La morfologia

Materie:Appunti
Categoria:Ricerche

Voto:

1 (2)
Download:356
Data:23.01.2002
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
morfologia_1.zip (Dimensione: 7.21 Kb)
trucheck.it_la-morfologia.doc     38 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

- La morfologia-
Disciplina che studia gli elementi fondamentali del linguaggio.
INTRODUZIONE ALLA MORFOLOGIA
Le “parole” sono elementi MODIFICABILI, vale a dire in grado di cambiare forma e significato secondo l’AMBIENTE SINTAGMATICO in cui si trovano.
Non tutte le parole hanno questa proprieta’, ve ne sono alcune che non si prestano ad alcun tipo di modificazione e sono dette INVARIABILI [Esempio in italiano: o, e, ma]
I mutamenti delle parole possono essere di numerosi tipi, ma si distinguono in due categorie principali:
1) Processi di trasformazione che hanno la proprieta’ di dar luogo a nuove parole del lessico rispetto alla parola base.
ES. Fare E Contraffare
2) Processi di trasformazione che danno luogo ad una forma diversa della stessa parola.
ES. Fare . Faccio
CHE COS’è LA MORFOLOGIA
I due esempi di “trasformazione” sopra riportati mostrano un livello di analisi linguistica chiamata MORFOLOGIA.
Letteralmente la parola morfologia significa “teoria della forma delle parole”.Con questi elementi, possiamo giungere ad una prima conclusione, anche se del tutto intuitiva: la morfologia si occupa delle modificazioni delle parole e delle varieta’ delle forme che esse assumono per conseguenza.
I cambiamenti formali delle parole possono essere di vari tipi, ma per comodita’ si dividono i due categorie:
1) MORFOLOGIA FLESSIONALE M è la categoria che racchiude i mutamenti che danno luogo ad una forma diversa di una stessa parola (ES. Fare Faccio)
2) MORFOLOGIA DERIVATIVA M rappresenta quei cambiamenti che portano ad una parola nuova rispetto alla parola base (ES. Fare o Contraffare)
A questo punto è importante individuare le condizioni che si devono verificare affinché questi processi morfologici abbiano luogo.
Le condizioni di base sono due:
1) CONDIZIONE DI SCOMPONIBILITA’ in base all’assioma della segmentazione alcune parole sono scomponibili in parti minime dotate di significato.(ES. la parola MELA, puo’ essere scomposta in MEL + A e il primo componente di questa combinazione puo’ apparire anche in altre combinazioni MEL + E oppure MEL + O)
2) CONDIZIONE DI COMBINABILITA’ STRETTA C alcune parole sono combinabili strettamente con altri elementi che possono NON essere parole e con essi formano nuove parole.
FUNZIONI DELLA MORFOLOGIA
La morfologia ga numerose funzioni, ma quattro di esse sono le piu’ importanti
1) ECONOMIA E i mutamenti morfologici permettono alla lingua di espandersi in maniera flessibile.
2) RICORSIVITA’ R gli elementi linguistici (ad esempio i fonemi) possono ricorrere all’interno della stessa parola
3) COESIONE C con la coesione le lingue possono creare relazioni tra i diversi elementi di un enunciato e possono indicare quali di questi elementi sono in correlazione tra loro.
4) GARANTIRE LA SINCRONIA TRA EMITTENTE E RICEVENTE G permette di riconoscere in quale catena del parlato si è arrivati.
TERMINOLOGIA
Per chiarire ancora meglio i concetti che la morfologia racchiude è indispensabile avere una conoscenza, almeno di base, della terminologia specifica della materia.
1) MORFEMA M è l’unita’ minima di portatrice di significato o di funzione grammaticale, in cui sono presenti sia il piano del significante sia quello del significato, ha dunque ESPRESSIONE e CONTENUTO. L’appartenenza di un morfema ad una lingua si definisce in base al grado di produttivita’ di quel morfema in quella lingua,oltre alla sola presenza nella lingua.
2) MORFO M è il materiale fonico che costituisce il morfema. E’ collegato alla definizione di fono ed è un morfema inteso come forma, dal punto di vista del significante indipendentemente dalla sua analisi funzionale e strutturale.
3) ALLOMORFO A i diversi morfi che rappresentano lo stesso morfema si dicono allomorfi di quel morfema.
CLASSIFICAZIONE DEI MORFEMI

MORFEMI LIBERI
1) LESSICALI L sono i morfemi che esprimono un significato lessicale. Questa classe di morfemi è illimitatamente integrabile con nuovi elementi e per questo è detta CLASSE APERTA. (ES. Buon- ; -Able ; Hof-)
2) GRAMMATICALI G sono morfemi che esprimono un significato grammaticale. A differenza di quella dei lessicali questa è una CLASSE CHIUSA, cioè che non puo’ essere integrata illimitatamente con nuovi elementi. (ES. S- ; -E ; un-)
MORFEMI LEGATI

1) DERIVAZIONALI D intervengono nella formazione di nuove parole e possono cambiarne la categoria grammaticale. (ES. Teach + ER ( Teacher. Aggiungendo A ER si cambia categoria grammaticale, poiché si passa da un verbo “ Teach” ad un sostantivo “ Teacher”.
2) FLESSIVI F indicano certi aspetti della funzione grammaticale di una parola senza cambiarne la categoria grammaticale. (ES. Boy + S ( Boys. Aggiungendo il morfema A S on è cambiata la categoria grammaticale, poiché “ Boys” è sempre un sostantivo, cosi’ come lo era “Boy”.)
TIPI DI PROCESSI MORFOLOGICI
Con la definizione processi morfologici si indicano i tipi di modificazioni che le parole possono subire. I processi morfologici possono essere distinti attraverso due diversi criteri: la loro NATURA e la loro POSIZIONE rispetto alla radice.
Utilizzando il primo criterio si possono individuare tre processi morfologici ben precisi:
1) PROCESSI DI AGGIUNTA P consistono nell’aggiunta di materiale morfologico alla radice. (ES. Flies / ‘flaiz/ aggiunge una /z/ alla parola “ fly” /’flai/.) Il processo di aggiunta è tra i piu’ diffusi e puo’ essere letto anche nella direzione opposta; in questo caso si è davanti ad un processo di cancellazione.
Un altro tipico esempio di aggiunta è il RADDOPPIAMENTO, cioè la ripetizione parziale o completa dell’unita’ da modificare.
2) PROCESSI DI ALTERNANZA P i processi di alternanza non aggiungono né sottraggono nulla dall’enunciato di partenza, ma portano a dei cambiamenti su parte del materiale vocalico o consonantico. (ES. “ Sing , Sang, Sung si distinguono perché tra il materiale consonantico “S---ng” si inserisce una vocale ogni volta diversa”
3) MODULAZIONE M Si tratta della modificazione di elementi come l’accento e il tono.
1

Esempio