Appunti su Umberto Boccioni

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte
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Data:14.07.2000
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Testo

UMBERTO BOCCIONI (1882-1916)

• Figura più rappresentativa del panorama artistico dei primi ‘900;
• Riconosceva al Cubismo il merito di aver restituito solidità alla visione ma criticava un atteggiamento astrattamente intellettuale con risultati che peccavano di staticità: l’oggetto, sezionato e ricomposto, perdeva vitalità e finiva per apparire privo di spessore; a questa visione statica contrappose il dinamismo futurista (ogni oggetto aveva un movimento interno, universale e assoluto, sia in stato di quiete che di moto);
• Nacque a Reggio Calabria da genitori romagnoli, terminò gli studi all’Istituto tecnico di Catania. I suoi esordi artistici sono decisamente al di fuori della tradizione accademica poiché svolse un breve tirocinio nello studi di un cartellonista pubblicitario (Roma 1899);
• Fu allievo di Balla che lo avviò alla tecnica divisionista e alla scomposizione del colore in piccoli tocchi sovrapposti ;
• Decisivo fu l’incontro con Martinetti nel 1910 quando aderì con grande entusiasmo al futurismo e firmò il Manifesto dei pittori futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista, diventando il maggiore esponente di tale movimento; esplicitò la sua idea di pittura futurista (“Il gesto per noi non sarà più un momento fermato dal dinamismo universale;:sarà, decisamente, la sensazione dinamica eternata come tale.”);partecipa a numerose manifestazioni futuriste ed espone in Italia e Europa;
• E’ convinto che “è vitale solo quell’arte che trova i propri elementi nell’ambiente che la circonda”;
• Fusione tra ricerca dinamica ed espressionismo;
• Importanza prioritaria alla componente cromatica: masse di colore che si compenetrano e si scontrano generando un forte effetto di moto, espressione dello “slancio vitale” dell’estetica futurista;
• Si propone la fusione di tecnica divisionista e attenzione verso l’inesplorato mondo delle periferie urbane;
• La sua pittura va oltre la semplice rappresentazione degli oggetti ma affonda nell’espressione diretta di una sensazione,di un’emozione, di uno stato d’animo;

STATI D’ANIMO

• Ciclo composto da tre dipinti; lo stesso tema viene trattato da tre diversi punti di vista: Gli addii, Stati d’animo: quelli che vanno e Stati d’animo:quelli che restano;
• Esistono due versioni di poco successive l’una dall’altra: la prima realizzata in una fase precedente all’incontro parigino con i cubisti, la seconda in un momento immediatamente successivo;
• Riaffermazione del ruolo fondamentale della tecnica divisionista e la dichiarazione che il moto e la luce distruggono la materialità dei corpi sono elementi che si riscontrano in entrambe le versioni;

PRIMA VERSIONE:
• Il linguaggio deriva chiaramente dalla tecnica della scomposizione divisionista, portata all’estremo delle sue possibilità.
• Ondeggianti e decise linee di colore lasciano intravedere figure appena accennate dal colore;
• Boccioni vuole comunicare per via simbolica il senso di un momento psicologicamente molto particolare come quello dell’ incontro e del distacco che sono i soggetti del quadro.

SECONDA VERSIONE:
• Risente fortemente dell’esperienza cubista;
• Intorno ad una serie di figure sfaccettate emerge il profilo di una locomotiva a vapore in parti distinte e disarticolate;
• Tra i toni dell’arancio e del celeste affiora il numero di serie, assumendo proporzioni irreali;
• Criterio della simultaneità della visione;
• Gli eventi non sono più inquadrabili all’interno di un quadro prospettico, come secondo i criteri cubisti.

• Intorno al 1915 deluso dalla superficialità delle opere di alcuni futuristi Boccioni recupera alcune esperienze linguistiche precedenti, in particolare di Cèzanne, vedendo nella sua poperaun esempio di rigore e concretezza formale;
• Nel 1916 muor in una semplice esercitazione su un cavallo imbizzarrito.

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