Orientamenti 91

Materie:Appunti
Categoria:Pedagogia

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Testo

ORIENTAMENTI 1991 per la scuola dell’infanzia
Il testo degli O si articola in 5 parti: - premessa
- finalità
- obiettivi
- metodo e didattica
- valutazione
I CRITERI DI FONDAZIONE
gli O, per l’analisi dei criteri di fondazione (principi teorici alla base delle scelte educative e delle metodologie utilizzate) rimandano a 3 livelli:
1. giuridico --> educazione come diritto inalienabile del bambino come persona
2. sociologico --> educazione come attenzione per i bisogni del bambino
3. pedagogico --> educazione come pieno rispetto del soggetto nella sua individualità
la scuola materna dev’essere una scuola in senso pieno in quanto il periodo dell’infanzia è un momento decisivo per lo sviluppo della personalità
gli O offrono a tutte le comunità scolastiche un quadro di riferimento rigoroso, ma affidano a ciascuna di loro il compito di darsi un’anima pedagogica, ovvero la responsabilità di operare scelte coerenti ed autonome
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O = finalità della maturazione singola scuola = prospettive ideali
psicologica del bambino dell’educazione
IL CONTESTO SOCIOCULTURALE DI RIFERIMENTO
la società contemporanea è:
- in continuo cambiamento
- complessa (pluralità dei modelli di comportamento, incisività multiforme dei mass media, condizionamento tecnologico)
- possibilità di arricchimento e crescita personali
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possibilità per una scuola che educhi al cambiamento, alla flessibilità mentale, alla disponibilità verso il nuovo, a intensi contatti umani, alla problematicità, alla tolleranza, alla comprensione multiculturale
aspetti rilevanti della famiglia contemporanea:
- nuclearizzazione --> tipologia prevalente e modello di vita ideale per soddisfare i bisogni di protezione, affetto e fiducia del bambino
- nuovo ruolo sociale della donna
la scuola deve rendersi disponibile al dialogo e alla collaborazione con le famiglie, facendosi carico, nel limite delle sue possibilità, dei problemi che possono emergere e partecipando con tutti i genitori alla collaborazione di un progetto educativo comune
la scuola ha un’importante funzione di filtro rispetto alla complessità/problematicità della vita sociale e familiare
IL SOGGETTO EDUCATIVO (3/6 anni)
il bambino degli O è un bambino attivo e competente
modello maturativo modello ambientalista
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lo sviluppo è il risultato delle lo sviluppo è il risultato delle
potenzialità del patrimonio genetico influenze dell’ambiente

entrambi superati dal
modello interazionista --> si rifà alla psicologia cognitivista; è l’unità mobile delle relazioni del soggetto col suo mondo (bambino/adulto e bambino/gruppo dei pari)
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si basa sulle idee di 3 autori:
1. Piaget --> il bambino, fin dalle prime fasi dello sviluppo, interagisce con l’ambiente attraverso un processo attivo e si basa su questo per organizzare e ricostruire il proprio mondo mentale
2. Vygotskij --> il pensiero non è altro che un linguaggio interiore e il linguaggio si apprende attraverso le relazioni sociali che acquistano quindi grande importanza
3. Bruner --> il bambino è un soggetto attivo e competente in grado di selezionare le informazioni ricevute ed andare oltre quest’ultime (l’apprendimento accelera la maturazione)
il bambino: - è portatore di atteggiamenti, capacità e orientamenti propri
- è soggetto attivo, curioso, interessato a conoscere, capace di interagire con gli altri e di conoscere e modificare la realtà
- richiede una scuola seria, impegnata, ricca di stimoli che portino all’esplorazione e alla scoperta
sono 3 gli aspetti dello sviluppo che vengono sottolineati:
1. cognitivo --> si arriva alla capacità di analisi, al decentramento osservativo ed interpretativo dei dati oggettivi, alla simbolizzazione e alla concettualizzazione
2. affettivo --> si arriva alla capacità di esprimere sentimenti
3. sociale --> si arriva alle interazioni con i pari, all’apprendimento delle regole e dei valori sociali, all’autonomia e alla disponibilità verso gli altri
( + 4. il gioco --> fondamentale nelle sue forme di finzione, immaginazione ed identificazione)
il ritratto psicologico del bambino degli O è di ordine generale, né rigido né dogmatico e dà molta importanza alla vasta gamma delle diversità di sviluppo
le finalità fanno parte di un sistema unitario e in reciproca interazione e sono:
- maturazione dell’identità (1)
- conquista dell’autonomia (2) finalità esplicite
- sviluppo della competenza (3)
rapporto ambiente/bambino:
inizialmente nel bambino la concezione di sé e di ambiente è confusa, è quindi mediato, attraverso il punto di vista psichico, affettivo e relazionale, dalla madre, pian piano il bambino prende coscienza di sé come di qualcosa diverso dall’ambiente e il ruolo della madre viene sempre meno, venendo così sostituita da strumenti mediatori (gioco simbolico, linguaggio, .. ) che creano in lui una relativa forma di autonomia
il bambino richiede un ambiente facilitante le sue iniziative e un tempo stimolante per potersi staccare progressivamente dall’ambiente familiare
(1) -corporea
- intellettuale
- psicodinamica (sentimenti, emozioni, .. )
fondamentali sono il sentimento di sicurezza e stima di sé e importanti per il loro sviluppo sono il clima della scuola, i docenti e la loro qualità
(2) capacità di operare scelte, interagire con i pari, rendersi disponibile alla scoperta ed all’interiorizzazione dei valori comuni
(3) sensoriale, percettiva, intellettiva, motoria, linguistica, di riorganizzazione dell’esperienza e dello sviluppo delle capacità cognitive
- educazione al cambiamento finalità implicite ma non meno importanti e
- educazione estetica strettamente intrecciate con quelle esplicite
programma è quadro di riferimento costituito dal testo ministeriale che esplicita fini e modalità con le quali vengono perseguiti questi stessi
curricolo è sistema concreto con cui ogni comunità scolastica crea la propria programmazione seguendo lo schema del programma, con libertà di scelta per i tipi di esperienza e per le metodologie da impiegare, tenendo conto che ogni scelta dev’essere giustificata e deve fare riferimento alle esigenze del caso (c implicito: esperienze di vita)
il sistema simbolico-culturale è il processo di apprendimento dei contenuti culturali di cui l’insegnante deve essere a conoscenza

