ricerca apparato escretore

Materie:Tesina
Categoria:Scienze

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Testo

INTRODUZIONE
⇨ Insieme degli organi che producono l'urina, un liquido mediante il quale vengono eliminate le sostanze di scarto dell'organismo. L'apparato urinario comprende: i reni, i surreni, gli ureteri, la vescica e l ‘uretra. Oltre alla funzione principale, l’apparato escretore ha anche la funzione di:_regolare
⇨ il livello del glucosio nel sangue: se la glicemia è troppo elevata, una parte dello zucchero è espulsa con l'urina.
⇨ controllare l’equilibrio fra acqua e sale: se il sangue contiene un eccesso di sali questi vengono eliminati con l'urina che perciò risulterà più "salata"; se il sangue contiene troppa acqua viene eliminata quella in eccesso e verrà prodotta urina più diluita.
⇨ regolare il pH del sangue: il sangue deve mantenere un valore di pH costante e il rene elimina le sostanze che tenderebbero a farlo allontanare da questo valore
ORGANI
Rene
E’ lungo circa 10 cm, largo 7, spesso 4, rivestito da una capsula di origine connettivale e sormonta to dal surrene.I reni mantengono anche l'equilibrio idrosalino del corpo, eliminando urina più o meno concentrata e riassorbendo, rispettivamente, un minore o maggiore volume di acqua (Vedi Omeostasi). Inoltre, contribuiscono a mantenere entro valori normali la pressione arteriosa, attraverso la secrezione dell'enzima renina e l'elaborazione di un ormone, l'eritropoietina, che stimola la produzione dei globuli rossi. I reni hanno un ruolo importante, insieme ai polmoni, nella compensazione delle alcalosi e delle acidosi.

