L'editoria di Verdi

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Testo

Verdi e l'editoria
Quando il giovane Verdi vi approdò, Milano era da tempo uno dei principali centri dell'industria culturale europea, e Casa Ricordi ne costituiva una delle realtà più evolute.
Le edizioni musicali, dalle piccole tirature di qualche centinaio di titoli all'inizio del secolo, raggiunsero, alla fine dell'Ottocento, i venticinque milioni di fogli musicali stampati annualmente dalle Officine Ricordi.
Il marchio della casa editrice, i tre anelli intrecciati, presente anche sugli arredi degli uffici, accompagnò i suoi prodotti editoriali in teatri di tutto il mondo.
I Ricordi furono anche protagonisti nel riconoscimento del diritto d'autore in Italia.
L'incisione su lastra e la stampa a torchio mantennero a lungo, nel corso dell'Ottocento, i caratteri d’alto artigianato, ma la distribuzione fu ben presto gestita con sorprendente modernità: accanto alla musica stampata, una pubblicistica sapientemente mirata e dosata contribuì a trasformare gli allestimenti operistici in veri e propri eventi spettacolari. Giulio Ricordi, nipote del fondatore, commissionò scenografie e costumi, diventando, oltre che editore, impresario di molte prime operistiche del suo catalogo.

Litografia di Alessandro Sanquirico con la sede e il negozio dell’editore Ricordi a fianco dell’edificio del Teatro alla Scala
Milano, Archivio Storico Ricordi

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