L'ipofisi

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Testo

IL SISTEMA ENDOCRINO
Il nostro corpo è soggetto ad un continuo flusso di materia, energia ed informazioni: assumiamo infatti ininterrottamente numerose sostanze dall'esterno (acqua, ossigeno, alimenti) e ne riversiamo altre (anidride carbonica, urine, ecc.). Allo stesso modo abbiamo bisogno di scambiare informazioni a tutti i livelli: sia per adattare il nostro organismo alle continue mutazioni ambientali, sia per regolare tutti quei meccanismi, chimici e non, che si verificano ogni secondo al nostro interno e che devono essere coordinati. Ma l'armonia di tutte le funzioni di un organismo è strettamente dipendente dall'azione combinata del sistema nervoso e del sistema endocrino che controllano l’omeostasi.
Si è pensato per molti anni che la regolazione per via chimica e la conduzione rapida di informazioni per via elettrica, tramite neuroni che conducono l’impulso nervoso, fossero fenomeni differenti, facenti parte di due sistemi distinti. La regolazione chimica era considerata di competenza del sistema endocrino, ossia di gruppi di cellule specializzate nella secrezione, che sintetizzano e rilasciano sostanze chimiche che viaggiano attraverso la corrente circolatoria. Al contrario, si pensava che il sistema nervoso, la rete interconnessa di neuroni e tessuti di sostegno fosse coinvolto solo nella conduzione degli impulsi nervosi. Tuttavia è apparso che esiste un’enorme sovrapposizione tra questi due sistemi ed essi vengono visti più precisamente come aspetti differenti di un unico sistema neuroendocrino.
Nonostante questo però, risulta ancora utile mantenere la precedente divisione dei due sistemi.
Il sistema endocrino è dunque l'insieme delle ghiandole che secernono ormoni.
A differenza delle ghiandole esocrine, le cui secrezioni raggiungono direttamente le sedi in cui devono agire, le ghiandole endocrine sono prive di dotti e riversano gli ormoni direttamente nel sangue, da cui vengono trasportati agli organi ed ai tessuti di tutto l'organismo. Le ghiandole endocrine inoltre sono strettamente unite da rapporti di "collaborazione" ed antagonismo, per cui spesso il malfunzionamento di un'unica ghiandola finisce per ripercuotersi si tutto l'organismo.
IPOTALAMO e IPOFISI
La ipofisi è la ghiandola più importante di tutto il sistema, tanto che è stata chiamata anche "ghiandola guida" per la sua azione: essa infatti "impartisce ordini" alle altre ghiandole endocrine. Quando infatti parte un ordine dall'ipotalamo, la ipofisi secerne ormoni che a loro volta vanno a stimolare le altre ghiandole endocrine affinché riversino i loro ormoni nel circolo sanguigno. Quando tali ormoni hanno raggiunto una certa quota, l'ipotalamo "avverte" la ipofisi affinché secerna altri ormoni che rechino alla ghiandola attivata il messaggio di sospendere la produzione
Il sistema ipotalamo-ipofisi costituisce la parte più complessa dell’intero sistema. La sua organizzazione anatomica e le relazioni funzionali sono elaborate e sofisticate. L’attività di questo complesso controlla la funzione della tiroide, delle surrenali e delle gonadi, oltre a intervenire nel controllo dell’accrescimento corporeo, della lattazione, della secrezione di latte e del bilancio idrico.
Ipofisi
Per quanto riguarda la ipofisi, questa è un organo impari e mediano grande quanto un fagiolo, si presenta come un corpo ellissoidale grigio-rossiccio ed è situato alla base dell’encefalo, nel centro geometrico del cranio, nella sella turcica dello sfenoide ed è attaccato, mediante l’infundibulo, all’ipotalamo.
La terminologia delle divisioni e suddivisioni della ipofisi è alquanto confusa. La ghiandola completamente sviluppata è un insieme di cellule ghiandolari che producono ormoni (adenoipofisi) e di cellule nervose con funzione escretrice (neuroipofisi). Si distinguono perciò sostanzialmente due parti, che differiscono per origine, struttura e funzione; entrambe comprendono parti dell’infundibulo. Quest’ultimo possiede centralmente il tronco infundibulare, contenente le connessioni nervose della ipofisi e si continua con l’eminenza mediana che corrisponde alla parte più allargata dell’infundibulo.
La neuroipofisi quindi comprende l’eminenza mediana, il tronco infundibulare e il lobo nervoso o parte posteriore. La porzione più grande della adenoipofisi è divisibile in una parte anteriore e in una parte intermedia; quest’ultime due corrispondono rispettivamente al lobo anteriore e lobo intermedio.
NEUROIPOFISI: parte posteriore tronco infundibulare
eminenza mediana
ADENOIPOFISI: parte anteriore o distale
parte intermedia
parte infundibulare
Adenoipofisi
La adenoipofisi è riccamente vascolarizzata ed è formata da cellule epiteliali di varia forma e dimensioni, disposte in cordoni separati da sinusoidi sanguiferi a parete sottile e sostenuti da una complessa impalcatura di connettivo reticolare.
La adenoipofisi sintetizza e libera almeno 7 ormoni distinti:
• Somatotropina (STH)
Ormone implicato nell’accrescimento corporeo: stimola infatti la divisione cellulare e la sintesi delle proteine in tessuti come l'osso e la cartilagine.
• Mammatropina o Prolattina (LTH)
Ormone che stimola l’accrescimento e l’attività secernente della mammella della femmina.
• Adrenocorticotropina (ACTH)
Ormone che ha l'importante compito di stimolare la secrezione di cortisone e di altri ormoni da parte della corteccia delle ghiandole surrenali.
