Storia della terra

Materie:Tesina
Categoria:Scienze

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STORIA DELLA TERRA

Osservando su un planisfero la forma dei continenti, ci si accorge che alcuni di essi potrebbero incastrarsi come pezzi di puzzle. Da questa osservazione si può capire che un tempo i continenti erano uniti in un unico continente. La teoria della deriva dei continenti afferma che circa 225 anni fa tutte le terre emerse erano unite in un unico continente chiamato Pangea circondato da un unico mare chiamato Panthalassa. Dalla suddivisione del continente Pangea si sarebbero formati i vari continenti che, lentamente, se ne sarebbero andati alla deriva.

L’ESLORAZIONE DEI FONDALI OCEANICI
LE DORSALI
Nell’ ultimo secolo grazie ad apparecchiature molto sviluppate è stato possibile osservare che i fondali marini non sono una vasta e uniforme pianura ma presentano: molte spaccature, zone pianeggianti e anche alte catene montuose sottomarine, le dorsali oceaniche.Le dorsali oceaniche sono costituite da una profonda spaccatura, chiamata rift, dalla quale fuoriesce il magma proveniente dal mantello. Il magma, giunto in superficie, si raffredda, sospingendo lateralmente il materiale già presente e allontanandolo così dal centro della dorsale; in altre parole, negli oceani si forma continuamente nuova crosta terrestre,ovvero i fondali oceanici si allargano: si tratta della teoria dell’espansione del fondo oceanico. Le dorsali sono interrotte da numerose fratture trasversali, chiamate faglie trasformi.

LA TETTONICA A ZOLLE
Le vaste aree della crosta terrestre i cui confini coincidono con le dorsali oceaniche vengono dette zolle o placche . La teoria della tettonica a zolle afferma che le zolle galleggiano sulla sottostante atmosfera e sono in continuo movimento, trascinando con sé i continenti. Questi spostamenti danno origine a tre tipi di situazioni: due zolle si allontanano una dall’altra; due zolle si avvicinano e si scontrano; due zolle slittano una accanto all’altra.Nel primo caso, a mano a mano che le due zolle si allontanano, lo spazio intermedio viene riempito da materiale proveniente dal mantello che fuoriesce dalla dorsale posta fra le due zolle. Nel secondo caso si ha l’immersione di una zolla sotto l’altra; tale fenomeno è detto subduzione. Grazie a questo fenomeno, parte della crosta terrestre viene distrutta. Sempre per lo stesso fenomeno di subdazione si possono originare delle fosse oceaniche. Infatti se nessuna delle due zolle sprofonda sotto l’altra, si ha una collisione con la formazione di catene montuose; tale fenomeno è detto orogenesi. Nel terzo caso, le due zolle slittano l’una accanto all’altra e non vi è né produzione né distruzione di crosta terrestre. La linea di contatto viene detta faglia: ne è un esempio la faglia di San Andreas in California.

LA FAGLIA DI SAN ANDREAS
La zolla nord-americana e la zolla del Pacifico scorrono l’una accanto all’altra in direzioni opposte, verso sud-est quella nord-americana e verso sud-ovest quella del Pacifico.In corrispondenza della California, questo scorrimento ha provocato la formazione di una serie di fratture nella crosta terrestre, che insieme costituiscono la faglia di San Andreas. Questa faglia è tristemente nota poiché è stata è stata ed è tuttora sede di numerosi terremoti. Le due zolle scorrono l’una rispetto all’altra alla velocità di circa 3-7 cm all’anno. Se lo scorrimento continuerà a questo ritmo, una parte della California è destinata a straccarsi dal continente americano e a diventare una stretta isola dell’Oceano Pacifico.

