L'Ermetismo

Materie:Tesina
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Testo

L’ERMETISMO
Percorso pluridisciplinare
di Michela C.
anno scolastico 2001/2002

Italiano
Ermetismo e G. Ungaretti
Storia
La seconda guerra mondiale
Diritto
La Costituzione
Scienza delle finanze
Il bilancio dello Stato italiano
Economia aziendale
Industriale: il sistema informativo di bilancio
Bancaria: i conti correnti di corrispondenza
Inglese
Government and politics
Francese
Les assurances
Matematica
Le assicurazioni
L’Ermetismo
Col termine “Ermetismo” si indica una poesia particolare che sorge intorno agli anni Venti e si sviluppa negli anni compresi tra le due guerre.
Il nome deriva da Ermete, il dio delle scienze occulte, e fu adoperato in senso dispregiativo nei confronti della nuova poesia che veniva accusata di essere indecifrabile.
La poesia ermetica si muove nell’ambito del Decadentismo, ma di tutte le poetiche decadenti essa si ispira a quella dei simbolisti francesi(secondo i simbolisti francesi la realtà vera non è quella che appare sotto i nostri sensi o è descritta dalla scienza, ma è qualcosa di più profondo e misterioso che solo il poeta, illuminato da improvvise folgorazioni, può cogliere ed esprimere).
Per quanto riguarda i contenuti della poesia ermetica essa rifiuta la concezione della poesia come esaltatrice di ideali( patria, storia religione,…) e persegue l’ideale della “poesia pura”, cioè libera sia da forme metriche tradizionali sia da finalità descrittive e narrative.
Il motivo centrale della nuova poesia è il senso della solitudine disperata dell’uomo moderno, il quale perduta la fede negli antichi valori e nei miti della civiltà positivistica, non ha più certezze a cui ancorarsi, in un mondo incomprensibile e sconvolto dalle guerre.
Ne consegue una visione della vita sfiduciata e priva di illusioni. Ad aggravare questo senso di solitudine concorrono altri temi, quali: l’incomunicabilità, cioè l’incapacità e l’impossibilità di un colloquio fiducioso e aperto con gli altri, perché ognuno è chiuso nella propria angoscia; l’alienazione, ossia la coscienza di essere ridotto ad un ingranaggio nella moderna civiltà di massa; la frustrazione, che deriva dal contrasto tra una realtà quotidiana sempre banale e deludente e l’ideale di una vita diversa.
A causa dei loro temi desolati e intimistici, i poeti ermetici rifiutano il linguaggio e le forme della poesia positivistica, nella quale i poeti avevano miti e certezze da celebrare; il nuovo poeta, invece, non ha più certezze in cui credere, perciò va alla ricerca di parole essenziali , scabre, che meglio rispecchiano lo stato d’animo di chi, privo di illusioni e di fede, si ripiega su se stesso e scopre la propria miseria e la propria angoscia esistenziale.
Caratteristica della nuova poesia è l’uso frequente dell’analogia e della sinestesia.
L’analogia è l’accostamento di due immagini, fondato su un rapporto di somiglianza (es. Ungaretti: “sono piaggia di nube”, cioè mi sento fresco e leggero come la pioggia che in primavera scende da una nube chiara).
La sinestesia è l’accostamento di sensazioni diverse avvertite simultaneamente (es. Baudelaire: “vi sono profumi freschi come carni di bambini”, in cui una sensazione olfattiva(i profumi) è accostata a una sensazione tattile(le carni dei bambini)).
Tra i maggiori esponenti dell’Ermetismo troviamo Giuseppe Ungaretti.
Il poeta nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da genitori italiani. Nel 1912 si recò a Parigi, per studiare alla Sorbona, e qui venne a contatto con l’ambiente del simbolismo francese, che influì molto sulla sua formazione.
Tornato in Italia partecipò come soldato semplice alla Prima Guerra mondiale. Alla fine del conflitto si trasferì a Roma, dopo qualche tempo partì per il Brasile per insegnare letteratura italiana all’università ma qui, per errore di un medico, gli morì il figlio di nove anni, Antonello.
Ritornato in Italia, Ungaretti insegnò per molti anni letteratura moderna all’Università di Roma. Morì a Milano nel 1970.
Ungaretti concepisce la poesia come strumento di conoscenza della realtà.
Egli giunge, attraverso una travagliata esperienza, a sentirsi in armonia con l’universo e alla fede in Dio.
Si può dire che il poeta percorre una specie di itinerario spirituale, che parte dall’angoscia esistenziale, derivata dalla solitudine e dal senso di mistero, e approda nella fede in Dio; dalla condizione di “uomo di pena” egli passa a quella di “uomo di fede”.
Secondo Ungaretti poesia e biografia sono strettamente legate, tanto che sono proprio le esperienze a determinare alcune precise scelte di stile e di contenuto.
La prima esperienza fondamentale è quella delle trincee, nelle quali il poeta scopre una nuova dimensione della sofferenza. Tutte le impressioni e i sentimenti scaturiti dalla guerra sfociano nella prima raccolta di poesie: “Il porto sepolto”, 1916. Il titolo, anche se allude ad un porto reale nei pressi di Alessandria, ha soprattutto carattere simbolico: il porto sepolto rappresenta il mistero, l’assoluto, di cui il poeta va alla ricerca per approdarvi come in un porto di pace. Successivamente le poesie di “Il porto sepolto” confluiscono nella raccolta “Allegria di naufragi”, del 1919. Anche questo titolo ha carattere allusivo: la guerra è come un naufragio della vita; i superstiti del naufragio sono presi da una sorta di ebbrezza per lo scampato pericolo e superano lo sgomento e il dolore con la fede e la speranza di un domani migliore.