Anatomia
Nell'uomo sono presenti due reni, posti nell'addome in posizione simmetrica rispetto ai lati della colonna vertebrale, all'altezza della regione lombare. Essi sono esterni rispetto al peritoneo, per cui non sono a contatto diretto con gli organi dell'apparato digerente, e poggiano su uno strato di tessuto adiposo. Ciascun rene ha forma di fagiolo, ed è collocato in modo da rivolgere la parte concava verso la colonna vertebrale. All'incirca nella parte centrale della concavità, si trova l'ilo, che rappresenta il punto di ingresso nel rene dei vasi sanguigni (arteria renale e vena renale); dall'ilo si diparte l'uretere, un tubulo discendente che sbocca nella vescica. All'interno del rene, l'ilo si apre in una cavità, il seno renale, in cui si trova l'imboccatura dell'uretere, che si apre a formare il bacinetto (o pelvi) renale. Verso il bacinetto renale sporgono strutture dette calici renali, nei quali si raccolgono i dotti collettori, ossia i tubuli nei quali viene convogliata l'urina sintetizzata nelle unità funzionali del rene, i nefroni.
Nefroni
Il nefrone rappresenta l'unità funzionale del rene, ossia la più piccola struttura dell'organo in grado di svolgere le funzioni specifiche di questo, ossia la filtrazione del sangue, il riassorbimento dell'acqua e la sintesi dell'urina. Il nefrone è costituito da una struttura a forma di coppa, la capsula di Bowman, formata da un doppio strato di tessuto epiteliale estremamente sottile (possiede un solo strato di cellule). La capsula ospita nella sua cavità un rete di capillari sanguigni arteriosi che forma una sorta di gomitolo e prende il nome di glomerulo. Dalla capsula fuoriesce un lungo tubulo, in cui si possono distinguere diversi tratti: il tubulo contorto prossimale, l'ansa di Henle (lungo tratto a forma di U), il tubulo contorto distale. Il tubulo sbocca, insieme ad altri tubuli di altri nefroni, in un dotto collettore. Numerosi dotti collettori sfociano, a loro volta, nei calici renali e, quindi, nel bacinetto renale.
Surrene
ciascuna delle due ghiandole endocrine situate, una a destra e una a sinistra, sopra il polo superiore dei due reni, all’altezza della prima vertebra lombare. Il loro peso varia mediamente dai 4 ai 10 g. Nel bambino i surreni sono più sviluppati rispetto all’adulto.
Struttura anatomica
Ciascun surrene è irrorato dalle arterie surrenali superiore, media e inferiore che provengono rispettivamente dall’arteria frenica, dall’aorta e dall’arteria renale. Questi vasi penetrano nel surrene attraverso l’ilo, un solco che si trova sulla faccia anteriore della ghiandola attraverso il quale passano vasi e nervi. All’interno del surrene le arterie si ramificano in una rete di capillari che entrano in diretto contatto con le cellule. Il sangue refluisce attraverso la vena surrenale, che sbocca a sinistra nella vena renale e a destra nella vena cava inferiore. I nervi che giungono al surrene fanno parte del sistema neurovegetativo (simpatico e parasimpatico) ma in special modo del simpatico. L’innervazione è particolarmente importante per la midollare, poiché gli stimoli che provocano la secrezione dei suoi ormoni sono esclusivamente impulsi nervosi. Anatomicamente e funzionalmente si riconoscono nel surrene due parti: una esterna, corticale (o corteccia), più spessa e di colorito giallastro, l’altra interna, di colorito rosso scuro, chiamata midollare. La differenza di colorito è dovuta soprattutto all’abbondanza di sangue contenuto nella midollare rispetto alla corticale. Nell’ambito della corticale si distinguono tre zone istologicamente diverse, il cui spessore varia a seconda dello stato di attività della ghiandola: la glomerulare all’esterno, la fascicolata intermedia, la reticolare all’interno.
Funzioni ormonali
La corteccia secerne tre tipi di ormoni: gli ormoni androgeni (per esempio, deidroepiandrosterone) svolgono azione prevalentemente sessuale e sono secreti nella zona reticolare della corticale; gli ormoni glicoattivi (per esempio, cortisolo e corticosterone) influenzano il ricambio dei carboidrati, e sono prodotti nella zona fascicolata; gli ormoni mineralcorticoidi (per esempio, aldosterone, desossicorticosterone) sono attivi sul ricambio idrosalino, e vengono secreti nella zona glomerulare. La midollare secerne l’adrenalina e la noradrenalina, importanti neurotrasmettitori e regolatori della risposta dell’organismo all’ambiente.
Uretere
ciascuno dei due canali che collegano i reni alla vescica, portandovi le escrezioni urinarie. È un condotto muscolo-membranoso della lunghezza di 25-30 cm (l’uretere destro è più corto di circa 1,5 cm) e del diametro di 6-8 mm, che decorre accollato alla parete posteriore dell’addome e del bacino. Può essere suddiviso in una porzione addominale, che origina dal bacino renale con un segmento imbutiforme (infundibolo) e continua con un tratto di maggior calibro (fuso addominale), in una porzione pelvica e in una intramurale, che decorre nello spessore della parete della vescica. La parete dell’uretere è costituita da tre tuniche, di cui una mucosa, una muscolare e una avventizia.
Vescica
Vescica Organo cavo in cui viene conservata l'urina dopo la sua formazione da parte dei reni. La vescica è formata da tre strati, costituiti ciascuno da un tessuto diverso: un rivestimento epiteliale mucoso; uno strato intermedio di muscolatura involontaria; uno strato esterno di tessuto connettivo, collegato al peritoneo e ai tessuti della parete del corpo. Dai reni l'urina viene convogliata nella vescica attraverso i due ureteri e ne esce attraverso l'uretra. Gli sbocchi degli ureteri si trovano nella parte posteriore della vescica, ognuno a circa 4 cm dall'orifizio dell'uretra, che si trova sulla linea mediana della vescica, nel suo punto più basso. In condizioni normali la capacità media della vescica di un adulto è di circa mezzo litro. Vedi anche Apparato escretore.
Uretra
porzione terminale delle vie urinarie che convoglia l’urina dalla vescica all’esterno. Presenta profonde differenze nei due sessi. Nella donna mette in comunicazione la vescica urinaria con il vestibolo della vagina, dove si apre il meato uretrale, ed è lunga circa 3 cm. Nell’uomo si estende dal collo della vescica all’estremità libera del pene e veicola anche lo sperma; è lunga circa 16 cm e può essere divisa in tre segmenti: prostatico (circondato dalla prostata), membranoso intermedio (che attraversa il piano perineale), cavernoso o penieno (che corre nel pene); sbocca all’esterno con il meato uretrale, sull’apice del glande. È provvista di numerose ghiandole, tra cui le bulbo-uretrali (o di Cowper) e quelle prostatiche; vi sboccano i dotti eiaculatori.
FUNZIONMENTO
Il sangue che circola nei glomeruli si trova sottoposto a una elevata pressione, a causa del piccolo diametro dei capillari; perciò, l'acqua e alcune delle sostanze presenti in soluzione nel sangue, riescono a passare attraverso la sottile parete dei capillari, vengono filtrate e passano nella cavità della capsula di Bowman. Da qui, il liquido passa nel tubulo e, a causa delle diversità della struttura dei diversi tratti di questo, esso modifica la sua composizione chimica e si concentra. Ciò che non è stato filtrato continua a scorrere nei capillari del glomerulo che confluiscono in un'altra arteriola, chiamata arteriola Efferente. L'arteriola Efferente esce dalla capsula di Bowman e si ramifica nuovamente dando origine a un secondo letto di capillari che circonda i vari tratti di nefrone. Tar il sangue che circola in questi capillari e il filtrato che scorre nel nefrone ha luogo un intenso scambio di sostanze, grazie al quale la composizione del filtrato viene gradualmente modificata via via che esso fluisce nel tubulo: questi capillari convergono quindi in venule, che a loro volta confluiscono nella vena renale attraverso la quale il sangue lascia il rene. La vena renale riversa quindi il suo contenuto nella vena cava inferiore.
La formazione dell'urina si divide in tre fasi:
- Filtrazione
- Riassorbimento
- Secrezione
Filtrazione: La formazione dell'urina inizia nella capsula del Bowman di ogni neufrone, dove il sangue che fluisce nei capillari del glomerulo viene filtrato passando attraverso tre strutture: la parete del capillare, una membrana formata da secrezioni cellulari e il tessuto epiteliare della capsula di Bowman. Gli unici componenti del sangue che non vengono filtrati sono le cellule e le proteine plasmatiche, tutto il resto si raccoglie nella capsula di Bowman formando il filtrato che ha una composizione simile al plasma sanguigno. Le sostanze utili vengono riassorbite, tornando al sangue, durante il tragitto del filtrato nel nefrone. I reni hanno quindi il compito di filtrare tutto ciò che passa attraverso
MALATTIE
Cistite
A volte, causa di batteri o sostanze irritanti, la vescica si infiamma e non riesce più trattenere a lungo l’urina che in essa si accumula: questa malattia si chiama cistite, ed è un disturbo frequente e molto fastidioso, anche se non grave.ò
Se la cistite è causata da un batterio, bisogna fare attenzione che l’infezione non risalga lungo l’uretere, perchè potrebbe raggiungere i reni e causare danni più gravi

