La Via dell'Incenso e la Via dei Pellegrinaggi

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Testo

La Via dell’Incenso
e la Via dei pellegrinaggi
L’antica Via dell’Incenso correva dalla fascia costiera meridionale della penisola arabica, fino allo Yemen, l’angolo sud-occidentale dell’Arabia, poi risaliva la costa occidentale fino alla terra del Giordano, un viaggio di circa 2500 chilometri. Entrando poi nella grande Fertile Mezzaluna del Medio Oriente, seguiva un percorso interno da Amman, in Giordania, a nord attraverso l’antica cittа di Damasco, per giungere infine al nodo viario della cittа di Aleppo. Lм incontrava la Grande Strada del deserto che correva lungo il corno orientale della Fertile Mezzaluna partendo dalla Mesopotamia. Sempre in Giordania, un ramo della Via dell’Incenso si staccava per dirigersi verso occidente, attraverso il deserto del Sinai, fino in Egitto. Il percorso si modificт col passare del tempo, ma questa importante arteria и una delle piщ antiche e piщ venerate strade della storia, perchй non solo vide il ricco commercio famoso giа ai tempi biblici, ma anche il sorgere di grandi religioni dell’Occidente, diventando successivamente la Via dei pellegrinaggi dei musulmani.
Si pensa che il commercio lungo questa strada abbia avuto origine durante le migrazioni stagionali degli arabi nomadi del deserto, che si spostavano con il loro bestiame dal deserto arabico al deserto siriano un po’ piщ ricco d’acqua. Dirigendosi verso settentrione bestie e mercanti si spostavano lungo la Fertile Mezzaluna dalla Mesopotamia alla Siria e alla Palestina. Questa fu la via seguita da Abramo per obbedire all’ordine del suo Dio di “andare verso una terra che io ti mostrerт”, la terra di Canaan, oltre il fiume Giordano.
L’Arabia meridionale produceva la maggior parte dei prodotti primari commerciati sulla Via dell’Incenso, essendo allora la regione piщ calda e piщ umida di quanto sia oggi.
Nell’Arabia meridionale, la Via dell’Incenso aveva uno sbocco anche verso Oriente, Gli indiani che navigavano lungo la Via delle spezie raggiungevano la regione fin dai tempi piщ antichi.
Ai tempi di Cristo i gerrei portavano le spezie attraverso l’Arabia centrale lungo la Via dell’Incenso dal loro porto di Gerrha sul golfo Persico.
Sulla Via dell’Incenso inoltre i carichi di spezie passavano di mano in mano alle tribщ che vivevano ai suoi lati finchй la merce giungeva in Siria o in Mesopotamia.
Il commercio lungo la Via dell’Incenso fece la fortuna di numerose cittа che la fiancheggiavano. Sebbene molte cittа di quell’area siano state inghiottite dal deserto, l’antica via и segnata dai resti di strade, alcune delle quali addirittura pavimentate; di pareti di rocce con graffiti e anche di gole costruite artificialmente, probabilmente allo scopo di far passare le carovane in fila indiana, per far pagare a ciascuna imposte e dazi. Le carovane si dirigevano a occidente verso Ma’rib, la capitale di Saba.
Una delle piщ famose cittа carovaniere della Via dell’Incenso era Petra, subito a est del deserto del Sinai, dove la Via dell’Incenso si biforcava, verso l’Egitto e verso la Siria. In vari punti della Via dell’Incenso, gli arabi avevano praticato valichi attraverso le montagne rocciose; a Petra invece un’intera cittа. Mentre molte altre antiche cittа sono sepolte sotto strati di sabbia, Petra и visibile. Quella che oggi и solo una “necropoli, una fantastica cittа di morti”, era allora la principale cittа della Via dell’Incenso.