Ungaretti sente la guerra non come un’occasione di eroismo, ma come una fatalità che si abbatte sulla povera gente, la quale subisce con rassegnazione. Il poeta vuole esprimere questa condizione umana, che è anche la sua, e lo fa con poesie brevi, a volte brevissime, ma estremamente dense di significato: poesie contenenti impressioni fulminee ma profonde. E per esprimere queste impressioni il poeta rinuncia ai metri e ai versi tradizionali, avvalendosi di versi liberi, di parole semplici, inoltre ricorre all’abolizione della punteggiatura, all’impiego di spazi bianchi e di pause a titoli suggestivi ed evocativi.
La successiva raccolta "Sentimento del tempo", del 1933, presenta un'evoluzione nella poetica di Ungaretti. Gli spunti autobiografici diminuiscono lasciando posto a una riflessione più esistenziale.
Inizia qui il tormentato recupero della fede, la quale può forse rappresentare per l'uomo smarrito un'ancora di certezze. Il cammino, tuttavia, non è facile e non mancano situazioni di conflitto tra il sentimento religioso e le esperienze dolorose. Parallelamente a questi cambiamenti tematici ne avvengono altri a livello stilistico: in particolare il recupero di una metrica più tradizionale.
Ne “Il dolore”, raccolta del 1947, la biografia irrompe nuovamente nella poesia in seguito alla tragica morte del figlio Antonello, cui sono dedicate le liriche della prima parte; nella seconda parte, invece, Ungaretti si sofferma sulle vicende drammatiche della Seconda Guerra mondiale.

La Seconda Guerra mondiale
In Europa nel 1939 si era andato definendo sempre più il disegno imperialistico tedesco, volto a espandere il proprio territorio.
Nel marzo del 1939 Hitler conquistò la Boemia e sottomise la Slovacchia.
Questi avvenimenti determinarono una svolta dell’atteggiamento delle potenze occidentali. Tra il marzo e il maggio dello stesso anno Gran Bretagna e Francia stipularono un Patto di assistenza militare con la Polonia, che costituiva il primo obbiettivo dei tedeschi.
Nel maggio del ’39 Mussolini, convinto che l’Italia non potesse restare neutrale nello scontro che si andava profilando e sicuro della superiorità della Germania, decise di accettare le pressanti richieste tedesche di trasformare il vincolo dell’asse Roma-Berlino in una vera e propria alleanza militare, che prese il nome di “Patto d’acciaio”.
Il patto stabiliva che, se una delle due parti si fosse trovata impegnata in un conflitto in una causa qualsiasi, l’altra sarebbe stata obbligata a scendere in campo al suo fianco. Mussolini accettò, consapevole del fatto che l’Italia non era preparata militarmente ad un conflitto europeo.
La Germania inoltre aprì trattative di alleanza anche con la Russia, la quale inizialmente aveva preso in considerazione un eventuale trattativa di alleanza con i paesi occidentali, ma poi a causa di reciproche diffidenze queste trattative vennero compromesse.
Così nell’agosto del 1939 Germania e Russia firmavano a Mosca un Patto di non aggressione.
Nel settembre 1939 Hitler invase la Polonia; di fronte a questo ulteriore grave atto, le potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna, dichiararono guerra alla Germania, ma non riuscirono ad impedire la conquista della Polonia. Fu in quest’occasione la prima che venne applicata la guerra–lampo, un nuovo metodo di guerra che si basava sull’uso congiunto dell’aviazione e delle forze corazzate.
Nell’aprile del 1940, Hitler volse l'esercito tedesco contro la Danimarca, che si arrese senza combattere, e la Norvegia, che pur opponendo una certa resistenza fu ugualmente conquistata .
Nella primavera del 1940 ebbe inizio l’offensiva tedesca nei confronti della Francia e si risolse nel giro di poche settimane in un nuovo successo tedesco.
In vista dell’attacco definitivo a Parigi l’esercito tedesco rallentò la sua marcia, in parte per riorganizzare le forze e in parte per un calcolo politico di Hitler. Infatti, rallentando la marcia del suo esercito Hitler aveva permesso alle truppe britanniche di ritirarsi; attraverso questo strategia Hitler si lasciava la possibilità di un eventuale accordo con la Gran Bretagna, per la quale la ritirata rappresentò la salvezza o almeno la possibilità di continuare la lotta.
Ma per la Francia ormai la sconfitta era irreparabile. Il 14 giugno i tedeschi entrarono a Parigi e il 22 fu firmato l’armistizio, in base al quale il governo, che stabilì la sua sede nella cittadina di Vichy, conservava la sua sovranità nella parte centro-meridionale del paese. Il resto della Francia restava sotto l’occupazione tedesca.
L’Italia allo scoppio della guerra non aveva potuto fare altro che dichiarare la sua non belligeranza, giustificando l’inadempienza al patto d’acciaio con l’impreparazione ad affrontare una guerra di lunga durata.
Il crollo della Francia bastò a eliminare le ultime esitazioni di Mussolini che voleva l’Italia in guerra.
Il 10 giugno 1940 il duce annunciava l’entrata in guerra dell’Italia contro le democrazie dell’Occidente. L’entrata in guerra dell’Italia fu inaugurata con una serie di sconfitte che evidenziavano l’inefficienza dell’esercito italiano.
Dopo la sconfitta della Francia, la Gran Bretagna era rimasta sola a combattere contro la Germania e i suoi alleati. A questo punto Hitler sarebbe stato disposto a trattare, a patto di vedersi riconosciute le sue conquiste; ma ogni ipotesi di tregua trovò ostacolo nella volontà del popolo britannico a continuare la lotta. Ispiratore di questa volontà fu Winston Churchill, chiamato nel maggio del ’40 a guidare il nuovo governo britannico.
