Ti prendo e ti porto via, N. Ammaniti

Materie:Scheda libro
Categoria:Letteratura

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Testo

Corbellini Giulia III sc.
Recensione
Autore: Niccolò Ammaniti
Titolo: Ti prendo e ti porto via
Editore: Mondatori
Luogo di edizione: Milano
Anno di edizione: 2000 [1999]¹
N° pag. : 452
Formato: 18×12×2.5 (8°)
Illustrazioni:
Nessuna illustrazione interna; è presente invece nella copertina e nel retro copertina, dove risaltano, grazie al colore contrastante, due elementi: in primo piano appare una macchina con all’interno un uomo che fuma e che guarda verso il lettore, e in secondo piano a sinistra una donna dietro un bidone in fiamme. Sullo sfondo si vede un muro e dei gironi nei quali compaiono satelliti, dollari, meteore e stelle. L’uomo in macchina è Italo, un bidello che lavora nella scuola di Pietro, con accanto Alima, la donna che sfrutta. Il muro in secondo piano è quello che Italo deve superare per accedere alla scuola.
Nella copertina vengono utilizzati due colori, il rosso per lo sfondo e il giallo per le figure principali mentre sul retro copertina, l’illustrazione è la stessa ma in bianco e nero.
Genere: romanzo
Notizie sull’autore:
Ammaniti Niccolò (Roma 1966), scrittore italiano. Dopo il libro dell’esordio, il romanzo “pulp” Branchie (1994), che lo impose all’attenzione di pubblico e critica, nel 1996 pubblicò un racconto nell’antologia Gioventù cannibale e la raccolta Fango. Seguirono i romanzi Ti prendo e ti porto via (1999) e Io non ho paura, che hanno come tema l’incontro e l’incrocio tra mondi diversi e opposti.
Sintesi della trama:
Ti prendo e ti porto via è ambientato a Ischiano Scalo ed è l’intreccio di due storie. Una è quella di Pietro, adolescente introverso, innamorato di una sua coetanea, Gloria, e desideroso di una vita diversa da quella della sua famiglia, i cui componenti sono costretti a lavori pesanti e perennemente stressati; l’altra è quella di Graziano, quarantenne playboy, che vive un’esistenza superficiale alla ricerca del divertimento e delle donne.
Pietro ha un carattere particolare, diverso dagli altri, timido e insicuro, ed è quindi soggetto alle prepotenze e agli scherzi dei suoi compagni di classe. Ad esempio, viene obbligato ad entrare nella sua scuola e a compiere atti di vandalismo, che pagherà con la bocciatura.
Graziano, invece, è un uomo stravagante e con la testa fra le nuvole. Un giorno conosce e si innamora di Erica, cubista che sogna un futuro nel campo della TV, e la asseconda in ogni suo desiderio; ma la loro storia d’amore finisce per le troppe pretese di Erica. Tornato ad Ischiano Scalo, Graziano conosce la professoressa Flora Palmieri (insegnante di Pietro), donna sola e misteriosa che in paese tengono tutti a distanza , che sarà l’unica donna ad apprezzarlo veramente.
Le due storie si intrecciano quando Graziano interviene in una lite tra Pietro e i suoi compagni di classe. Il finale è imprevedibile e ricco di sorprese…
Ambiente storico:
Il romanzo è contemporaneo (1999 c.)
Ambiente geografico:
Il romanzo è ambientato ad Ischiano Scalo, piccolo paese immaginario collocato nei dintorni di Siena.
Personaggi:
I protagonisti, sono due,: Graziano Biglia e Pietro Moroni.
I personaggi secondari sono: Erica Trettel, Flora Palmieri e Gloria.
E’ così che Ammaniti descrive il suo personaggio durante un concerto di flamenco:“E’ difficile non perdere la testa per uno come Graziano Biglia. La chioma bionda, leonina, che gli arriva alle spalle. Il petto massiccio, coperto da un morbido tappeto castano. Gli occhi arabi di Omar Sharif. I jeans stinti e strappati sulle ginocchia. La collana di turchesi. Il tatuaggio tribal sul bicipite gonfio. Tutto complotta per mandare in frantumi il cuore delle sue ascoltatrici.”¹
Pietro Moroni “ha dodici anni compiuti, ma sembra più piccolo della sua età. E’ magro e abbronzato. I capelli neri, tagliati corti. Un naso all’insù e due occhi, grandi, color nocciola.” ²
Erica Trettel è la cubista dell’Hangover, una discoteca. E’ magra, gambe lunghe e seno procace, capelli corti e occhi verdi. Per Graziano è perfetta, bellissima.
“Che la professoressa Flora Palmieri avesse un gran bel fisico non c’erano dubbi. Era alta, magra, con due gambe ben slanciate. Forse aveva pochi fianchi, ma la natura l’aveva dotata di un seno abbondante che risaltava sul corpo snello. La pelle bianca, bianchissima, del colore dei morti.
Il volto sembrava intagliato nel legno. Tutto spigoli e due zigomi appuntiti. Una bocca larga con le labbra sottili ed esangui. I denti forti, leggermente gialli. Un naso lungo e affilato come un alettone divideva due occhi tondi e grigi come ciottoli di fiume”³
Di Gloria sappiamo solo che ha dodici anni, è magra e con due gambe ben slanciate. E’ una ragazzina molto vivace, spigliata, che aiuta Pietro nei suoi momenti difficili.
Io narrante:
La focalizzazione è, a tratti, interna, perché l’autore ci rende partecipi dei pensieri dei personaggi e, a tratti esterna, perché il lettore conosce e vede tutto ciò che accade, può anche seguire due o più storie contemporaneamente.
Idee guida:
Ammaniti vuole parlarci dell’amore. E’ come se volesse fare una lista ed elencarci tutti i tipi possibili di amore: da quello sincero e spensierato di Pietro e Gloria, a quello esigente e instabile di Graziano e Erica; da quello consumato e appassito dei genitori di Pietro, a quello nuovo e passionale di Graziano e Flora.
Messaggio:
Non bisogna sottovalutare nessuno, nulla è prevedibile. Anche il ragazzo più introverso e solitario può ribellarsi alla sua vita crudele e anche l’uomo più superficiale può provare sentimenti profondi.
Linguaggio:
Semplice e scorrevole. Le scene d’azione sono molto dettagliate, i paesaggi non sono quasi mai descritti.
Giudizio critico:
Il libro è particolare e, grazie alle storie che si intrecciano, risulta molto intrigante. Ho apprezzato il fatto che non fosse prevedibile e che nelle ultime pagine è come se la situazione si rivoltasse, come se fino ad allora non si fosse capito nulla dei personaggi.
A chi consigliarlo:
Consigliabile ad una fascia di età tra i 20 e i 40 anni, che si può immedesimare nei personaggi e nelle storie d’amore descritte.
Pagine consigliate e sconsigliate:
La prima parte del libro è un po' pesante e non molto scorrevole, la seconda parte, soprattutto le ultime pagine, è più fluida e coinvolgente.
¹ Cfr.: N. Ammaniti, Ti prendo e ti porto via, p.22
² Cfr.: N.Ammaniti, op. cit., p.9
³ Cfr.: N. Ammaniti, op. cit. pp.207-208

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