Materie: | Appunti |
Categoria: | Ricerche |
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Data: | 01.03.2001 |
Numero di pagine: | 3 |
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“PERCHE’ SI INFLIGGE LA PENA DI MORTE?”
Ci sono Paesi nel mondo nei quali, anche nel Terzo Millennio, la pena di morte è in vigore; il caso maggiormente discusso è quello degli USA, Paese democratico e potenza influente in tutto il mondo, dove si infligge ancora la pena capitale ai colpevoli di omicidio.
Questa forma di giustizia è usata in altri 90 stati, fra i quali figurano Cile, Cina, Giappone, India, Russia, Vietnam, Arabia, Palestina, ed Egitto, per citare i più importanti; tuttavia dell’elevato numero di esecuzioni giornaliere che avviene in questi paesi non sappiamo quasi niente. I crimini per cui è prevista l’esecuzione in questi stati vanno ben oltre l’omicidio e comprendono furto, corruzione, contrabbando, tradimento, spionaggio, terrorismo e altri reati.
Dopo aver visto dove e per quali crimini è prevista la pena di morte, viene spontaneo chiedersi per quali motivi essa sia tuttora in vigore; la risposta è solo una: essa è vista come un deterrente, cioè come qualcosa che dovrebbe impaurire il potenziale criminale a tal punto da dissuaderlo dal commettere il suo crimine. Se così fosse, paesi come gli USA dovrebbero avere un tasso di criminalità bassissimo, mentre la realtà è ben diversa.
Ciò significa dunque che la pena capitale non ha alcun potere come deterrente, poiché nella mente di un omicida stimola qualcosa come una sfida ad altissimo rischio, giocata non contro uno Stato che lo condannerà alla reclusione, ma contro la morte.
Analizzando attentamente il “meccanismo” che porta ad una condanna, emerge quanto la pena di morte sia un vero e proprio controsenso: lo Stato deve punire un criminale, e per farlo commette a sua volta un crimine, rendendosi così colpevole quanto il condannato; il fatto che lo Stato disponga del monopolio della forza legittima per ottenere il rispetto delle leggi non giustifica in alcun modo l’uccisione di un cittadino, per quanto egli sia colpevole: far rispettare la legge e commettere un omicidio sono due cose ben diverse!
La pena capitale esiste fin dall’antichità, ma da allora fino ai giorni nostri l’uomo ha fatto passi da gigante, in particolare per quanto riguarda la legge, la democrazia, e soprattutto i diritti umani, che ormai sono quasi universalmente riconosciuti: trovo quindi che la pena di morte sia fortemente anacronistica.
Come ho affermato poco fa, i diritti umani, che oggi hanno un’importanza fondamentale in una società democratica, nel passato non erano considerati: lo Stato non si poneva il problema dei cosiddetti “errori giudiziari”, semplicemente condannava chi riteneva colpevole. Oggi un discorso simile è del tutto improponibile, ma la pena di morte c’è ancora, così come c’è la possibilità di condannare un innocente o lasciare libero un colpevole; se la pena fosse ad esempio l’ergastolo, l’errore sarebbe riparabile, ma dopo che un’esecuzione è avvenuta non si può tornare indietro.
Personalmente, sono contro la pena capitale, per tutti i motivi di cui ho parlato finora, e so che in Italia come nel mondo, parecchie persone la pensano come me. Tuttavia sono convinta del fatto che se il problema mi dovesse riguardare in modo diretto, potrei anche cambiare opinione; per esempio se una persona e me vicina dovesse venire uccisa, credo che non esiterei a chiedere l’uccisione del colpevole, e penso che abbiano reagito allo stesso modo quelle donne i cui figli sono stati vittime della pedofilia.
Esistono varie associazioni contro la pena capitale, ma finora non hanno mai ottenuto che un condannato venisse graziato; qualche volta negli USA è successo, ma è stato per una decisione presa dal governatore dello stato, a fronte di prove certe che determinassero l’innocenza del condannato.
Eliminare la pena di morte è molto difficile, ma penso che sostituirla con i lavori forzati sarebbe una buona soluzione. Un criminale che dopo aver ucciso viene eliminato, non può capire il suo errore, mentre se venisse condannato a lavori pesanti e non retribuiti, avrebbe modo di riflettere sul suo sbaglio e ci penserebbe a lungo prima di commetterlo di nuovo.
Personalmente non posso fare nulla per risolvere il problema, ma mi auguro che chi può capisca la situazione e cerchi di fare qualcosa, affinché in futuro la pena di morte possa essere solo un ricordo.