Hitler, di conseguenza, avviò un’offensiva chiamata operazione “Leone marino” nei confronti dell’Inghilterra, ma dopo mesi di lotta apparve chiaro che l’Inghilterra non era stata piegata. La tenace resistenza degli inglesi aveva ottenuto un successo determinante imponendo alla Germania la prima battuta d’arresto dall’inizio del conflitto.
Nell’ottobre del ’40 l’Italia attaccava improvvisamente la Grecia, paese con cui fino ad allora aveva avuto buoni rapporti. L’offensiva italiana si scontro con una resistenza più dura del previsto, tanto che furono costretti a schierarsi sulla difensiva.
L’esito fallimentare della campagna di Grecia, provocò una diffusa crisi di sfiducia nei confronti di Mussolini.
Intanto Hitler, che credeva di non avere più rivali in Europa, decise di concentrare il grosso delle sue forze verso l’obbiettivo più ambito: la conquista dello “spazio vitale” a est, ai danni dell’URSS.
Con l’attacco tedesco nei confronti dell’unione Sovietica la guerra entrò in una nuova fase.
Stalin era convinto che Hitler non avrebbe mai aggredito la Russia prima di chiudere i conti con la Gran Bretagna. Così quando il 22 giugno del 1941 scattò l’offensiva tedesca, i russi furono colti impreparati. Anche un corpo di spedizione italiano prese parte all’offensiva. A dicembre i sovietici lanciavano la loro prima controffensiva, allontanando la minaccia da Mosca. Hitler fu costretto a tenere il grosso del suo esercito sulle pianure russe, alle prese con un terribile inverno e una resistenza sempre più accanita, che portò alla morte di migliaia di uomini e la distruzione di migliaia di mezzi da guerra.
Di conseguenza anche la guerra si trasformò in guerra d’usura, in cui l’elemento decisivo era la capacità di compensare rapidamente le perdite di uomini e di materiali. A peggiorare la situazione della Germania contribuì anche lo schieramento della massima potenza industriale a fianco della Gran Bretagna e URSS: gli Stati Uniti.
Nel 1940 Rooselvelt si impegnò in una politica sostegno economico alla Gran Bretagna, rimasta sola a combattere contro la Germania.
Il frutto dell’incontro tra Rooselvelt e Churchill avvenuto il 14 agosto del ’41 fu la cosiddetta Carta atlantica: un documento in cui i due statisti ribadivano la condanna dei regimi fascisti e fissavano le linee di un nuovo ordinamento democratico.
A trascinare in guerra gli Stati Uniti fu l’attacco subito nel pacifico da parte del Giappone: la maggiore potenza orientale e principale alleato di Germania e Italia a cui era legato da un patto di alleanza, chiamato Patto tripartito.
Il Giappone voleva approfittare del conflitto europeo per espandere il proprio dominio.
Quando nel luglio del ’41, i giapponesi invasero l’Indocina francese, Stati Uniti e Gran Bretagna reagirono con il blocco delle esportazioni verso il Giappone, paese che pur essendo industrialmente sviluppato era povero di materie prime.
A questo punto il Giappone si trovò di fronte a una scelta: piegarsi alle richieste delle potenze occidentali o scatenare la guerra per conquistare nuovi territori e procurarsi le materie prime. Il governo giapponese scelse la via della guerra.
Il 7 dicembre del ’41 l’aviazione giapponese attaccò, senza preavviso, la flotta degli Stati Uniti ancorata a Pearl Harbor e la distrusse in buona parte.
Pochi giorni dopo l’attacco a Pearl Harbor anche la Germania e l’Italia dichiaravano guerra agli Stati Uniti.
Fra il ’42 e il ’43 si ebbe una svolta nella guerra.
L’episodio decisivo si svolse in Russia. Nell’agosto del ’42 i tedeschi iniziarono l’assedio a Stalingrado punto nodale della difese russa. A novembre, dopo durissimi combattimenti, i sovietici attaccarono i tedeschi chiudendoli in una morsa. Anziché autorizzare la ritirata, Hitler ordinò la resistenza a oltranza, sacrificando così un’intera armata. Per i tedeschi quella di Stalingrado rappresentò la più grave sconfitta dall’inizio della guerra.
Gli anglo-americani e i sovietici si riunirono, per elaborare una strategia comune contro le potenze fasciste, in una conferenza che si tenne a Washington, tra il dicembre del ’41 e il gennaio del ’42, nella quale tutte e le nazioni in guerra contro il tripartito sottoscrissero il Patto detto delle Nazioni Unite: i contraenti si impegnavano a combattere contro le potenze fasciste e a non concludere armistizi o paci separate.
Nel 1943 inglesi e americani decisero che lo sbarco dei militari, per l’apertura del fronte Europeo, sarebbe avvenuto in Italia.
Lo sbarco degli anglo-americani in Italia rappresentò il colpo di grazia per il regime fascista che già da tempo dava segni di crisi.
Il pretesto formale, che determinò la caduta di Mussolini, fu proposto da Dino Grandi, il quale propose al re di riassumere le sue funzioni di comandante supremo delle forze armate che sarebbe suonato come una sorta di sfiducia nei confronti del duce.
Il 25 luglio del 1943 Mussolini fu convocato dal re Vittorio Emanuele III, il quale lo invitò a rassegnare le dimissioni e lo fece immediatamente arrestare dai carabinieri.
