"La fuga in Egitto" di Le Bouteiller

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

LETTURA DELL’OPERA D’ARTE
Francesca Gobbo III G
PRIMA FASE Pre-iconografica individuazione del soggetto e degli elementi formali
SOGGETTO
• Titolo: Fuga in Egitto.
Autore: Le Bouteiller.
Collocazione: Recinto del coro della cattedrale di Notre-Dâme, Parigi.
Periodo d’esecuzione: XIII-XIV secolo.
Dimensioni: ???????
Materiale: Marmo.
Lavorazione: Tecnica del bassorilievo.
• Fa parte di una serie evangelica, molto comuni nel periodo medioevale, che illustra le vicende della vita di Cristo dall’Annunciazione fino alle apparizioni che seguirono la sua Resurrezione. Si dice che Le Bouteiller, lo scalpellino autore di questi bassorilievi, si sia ispirato per la loro realizzazione a particolari processioni che si svolgevano nel periodo pasquale, come quella del serpente, nella quale l’animale veniva trionfalmente portato alla fonte battesimale. I personaggi rappresentati in questo bassorilievo della Fuga in Egitto sono la Madonna, seduta sull’asinello, con il Bambino in braccio e San Giuseppe che guida l’animale. Quella concepita in quest’opera è una Madonna diversa da quella maestosa, astratta e distaccata dal mondo terreno, qui la Vergine è concepita come raggiante di orgoglio materno; questa è una snella figura di giovinetta che delicatamente sorregge la sua Creatura sorridendo con grazia. Nel frattempo il Bambinello le scruta la volto serenamente e si abbandona con un movimento ancora goffo nelle braccia della madre, suo emblema di sicurezza. La figura di San Giuseppe è la più marginale; è l’unica con il viso posto frontalmente e vi si può scorgere un atteggiamento preoccupato nell’atto di voltarsi a controllare che la propria fuga sia passata inosservata. Unico elemento di sfondo è un alberello posto marginalmente; risulta essere di ridotte dimensioni, ma non svolgendo un ruolo chiave nella narrazione, deve lasciare spazio a figure di maggior rilievo.
ELEMENTI FORMALI
• Superficie
Le figure dei personaggi appaiono lucenti e levigate su un fondo finemente lavorato a tematica astratta che viene percepito come più scuro e ruvido, così da esaltare e mettere in evidenza i soggetti. Le figure risultano quindi nitide e luminose. Le loro linee sono precise, tondeggianti e molto gradevoli alla vista. Ritengo che l’artista si sia servito dapprima di uno scalpello per abbozzare le forme e che in seguito abbia levigato l’intera superficie.
• Colore
Si notano soprattutto nei vestiti e nei panneggi delle decorazioni dorate a tematica astratta.
• Composizione
È possibile raggruppare le figure in due blocchi: da una parte la Madonna sull’asino col Bambino, dall’altra Giuseppe in piedi nell’atto di proseguire il cammino. L’unico ritmo riscontrabile è quello dello sfondo che presenta sempre lo stesso motivo astratto ripetuto. La disposizione delle figure trasmette tranquillità e stabilità. Giuseppe e l’asinello accennano a malapena il movimento in avanti, sembrano quasi fermi, statici.
• Luce
La luce colpisce l’opera dall’alto e illumina gran parte del bassorilievo, formando ovunque forti contrasti chiaroscurali. Quello più interessante, da un punto di vista espressivo, è quello tra il volto della Madonna, in ombra, e quello del Bambino che la guarda incantato, completamente esposto alla luce. Anche i panneggi, soprattutto quelli dell’abito di Maria, risultano essere un continuo alternarsi di luci e ombre con un incantevole risultato. Le figure si staccano nitidamente dal fondale che rimane in ombra. L’espressione che scaturisce è di pacata armonia.
• Spazio
Ovviamente essendo un bassorilievo è permessa solo la visione frontale dell’opera e lo spazio risulta rappresentato in modo prospettico.
• Volume
Le masse volumetriche risultano senza dubbio solide e, soprattutto nella figura dell’asino, prevalgono le forme tondeggianti su quelle spigolose. Pur essendo ormai lontana la concezione medioevale dell’horror vacui (“paura del vuoto”), vi è comunque la prevalenza degli spazi pieni su quelli vuoti, che risultano tuttavia abbastanza equilibrati. L’idea che si trasmette è certamente di solidità, anche se non pesante.
SECONDA FASE Iconografia analisi dell’opera nel contesto artistico-culturale
Come ho già detto, questo bassorilievo fa parte di una serie evangelica che orna il recinto del coro della cattedrale parigina di Notre-Dâme. La sua funzione, come spesso accade in quell’epoca, è quindi religiosa, ciò è facilmente deducibile anche dalla sua collocazione e dalla sua tematica. Il medioevo ha concepito l’arte come forma d’insegnamento: tutto quello che l’uomo doveva conoscere, dalla storia del mondo, ai dogmi della fede, dalle virtù, ai comportamenti da cui tenersi lontani per non sprofondare negli inferi, gli veniva insegnato per mezzo delle opere d’arte (vetrate, statue, dipinti ed altro) delle chiese e delle cattedrali che diventavano una specie di “bibbia dei poveri”, le cui nozioni potevano essere interiorizzate anche dagli analfabeti. Queste opere testimoniavano, quindi, la verità insegnata dalla chiesa.
Dell’autore: maestro Le Bouteiller, non sono riuscita a trovare notizie dettagliate. Viene semplicemente nominato come “lo scalpellino”, e questo mi fa pensare che fosse considerato più un buon artigiano che non un grande artista.
TERZA FASE Iconologia analisi del significato che l’immagine ha assunto per l’artista e per l’ambiente culturale che l’ha prodotta
Alla vista di quest’opera sono rimasta immediatamente colpita dalla morbidezza dei panneggi dell’abito della Madonna. Danno un impressione di leggerezza e plasticità e infatti non nascondono il corpo ma si limitano a velarlo, lasciando intravedere le protuberanze delle spalle, delle ginocchia, dei piedi. Credo che l’attenzione dell’autore si sia focalizzata sul soggetto, sul suo significato religioso e le scelte tecniche siano state fatte in questa ottica. Si rappresenta una Madonna “madre” che esterna un amorevole e dolce istinto di protezione verso suo figlio che a lei si rivolge in atteggiamento di totale fiducia. Per quanto riguarda l’originalità, la scelta del soggetto è abbastanza banale, ma inserita in quel contesto storico-culturale, risulta abbastanza ovvia la tematica mistico-religiosa. Con questa opera l’artista mi sembra avvicinarsi ad una concezione espressionistica e idealizzata.
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