Il commercio della Via dell’Incenso si estendeva a nord lungo la strada interna, dove incontrava la Grande Strada del deserto, che proveniva dalla Mesopotamia, e la Via della Seta. La prosperitа dei mercanti arabi attrasse intrusi invidiosi. Gli assiri avevano tentato di prendere il controllo della Via dell’Incenso; il principale effetto che ottennero fu quello di spingere i sabei a sud dei minei nello Yemen. Il persiano Dario e il greco Alessandro avevano entrambi progetti sul commercio arabo, ma non riuscirono a realizzarli completamente. Dopo la morte di Alessandro, i suoi due eredi misero entrambi gli occhi sulle ricche strade commerciali arabe. I Tolomei in Egitto cercarono di tagliar fuori Petra, potenziando le rotte del mar Rosso, dall’Oriente, e fondando la cittа di Naucratis (antesignana di Alesssandria) vicino al delta dei Nilo, perchй funzionasse da principale deposito del Mediterraneo. Inoltre i greci cominciarono ad ellenizzare la regione, fondando nuove colonie lungo la strada commerciale, e trasformando quelle piщ antiche. Altri greci tentarono di dirottare il commercio dalla strada interna ai porti dell’Antica Fenicia. Ma, nonostante tutto ciт, la Via dell’Incenso prosperт.
Sotto i Romani, la situazione cambiт in modo drammatico sulla Via dell’Incenso. I romani provavano risentimento verso gli arabi, noti per la loro ricchezza grazie al commercio delle loro spezie e delle loro gemme in cambio di oro e argento, perchй costoro volevano barattare le loro merci con l’oro. L’imperatore romano Augusto sperava di sfruttarli come ricchi amici o di conquistarli come ricchi nemici.
L’esercito romano dapprima sbarcт sull’ultimo tratto dell’arteria, lanciandosi in una campagna sulla costa occidentale della penisola araba. MA i soldati erano approdati troppo a nord e rimasero sulla costa arida, anzichй proseguire lungo la Via dell’incenso; in ogni caso i mercanti arabi potevano viaggiare in modo sicuro e senza ostacoli tra colline e petraie. L’esercito romano si ritirт dopo sei mesi, sconfitto dal deserto, anzichй in battaglia.
I romani ebbero piщ successo nel trattare gli arabi come ricchi amici da sfruttare. A poco a poco estesero il loro controllo su tutta la fascia del Mediterraneo, scendendo fino alla regione di Petra. Stesero inoltre una rete di strade attraverso l’impero. La principale arteria dell’interno era la Strada Diocletiana, che essi chiamavano cosм in onore dell’imperatore romano.
Tutte le cittа lungo il cammino erano organizzate per il commercio carovaniero. Molte cittа della Via dell’Incenso erano in posizioni facili da difendere.
All’epoca in cui il potere romano era al suo massimo splendore, nacque un bimbo chiamato Gesщ, che fu proclamato re degli ebrei. Gesщ condusse una vita in un certo senso collegata con le strade carovaniere che portavano da Damasco in Egitto. Egli nacque proprio lungo una di queste strade.
La notizia che la profezia si era adempiuta si diffuse rapidamente, attirando “sapienti dall’Oriente”, che gli offrirono grandi tesori: oro, argento e mirra. I doni erano appropriati perchй erano le merci piщ preziose lungo la Via dell’Incenso, la strada piщ importante della regione.
Divenuto adulto, Gesщ andт a predicare fuori della sua cittа natale. La sua parola fu diffusa lungo la Via dell’Incenso dai suoi discepoli, soprattutto da Paolo. Questo grande missionario si era convertito al cristianesimo sulla via che portava da Antiochia a Damasco e fece opera di proselitismo lungo la Via dell’Incenso, spingendosi a sud fino a Petra. Da allora, i monoteisti nella regione si divisero in cristiani, che credevano che Gesщ fosse il tanto atteso Messia, ed ebrei, che non lo riconoscevano come tale.
Durante l’occupazione romana, la parte settentrionale della Via dell’Incenso – la Strada Diocletiana – cominciт a prosperare. Per giungere a Petra, cittа crocevia, le carovane seguivano le strade difficoltose del deserto attraverso la penisola arabica. A quell’epoca, invece, la sicurezza stessa della provincia romana provocт la caduta di Petra, perchй non era piщ necessario fare quella deviazione. Le carovane della Via dell’Incenso preferirono dirigersi direttamente a Bostra, che nel II secolo divenne la nuova capitale dei nabatei. Nella parte meridionale della Via dell’Incenso, i sabei a poco a poco cedettero il posto a una nuova potenza, gli himyariti. Non essendo navigatori, questi arabi dovettero dipendere da altri per trasportare le loro merci sulla Via dell’Incenso.