L’annuncio dell’arresto di Mussolini fu accolto dalla popolazione con incontenibili manifestazioni di esultanza.
Capo del governo fu subito nominato il maresciallo Pietro Badoglio.
Il governo Badoglio proclamò che nulla sarebbe cambiato nell’impegno bellico italiano; intanto allacciò trattative segretissime con gli alleati per giungere ad una pace separata.
L’armistizio tra l’Italia e gli anglo-americani, venne firmato il 3 settembre ma fu reso noto solo l’8, mentre il re e Badoglio fuggivano a Brindisi, territorio controllato dagli americani, e i tedeschi occupavano l’Italia settentrionale.
A quel punto il paese era diviso in due: a sud, occupato dagli alleati, sopravviveva lo Stato monarchico; a nord Mussolini venne liberato dai tedeschi e in pochi giorni annunciò la sua volontà di dar vita, nell’Italia occupata dai tedeschi, a un nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale Italiana(Rsi).
Iniziò così la guerra di Resistenza in Italia, che ebbe una svolta solo nel ’45, con il cedimento dei tedeschi che abbandonarono Milano il 25 aprile. Mussolini fu catturato e fucilato dai partigiani e il suo cadavere fu esposto, impiccato per i piedi, per alcune ore a piazzale Loreto, a Milano.
Mentre gli anglo-americani erano impegnati sul fronte italiano, l'Armata Rossa sovietica iniziava una lenta ma inarrestabile avanzata che si sarebbe conclusa con la conquista di Berlino.
Le vittorie sovietiche servirono per aumentare l’importanza del paese, che furono evidenziate nella conferenza interalleata di teheran avvenuta nel novembre del ’43, la prima in cui i “tre grandi”- Rooselvelt, Stalin e Churchill- si incontrarono personalmente.
Nella conferenza venne attuato un piano per liberare la Francia dai tedeschi che prese il nome di Operazione Overlord e prevedeva lo sbarco degli alleati sulle coste della Normandia. Il 25 agosto gli alleati entrarono a Parigi e a settembre la Francia era quasi del tutto liberata.
L’esercito tedesco, logorato dalla tattica suicida di Hitler, era ormai in piena crisi.
Neanche i bombardamenti sulla Germania servirono a piegare la feroce determinazione di Hitler che continuava ad illudersi che sarebbe riuscito a rovesciare la situazione grazie all’impiego di nuove armi segrete o per un’improvvisa rottura tra l’URSS e le democrazie occidentali.
Ma il 30 aprile, mentre i russi stavano entrando a Berlino, Hitler si suicidò lasciando la presidenza del Reach all’ammiraglio Donitz che chiese subito la resa agli alleati.
Il 7 maggio con la firma dell’atto di resa si concludeva, dopo cinque anni e otto mesi dal suo inizio, la guerra europea.
Ma il proseguiva per il Giappone che continuava a combattere ostinatamente. Il nuovo presidente americano Herry Truman decise di impiegare contro il Giappone una nuova arma totale la Bomba Atomica.
La decisione di Truman serviva innanzitutto ad abbreviare una guerra che si annunciava ancora lunga, ma aveva anche lo scopo di offrire al mondo una dimostrazione della potenza militare americana.
Il 6 agosto del ’45 una bomba atomica venne sganciata su Hiroshima, tre giorni dopo l’operazione fu ripetuta a Nagasaki.
In entrambi i casi le conseguenze furono spaventose: non solo per il numero di morti, ma anche per gli effetti su quanti erano stati contaminati dalle radiazioni.
Il 15 agosto l’imperatore giapponese offri agli alleati la resa senza condizioni. Con la firma dell’armistizio, il 2 settembre del 1945 si concludeva il secondo conflitto mondiale.
Un anno dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale in Italia si svolsero le elezioni per l’assemblea costituente incaricata di redigere il testo della Costituzione, che entrò in vigore il 1° Gennaio 1948.
Costituzione italiana
Per Costituzione si intende l’insieme delle norme che esprimono i principi fondamentali dell’assetto di uno Stato.
La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1° gennaio 1948, ed è composta da 139 articoli.
Essa appare come una Costituzione scritta, rigida, convenzionale e votata.
È scritta, in quanto i principi e gli istituti fondamentali dell’organizzazione dello Stato sono contenuti in un documento scritto, detto Testo Costituzionale.
È rigida, in quanto non può essere modificata da una legge approvata con il procedimento delle leggi ordinarie, ma con un diverso procedimento detto Procedura aggravata.
È convenzionale, perché redatta da forze politiche in contrasto fra loro.
È votata, perché è stata redatta ed approvata dai rappresentanti del popolo dell’Assemblea Costituente.
I primi 12 articoli proclamano i principi fondamentali dell’Italia repubblicana, vale a dire la sovranità popolare, il principio di uguaglianza, ecc.
La prima parte, dal 13° art. al 54°, si occupa dei diritti e dei doveri dei cittadini.
La seconda parte, dall’art. 55 al 139, invece, riguarda l’ordinamento della Repubblica.
Infine abbiamo 18 disposizioni transitorie e finali riguardanti situazioni relative al passaggio dal vecchio al nuovo regime e destinate a non ripresentarsi.
I principi fondamentali e la prima parte della Costituzione contengono, innanzitutto, un ampio riconoscimento dei diritti civili e politici, che vengono garantiti nella loro immodificabilità: l'uguaglianza davanti alla legge e l'inviolabilità dei diritti dell'uomo (libertà personale, diritto alla difesa, presunzione di innocenza, inviolabilità del domicilio, segreto epistolare, libertà di circolazione e soggiorno, di espatrio, di riunione, di associazione, di religione, di opinione e stampa).
