La velocità

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Testo

Per definizione la velocità, come qualità corporea, è la capacità di realizzare azioni motorie nel minor tempo possibile. L’azione veloce deve essere coordinata per essere efficace e permettere di raggiungere gli obiettivi prefissati. Gli elementi più importanti per l’organizzazione di un movimento corporeo sono: 1) il tempo della reazione motoria: è il tempo che intercorre dal momento in cui si decide di partire al momento in cui si realizza l’esecuzione del gesto. E’ un fattore che, pur potendo migliorare attraverso l’allenamento, dipende fondamentalmente dai caratteri ereditari.2) la rapidità di esecuzione del singolo movimento: è un fattore allenabile principalmente attraverso il miglioramento della tecnica di esecuzione del gesto e in esso svolgono un ruolo molto importante un corretto apprendimento, una buona coordinazione e l’automatizzazione del gesto. 3) la frequenza dei movimenti: rappresenta il numero di movimenti che si riescono a compiere nell’unità di tempo.Mentre all’interno del nostro corpo, gli elementi che prenderemo in esame sono 5: supponiamo la partenza della gara dei 100 metri: 1) produzione dell’eccitazione di un recettore: il recettore è l’organo che riceve informazioni che a sua volta invia ai nervi perché possano essere trasmesse al cervello. Nell’orecchio vi sono i recettori del suono, nell’occhio quello della luce, nei muscoli quelli del movimento. 2) passaggio dello stimolo nella rete neurotica e formazione dello stimolo di ritorno: stimolato il recettore con un segnale adeguato, il messaggio giunge in tempo rapidissimo al cervello dove si organizza lo stimolo efferente, cioè lo stimolo necessario per far partire l’azione. 3)trasmissione del segnale a tutti i centri nervosi perché possano organizzare la loro azione e inviare attraverso i nervi i loro stimoli ai muscoli: per inviare lo stimolo di inizio dell’azione il cervello deve impegnare numerosi centri nervosi che lo aiutano a gestire il movimento: dal cervelletto, per l’aiuto a livello di equilibrio e della coordinazione, ai nuclei della base per far partire gli automatismi necessari. 4) arrivo dei segnali organizzati dal sistema nervoso ai muscoli: in questa fase a un numero molto elevato di muscoli arrivano stimoli molto diversi. Ognuno di essi, infatti, deve avere un’intensità adeguata al compito che ogni muscolo deve realizzare e quindi alla contrazione necessaria per realizzare il movimento. 5) stimolazione del muscolo e realizzazione dell’attività meccanica: è quel momento dove si verifica l’azione, l’insieme delle contrazioni muscolari che producono il movimento desiderato. Concetto di velocità: rappresenta il rapporto fra lo spazio percorso e il tempo impiegato nel percorrerlo. Il periodo latente di reazione motoria rappresenta il periodo di elaborazione dei dati per riuscire a realizzare un’azione più o meno complessa. Fra le qualità corporee che permettono la realizzazione di un’azione veloce vi sono la forza veloce e la mobilità articolare: l’azione veloce è sicuramente favorita della presenza della forza veloce, cioè quel tipo di forza che riesce a sprigionarsi rapidamente. La forza veloce trova modo di esprimersi in presenza di una buona mobilità articolare. Quando si deve realizzare un gesto complesso che è l’insieme di più movimenti delle diverse parti del corpo risulta difficile effettuarlo velocemente e contemporaneamente mantenere alto il livello di precisione e di efficacia. E’ determinante in questa situazione il processo di apprendimento che permette l’acquisizione del gesto nella sua complessità, nelle sue possibili diversificazioni a seconda delle situazioni, fino alla sua automatizzazione ( come viene detto nel capitolo della coordinazione). L’acquisizione di un automatismo offre il grande vantaggio di consentire alla persona di agire senza dovere più porre attenzione al movimento da fare, che si realizza da solo, e quindi lo scopo è quello di preoccuparsi di arrivare alla fine dell’esecuzione del movimento decidendo anche se svolgere l’attività rapidamente o più lentamente. I metodi di allenamento per migliorare la velocità si ispirano a due criteri fondamentali: 1) gli esercizi da seguire devono essere già automatizzati, in modo che la loro esecuzione non richieda un impegno nel controllo del gesto; così l’attenzione della persona potrà indirizzarsi soltanto alla velocità di esecuzione; 2) la successione delle prove non deve portare a un calo, anche se momentaneo, della prestazione. Perché questi criteri possano essere messi in pratica e valorizzati nel lavoro è necessario stabilire alcuni parametri di esecuzione: - la durata della prova, che deve essere tale da permettere il mantenimento della velocità al massimo livello e il suo decrescere alla fine dell’esercizio non deve essere troppo marcato, altrimenti non si raggiunge l’obiettivo prefissato; - il tempo di recupero, cioè le pause fra un’esercitazione e l’altra, dovrà essere sufficientemente lungo per permettere di ripristinare le energie perdute, ma non eccessivamente protratto da compromettere gli stati di attenzione e di tensione del sistema nervoso centrale; - il numero delle ripetizioni, deve essere proporzionato al grado di allenamento personale. Un numero eccessivo di ripetizioni comporta un inevitabile abbassamento delle prestazioni che può sconfinare in un allenamento di altre capacità come per esempio la resistenza veloce.

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