Materie: | Appunti |
Categoria: | Ricerche |
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Data: | 19.02.2001 |
Numero di pagine: | 3 |
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Testo
Tema: “Il disarmo armato: la guerra può essere usata come strumento di pace?”
Svolgimento di Luigi Creazzo
Da circa due mesi ormai, alle porte di casa nostra, si combatte una guerra atroce. La situazione dei Balcani non è mai stata stabile, soprattutto negli ultimi 15 – 20 anni: in quella zona, infatti, vivono a stretto contatto fra di loro diverse etnie e diverse religioni: Croati, Bosniaci, Serbi, Montenegrini, Albanesi, Macedoni, e la convivenza non è mai stata facile. Dalla fine della 2° guerra mondiale, da quando cioè, è stato al potere il Maresciallo Tito, la Jugoslavia (così si chiamava allora), ha vissuto un lungo periodo di pace. Da quando è morto Tito ed i regimi comunisti dell’Est sono crollati, la Jugoslavia è quasi in perenne stato di guerra. Ero piuttosto piccolo quando scoppiò la guerra che terminò nel 1995 a Dayton, negli USA, con un trattato di pace che spezzettò la Jugoslavia in tante repubblichette e staterelli; quella guerra la ricordo poco, ricordo qualche “flash” di telegiornale e nulla più. Questa guerra, invece, mi ha colpito molto più profondamente, forse perché non me l’aspettavo. Nel periodo durante il quale scoppiò la guerra ero in viaggio in Sicilia con la mia classe, di conseguenza non leggevo i giornali, né tantomeno seguivo i telegiornali. Una mattina, eravamo in albergo a Siracusa, accesi la televisione e vidi il telegiornale: l’Europa era di nuovo in guerra dopo 50 anni. La NATO aveva attaccato la Serbia colpendola con numerosi attacchi aerei, per cercare di decimare e costringere alla resa l’esercito regolare serbo, che ormai da diversi anni perseguita gli Albanesi del Kosovo, regione della Federazione Jugoslava. A questo punto è però necessario aprire una parentesi sulla NATO: la NATO è un’organizzazione militare di carattere difensivo creata alla fine della 2° guerra mondiale per contrastare, nel periodo della guerra fredda, i paesi del PATTO DI VARSAVIA, un’altra organizzazione che raggruppava numerosi paesi socialisti dell’Est – europeo. La NATO è composta da molti paesi europei fra cui l’Italia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, e da USA e Canada. Appare chiaro che USA e Gran Bretagna fanno la parte dei leoni in questa alleanza, avendo a disposizione molti più uomini e mezzi rispetto agli altri paesi aderenti alla NATO. L’Italia, ovviamente, mette a disposizione le basi aeree per i decolli verso la Serbia, ma ultimamente si è discusso a lungo sull’opportunità di far cessare il conflitto, in occasione soprattutto dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, in quanto secondo l’articolo 87 della Costituzione della Repubblica Italiana, “Il Capo dello Stato […], ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio Supremo di Difesa, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere […]” quindi, il Presidente della Repubblica potrebbe, a norma di Costituzione, interrompere quando vuole la partecipazione dell’Italia a questa inutile guerra, sapendo anche che: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali […]” secondo l’articolo 11 della Costituzione che è contenuto, fra l’altro nei PRINCIPI FONDAMENTALI, le norme, cioè, che sono alla base della nostra Repubblica.
Le vittime maggiori di questo conflitto, sono, ovviamente, i civili, sia Serbi che Kosovari, accomunati nel dolore di questa immane tragedia, perché se muore un uomo, non è importante se è Serbo o Kosovaro, conta solo il fatto che un uomo ha perso la vita.
Io penso che questa guerra, combattuta in questo modo, non porterà a nulla, quindi urge decidere se o meno attaccare la Serbia via terra o se (meglio ancora) smettere questa strage e cercare di fare intervenire delle forze umanitarie in grado di far rientrare i profughi nelle proprie case, nella propria patria. Spero soltanto che questa stupida guerra che sta portando alla morte, alla deportazione ed al compimento di indicibili violenze il popolo Jugoslavo, non sia l’anticamera di un disastroso conflitto di portata mondiale, che porterebbe alla distruzione del genere umano, date le mortali tecnologie di cui molti paesi dispongono.
Questa cosa mi fa venire i brividi solo a pensarci.