Espressamente tutelate sono le minoranze linguistiche. Sono poi riconosciuti esplicitamente i diritti della famiglia, dei minori, il diritto alla salute, la libertà delle arti e delle scienze, il diritto all'istruzione.
Un'altra peculiarità della Costituzione italiana consiste nell'elencazione, oltre che dei diritti, dei doveri dei cittadini. Accanto al diritto-dovere del lavoro, consistente nello svolgere un'attività utile per la società, vi sono la fedeltà alla Repubblica, il pagamento delle imposte, il dovere dei genitori di curarsi dei figli, il dovere di votare e di difendere la patria.
La seconda parte della Costituzione definisce le strutture dell'ordinamento statale: il Parlamento, nucleo centrale del sistema politico, con il suo bicameralismo perfetto; il presidente della Repubblica, con un ruolo di garante dell'unità nazionale e di coordinatore, mediatore e regolatore dei rapporti tra i poteri dello stato; il presidente del Consiglio dei ministri e il governo, detentori del potere esecutivo e dell’indirizzo politico; la magistratura, di cui è solennemente riconosciuta l'autonomia, ecc.
Come abbiamo detto la Costituzione italiana è rigida, cioè non può essere modificata con leggi ordinarie. Ciò allo scopo di sottrarre la legge fondamentale dello Stato alle trasformazioni che appaiano più convenienti a maggioranze parlamentari contingenti. Ciò non significa che sia immodificabile. Al contrario essa stessa prevede, all'art. 138, le procedure da seguire per adottare leggi di revisione della Costituzione, che modificano la Costituzione, e leggi costituzionali ossia le leggi che integrano la Costituzione.
Tale procedura, chiamata procedura aggravata, prevede due deliberazioni a maggioranza assoluta da parte di ciascuna Camera a distanza di tre mesi l'una dall'altra, al fine di impedire che si giunga a modificare la Costituzione sull'onda di un'emozione passeggera.
Una volta approvato il progetto di legge questo viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per renderlo noto ai cittadini e inoltre, entro tre mesi dalla pubblicazione, su richiesta, può essere sottoposto a referendum popolare, indetto con decreto del Presidente della Repubblica.
Sono sottratti a ogni revisione costituzionale la forma Repubblicana(art. 139) e i diritti che la prima parte della Costituzione dichiara inviolabili(1-12).

Il bilancio dello Stato italiano
IL Bilancio dello stato in Italia è passato dalla tradizionale concezione patrimoniale-aziendalistica a quella odierna funzionale.
Per promuovere l’adeguamento del sistema di bilancio italiano con quello degli altri paesi della CEE, nel 1964 la legge Curti introdusse tre importanti innovazioni:
• La coincidenza dell’inizio dell’anno finanziario con l’inizio dell’anno solare
• (1° gennaio)
• La modificazione della classificazione delle entrate e delle spese. Infatti la struttura avrebbe contenuto: un solo stato di previsione delle entrate, un numero di stati di previsione delle spese pari al numero di Ministeri, un quadro generale riassuntivo e di un’Appendice.
• La distinzione delle spese in quelle “di parte corrente” e quelle “in conto capitale”(classificazione economico-funzionale delle spese).
Nel 1976 le Regioni, in anticipo sullo Stato, iniziarono ad adoperare il bilancio pluriennale.
Nel 1979 anche per lo Stato italiano è stato introdotto il bilancio pluriennale, affiancato a quello annuale.
Affianco al bilancio annuale di competenza è stato fatto obbligo allo Stato di predisporre:
• Un Bilancio annuale di previsione e di cassa.
• Un Bilancio pluriennale di sola competenza(aggiornato ogni anno).
• L’obbligo per le Regioni di attenersi, per i loro rispettivi bilanci, al Principio della programmazione di bilancio.
• Lo spostamento della data di presentazione del bilancio al mese di settembre.
• L’abolizione dell’esercizio suppletivo.
• La previsione del documento di programmazione economico-finanziaria, approvato dalle Camere, che definisce la manovra finanziaria pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale.

L’art. 81 della Costituzione repubblicana prevede il bilancio di previsione e il rendiconto annuali, presentati dal Governo alle Camere e da esse approvati.
Si parte dalla determinazione degli obiettivi, contenuta del documento di programmazione economico-finanziaria( da presentare alle Camere entro il 30 giugno); in seguito il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, predispone il disegno di legge relativo al bilancio annuale e al bilancio pluriennale a legislazione vigente; dopo la deliberazione del Consiglio dei Ministri il documento è presentato alle Camere.
La redazione del Bilancio dal punto di vista tecnico è effettuato dalla Ragioneria generale dello Stato, in base ai dati forniti dalle Ragionerie centrali dei vari Ministeri.
Gli stanziamenti debbono essere previsti sulla base delle leggi in vigore al momento della redazione del documento.
Entro il 31 dicembre il bilancio di previsione dovrebbe essere approvato, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria relativa.
Il bilancio di previsione è presentato alle Camere entro il 30 settembre e la discussione inizia il primo giorno non festivo del mese di ottobre. Se al 31 dicembre non si potesse disporre di un documento già approvato, di dovrebbe ricorrere all’esercizio provvisorio, che l’art. 81 limita ad un massimo di 4 mesi.
L’art. 72 prevede per il bilancio l’approvazione in aula, essendo espressamente vietato che possano prevedervi le Commissioni in sede deliberante.
