Freud e la psicanalisi

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Testo

Freud

Sigmund Freud nacque nel 1856 a Freiberg in Moravia in una famiglia ebraica. Trasferitasi la famiglia a Vienna, nel 1860, Freud vi frequentò il ginnasio e la facoltà di medicina, laureandosi nel 1881.
Intraprese con successo il lavoro di ricerca tuttavia, nonostante le soddisfazioni ricavate decise di dedicarsi alla pratica clinica, un'attività più redditizia resa indispensabile dal matrimonio che nel frattempo aveva contratto. Lavorò quindi presso vari ospedali a Vienna e Parigi. Nel 1896, a seguito della morte del padre, visse un periodo di profonda sofferenza che tentò di superare attraverso l'analisi dei suoi stessi conflitti profondi (l'autoanalisi fu soprattutto analisi dei sogni).
Nel 1900 viene pubblicato il poderoso lavoro svolto su se stesso e sui suoi pazienti: L'interpretazione dei sogni. Fu il successo: nel 1902 l'Università di Vienna lo nominò professore straordinario e un gruppo di studiosi interessati ai temi della psicanalisi cominciò a incontrarsi a casa sua tutti i mercoledì sera.
Poi venne il nazismo che considerò con disprezzo la psicanalisi e l'osteggiò in quanto scienza ebraica: nel 1933 a Berlino furono bruciati i testi di Freud e dei suoi allievi. Nel 1938, di fronte al delirio nazista, lui ebreo decise di emigrare con la famiglia a Londra dove fu accolto con tutti gli onori. Vi morì l'anno successivo.
LA PSICANALISI
L'idea fondamentale della psicoanalisi, la più grande novità da essa introdotta dal punto di vista concettuale, è il rilievo dato all'inconscio nell'interpretazione dei comportamenti dell'uomo. La psicoanalisi sostiene la possibilità di descrivere e analizzare i fenomeni dell'inconscio e di trarre da questi la spiegazione dei comportamenti e la cura delle patologie (le cosiddette "malattie mentali").
Freud iniziò il suo lavoro proprio occupandosi di un fenomeno morboso, l'isteria, al cui interno venivano classificati una serie di comportamenti patologici, quali l'astenia (rifiuto del cibo), l'insonnia, stati perduranti di angoscia.
Freud si convinse che le cause della malattia sono da ricercarsi nel profondo della psiche umana, cui è possibile accedere solo con metodi che indeboliscano l'attività della coscienza, come l'ipnosi. La malattia -in questa ipotesi- non è altro che un modo attraverso il quale i contenuti inconsci si manifestano all'esterno, localizzandosi come manifestazioni patologiche in una certa parte del corpo.
Ciò avviene perché nell'inconscio di ogni uomo si trovano quei contenuti psichici (desideri, pulsioni, paure) che la coscienza ha nascosto a se stessa non potendoli accettare. Quello che noi normalmente crediamo di aver dimenticato, allontanando così la sofferenza che vi è legata, è stato in realtà rimosso nell'inconscio, ed è pronto a riemergere in forma patologica se il sistema delle rimozioni e delle difese messo in opera dalla coscienza non è più in grado di assolvere pienamente al suo compito.
Il lavoro della psicoanalisi consiste allora nel riportare gradualmente alla luce (ricordare) ciò che si è voluto dimenticare e nel rivivere le esperienze traumatiche che sono all'origine della sofferenza psichica all'interno del rapporto tra il paziente e l'analista.
Freud afferma pure che quello che l'uomo pensa e dice di se stesso nella riflessione razionale non è mai "vero", perché non può dar conto dei contenuti psichici profondi ed anzi li deforma o li elude per renderli accettabili. Occorre dunque cercare la verità attraverso le manifestazioni dove l'attività razionale è meno presente: il sintomo della malattia, il lapsus e gli atti mancanti e, soprattutto, il sogno. Proprio L'interpretazione dei sogni (1900), può essere considerata la pietra di fondazione della psicoanalisi.
Il sogno però non esprime mai i contenuti inconsci così come sono, ma li trasforma e li deforma: il sogno va dunque interpretato. I suoi contenuti non vanno presi alla lettera, perché non sono le cose accadute e rimosse, ma simboli di queste. Nell'interpretazione l'analista non fa altro che percorrere a ritroso, con il paziente, il cammino compiuto dal sogno nel rielaborare i suoi contenuti. E' quindi possibile rielaborare una logica del sogno che permette di decifrare il misterioso linguaggio.
Fra le opere di Freud ricordiamo anche : La psicopatologia della vita quotidiana (1904), Tre saggi sulla tecnica della sessualità (1905), Totem e tabù (1913), Psicologia delle masse e analisi dell'io (1921), Il disagio della civiltà (1930), Mosè e il monoteismo (1939).

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