VULCANI E TERREMOTI

I VULCANI

Un vulcano è una spaccatura della crosta terrestre attraverso la quale fuoriesce il magma proveniente dall’interno della Terra, sotto forma di lava. La lava è un materiale fluido emesso dai vulcani e privo di gas, con temperatura più bassa rispetto al magma. Il movimento delle placche, esercitando delle forti pressioni sulle zone più deboli del mantello, forza il magma attraverso le spaccature della crosta. Infatti, il maggior numero di vulcani si trova sui bordi delle placche, nelle stesse zone in cui si verifica una frequente attività sismica. I vulcani si sono formati dall’accumulo di materiale roccioso originato dal raffreddamento del magma fuso. L’orifizio principale di uscita si chiama cratere, mentre il condotto attraverso il quale passa il magma fuso è il camino eruttivo vulcanico

VULCANESIMO SECONDARIO
I fenomeni vulcanici non si esauriscono con la fine delle eruzioni, ma continuano con l’emissione di gas caldi e vapor acqueo. A questi fenomeni si dà il nome di vulcanesimo secondario. Questi fenomeni si manifestano in presenza di vulcani spenti. In questi vulcani la temperatura magmatica è diminuita e la pressione dei gas è insufficiente per provocare l’emissione di lava, ma è abbastanza elevata da consentire la formazione e l’emissione di vapori d’acqua e gas caldi. Tra le emissioni gassose ricordiamo le fumarole, i soffioni boraciferi e i geyser.
Le fumarole sono piccole fessure nel suolo da cui viene emesso vapor acqueo a temperature di circa 100 C°: a contatto con l’aria il vapore si raffredda e condensa dei fumi.
I soffioni boraciferi sono getti continui di vapore acqueo misto ad acido borico a una temperatura di circa 200 C°.
I geyser sono getti intermittenti di acqua bollente e vapor acqueo, che vengono generalmente emessi ad intervalli regolari di tempo. Si formano in cavità piene d’acqua presenti nella crosta terrestre; a contatto con rocce incandescenti, l’acqua si riscalda, entra in ebollizione e, insieme al vapore acqueo, viene espulsa sotto forma di getto; l’acqua poi ricade nel condotto del geyser e il ciclo si ripete.
LE ERUZIONI
Quando il magma fuoriesce dal cratere si ha un’eruzione . Le eruzioni vulcaniche possono essere di vario tipo: effusive, elettive ed esplosive. Le eruzioni effusive si hanno quando la lava fuoriesce in maniera relativamente tranquilla, in colate successive o continue.
Le eruzioni elettive si hanno quando vengono lanciati nell’aria brindelli di aria fusa, insieme a frammenti di materiale solido.
Le eruzioni esplosive si hanno quando la lava è troppo viscosa, quasi solida e non riesce così a fuoriuscire in colate: sul cratere si formano enormi cupole di ristagno, che oltre un certo limite esplodendo violentemente, squarciano la montagna e facendo fuoriuscire ceneri e gas.

IL BRADISISMO
I bradisismi sono una manifestazione della costante trasformazione della crosta terrestre e consistono in un continuo e periodico innalzamento e abbassamento del terreno. Questi movimenti avvengono in maniera lentissima e impercettibile e si rendono quindi apprezzabili in tempi abbastanza lunghi e soprattutto lungo le coste, dove il mare rappresenta un livello di riferimento ben preciso.

I TERREMOTI
Il movimento delle placche è lentissimo e impercettibile; a volte però si produce una rapida vibrazione del suolo in un punto particolare della Terra: siamo allora in presenza di un terremoto. La maggior parte dei terremoti è legata all’esistenza delle faglie; cioè quelle zone della crosta terrestre dove entrano in contatto due placche adiacenti. La pressione all’interno della crosta, provocata dal movimento delle placche, genera un accumulo di forze lungo i margini della faglia, finché questi non cominciano a slittare uno su l’altro. A questo punto si ha il terremoto con liberazione di energia. Il luogo in profondità in cui avviene la liberazione di energia si chiama ipocentro, mentre il punto sulla superficie terrestre posto sulla sua verticale prende il nome di epicentro ed è il luogo dove l’intensità del terreno è massima.

Esempio