• Tireotropina (TSH)
Ormone che stimola l’attività tiroidea ad aumentare la produzione e la liberazione dell’ormone tiroideo, la tiroxina. La tiroide controlla molte funzioni dell'organismo compresa la frequenza cardiaca e il metabolismo.
• Ormone follicolostimolante (FSH)
Ormone che stimola l’accrescimento dei follicoli ovarici e la produzione di estrogeni e la spermatogenesi nel testicolo.
• Ormone leuteinizzante (LH)
Ormone che induce la formazione del corpo luteo nelle ovaie e la secrezione del testosterone (stimola la crescita delle ossa, dei muscoli e contribuisce allo sviluppo sessuale) nei testicoli.
• Ormone stimolante i melanociti (MSH)
Ormone che provoca un aumento della pigmentazione cutanea.
Sono chiamati ormoni tropici tutti quegli ormoni che agiscono su altre ghiandole endocrine di cui regolano la secrezione.
Neuroipofisi
Il lobo posteriore, il tronco infundibulare e l’eminenza mediana sono riuniti nella denominazione neuroipofisi.
E’ percorsa da assoni di neuroni situati nell’ipotalamo, alcune di queste fibre sono brevi e terminano nell’eminenza mediana e nell’infundibulo. Assoni più lunghi vanno alla porzione più cospicua della neuroipofisi e costituiscono il fascio ipotalamo-ipofisario che termina in rapporto con i sinusoidi. La neuroipofisi è in pratica un raggruppamento di assoni i cui corpi cellulari si trovano nell’ipotalamo. Gli ormoni sintetizzati nei corpi cellulari di questi neuroni ipotalamici vengono trasportati lungo i loro assoni all’interno di granuli neurosecretori; in seguito alla stimolazione nervosa, i granuli vengono liberati e gli ormoni entrano quindi nella circolazione.
Gli ormoni liberati da questo fascio sono:
• Vasopressina (ADH)
Ormone che ha l'importante compito di modificare la ritenzione idrica a livello renale: riduce cioè la quantità di acqua allontanata con le urine e controlla l'equilibrio idrico complessivo dell'organismo.
• Ossitocina
Ormone che stimola la contrazione della muscolatura liscia dell’utero e della mammella.
Il lobo posteriore della ipofisi immagazzina gli ormoni prodotti dall’ipotalamo.
PATOLOGIA IPOTALAMO-IPOFISARIA
Quando la ipofisi non produce ormoni o ne produce in quantità insufficienti si parla di ipopituitarismo.
L'ipopituitarismo è spesso causato da un tumore benigno della stessa ipofisi o dell'ipotalamo. Questi tumori comprimono la ipofisi sana e ne compromettono il funzionamento. Altre volte l’ipopituarismo può essere la conseguenza della terapia chirurgica e/o radiante impiegata nella cura di tumori stessi. Meno frequentemente la causa dell’ipopituarismo è rappresentata da infezioni, traumi cerebrali o malattie ancora più rare. L’insufficienza ipofisaria viene trattata con l’assunzione degli ormoni prodotti dalle ghiandole controllate dalla ipofisi.
• Gonadotropine (LH e FSH)
Le carenze di una o entrambe la gonadotropine possono avere come conseguenza la perdita negli adulti della capacità riproduttiva e una regressione dei caratteri sessuali secondari già determinati. Se la carenza di questi ormoni insorge prima della pubertà, vengono a mancare lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, il rapido incremento della crescita e la maturazione dello scheletro. Si può avere una lenta crescita continua per lungo tempo che porterà a un individuo euncoide, cioè un adulto con aspetto da adolescente.
• Somatotropina (STH)
La carenza di STH nei bambini ha come conseguenza una bassa statura associata con una maturazione tardiva dell’osso. E’ frequente una obesità moderata e la pubertà è di solito ritardata. Nell’adulto non è evidente alcun segno fisico. Per quanto riguarda un’ipersecrezione prolungata, se inizia prima che la pubertà sia completata, e prima che siano saldate le epifisi delle ossa lunghe, l’individuo diventa molto alto, con braccia e gambe lunghe. Nell’adulto possono essere accresciute dal STH solo le ossa terminali, provocando un ingrossamento nelle dita della mani, dei piedi, archi sopraccigliari sporgenti e mandibola prominente. I lineamenti del volto sono resi più grossolani dall’accumulo di un eccesso di tessuto molle; il naso è bulboso, la lingua ingrossata e la pelle è più spessa, mentre il grasso sottocutaneo è scarso. Le dimensioni di tutti gli organi sono aumentate.
• Prolattina (LTH)
Nelle donne la carenza di prolattina da lesioni dell’adenoipofisi, determina impossibilità all’allattamento. Eccessi di prolattina invece possono derivare da disfunzione dell’ipotalamo o da tumori della ipofisi. Nelle donne si verifica di conseguenza amenorrea, assenza di ovulazione e sterilità. Negli uomini, l’eccesso di prolattina determina una riduzione della secrezione di testosterone e della produzione di spermatozoi. Poco comune è lo stimolo allo sviluppo delle mammelle e alla produzione di latte.
• Tireotropina (TSH)
Carenza di TSH causa una riduzione della funzionalità tiroidea (ipotiroidismo).
L’ipotiroidismo rallenta le funzioni corporee e si manifesta quando vi è una scarsa presenza di ormoni tiroidei in circolo. Le donne ne sono più frequentemente affette degli uomini ed inoltre un neonato su 4000 nasce con questa malattia. Per questo motivo in Italia vengono tutti i neonati vengono indagati per questa patologia, se il problema non viene risolto, il bambino diventerà ritardato mentalmente e fisicamente.

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