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Categoria: | Letteratura |
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Bracciolini, Pтggio
umanista italiano (Terranova, Valdarno, 1380-Firenze 1459). Di famiglia povera, venne a Firenze,
dove fu avviato alle lettere da Coluccio Salutati, che lo introdusse, in qualitа di scrittore
apostolico, presso la curia romana. Nel 1414 seguм l'antipapa Giovanni XXIII al Concilio di
Costanza e assistette al supplizio di Girolamo da Praga, di cui diede notizia in una celebre
lettera. Nel 1418 si recт in Inghilterra presso il cardinale Enrico di Beaufort. Riottenuto, nel 1423,
l'ambito ufficio di segretario apostolico, visse a Roma fino al 1453, quando, piщ che settantenne,
fu chiamato alla Cancelleria della Repubblica di Firenze. Fu sepolto in Santa Croce. Raffinato
umanista e filologo – fu uno dei fondatori della nuova scienza filologica in cui si esprimeva il
fervore culturale e lo spirito critico propri dell'Umanesimo –, profondo conoscitore dell'antichitа
classica, dedito a ricerche archeologiche, portт alla luce numerosi monumenti della letteratura
latina durante i suoi viaggi in Francia e in Germania. Nell'abbazia di Cluny scoprм due orazioni
sconosciute di Cicerone, nel monastero di San Gallo presso Costanza un esemplare completo
della Institutio oratoria di Quintiliano, altre orazioni ciceroniane, i primi tre libri e mezzo degli
Argonautica di Valerio Flacco. Portт alla luce nel 1417, tra l'altro, le Selve di Stazio e le Puniche
di Silio Italico. In un viaggio successivo trovт la Storia di Ammiano Marcellino e il De Rerum
natura di Lucrezio. Il meglio di B. non и da ricercare negli otto libri dell' Historia Florentina (1445),
dove prevale la fredda imitazione di Livio, ma nell'epistolario, il piщ bello dell'etа umanistica; nei
quattro libri del De varietate fortunae(1431-48); nei dialoghi filosofici, come il De avaritia(1429),
paradossale difesa dell'avarizia, il De nobilitate liber(1440) e il De infelicitate principum(1440),
nei quali i diritti dell'intelligenza sono polemicamente rivendicati contro i pregiudizi dei nobili e
l'ottusitа dei potenti, e soprattutto nel Liber facetiarum(1438-52). In questa vivacissima raccolta
di aneddoti, di burle, di motti di spirito si rivela appieno lo spirito beffardamente caustico di B.
che, raccogliendo le maldicenze udite negli ambienti curiali, ci lasciт la migliore testimonianza
della vita libera e spregiudicata delle corti quattrocentesche.BibliografiaM. Aurigemma, Poggio Bracciolini, in Autori Vari, Letteratura italianaI Minori, I, Milano, 1961; F.
Tateo, La cultura umanistica e i suoi centri, in C. Muscetta, "La letteratura italiana - Storia e
testi", Bari, 1972; E. Flores, Le scoperte di Poggio e il testo di Lucrezio, Napoli, 1980.