Russolo

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Testo

Futurismo: il manifesto della musica futurista e Russolo
Elaborazione a cura di:
Alba Andrea
Bortolazzi Paolo
Daneluzzi Daniele
Mazzon Daniele
Meneghello Federico
Padovese Alessio
cl. 5^E
Anno scolastico 2005/2006
Docente responsabile:
Prof. Lucio Zanon
Indice:
pag. 2 Indice
pag. 3 Futurismo
pag. 4 Luigi Russolo
pag. 6 Intonarumori
pag. 7 Rumorarmonio – Piano Inarmonico
Futurismo: il manifesto della musica futurista e Russolo
Il Futurismo è stato un movimento artistico del XX secolo. Anche se si possono vedere affiorare tracce del nascente futurismo nei primissimi anni del secolo, il saggio del 1907 Entwurf einer neuen Ästhetik der Tonkunst (Abbozzo di una nuova estetica della musica) del compositore italiano Ferruccio Busoni viene talvolta considerato come il vero punto di partenza; il futurismo fu in larga parte un movimento italiano, anche se ebbe degli aderenti in altre nazioni (soprattutto in Russia) inoltre i futuristi esplorarono ogni forma artistica, dalla pittura alla scultura, in letteratura riguardo alla poesia e al teatro, ma non trascurarono neppure la musica, l'architettura, la danza, la fotografia, il nascente cinema e persino la gastronomia. Il poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti fu il primo tra i futuristi a produrre un manifesto della loro filosofia artistica, nel suo Manifesto del futurismo (1909), rilasciato inizialmente a Milano e pubblicato sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio, Marinetti riassunse i principi fondamentali dei futuristi, che comprendevano un appassionato disgusto per le idee del passato, specialmente per le tradizioni politiche ed artistiche; l'automobile, l'aereo, la città industriale assunsero tutte un carattere leggendario perché rappresentavano il trionfo tecnologico dell'uomo sulla natura. La vis polemica appassionata di Marinetti attrasse immediatamente il supporto dei giovani pittori milanesi - Umberto Boccioni, Carlo Carrà, e Luigi Russolo - che vollero estendere le idee di Marinetti alle arti visuali e, nel caso di Russolo, anche nella musica con la pubblicazione del “manifesto della musica futurista”. Questi artisti rappresentarono la prima fase del futurismo. I futuristi soprannominarono l'amore per il passato "passatismo", e i suoi fautori "passatisti" inoltre il futurismo influenzò molti altri movimenti artistici del XX secolo, compresi Art Deco, vorticismo, costruttivismo e surrealismo.
Il retro della moneta da 20 centesimi di Euro italiana riporta una scultura di Boccioni: "Forme uniche nella continuità dello spazio".

LUIGI RUSSOLO
Luigi Russolo (1885-1947) fu affiliato al gruppo futurista sin dalle origini come pittore. Ma nel 1913, dopo le serate al Teatro Costanzi di Roma, inaspettatamente scrisse "L'ARTE DEI RUMORI, MANIFESTO FUTURISTA", che invio' a Pratella sotto forma di lettera. In esso venivano indicate alcune idee per un reale ammodernamento della musica, tale da renderla partecipe della grande ricchezza di suoni-rumori da cui e' caratterizzata l' era del progresso tecnologico. Si trattava da un lato di allargare i materiali timbrici dell' orchestra tradizionale mediante l' utilizzo dei rumori e, d'altro lato, di regolare questi rumori intonandoli e combinandoli tra loro. Dal 1913 egli apparve durante le serate futuriste con il suo INTONARUMORI: si trattava di scatole abbastanza voluminose dove il rumore veniva prodotto girando una manovella (velocità maggiore= maggiore intensità); il rumore veniva intonato mediante una leva che tendeva più o meno una membrana, quindi veniva amplificato da una tromba acustica simile a quella dei vecchi grammofoni. Questa riproduzione dei rumori portò ad una loro classificazione: Russolo arrivo' a costruire una ventina di diversi intonarumori divisi in: gorgogliatori, crepitatori, urlatori, scoppiatori, ronzatori, stropicciatori, sibilatori, scrosciatori. Interessante è il tentativo di una nuova scrittura musicale non più rappresentata da punti su di un pentagramma, ma da linee continue che meglio rappresentano, nell'alzarsi e nell'abbassarsi, l'emissione del rumore. Successivamente Russolo costruì un RUMORARMONIO, un aspecie di armonium la cui tastiera regolava l' intonazione, i due pedali l'intensità, i vari registri la scelta dei diversi rumori. Una iniziale creativa attività diede vita a tre opere:Risveglio di una città, Si pranza sulla terrazza del Kursaal, Convegno di automobili e di areoplani, eseguite a Londra. Anche Prokofiev e Stravinsky si interessarono all'intonarumori. Ma esaurita la spinta iniziale ben presto il nuovo strumento venne relegato al ruolo di contorno nelle orchestre tradizionali, in esecuzioni molto banali.Solo il lungimirante Edgar Varèse fece sua l'esperienza di Russolo ed ebbe la fortuna di vivere fino all'era dei mezzi elettronici, che hanno allargato a dismisura gli sbocchi possibili, gli interventi e i controlli sui rumori e sulla loro produzione-riproduzione.
Fonti: www.homolaicus.com
Intonarumori
L'Intonarumori fu una famiglia di strumenti musicali inventati nel 1913 da Luigi Russolo. Essi erano formati da generatori di suoni acustici che permettevano di controllare la dinamica, il volume, la lunghezza d’onda di diversi tipi di suono. Ogni strumento era formato da un parallelepipedo di legno con un altoparlante di cartone o metallico nella parte anteriore. Il suonatore schiacciava bottoni e strane leve per mettere in funzione il macchinario e controllarne le dinamiche.
All’interno degli intonarumori c’erano lastre di metallo, ingranaggi e corde metalliche che venivano fatte vibrare. Le tensioni delle corde erano modificate dal suonatore che, glissando sulla corda, generava note.

Fonti: www.wikipedia.org
Rumorarmonio (1922)
Le versioni successive delle “macchine del rumore” che Russolo ha sviluppato sono state "il Rumorarmonio" presentato a Parigi e il “Russolo-fonio" che sono l’unione di parecchie macchine per la creazione di rumore con una tastiera rudimentale. Questi sono stati presentati al pubblico parigino nel 1929 da Varèse che progettò di fabbricare gli strumenti in serie.
Piano “Inarmonico”
Il piano “inarmonico” è stato l’ultimo strumento sperimentale di Russolo costruito durante la sua permanenza a Parigi. Lo strumento era costituito da una serie di corde di piano che venivano sintonizzate per vibrare in modo complessivo una volta suonate.
'Il Piano inarmonico'
Fonti: www.obsolete.com
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