In tempi successivi, con il declino dell’impero romano e dei suoi immensi mercati, la Via dell’Incenso vide il suo periodo peggiore. L’Arabia si era indebolita; le cittа sulla Via dell’Incenso furono condannate, e l’antica capitale meridionale Ma’rib fu abbandonata, sostituita dalla cittа di San’a che era meglio rifornita d’acqua nei periodi di siccitа e piщ al sicuro dagli attacchi costieri.
I pellegrini e le idee religiose continuarono a viaggiare sulla Via dell’Incenso; i profughi religiosi abbandonavano il turbolento Levante; molti trovarono rifugio in Persia ma alcuni si sistemarono nelle cittа commerciali lungo la Via dell’Incenso, dove spesso formarono comunitа appartate. La Ka’ba nella cittа della Mecca era diventata particolarmente oggetto di pellegrinaggi lungo l’antica Via dell’Incenso giа in epoca romana. La Mecca era un fiorente contro commerciale e meta di pellegrinaggio.
In questo ambiente nacque intorno al 570 Maometto. I suoi legami don la Via dell’Incenso erano particolarmente stretti. Quando il ragazzo compм sei anni, fu affidato a un ricco zio mercante, a causa della morte di entrambi i genitori. Questo zio prese con sй il giovane Maometto in un viaggio lungo la Via dell’Incenso fino in Siria. Proprio durante questo viaggio venne trovato in Maometto il sigillo della profezia da un monaco sulla Via dell’Incenso. Il viaggio indica l’importanza che gli arabi attribuivano alla Via dell’Incenso e ai suoi collegamenti con le precedenti religioni.
Nel 610 Maometto ricevette la sua prima chiamata, che gli ordinava di portare al suo popolo una nuova religione e un libro sacro. Nel 622 Maometto e i suoi fedeli compirono la loro famosa Egira (migrazione) lungo la Via dell’Incenso fino alla cittа di Jathrib, che poi prese il nome di Medina (cittа del profeta). Egli fece della Mecca il centro religioso al quale tutti i musulmani dovevano andare in pellegrinaggio. Cominciт a diffondere la sua religione a nord, in Siria, ma la sua morte nel 632 bloccт temporaneamente l’espansione dell’Islam lungo l’antica Via dell’Incenso.
Dopo la morte del loro capo, i musulmani dilagarono a nord, est e ovest, costruendo, in poco piщ di un secolo, un impero che rivaleggiava con quello di Roma, il territorio intorno alla Via dell’Incenso fu conquistato a nord fin oltre Aleppo in soli dodici anni. In questa regione di nuovo unita, commerci e viaggi fiorirono, specialmente le carovane della Mecca che si dirigevano verso nord ogni inverno, quando l’acqua e il foraggio erano migliori.
La diffusione del maomettanesimo richiamт un diverso genere di viaggiatori sulla Via dell’Incenso: i pellegrini. Anche se costoro si erano recati alla Mecca per secoli, l’ingiunzione del Corano secondo cui “il pellegrinaggio al tempio e un servizio dovuto” incominciт ad attirare alla Mecca migliaia di persone l’anno. La Via dell’Incenso cominciт allora ad essere conosciuta come Via dei pellegrinaggi.
La strada dei pellegrinaggio varт col passare dei secoli e difficilmente la si potй sempre definire un’arteria importante, anche quando al grande traffico dei pellegrini si aggiunse quello delle carovane commerciali. In realtа, poco ne restava dopo secoli di uso. Molta parte di essa non era altro che semplice deserto, con un solo sentiero in terra battuta che risaltava solamente lа dove le carovane, per secoli, erano state costrette a procedere in fila indiana. Ovunque la strada era segnata da ossa imbiancate e da scheletri di cammelli, cavalli e muli, e da collinette rocciose che segnavano la sepoltura di pellegrini morti lungo il cammino per la Mecca.
