Bioingegneria molecolare

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Testo

«La vera sfida per le bionanotecnologieè altrove — prosegue Simons —, perché la bioingegneria molecolaresta facendo luce su dei veri e proprinano macchinari in grado di produrre energia, usando la luce e l’energia chimica. Per capire quanto queste conoscenze ci possano essere utili nella ricerca di nuove fonti di energia basta pensare che se oggi il prezzo del petrolio ha già superato i 50 dollari al barile, domani potrebbe facilmente sfiorare i 100, mettendo in crisi il nostro sistema energetico». La biologia è oggi però di fronte ad un problema molto complesso perché dopo il completamento della sequenza del genoma umano, si stenta ancora a capire come funziona il sistema nel suo complesso e come l’informazione di poco meno di 30mila geni controlli tutto.

Fermare lo sviluppo delle cellule tumorali modificandole con la bioingegneria, è possibile. Lo ha scoperto un ricercatore italiano, Pier Paolo Pandolfi, associato al Memorial Sloan-Kettering Cancer
Centre di New York. La novità potrebbe rivoluzionare in pochi anni i trattamenti per la cura di numerose neoplasie. Lo si apprende dall'autorevole "Nature", che ha pubblicato le conclusioni di uno studio secondo il quale, disattivando un determinato gene nelle cellule, i tumori arrestano la loro progressione…

Da un principio attivo presente in alcune salicacee, il taxolo, si potranno ricavare composti in grado di trasportare altre molecole curative dei tumori, moltiplicandone l'efficacia. La sperimentazione è
in corso presso il dipartimento di biogenetica dell'Hebrew University di Gerusalemme e lo studio è stato pubblicato nel bollettino interno dell'università…

Barbabietole da zucchero “gm”, vantaggi per raccolti e ambiente
L'utilizzo di glifosato come antiparassitario in piantagioni di barbabietole da zucchero geneticamente modificate, permette grande flessibilità nella manipolazione delle erbe infestanti, con conseguenze positive, oltre che per il raccolto, per gli invertebrati terrestri e altre popolazioni faunistiche, come per esempio gli uccelli. Lo dimostra uno studio durato due anni e recentemente pubblicato dal Royal College Journal britannico, nel quale si compara il comportamento di coltivazioni gm trattate con glifosato e di coltivazioni tradizionali.

Euroflora 2006, la prima rosa nera è firmata biotech

La prima rosa dai petali neri, anzi nerissimi, è il traguardo che il gruppo di lavoro di Egle Rakusraite, genetista di fama internazionale, si è dato per l'edizione 2006 di Euroflora a Genova. Il progetto è stato presentato dall'autorevole Garden & grass revue. “La ricerca florovivaista olandese - afferma la studiosa - è nota per essere riuscita a proporre incroci e screziature uniche, ottenendo varietà cromatiche impensabili già con le comuni tecniche dell'ibridazione semplice.

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