la cripta dei cappuccini

Materie:Scheda libro
Categoria:Lettere
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Testo

Bresciani Alice 4^AL

Titolo: La Cripta dei Cappuccini
Autore: Joseph Roth
Riassunto:
Il romanzo inizia con il racconto della vita di tutti i giorni del protagonista, egli appartiene alla famiglia dei Trotta divenuta nobile grazie ad un prozio del giovane il quale salvò la vita all’imperatore Francesco Giuseppe.
La vita del giovane Trotta trascorre senza alcuna preoccupazione né problema, nessun interesse particolare, solo sperperare i soldi della madre e stare con la cerchia di amici nobili come lui e passare le giornate nei caffè a discorrere.
Un giorno però a casa del giovane si presenta un lontano cugino di nome Joseph Branco il quale doveva ritirare una parte dell’eredità che il padre di Trotta gli aveva lasciato.
Poco tempo dopo Trotta incontra un altro personaggio, un vetturino di nome Manes Reisiger il quale chiedeva una raccomandazione al conservatorio per il suo unico figlio, il vetturino invita inoltre il giovane a passare un po’ di tempo a casa sua. Trotta accetta e resta in Slovenia fino all’inizio della Prima guerra mondiale, si arruola poi come alfiere nello stesso reggimento dei suoi amici Manes e Joseph; prima di partire per la guerra sposa una ragazza di nome Elizabeth e della quale è innamorato. Parte poi per il fronte e durante una ritirata è catturato dal nemico insieme ai suoi amici riesce però a fuggire prima di arrivare ad essere deportato in Siberia.
Perde quindi di vista i Manes e Joseph, torna poi a Vienna dove trova tutto diverso da come l’aveva lasciato, la moglie si era messa in affari con una strana professoressa di nome Szamatary, la quale aveva aperto uno strano studio dove la moglie disegnava bizzarri oggetti d’arredamento; la madre era invecchiata ed era sorda, il patrimonio di famiglia era andato perduto e tutto quello che gli rimaneva era la casa della madre la quale sarà trasformata in pensione dopo il fallimento dell‘attività della moglie.
La professoressa Szamatary dopo il fallimento dello studio sparì per un po’ di tempo per poi ricomparire qualche anno più tardi, nel frattempo Elizabeth e Trotta hanno un figlio, la madre del giovane muore, la pensione fallisce.
Alla ricomparsa della professoressa anche Elizabeth se ne va, abbagliata dalle promesse di poter diventare una famosa attrice.
Trotta resta solo a badare al figlio il quale sarà mandato poi in un collegio privato che gli darà la giusta educazione. Quando Trotta rimane veramente solo ricomincia a frequentare la vecchia cerchia di amici ma non si sente più così parte di loro. Alla caduta dell’Impero Asburgico, l’unica cosa in cui credeva veramente, Trotta si sente perso e sconfitto; l’unica cosa che può fare e recarsi alla Cripta dei cappuccini dove sono sepolti gli imperatori austriaci, e chiedersi smarrito “dove devo andare, ora, io, un Trotta?..”
Commento:
Il romanzo è molto interessante, è ambientato nell’impero asburgico poco prima della sua caduta e descrive benissimo la vita dei nobili di allora.
Essi non avevano alcun interesse né civile né sociale ma l’unica cosa che importava loro era divertirsi e sperperare il loro patrimonio il quale avrebbe dovuto invece essere utilizzato per finanziare la crescita e lo sviluppo del loro paese.
Trotta incarna benissimo questo tipo di nobiltà filo-imperiale (anche se a volte si accorge di quanto la vita dei nobili sia inutile e noiosa ma non riesce comunque a cambiare il suo stato) che dopo la sconfitta degli Austriaci si sente smarrita, persa, impaurita e sconfitta; l’unica cosa che riesce a fare è recarsi nel luogo dove sono sepolti tutti gli imperatori austriaci e riflettere sul da farsi facendosi una domanda che da mille risposte, “dove devo andare, ora, io, un Trotta?..”, in questa domanda sono racchiusi tutti i dubbi di una vita, che cosa può fare un nobile dopo aver perso tutti i suoi beni a causa della guerra e a causa della sua vita dissoluta?cosa può fare un uomo che non ha più nessuno poiché la madre ( l’unica donna fedele della sua vita) è morta, la moglie l’ha abbandonato ed il figlio e lontano?cosa può fare chi ha creduto ciecamente nell’impero e lo vede crollare così miseramente?..
Forse la risposta a queste domande Trotta non la troverà mai, nella Cripta dei cappuccini non può far altro che ripensare al passato ed accettare la sua sconfitta.
La storia raccontata è interessante, i personaggi sono ben delineati e non ci sono lunghissime e inutili descrizioni che interrompono la trama.
La lettura è inoltre scorrevole e piacevole perchè il linguaggio è semplice e non ci sono interruzioni nella trama.

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