La Via dell’Incenso, diventava la Via dei pellegrinaggi continuт a servire anche per altri scopi. Mentre le carovane annuali per l’hajj includevano i mercanti, le carovane commerciali continuavano a viaggiare parecchie volte l’anno sostando nelle cittа lungo la strada, specialmente dopo il IX secolo, mentre i musulmani incominciavano a considerarsi una potenza. Queste strade servivano anche a scopi governativi. Da Damasco alla Mecca, infatti, un corriere a cavallo poteva compiere quel viaggio in pochissimi giorni. Seguendo l’esempio dei romani e dei bizantini che li avevano preceduti, fu creato un regolare servizio postale, che cadde perт in disuso tra i secoli XI e XIII, quando guerre e rivoluzioni scossero le roccaforti degli arabi; i musulmani spostarono il loro centro di potere al Cairo, poi reintrodussero il sistema postale. I corrieri erano esclusivamente messaggeri del governo, che portavano notizie dalle province e qualche volta raccoglievano anche le imposte; ma i privati potevano talvolta spedire messaggi personali. Nei luoghi appositi lungo la strada sorgevano i caravanserragli in cui i corrieri potevano rifornirsi di cavalcature fresche, acqua, cibo e trovare alloggio. Questi resero il viaggio sulla Via dell’Incenso piщ facile e piщ sicuro di prima.
L’invasione della Siria da parte dei mongoli nel secolo XV mandт all’aria i viaggi lungo la Via dell’Incenso. Solo alla metа del Cinquecento, all’epoca dei turchi ottomani che estendevano il loro saldo controllo sul vicino Oriente, fu ristabilito un sistema di corrieri, ma organizzato in modo completamente diverso. Un altro tipo di messaggero che operava anch’esso sulla Via dell’Incenso era il piccione viaggiatore.
La Mecca non era perт ricca. La regione era in sй priva di risorse, e le provviste per i pellegrini dovevano di conseguenza essere trasportate da altri luoghi, attraversando il Mar Rosso e passando lungo la Via dell’Incenso.
Col passare dei secoli, la pratica dell’Islam era cambiata e a metа del XVIII secolo sorse in Arabia centrale un movimento di riforme, in particolare di riforma puritana. Esso si diffuse rapidamente, spronato dall’azione militare. Ci furono anni di grandi disordini lungo le Vie dell’Incenso e dei pellegrini. Dopo il crollo dei puritani, l’hajj rinacque come prima.
Tra il 1900 e il 1908, i turchi (con l’aiuto della tecnica tedesca) costruirono la famosa ferrovia Hejaz lungo la vecchia Via dell’Incenso. Le principali stazioni di posta lungo la strada furono trasformate in stazioni ferroviarie. C’era solo la paura di attacchi da parte dei beduini, che di solito erano nemici dei turchi, ma piщ in particolare contrari alla ferrovia, a causa delle pingui entrate che erano sempre venuto loro dall’affitto dei cammelli ai pellegrini. Durante la prima guerra mondiale i tratti meridionali della linea furono distrutti dai dissidenti arabi, ispirati da Lawrence d’Arabia, mentre si avviavano ad attraversare il desolato e pericoloso deserto. Dopo la guerra, quando il controllo dei turchi ebbe fine, salirono al potere i saudi, creando il moderno Stato dell’Arabia saudita. Anch’essi erano contro la ferrovia, e il tratto della ferrovia di Hejaz, la cui vita era stata breve, non fu mai riaperto al di sotto di Ma’an, nell’attuale Giordania. Le carovane del grande pellegrinaggio tuttavia non ricomparvero piщ. I pellegrini si rivolsero sempre piщ alle rotte marittime, alle navi che attraversavano il canale di Suez. Sia la Siria sia il settentrione dell’Arabia, che per secoli avevano prosperato sul commercio dei pellegrini, erano stati messi da parte, e l’antica Via dei pellegrinaggi incominciт a languire.
Nel secolo XX gli inglesi e, in seguito, gli americani diedero l’avvio alle prime trivellazioni per la scoperta del petrolio che rese l’Arabia piщ ricca di quanto non fosse mai stata con l’incenso o con la religione. Recentemente i sauditi hanno dovuto costruire un enorme aeroporto internazionale vicino a Jiddah per accogliere i milioni di visitatori l’anno. Intanto le strade sono lasciate al traffico locale formato dalle automobili a benzina e dall’antico cammello arabo.

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