Eschilo-Vita e opere

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Testo

Eschilo
La vita
Nacque a Eleusi, cittadina poco distante da Atene, e famosa per il culto di Demetra 1, nel 525 a. C. da Euforione di nobile e ricca famiglia. Giovane combattй valorosamente a Maratona , dove il fratello morм da eroe, all’Artemisio, a Salamina e a Platea. Dedicatosi alla tragedia prese parte per la prima volta agli agoni drammatici, con Cherilo e Pratina 2, verso l’anno 500 ma solo piщ tardi doveva iniziare la serie dei suoi trionfi.
Quando era giа famoso fu invitato a Siracusa dal Tiranno Gerone I. Vi si recт intorno al 470 e compose e fece recitare le Etnee per celebrare degnamente la fondazione della cittа di Etna, avvenuta nel 476; presentт pure i Persiani, giа messi in scena nel 472 ad Atene.
Ritornato ad Atene, continuт a comporre tragedie e a dominare sulla scena fino al 468, l’anno della prima vittoria di Sofocle, col quale doveva dividere i suoi successi.
In Sicilia passт gli ultimi anni della sua vita e morм a Gela nel 456.
Sulla sua tomba fu posta l’iscrizione, che si vuole composta dal poeta stesso:.

Le tragedie
E. compose molte tragedie che gli antichi facevano ascendere fino a novanta. A noi, oltre a numerosi frammenti, ne sono pervenute sette intere:
Prometeo Incatenato
Anno di composizione: incerto, ma posteriore forse al 468, anno in cui Sofocle introdusse il terzo
attore richiesto anche in questo dramma.
Personaggi: Prometeo, il Potere, la Forza, Efesto, Coro di Oceanine, Oceano, Ino, Ermes
Scena: un dirupato monte della Scizia.
TRAMA
prometeo ha rapito il fuoco in cielo per darlo ai mortali, ai quali insegna anche le arti. Zeus lo punisce. Esecutore della pena и il dio Efesto, che aiutato dal potere e dalla forza, incatena il Titano su una rupe deserta. Questi, rimasto solo, si lamenta. Accorrono a confortarlo le ninfe Oceanine e poi anche Oceano, che inutilmente lo consiglia di sottomettersi a Zeus.
Capita anche Ino, che narra al Titano le sue sventure. Prometeo gli profetizza altre sventure e la fine di esse e aggiunge che Zeus per salvare la sua signoria avrа bisogno di lui. Successivamente verrа inabissato nel Tartaro per essersi beffato di Zeus.
Il Prometeo incatenato faceva parte di una triologia, di cui le altre due tragedie erano il Prometeo apportatore del fuoco (prima) e il Prometeo liberato (terza); di quest’ultima и pervenuto un breve frammento.

I Sette contro Tebe

Anno di composizione: 476
Personaggi: Eteocle, Coro di Tembane, Ismene, Antigone, un messo e un araldo.
Scena: Tebe.
TRAMA
Eteocle, re di Tebe, esorta i suoi a difendere la cittа dall’imminente assalto dei nemici capitanati dal fratello Polinice. Dopo l’annuncio dell’arrivo dei nemici da parte di un araldo E. sicuro di sй, si contrappone capitano a capitano e sй stesso al fratello: sette contro sette. I tebani vincono, ma i due fratelli si uccidono reciprocamente. Le sorelle lanciano un lamento sui due cadaveri e una di esse vuole seppellire, contro il volere dei tebani, il fratello Polinice.
Quest’ultima scena probabilmente non и di E. ma и stata aggiunta successivamente per collegare la tragedia con l’Antigone sofoclea.
I Persiani

Anno di composizione: 472
Personaggi: Coro di anziani, Atona, un messo, l’ombra di Dario, S’erse.
Scena: Susa, capitale della Persia.
TRAMA
Mentre Serse и in Grecia a capo della grande spedizione, gli Anziani davanti alla reggia esprimono tristi presentimenti sui risultati dell’impresa. La regina Atossa, madre di Serse e vedova di Dario, esce spaventata dalla reggia e narra del triste sogno. Subito dopo arriva un messo ad annunciare della sconfitta die persiani a Salamina.
Gli anziani sono ancora in preda al terrore quando si presenta a loro Serse, si rinnovano i lamenti e con essi a fine la tragedia.
Le Supplici

Anno di composizione: si ignora, и forse la prima tragedia di Eschilo
Personaggi: Coro delle Danaidi, Danao, Pelasgo, un messo.
Scena: Dintorni di Argo.
TRAMA
Le cinquanta figlie di Danao si rifiutano di sposare i cinquanta figli dell’Egitto e per questo scappano con il padre nell’Argolide, dove vengono nascosti da Pelasgo. E proprio lui и quello che le salva scacciando gli egizi.
Agamennone

