La sanità e l'istuzione

Materie:Riassunto
Categoria:Scienze Delle Finanze

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Testo

Le spese pubbliche: la sanità e l'istruzione

L'assistenza sanitaria
L'intervento pubblico in campo sanitario è giustificato da fallimenti di mercato che si possono identificare in:
* ricerca scientifica nel campo sanitario: è un bene misto in quanto essa genera svariati benefici il cui godimento non è rivale anche se escludibile perché per i beni prodotti e i servizi offerti hanno un prezzo o un ticket da pagare.
* malattie contagiose: sono dei beni con esternalità negative in quanto dal punto di vista economico è legittimo che lo Stato effettui gratuitamente le vaccinazioni obbligatorie.
Inoltre, molti servizi sanitari sono ritenuti beni speciali in quanto su di essi poggia il diritto alla vita di tutti i cittadini la cui distribuzione non può essere assegnata al mercato ma può essere controllata.
Un'altra motivazione importante è l'imperfetta informazione sui servizi sanitari, anche perché è sempre lo medico di famiglia che indirizza e consiglia sui farmaci da prendere.

L'organizzazione e gli effetti dell'assistenza sanitaria pubblica
L'assistenza sanitaria si può dividere, secondo il punto di vista organizzativo, in:
* sistema sanitario nazionale: i cittadini hanno a disposizione una serie di servizi gratuiti e semi-gratuiti e il sistema è finanziato dallo Stato attraverso l'imposizione fiscale;
* assicurazione sociale: la quale copre i lavoratori e i suoi familiari attraverso la loro iscrizione a dei fondi di assicurazione sanitaria finanziati dallo Stato;
* assicurazione privata: simile all'assicurazione sociale, con la differenza che il rimborso ai cittadini non arriva dallo Stato ma dall'assicurazione privata a i cittadini si sono sottoscritti e pagano.
L'aumento della spesa per i servizi sanitari porta un aumento delle entrate per farvi fronte, e questo può aversi tramite incremento del debito pubblico o dei tributi ma entrambi hanno delle conseguenze negative sull'economia del paese.

L'assistenza sanitaria in Italia
La Costituzione Italiana considera il diritto alla salute un diritto inviolabile che si identifica nel diritto al rispetto dell'integrità fisica dell'individuo e può essere fatto valere nei confronti di tutti; comprende inoltre il diritto alla salubrità dell'ambiente, in quanto per prevenire malattie occorre limitare ed eliminare le cause d'inquinamento.
Il diritto alla salute comprende anche il diritto all'assistenza sanitaria che però può essere vantato solo nei confronti dello Stato.
La riforma sanitaria del 1978 istituì il Servizio Sanitario Nazionale, il quale ha esteso l'obbligo di assicurare le prestazioni sanitarie e farmaceutiche non solo agli indigenti, cioè a coloro che non sono in grado di far fronte economicamente alle spese sanitarie, ma a tutta la popolazione e uno di sicurezza sociale esteso a tutti i cittadini.
Il SSN era originariamente diviso in Unità Sanitarie Locali USL, ma che con il passare degli anni si è rivelato sempre più costoso e inefficiente. Così con il decreto del 1992 il nuovo governo ha deciso di riorganizzare il SSN secondi i principi di efficienza, economicità e razionalità. Le USL sono poi state ridotte e trasformate in Aziende Sanitarie Locali ASL le quali ognuna aveva una proprie personalità giuridica, un'autonomia amministrativa, organizzativa, contabile e gestionale.
Le prestazioni che vengono erogate dal SSN sono:
- prevenzione;
- cura;
- riabilitazione;
- medicina legale.

L'istruzione
Anche l'istruzione pubblica è dovuta ad un fallimento del mercato. Essa è un bene con esternalità positive in quanto la società beneficia in vari modi dell'istruzione, ovvero se in una società tutti sanno leggere e scrivere, queste possono contribuire al progresso della società.
Il vantaggio principale dell’istruzione è quello di poter accedere a retribuzioni ben retribuite ed è un bene d’investimento in quanto si investe su se stessi, ovvero sul capitale umano, per trarne poi un rendimento futuro.

L’istruzione in Italia
In Italia l’istruzione è regolata dall’Art.33 della Costituzione, il quale afferma: “La Repubblica detta le norme generali dell’istruzione e istituisce scuole statali per tutti gli ordini e i gradi”.
Con la riforma della scuola iniziata nel 1997 sono stati attribuiti alle istituzioni scolastiche dei fondi destinati alla didattica e all’amministrazione con la facoltà di gestire il proprio personale.
Nel 2003 è entrata in vigore la riforma Moratti che ha ulteriormente accresciuto l’autonomia delle singolo istituzioni. Questa riforma ha subito poi uno stop nel 2006 in seguito all’insediamento del nuovo governo.

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