L'atmosfera

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L’ATMOSFERA

L’atmosfera è costituita principalmente da gas che si sono sviluppati nel corso di processi vulcanici e tettonici ossia: vapore acqueo, CO2, CH4, N2. I componenti principali sono: azoto 78%, ossigeno 21%, argon 0.9% e CO2 0.03%.
L’ossigeno non è sempre esistito nell’atmosfera terrestre ma ha fatto la sua comparsa con i primi organismi dotati di clorofilla; la sua liberazione ha portato alla formazione dell’ozono grazie alle radiazioni solari.
L’azoto prima di essere utilizzato da piante e animali deve essere prima fissato da organismi specializzati o da processi chimici, naturali o artificiali. Esso può essere fissato direttamente per azione dei batteri e dalle radici dei vegetali (specialmente dalle leguminose), come nitriti. La decomposizione vegetale e animale per opera di batteri, funghi e lombrichi arricchiscono il suolo di ammoniaca ed, in seguito, di nitriti e quindi nitrati.

L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Esso è una modifica dello stato di qualità dell’aria dovuta all’immissione di sostanze che alterano la salubrità. L’inquinamento può essere naturale o antropico.
Il primo comprende: pulviscolo, esalazioni vulcaniche, decomposizione di sostanze organiche, combustioni ed incendi ed ossidi d’azoto.
Il secondo, che è quello più importante, comprende:
- Il buco dell’ozono: causato principalmente dai clorofluorocarburi o CFC, è una riduzione dello spessore dello strato d’ozono. Questo può provocare i tumori alla pelle, cataratta e si pensa che possa provocare anche un abbassamento delle immunità umane
- Effetto serra: è provocato da un innalzamento della concentrazione di CO2 nella troposfera dovuta all’incremento delle emissioni prodotte dai processi di combustione delle centrali termiche per il riscaldamento e dall’aumento delle emissioni causate dal motore a scoppio. Un eccesso della concentrazione di CO2 provoca un maggiore assorbimento delle radiazioni terrestri e, quindi, causando un innalzamento della temperatura.
- Le pogge acide: sono provocate dall’incremento della concentrazione degli ossidi di zolfo e d’azoto nell’atmosfera, esse vengono in contatto con le gocce di pioggia e determinano la produzione di soluzioni d’acido solforico e nitrico. Questo problema ha portato a due grosse difficoltà: la degradazione delle foreste e l’acidificazione dei laghi e dei fiumi
I principali artefici di questi fenomeni sono: le industrie, il traffico veicolare e le centrali termiche per il riscaldamento. Le prime secondo il tipo di trattamento, liberano: gas, fumi di combustione, CO, polveri di metallo, polveri, fumi di oli minerali, ammoniaca, polveri di ossidi metallici, fumi di metalli pesanti (Cr, Mn, Ni, Pb), fumi di salatura, solventi organici clorurati, resine, coloranti organici e inorganici. Nei fumi di scarico degli autoveicoli le sostanze presenti più importanti sono: monossido di carbonio, ossidi d’azoto, anidride solforosa, materiale particellare, idrocarburi, aldeidi e chetoni, composti contenenti Pb. Nelle centrali termiche per il riscaldamento i combustibili usati maggiormente sono: carbone, oli combustibili a diverso tenore di zolfo, gasolio e gas metano; di conseguenza gli inquinanti emessi sono: ossidi di zolfo, ossido di carbonio, ossidi di azoto, polveri, idrocarburi ed aldeidi.

L’INQUINAMENTO FOTOCHIMICO
E’ dovuto alle reazioni che fitochimiche attivate dalla luce del sole, che trasformano alcuni degli inquinati primari in inquinanti secondari come O3, aldeidi, perossidi ecc. i fenomeni si sono inizialmente evidenziati nelle aree urbane ed in regioni molto industrializzate (specie industrie petrolchimiche), ma si sono anche rilevati casi di inquinamento fotochimica in aree rurale a causa del trasporto dovuto ai venti.

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