Ellenismo

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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L'ELLENISMO

L'ellenismo è il periodo storico caratterizzato dalla civiltà dei popoli ellenizzati. Esso si snoda dalla morte di Alessandro Magno alla caduta dell'ultimo regno ellenistico, l'Egitto, sotto l'egida di Roma, nel 31 a.C., dopo la battaglia di Azio. Con la formazione dei regni ellenistici avviene un'alienazione del cittadino dalla vita politica. Con la morte di Alessandro, avviene una risistemazione del mondo ad opera dei diadochi che sono a capo dei vari regni, tra i quali quello d'Egitto è culturalmente il principale perché ospita la biblioteca d'Alessandria, fulcro dell'erudizione dell'epoca. Tali regni sono governati dal re e presentano una burocrazia accentrata che estranea il cittadino dalle decisioni politiche, e ne consegue un generale disinteresse delle masse per la politica. Si può parlare, nel periodo ellenistico, di una sorta di cosmopolitismo dato da due fattori:
1. ή κοινή διαλεκτός: la lingua greca comune a tutti i paesi
2. Unificazione culturale sotto il "segno" della letteratura greca
Si superano, quindi, gli individualismi delle singole πόλεις; gli uomini fanno parte di un'unica civiltà greca vastissima nella quale si sviluppano nuove filosofie basate sull'idea cosmopolita. Il posto della πόλις viene preso dalla βασίλεια, al vertice della quale c’era il monarca con la sua corte, figura sempre più divinizzata nel corso del tempo. Con i regni ellenistici venne creato un grande centralizzato esercito ed apparato amministrativo; si sviluppò un ceto commerciale grazie ai nuovi mercati ed ai molti beni che, quando investì la ricchezza in proprietà terriera, si integrò con l’aristocrazia fondiaria e con i ceti elevati a capo delle istituzioni. E' una civiltà di libri, a differenza di quella classica fondata su oralità ed auralità (trasmissione scritta e descrizione pubblica orale). Nell'ellenismo c'è una circolazione di testi scritti che possono essere anche utilizzati dalle classi sociali inferiori grazie allo sviluppo delle biblioteche. Gli intellettuali alla biblioteca di Alessandria e, grazie al lavoro sui testi, si sviluppa la filologia, ossia lo studio dei testi antichi con sunti, commenti e catalogazioni. Prendono il posto della religione olimpica il razionalismo religioso e la diffusione della religiosità misterica orientale. Gli dei olimpici risultano stretti ed evanescenti non potendo risolvere il rapporto uomo – Dio, ed il ricorrere agli astri, per cogliere il senso della storia, fa comprendere come il cosmo non sia altro che la manifestazione della forza divina. Trova sempre più spazio il monoteismo e il culto della dea Τύχη (sorte); più intimistico anche il culto della natura.

Il Galata morente
Capolavoro della statuaria antica è la copia di una delle sculture in bronzo che componevano il donario dedicato ad Atena da parte di Attalo I (241-197 a.C.), re di Pergamo, dopo la sua vittoria sui Galati, i Galli latini. Quest'opera, in marmo, fu commissionata da Giulio Cesare per i suoi Horti sul Quirinale. La scelta superava il motivo decorativo, rientrando nella propaganda politica: meritava onori chi aveva sconfitto i nemici di tale prestanza e coraggio. Gli elementi che ci fanno pensare a un "barbaro" sono: il fatto che sia nudo, la collana (il "torques") al collo, i baffi e i capelli ispidi.

La Nike di Samotracia
La Nike é stata rinvenuta nel 1863 nell'isola di Samotracia dalla quale trae il nome. Risalente al periodo ellenistico e posta originariamente su una nave, la Nike interpreta il ruolo della vittoria alata in occasione della vittoria di Rodi su Antioco III re di Siria. Recentemente sono stati rinvenuti frammenti delle braccia e delle mani, che ora sono custoditi a Vienna.
Il baricentro é spostato in avanti, in contrapposizione all'attrito con il vento, che trova maggiore resistenza sulle ali spostate indietro in forma aerodinamica. Il corpo é ricoperto da un vestito modulato dal vento che, con impeto e vigore, sbatte e s'aggroviglia nelle ampie pieghe della parte inferiore delineando la posizione delle gambe. La gamba destra è più avanti di quella sinistra che é spostata tutta in dietro dando slancio alla composizione. I frammenti delle braccia e delle mani ci dimostrano che la Nike non tenesse niente in mano e che il braccio destro era portato in avanti in contrapposizione con quello sinistro, trasportato dal vento.
Questa scultura é una guida che conduce le sue schiere alla vittoria. Il suo dinamismo con l'equilibrio delle forze e delle proporzioni, la sua maestosità e la sua grandezza, la rendono uno dei capolavori dell'arte ellenistica più significativi.

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