Con l’approvazione, il bilancio diviene legge formale e viene promulgato dal Presidente della Repubblica, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e inserito nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
Il sistema informativo di bilancio
Esistono due principali categorie di bilanci:
• I bilanci di funzionamento, detti anche bilanci ordinari, fondati sull’ipotesi della continuità della gestione aziendale, quali i bilanci infrannuali(obbligatori per le società quotate in borsa) e il bilancio d’esercizio, compilato al termine di ogni periodo amministrativo che in genere coincide col 31/12 di ogni anno.
• I bilanci straordinari, redatti in occasioni particolari della vita dell’impresa, come ad esempio: la cessione, la fusione, l’ingresso di nuovi soci ecc…
Il bilancio d’esercizio è il documento, redatto dagli amministratori al termine del periodo amministrativo, con cui si rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico d’esercizio.
Esso viene inteso anche come rendiconto della gestione, cioè come documento che sintetizza le operazioni compiute dall’impresa nell’arco dell’esercizio amministrativo.
Il bilancio d’esercizio assume due importanti funzioni:
• Una funzione conoscitiva, in quanto offre informazioni sull’andamento economico della gestione.
• Una funzione di controllo, in quanto rappresenta lo strumento con cui gli amministratori sottopongono il proprio operato all’esame di chi ha loro assegnato l’incarico di governare l’azienda.
Un’impresa coinvolge molti soggetti che, direttamente o indirettamente, sono interessati alle sue vicende. Tali soggetti ottengono informazioni attraverso i documenti con i quali l’impresa stessa diffonde le comunicazioni richieste.
Tra tutti i documenti il bilancio è senza dubbio quello che maggiormente risponde alle esigenze conoscitive del pubblico.
Possiamo distinguere gli utilizzatori del bilancio in due grandi categorie:
• I soggetti interni all’impresa, come il proprietario, i soci, i lavoratori dipendenti;
• I soggetti esterni all’impresa, come i finanziatori, i clienti, i fornitori, ecc.
L’insieme dei prospetti che compongono il bilancio e i suoi allegati prendono il nome di sistema informativo di bilancio. Esso è quindi composto:
• dal bilancio d’esercizio, formato a sua volta dallo Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota Integrativa, redatti secondo il codice civile;
• dalla relazione sulla gestione;
• dalla relazione dei sindaci;
• dalla relazione della società di revisione;
• e da altri documenti.
Le società le cui azioni sono quotate in borsa hanno l’obbligo di redigere una relazione semestrale sull’andamento della gestione in base ai criteri stabiliti dalla CONSOB .
Il bilancio d’esercizio deve essere trasmesso al collegio sindacale o alla società di revisione, se l’azienda è quotata in borsa, affinché possano essere predisposte le relative relazioni.
Esso con i suoi documenti accompagnatori deve poi essere depositato presso la sede sociale almeno 15 giorni prima dell’assemblea, affinché i soci possano prenderne visione. Entro 30 giorni dall’approvazione, una copia del bilancio deve essere consegnata presso l’Ufficio del registro delle imprese, affinché i soggetti interessati possano prenderne visione.
L’attuale normativa sul bilancio d’esercizio è stata stabilita con un decreto legislativo, che ha modificato numerose disposizioni del codice civile dando attuazione alla IV direttiva CEE in materia societaria.
Le attuali norme del codice civile hanno un’articolazione che va “dal generale al particolare” e stabiliscono:
• la clausola generale, costituita dal principio di chiarezza della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico.
• i principi di redazione e la struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico.
• il contenuto dello Stato Patrimoniale, Conto Economico e della Nota Integrativa.
• i criteri di valutazione degli elementi del patrimonio.

I criteri di valutazione degli elementi del patrimonio aziendale variano in relazione alla situazione al momento della redazione del bilancio.
Nell’impresa in funzionamento vi è una situazione di continuità operativa, infatti tutti i beni patrimoniali partecipano al processo produttivo cedendo in tutto o in parte la loro utilità.
Allo scopo di evitare comportamenti scorretti da parte degli amministratori, che possono essere tentati di sopravvalutare il patrimonio aziendale(annacquamento), o sottovalutarlo(riserve occulte), sono stati imposti dei vincoli giuridici e dei vincoli tecnici.
I vincoli giuridici consistono principalmente nelle disposizioni del codice civile riguardanti la redazione del bilancio.
I vincoli tecnici consistono nei principi contabili di generale accettazione, ossia nelle regole di comportamento che è necessario osservare per pervenire a una corretta rappresentazione della verità.
I principi di redazione sono:
• principio della continuità dell’attività aziendale;
• principio della prudenza;
• principio della competenza;
• principio della costanza;
• principio della valutazione separata.
La revisione aziendale è l’insieme delle procedure di controllo con le quali si effettuano le verifiche del bilancio d’esercizio.
Distinguiamo la revisione legale da quella volontaria.
Per revisione legale si intende il ricorso alla società di revisione che rilascia un’apposita relazione sul bilancio.
La revisione è volontaria quando non deriva da norme che la impongono: in questo cosa essa può essere effettuata da:
• personale indipendente, esterno all’azienda(la società di revisione)
• personale dipendente, interno all’azienda.
La revisione effettuata da personale interno all’azienda ha come scopo la rilevazione di eventuali disfunzioni e la ricerca di miglioramenti da apportare.
Il revisore deve controllare che siano rispettati la legislazione civilistica i materia di bilancio e i principi contabili.
Al termine del processo di verifica la società di revisione deve esprimere, in una relazione, un giudizio professionale sul bilancio.
Il giudizio espresso dalla società di revisione può essere:
• senza rilievi, quando il bilancio è stato redatto in conformità alle norme;
• con rilievi, quando il bilancio, pur essendo attendibile, è però difforme alle norme;
• negativo, quando il bilancio non rispetta le norme.