Anno di composizione: 458
Personaggi: Agamennone, una vedetta, Coro di vecchi, Clitemnestra, Cassandra, Egisto.
Scena: Argo.
TRAMA
Troia и stata presa. Clitemnestra, in apparenza esultante, si prepara ad accogliere il marito, il quale si presenta su un cocchio con Cassandra, prigioniera. Il re entra nella reggia e Cassandra profettiza la sua morte e quella del re e dopo entra a sua volta nella reggia. Si odono urla e successivamente Clitemnestra e Egisto usciti dalla reggia comunicano di aver ucciso Agamennone e Cassandra.
Le Coefore

Anno di composizione: 458
Personaggi: Oreste, Coro delle Coefore, Pilade, Elettra, Clitemnestra, Cilissa, Egisto.
Scena: Argo.
TRAMA
Clitemnestra, turbata da un sogno manda la figlia Elettra a fare delle libagioni sulla tomba di Agamennone. Una ciocca di capelli trovata sulla tomba del padre fa pensare a Elettra che si avvicina il momento della vendetta sulla madre assassina. La ciocca era stata lм disposta da Oreste, fratello di Elettra, il quale messosi d’accordo con la sorella da straniero si reca nella reggia della madre e dopo esservi stato accolto ucciderа lei e Egisto.
Le Eumenidi

Anno di composizione: 458
Personaggi: La Pizia, Apollo, Oreste, le Erinni, l’ombra di Clitemnestra, Atena.
Scena: Delfi e Atene.
TRAMA
Oreste dopo aver chiesto aiuto a Apollo per proteggerlo dalle Erinni, sotto consiglio del dio si reca da Atena a chiedere protezione la quale dopo averlo salvato placa la rabbia delle Erinni promettendo di farle venerare da tutti gli abitanti della cittа.
La Struttura della Tragedia Eschilea

E. viene universalmente considerato come il padre delle tragedia greca, in quanto l’avrebbe resa assai piщ drammatica che non fosse prima, sia assegnando una parte molto maggiore al dialogo sia limitando la parte del coro.
A lui si attribuisce anche l’introduzione del secondo attore. Di fatto nei drammi a noi pervenuti il progresso и continuo. Le Supplici, il componimento forse piщ antico, non sono ancora una tragedia vera e propria; la parte lirica in esse и dominante, le protagoniste non hanno un carattere ben individuato e costituiscono il coro; mancano in senso assoluto l’intreccio e la catastrofe. Il progresso si avverte giа nei sette contro Tebe, dove il movimento и maggiore e dove appare giа il disegno fortemente delineato d’un carattere, quello di Eteocle. La piщ alta perfezione tecnica si raggiunge nell’Orestea, la trilogia che E. fece rappresentare due anni prima della sua morte. Qui l’azione и mossa, rappresentata e vista; i cori sono ridotti; i personaggi, sebbene non abbiano ancora l’evidenza e la ricchezza di vita interiore di quelli di Sofocle sono grandiosamente concepiti e rappresentati.
A E. oltre al perfezionamento delle maschere, l’impiego di ricchi vestiti per gli attori и attribuito il merito di aver fatto diventare la tragedia un componimento a sй con proprie caratteristiche e con suoi mezzi d’espressione.

La tecnica comunque non basterebbe a fare di E. il sommo poeta tragico che egli и, nй essa va presa come criterio unico e neppure dominante nella valutazione della sua poesia e della sua tragicitа. In tutti i suoi drammi egli esprime in maniera piena ed adeguata il complesso e grandioso mondo spirituale, che tumultuosamente si agitava in lui. Questi drammi destano nell’animo del lettore un tumulto di passioni, che hanno per comune denominatore la pietа il terrore e vi lasciano impressioni varie, profonde e durature. Eschilo и soprattutto uno spirito profondamente religioso; della divinitа ha un concetto altissimo. Dio и perfetto e potente e giusto; anzi, della giustizia, che sembra essere l’esigenza suprema della vita spirituale, и geloso tutore e punisce chi la viola.
Ma questo non и che uno degli aspetti della poesia di E., infatti, se noi ritorniamo alle prime impressioni, si puт affermare che egli abbia voluto prospettare alcuni casi, che gli parvero adatti per indurre gli spettatori mediante la pietа e il terrore a meditare sul destino dell’umanitа e a rendere in loro piщ angusto il senso del divino.
Comunque sia bisogna ammettere che E. ebbe una coscienza morale e religiosa altissima e che mise al servizio di questa coscienza una poesia e un’arte somme.

Note:
1. Madre terra o Madre dell’orzo e del grano; nata da Crono e da Rea, fu una delle piщ antiche divinitа del mondo greco, personificante la forza generatrice della Terra. D. fu nell’Attica una delle piщ grandi divinitа dell’agricoltura e venerata in Eleusi dove si celebravano i misteri eleusini.
Pagina: 6
2. Accentua l’elemento burlesco della tragedia primitiva e separandolo da quello doloroso con il quale in origine coesisteva, creт il dramma satiresco.
Bertoli Elisa

IL
SOMMO
POETA
DELLA
TRAGEDIA
domenica 16 maggio 1999

1.La vita
2..5. Le opere: Prometeo incatenato
I Sette contro Tebe
Agamennone
Le Coefore
Le Eumenidi
I Persiani
Le Supplici
6..7. La struttura della Tragedia Eschilea
7. Note

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