L’insufficienza renale
L’insufficienza renale è la malattia più grave che può colpirei reni. La parola “insufficienza” indica che i reni non riescono più a svolgere bene il loro lavoro di depurazione del sangue.
Le sostanze di rifiuto si accumulano allora rapidamente nel sangue e il nostro corpo ne è “avvelenato. Se non si interviene rapidamente, l’insufficienza renale può portare alla morte. Le cause di tale malattia possone essere diverse: un’infezione, un trauma con forte perdita di sangue, una malattia dello stesso rene, una malattia del cuore che impedisce al sangue che impedisce al sangue di irrorare i reni a sufficienza. Oggi i malati i insufficienza renale possono sopravvivere se sono sottoposti a una peridica pulizia del sangue ( la cosiddetta emodialisi), eseguita con un’apposita macchina, oppure se vengono sottoposti al trapianto di rene.
Calcolosi
Patologia caratterizzata dalla formazione di piccole masse dure (calcoli) per effetto della deposizione di carbonato di calcio, di sali di acido ossalico o di molecole di colesterolo. La calcolosi, o litiasi, si verifica in organi in cui scorrono fluidi organici; in particolare, la calcolosi renale si manifesta nei bacinetti renali o negli ureteri; la calcolosi vescicale colpisce la vescica; la calcolosi biliare comporta la formazione di concrezioni a livello delle vie biliari e nella cistifellea.
Sintomi
La calcolosi può essere spesso asintomatica, finché le dimensioni delle concrezioni rimangono contenute. La presenza nell’urina della cosiddetta renella, ossia di granelli dall’aspetto di sabbia, può essere sintomatica di un processo di calcolosi in atto, sia pure in fase iniziale. Calcoli di dimensioni moderate possono permanere nelle vie urinarie o biliari anche per periodi di tempo molto lunghi; invece, lo spostamento di tali formazioni lungo le vie in cui essi si trovano di solito suscita una manifestazione dolorosa caratteristica, che prende il nome di colica. Calcoli numerosi o di dimensioni rilevanti possono invece causare disturbi anche gravi, come ematuria (tracce di sangue nelle urine), dolori, coliche ripetute, degenerazione del tessuto renale, pielonefrite (infiammazione acuta del tessuto renale e della porzione superiore degli ureteri), nel caso di calcoli renali o vescicali; ittero, disturbi della digestione dei grassi, infiammazioni della cistifellea, nel caso di calcoli delle vie biliari.
Terapia
I calcoli possono essere evidenziati mediante esami radiografici; in particolare, l’ecografia permette di verificare rapidamente la presenza di un calcolo; l’urografia, in cui l’apparato escretore viene visualizzato mediante l’inoculazione di un mezzo di contrasto, permette di valutare l’esatta posizione e la dimensione di eventuali concrezioni, che risultano colorate in bianco sulle lastre radiografiche. I calcoli di colesterolo che si formano nelle vie biliari sono invece trasparenti ai raggi X, e quindi difficilmente osservabili tramite una semplice radiografia, ma possono essere identificati tramite appositi mezzi di contrasto.
A seconda delle dimensioni delle concrezioni, e dei disturbi ad esse associati, la terapia della calcolosi può avvalersi di una dieta particolare, ad esempio ricca di acqua (1,5-2 l di acqua oligominerale al giorno, per favorire l’espulsione della renella o di piccoli calcoli renali), o priva di alimenti contenenti acido ossalico, calcio o lipidi (nel caso, rispettivamente, di calcoli renali ossalici o calcarei, o di calcoli biliari). Possono essere prescritti farmaci che favoriscono la disgregazione dei calcoli di colesterolo nella cistifellea; può anche essere impiegato un particolare strumento, il litotritore, che con onde d’urto permette la frammentazione dei calcoli e ne facilita la naturale espulsione. Nei casi più gravi occorre procedere all’asportazione chirurgica delle concrezioni. In occasione di coliche e spasmi delle vie, è possibile alleviare il dolore mediante farmaci antispastici, che favoriscono il rilassamento della muscolatura liscia.

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