Conti correnti di corrispondenza
I conti correnti di corrispondenza sono strumenti tecnici che consentono ai clienti di utilizzare la moneta bancaria di tipo cartaceo ed elettronico e che servono per regolare una grande varietà di operazioni e servizi bancari.
Gli accrediti possono derivare da versamenti effettuati in denaro contante oppure da liquidazione di stipendi e pensioni o da incassi di assegni, ecc…
Gli addebiti derivano dall’emissione di assegni bancari a favore di terzi e da prelievi di banconote dagli sportelli automatici, da scadenze di rate di mutui, ecc…
L’operazione di giroconto consiste nel trasferimento contabile di una somma dal conto dell’ordinante al conto del beneficiario.
I conti corrente di corrispondenza possono presentare saldi a credito e saldi a debito del cliente correntista.
A seconda dell’andamento dei saldi si osservano le seguenti situazioni:
• nei c/c di corrispondenza passivi per la banca i saldi in linea capitale sono a favore del cliente;
• ne i c/c per elasticità di cassa le banche esigono che il conto corrente del cliente presenti un frequente alternarsi di saldi,(in tal modo in alcuni momenti il saldo presenta uno scoperto e non può superare il fido concesso dalla banca al cliente);
• nei c/c di corrispondenza attivi per la banca il cliente ottiene un vero e proprio finanziamento.
Mentre i c/c passivi sono operazioni di provvista fondi, i c/c attivi e i c/c per elasticità di cassa rientrano tra le operazioni di impiego.
Nell’ambito dei rapporti tra enti creditizi vengono utilizzati i conti correnti interbancari, cioè c/ di corrispondenza che le banche aprono tra loro per concedersi credito a vicenda.
Elaborazione del rapporto di c/c
Il saldo contabile è quello che risulta in un dato momento in base a tutte le operazioni che sono state registrate a debito e a credito del correntista.
Il saldo liquido è quello che risulta nello stesso momento, considerando soltanto le operazioni maturate, cioè escludendo quelle il cui giorno di valuta è futuro.
Il saldo disponibile è quello che risulta nello stesso momento dalle sole operazioni di cui la banca conosce effettivamente l’esito, vale a dire togliendo dal saldo contabile gli importi di cui non ha ancora effettuato la verifica o l’incasso.
Nella tenuta dello scalare, che viene effettuato con il metodo amburgese, richiedono un particolare trattamento le operazioni postergate(dette anche operazioni a scadere) e le operazioni antergate.
Le partite postergate sono quelle che anno valuta posteriore alla chiusura del c/c. Esse si registrano normalmente nel conto ma non si riportano nello scalare poiché debbono essere rinviate a quello successivo.
Le partite antergate sono quelle che hanno valuta anteriore alla riapertura del c/c. Esse si registrano normalmente nel conto e per quanto riguarda lo scalare si riporta indietro nel tempo il saldo dello scalare per il numero dei giorni che intercorrono tra la valuta del saldo e la valuta dell’operazione antergata(questo viene scritta con segno negativo solo per la prima operazione).
Sui c/c di corrispondenza che hanno presentato saldi a debito del cliente i contratti stabiliscono di solito a favore della banca un ulteriore compenso, chiamato commissione sul massimo scoperto.. questo compenso aggiuntivo si applica sul massimo saldo debitore evidenziato dallo scalare per valuta; la misura minima d’uso della commissione è lo 0.125%.
I movimenti registrati nel c/c di corrispondenza sono riepilogati periodicamente in un particolare documento chiamato estratto conto nel quale vengono elencate in ordine cronologico tutte le operazioni che anno dato luogo accredito ad addebiti e accrediti(in esso i “numeri “ creditori si trovano moltiplicando i saldi per i giorni).
Operazioni di smobilizzo fondi: operazione con cui le imprese trasferiscono alla banca i loro crediti commerciali rendendoli liquidi(sconti di cambiali, anticipi su Ri.Ba. e anticipi su fatture).
Fido Bancario: è l’importo massimo di credito che una banca concede a un cliente che ne ha fatto richiesta, dopo averne accertato le capacità reddituali e la consistenza patrimoniali. Il fido è generale quando indica la cifra massima messa a disposizione del cliente che può utilizzarla per qualunque tipo di operazione a seconda delle sue necessità; il fido è invece particolare quando per ogni tipo di operazione viene indicato indistintamente l’importo disponibile.
Government and politics
The U.K. is a constitutional monarchy, a member nation of European Union and one of the independent members of Commonwealth.
The British Constitution is not contained in one single document therefore Britain have not a written Constitution. It is formed partly by statute law, partly by common law and partly by convention, it can be altered.
The Monarchy is the most secular institution in the country, going back at least to 9th century. For several centuries the monarch personally exercised supreme legislative, executive and judicial power.
Today the British sovereign( Queen Elisabeth II since 1952) reign but she has not real powers, the only body with power to make laws is Parliament.
Parliament is the supreme legislative authority* which main functions are to pass law, vote taxation and control of Government. A Parliament has a maximum duration of five years. It consists of three bodies:
• The Queen, which summons and dissolves Parliament, appoints Prime Minister and gives royal assent by signing all laws before they can take effect;(she also appoints judges, she is the temporal Head of the Church of England, the commander in chief of all armed forces and in international affaires she has the function of Head of State and Head of Commonwealth… For British people she is the symbol of their nation’s unity).
• The House of Lords
• The House of Commons
The House of Lords is made up of hereditary peers, life peers, judges of High Courts in office, the two Anglican Archbishops and other bishops.
The House of Lords is presided over by the Lord Chancellor. He is the chief judge because the House of Lords also has function of acting as the supreme court of appeal.
