Materie: | Appunti |
Categoria: | Ricerche |
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Numero di pagine: | 3 |
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Isaac Newton
Figlio postumo di un proprietario terriero, studiò al Trinity College di Cambridge dove fu notato da I. Barrow. Nel 1665, durante la peste di Londra, l'università di Cambridge fu chiusa ed egli rientrò a Woolsthorpe, rimanendovi fino al 1667. A questo periodo risalgono le sue scoperte fondamentali sul calcolo infinitesimale, sulla natura della luce e sulla teoria della gravitazione universale. Nel 1669 succedette a Barrow nell'insegnamento della matematica ed espose nelle sue lezioni la teoria della composizione della luce bianca, completando la spiegazione del fenomeno dell'arcobaleno fornita da Cartesio. Nel 1671 costruì un telescopio a riflessione. Nominato membro della Royal Society nel 1672, tre anni dopo comunicò a tale accademia una teoria sul colore dei corpi, pervenendo anche a una spiegazione delle iridescenze prodotte mediante lamine sottili. I suoi studi sulla diffrazione (scoperta dal Grimaldi) non vennero pubblicati che nel 1704, nella prima edizione del Trattato di ottica. Cedendo alle pressioni di Halley, si accinse, probabilmente intorno al 1683, a scrivere i Princìpi matematici della filosofia naturale, che vennero pubblicati nel 1687, nonostante le ristrettezze finanziarie della Royal Society, avendo lo stesso Halley garantito al tipografo la copertura delle spese di stampa. In tale opera Newton sviluppò la sua teoria della gravitazione universale che andava elaborando da parecchi anni. Infatti il celebre aneddoto della mela che, secondo la tradizione, avrebbe suggerito a Newton la legge dell'attrazione universale, si fa risalire al 1666. Oltre a questa legge fondamentale, secondo cui la forza di attrazione tra due corpi è inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza, si trovano esposti nel trattato lo studio del moto dei fluidi, le leggi dell'urto, il calcolo della precessione degli equinozi, la teoria delle maree, ecc. Si può affermare senz'altro che questo scritto ha posto i fondamenti e ha fissato i procedimenti della scienza moderna. Nel 1687 Newton fu scelto dall'università di Cambridge quale difensore dei suoi diritti contro le intromissioni della monarchia; le capacità di cui diede prova in tale occasione lo fecero eleggere dal medesimo ateneo come proprio rappresentante al parlamento. Nel 1695 lord Halifax, suo ex alunno e cancelliere dello scacchiere, allo scopo di attuare un progetto di riforma radicale del sistema monetario lo nominò ispettore della zecca di Londra, di cui successivamente divenne direttore (1699). Sempre nel 1699, l'Accademia delle scienze di Parigi lo chiamò a occupare uno degli otto posti di membro straniero; nel 1703 fu eletto presidente della Royal Society, carica che mantenne fino alla morte.
A Newton si devono anche numerose scoperte matematiche fondamentali. Nel campo dell'analisi infinitesimale i suoi risultati sono esposti in numerosi opuscoli, tra i quali si ricordano: Analysis per aequationes numero terminorum infinitas, composto intorno al 1666; Methodus fluxionum et serierum infinitarum, scritto con intenti didattici verso il 1671 e nel quale vengono definite le flussioni e le fluenti. Nello stesso opuscolo si occupò inoltre della determinazione dei valori massimi e minimi e dei flessi delle funzioni di una variabile, della costruzione di tangenti alle curve piane, di quadrature e di rettificazioni. Notevoli sono pure il Tractatus de quadratura curvarum (1665-1666), gli appunti riuniti sotto il titolo Methodus differentialis (1712) e soprattutto il suo carteggio del quale fanno parte alcune lettere che, per la loro importanza e l'ampia notorietà che raggiunsero, possono essere considerate vere e proprie memorie scientifiche. Nel trattato relativo alla quadratura delle curve si notano, in particolare, le regole del metodo delle flussioni esposte contemporaneamente alla scoperta da parte di Leibniz del calcolo differenziale; anzi, tra i sostenitori dei due scienziati sorse un'accesa disputa circa la priorità dell'invenzione di tale nuovo metodo di calcolo. Newton detestava questo genere di controversie e ciò spiega l'esitazione che egli spesso mostrò prima di pubblicare i risultati originali delle sue ricerche.
Dell'attività di Newton come insegnante rimangono due documenti: le lezioni di Ottica e un'Arithmetica universalis pubblicata nel 1707, che è probabilmente un lavoro compilato da qualche suo alunno; quest'ultimo scritto è diviso in due parti distinte, dedicate rispettivamente all'esposizione dei metodi per la risoluzione algebrica dei problemi geometrici e alle equazioni algebriche.
Scrisse anche due opere di ricerche storiche e teologiche. Un attacco di male della pietra lo spense, lasciando costernata tutta l'Inghilterra, dove egli era venerato come una gloria nazionale. Ebbe funerali solenni e gli fu eretta nell'abbazia di Westminster una tomba sontuosa con la famosa iscrizione: Sibi gratulentur mortales, tale tantumque extitisse humani generis decus (“Si rallegrino i mortali che sia sorto un tale e tanto grande vanto del genere umano”). L'iscrizione non è frutto di retorica: Newton infatti è uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi e pochi altri come lui hanno lasciato un'impronta così profonda e rivoluzionaria in tanti campi della ricerca.