i campi di esperienza sono 6: (--> curricolo esplicito)
- il corpo e il movimento (campo della motricità)
- i discorsi e le parole (c comunicativo) s’influenzano reciprocamente
- lo spazio, l’ordine e la misura (c prematematico) essendo strettamente
- le cose, il tempo e la natura (c prescientifico) collegati fra loro
- messaggi, forme e media (c espressivo)
- il sé e l’altro (c della convivenza)
ogni esperienza dev’essere predisposta dall’educatore con una programmazione accurata in modo da non cadere nello spontaneismo, incentrata su un’area specifica e deve tener conto degli interessi dei bambini
campo d’esperienza è sistema in cui vengono privilegiati particolari codici simbolico-culturali in ragione degli obiettivi da perseguire
la scuola dell’infanzia deve, allo stesso tempo, istruire ed educare, dare importanza al gioco quanto all’impegno
sezione (curricolo implicito) è definizione di un luogo che appartiene al bambino e che condivide con il gruppo; crea nel bambino sentimenti di stabilità e sicurezza
VS
ambiente circostante con cui avere momenti di interazione che crea nel bambino sentimento di mobilità, funzionale al cambiamento
la programmazione è importante lavoro di gruppo dei docenti
il bambino dev’essere non solo spettatore ma anche attore delle cose della natura e dei prodotti della cultura
la metodologia mette in relazione l’attività del bambino con quella dell’educatore in un rapporto di complementarietà ed è basata su:
- l’esplorazione, la ricerca e la scoperta
- il gioco (con 2 significati: fine a sé stesso e come attività di conoscenza)
- le relazioni
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richiedono tutte e 3 un’osservazione continua e sistematica che valuti i progressi, sia attenta ai diversi problemi che si vengono a creare, sia d’aiuto e valuti la situazione in base agli obiettivi da perseguire
importante documentare insieme ai bambini tutte le esperienze che si vengono a creare in modo da elaborare un immaginario collettivo che li accomuna
diversità è consapevolezza che ogni bambino ha una sua specificità individuale
continuità è tentativo di ricondurre le molteplici diversità in un’unica organizzazione
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sono concetti strettamente collegati fra di loro e che si influenzano a vicenda
diversità e continuità sono concetti molto problematici soprattutto nel passaggio da un tipo di scuola all’altro e che richiedono un’accoglienza sensibile e solida che non crei disagio, paure, ansie, ..
la scuola deve saper offrire una vasta gamma di metodologie e organizzazioni per le grandi diversità socioculturali, cognitive, affettive, .. che i bambini portano dalla famiglia nella scuola
ancora più importante è la capacità di essere d’aiuto in presenza di bambini disabili o in condizioni di svantaggio socioculturale --> necessità di una progettazione didattica individualizzata inscritta nel progetto comune della scuola ma diversificata per tempi e obiettivi
è importante l’attività di prevenzione dei disagi e degli insuccessi fin dalla scuola dell’infanzia
le modalità d’integrazione dei bambini disabili richiamano 2 procedure:
1. la diagnosi funzionale (quadro medico)
2. il PEI (piano educativo individuale)
la base comune degli svantaggiati è costituita da gravi carenze nella comunicazione e quindi sta all’educatore creare un programma individualizzato che dia loro il possesso sicuro della parola

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