The House of Lords has very limited powers. It debates the Bills which have been passed by the House of Commons, but it cannot reject them or introduce new legislation.
The House of Commons is elected by universal adult suffrage and consists of 650 members of Parliament(MPs).
The president of the House of Commons is the Speaker, elected by MPs to preside over the House.
The MP cannot sit anywhere he likes. If his party is government party he must sit on the right side of the house; if he doesn’t belong to the government party he must sit opposite, on the left side.
Only Minister can sit on the front seat, called a “bench”. All other members, who are not ministers, sit on the back benchers, and are called “backbenchers”.
All legislation and major bills are always presented first to the House of Commons, the Lords only have power to delay a bill if no agreement is reached between the two Houses.

*The centre of executive power is Government which responsible for the administration of public affairs.
*The judicial power is exercised by the Law Courts which determines common laws and interprets statutes. It is therefore concerned with the administration of justice and it is independent of both the legislature(Parliament) and executive branch(Government).
Les assurances
L’assurance est une fonction économique dont la finalité est de permettre l’indemnisation des dommages survenus aux personnes grâce à la prise en charge d’un ensemble de risques et à leur indemnisation moyennant le paiement d’une prime ou cotisation par l’assuré à l’assureur.
Le contrat écrit fixant les conditions de l’assurance est la police d’assurance : en le signant l’assuré et l’assureur s’engagent respectivement à :
• Déclarer de bonne foi tous les éléments nécessaires à la rédaction de la police.
• Payer les primes à l’échéance, c’est-à-dire le montant du paiement à effectuer.
• Déclarer le sinistre dans les délais convenus et transmettre à la compagnie d’assurance tous les documents nécessaires.
• Répondre des dommages et des partes selon les termes de la police.
• Payer dans les délais convenus l’indemnité ou le capital assuré.
Si, en cours de contrat, le bien assuré subit des changements ou si le risque est modifié, il faudra augmenter ou diminuer le montant de la prime.
La durée du contrat est fixée suivant le désir de l’assuré.
On distingue trois grandes catégories d’assurance :
• Les assurances de personnes : assurance contre les accidents, assurance maladie et vie ;
• Les assurances dommages : elles cherchent à réparer le préjudice subi par l’assuré dans le domaine du vol, de l’incendie, etc.
• Les assurances responsabilité : elles concernent les dommages causés à un tiers dans les conditions engageant la responsabilité civile de l’assuré.
Il y aussi des assurances spéciales pour les entreprises qui se protégent des conséquences financières et économiques : ils sont les assurances sue les fonds de commerce, les assurance contre les grèves, contre les attentats, etc.

Le assicurazioni
L’assicurazione è un contratto mediante il quale uno dei due contraenti, detto assicuratore, si impegna, dietro adeguato compenso, a pagare all’altro contraente un capitale al verificarsi di un evento riguardante la vita umana, quindi al verificarsi di un evento aleatorio di vita o di morte delle persone assicurate.
Nei contratti assicurativi compaiono in linea di massima due parti: l’assicuratore e l’assicurato. È opportuno però fare una precisazione per distinguere le persone che possono intervenire in un contratto assicurativo.
Tali persone, oltre all’assicurato possono essere:
• Contraente: è colui che stipula il contratto e quindi versa il premio (compenso) all’assicuratore.
• Assicurato: è la persona sulla cui vita viene stipulato il contratto.
• Beneficiario: è la persona che riscuoterà la somma assicurata.
Le tre persone giuridiche ( contraente, beneficiario e assicurato) possono essere tutte distinte o coincidere in una sola persona.
La polizza d’assicurazione è il documento sottoscritto dalle due parti, assicuratore e contraente, contenente tutte le clausole del contratto.
L’assicuratore, per assumere gli impegni derivanti dal contratto, riceve un compenso che viene chiamato premio. Esso può essere versato un’unica soluzione al momento della stipulazione del contratto, viene perciò chiamato premio unico, oppure viene suddiviso in versamenti periodici (annui, semestrali, ..) ed è chiamato quindi premio frazionato o periodico.
Il premio si dice puro se nella sua determinazione si tiene conto soltanto della probabilità del verificarsi dell’evento di vita o di morte per cui il contratto è stipulato. È evidente però che l’assicuratore non può accontentarsi del premio puro perché deve tener conto delle spese di amministrazione, organizzazione, ecc..
I premi puri vengono pertanto maggiorati di determinate percentuali mediante un’operazione chiamata caricamento dei premi; si ottengono così i premi caricati detti anche premi di tariffa che sono i premi effettivamente pagati dal contraente all’assicuratore.
Assicurazione sulla vita
Le assicurazioni in caso di vita sono contratti assicurativi nei quali la prestazione dell’assicuratore è subordinata alla sopravvivenza dell’assicurato. Le assicurazioni in caso di vita comprendono:
• assicurazione di capitale differito
• assicurazione di rendita vitalizia
L’ assicurazione di capitale differito è un contratto in base al quale l’assicurato si impegna al pagamento di un determinato capitale dopo m anni a condizione che l’assicurato sia in vita ( cioè a condizione che raggiunga l’età x + m).
L’assicurazione di rendita vitalizia è un contratto mediante il quale l’assicuratore si impegna a versare una successione di capitali a determinate scadenze, alla condizione che l’assicurato sia in vita.
Esse possono essere annue anticipate o posticipate: una rendita vitalizia annua si dice anticipata se le rate non vengono corrisposte alla fine di ciascun anno ma all’inizio; una rendita vitalizia annua si dice invece posticipata se il versamento delle rate avviene alla fine di ogni periodo, quindi alla fine di ogni anno.

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