oggetto d’infinite applicazioni e d’approfondite riflessioni ingegneristiche.

Archi e volte
La costruzione di un arco (A) richiede una struttura lignea temporanea per sostenere i conci (mattoni o pietre cuneiformi) fino a quando non viene collocata la chiave di volta, o concio centrale. Gli archi sono collegati mediante un'imposta (B), una membratura sporgente all'estremità dell'arco. Le imposte sono usate anche alla congiunzione fra un arco e il capitello di una colonna. L'unione di più archi (C) costituisce una volta a botte. Una serie di volte a botte (D) può dar luogo a un soffitto o tetto ad arcate. Una variante è la volta a crociera (E), ricavata dall'intersezione di due volte a botte.

Esempio