Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 27.02.2001 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
SEMINARIO PER IL TEMA DI ITALIANO
Alcune regole fondamentali per passare in modo decente qualsiasi tema di italiano.
• Errori ortografici
Si scrive accelerare non accellerare , la “l” è una sola
Allitterazione ha sia una doppia “l” che una doppia “s”
Si dice chiacchierare , con la “i” e non chiacchierare
Sé mantiene l’accento solo quando è isolato, oppure nell’espressione “sé stesso”.
Da non ha l’accento solo quando indica moto da luogo (es. vengo da Parigi)
Verbo dire :
di’ come imperativo vuole l’apostrofo
dì , inteso come giorno, vuole invece l’accento
sì richiede l’accento quando è usato come affermazione
• Errori grammaticali
La terza persona singolare maschile è “egli” non “lui”.
“Ci” non è MAI complemento di termine , quindi non sentirò mai dire “io ci parlo” ma “io le/gli parlo”.
Non si dice “cosa mangi?” ma “Che cosa mangi?”.
Non fare mai il superlativo di un aggettivo che è già espresso al massimo grado, ad esempio non si dirà mai “più intimo” perché intimo è già superlativo.
Quando si indica il titolo di un’opera bisogna ricordarsi che le espressioni “de” e “ne” sono assolutamente scorrette; quindi non dirò ne “I Malavoglia” ma semplicemente nei “Malavoglia” od anche in “Malavoglia”.
Per indicare il nome di un’opera è bene non utilizzare il verbo “chiamarsi” ma “intitolarsi” visto che esiste ed è sicuramente meno generico.
L’uso dei numeri deve essere limitato al minimo indispensabile (fatta eccezione per le date).
Posso dire nell’Ottocento o gli anni Sessanta; per indicare un periodo storico come in questo caso è necessario utilizzare la maiuscola.
• Punteggiatura
; = divide senza interrompere
: = si utilizzano ogni volta che è necessario formare un elenco.
, = divide. Mai usare la virgola prima della congiunzione coordinante “e” oppure fra il soggetto ed il verbo, ma anche fra il verbo ed il complemento.
. a capo = si va a capo quando è stato esaurito un argomento. Serve a creare una struttura gerarchica nel testo.
Mai scrivere un periodo più lungo di cinque righe senza usare i segni di interpunzione.
Cercare di non abusare delle frasi subordinate, che appesantiscono e complicano il testo.
• Alcuni accenti ostici.
Persuadère e non persuàdere (come dissuadère)
Zaffìro e non zàffiro
Lùbrico e non lubrìco
• Le regole fondamentali per la redazione di un testo
Evitare parole inconsuete perché stonerebbero con il resto del testo.
Evitare regionalismi e provincialismi
Non usare a sproposito il termine “Poetica”
Non usare snobismi e termini propri del linguaggio critico.
Non utilizzare modi e vocaboli astratti
Evitare formule da spot televisivo come “Leopardi : il poeta del pessimismo”
Niente elogi ai poeti morti (es. pascoli, che fu uno dei più grandi poeti italiani…MAI)
Cercare di usare un linguaggio essenziale ma non scarno ed il più preciso possibile.
Evitare termini generici.
• Espressioni straniere
Solo le parole che sono ormai entrate a far parte del linguaggio comune possono essere accettate (es. doping, container, computer, campus)
Le forme italianizzate di tali parole sono da evitare; dopato , bypassare…non si usano.
Quando invece è possibile sostituire una parola straniera con un termine italiano è meglio farlo (stress = tensione, weekend = fine settimana, stage = tirocinio, privacy = riservatezza)
Le parole straniere sono indeclinabili. Il film => i film (e non i films)
• Errori sintattici
Mai scrivere un soggetto singolare ed il verbo corrispondente al plurale.
Evitare le oscillazioni dei tempi verbali. Scegliere un tempo di narrazione (preferibilmente passato) e non cambiarlo più.
Mai eludere verbi o i soggetti alla terza persona plurale.
Evitare le seguenti espressioni
Tramite => con
Al fine di => per
In quanto che, visto che => perché, poiché
Percui => quindi
In merito => sull’
Evitare espressioni come “secondo me”, stai parlando tu, è sottinteso che siano tue considerazioni quelle che esprimi.
Evitare particelle pleonastiche ( della quale non “se ne può” fare a meno, si dice della quale non “si” può fare a meno)
• Altri accorgimenti vari
Evitare poi i termini burocratici (es. obliterare si può benissimo sostituire con timbrare, più semplice e preciso).
Meglio scrivere all’inizio i dati del libro di cui si vuol fare un’analisi od un commento e cioè titolo, autore, data di pubblicazione, casa editrice ed al limite anche edizione (scolastica, economica, ragionata…la possibilità di comprensione del testo e di conseguenza il giudizio del prof. Possono cambiare anche a seconda di tale fattore).
Invece di dire il “libro” semplicemente, sarebbe più esatto definire il genere letterario (romanzo, poema…)
Non usare verbi fraseologici come “venire a conoscenza” che si può sostituire con un semplice “conoscere”. Non abusare dei verbi fare, dire, dare (dare dei giudizi = formulare dei giudizi, fare cilecca = sbagliare…)
Affascinante : non è un aggettivo adatto ad un libro, evitare accuratamente.
Attenzione alle negazioni che capovolgono il senso della frase : “fino al momento in cui dovettero venderla” è ben differente da “fino al momento in cui NON dovettero venderla”.
Piccolo : si usa solo per la statura, per l’età si dice “giovane”.
Dare indicazioni di carattere temporale (contemporaneità, posteriorità, anteriorità al tempo della narrazione)
Da subito : il “da” è assolutamente superfluo.
Ogni frase deve avere un soggetto dichiarato, bando alle ambiguità.
Cosa : evitare accuratamente il termine.
Paesino : il paese è già piccolo di per sé, è inutile usare il diminutivo.
MAI scrivere cognome e nome ma sempre nome e cognome