Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 03.12.2001 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
PLAUTO
Il vero nome di Plauto è Titus Plautus; Maccius, un nome di battaglia che allude alla scena comica, viene aggiunto in seguito dallo scrittore.
Plauto nasce a Sarsina, in Umbria, verso il 250 a.C. E’ dunque il primo autore latino che non proviene da una zona di cultura greca.
Nel II sec circolavano 130 commedie plautine; Marco Terenzio Marrone identificò quelle originali e ne conservò 21.Le commedie spurie erano così numerose perché il nome di Plauto era famoso e dava autorità.
Plauto prende ispirazione da commedie greche, in genere da Menandro.Tuttavia non comunica quasi mai il titolo originale e la paternità dell’opera; i titoli non sono traduzioni trasparenti:questo perché il pubblico di Plauto di norma non è colto e non conosce gli autori greci.
Plauto inizialmente fa un grande sforzo per assimilare i modelli e lo stile greco, poi li rende originali togliendone le qualità principali: coerenza drammatica, credibilità psicologica, le sfumature e la serietà d’analisi dei caratteri.Questo perché il poeta romano deve venire incontro alla cultura e al gusto del pubblico.
Plauto è originale principalmente per la creatività linguistica e metrica :neologismi, giochi di parole, maestria ritmica.Ciò si riflette con evidenza nei nomi dei personaggi, divertenti e allusivi.
Il testo platino è vivace, infatti ciò che + lo caratterizza è la presenza dei cantica, vivaci scene cantate e accompagnate dalla musica in metro lirico. I cantica sono diversi dai cori greci perché sono momenti dell’azione che coinvolgono spesso + personaggi e producono effetti di grande spettacolarità.
La trama e gli intrecci delle commedie di Plauto sono quasi sempre uguali a quelli greci.
I personaggi sono tipi fissi, maschere, che si ripetono e che non devono avere una forte caratterizzazione individuale. Agiscono secondo i loro ruoli fissi e sono prevedibili e facilmente individuabili dal pubblico.
Trama tipica: un giovane è innamorato di una fanciulla (spesso una cortigiana che appartiene al Lenone) ma non può unirsi a lei perché gli si oppongono amanti + ricchi o il padre che lo desidera più serio e obbediente o il lenone che può cedere la ragazza solo per denaro.
Menandro è + interessato a rendere profondi e autentici i caratteri dei personaggi; al contrario in Plauto manca del tutto questa caratterizzazione introspettiva.
Non bisogna tuttavia per questo considerare Plauto + primitivo di Menandro, in quanto hanno finalità e contesti sociali diversi.
Nelle commedie plautine illusione drammatica e verosimiglianza psicologica sono trascurati perché Plauto è alle prese con situazioni socio-antropologiche molto elementari (padri vs figli per il possesso della donna, inacessibilità della donna, insofferenza dei figli alle regole dei padri), con bisogni primari, e per questo i suoi personaggi devono apparire essenziali e privi di sfumature.
Anche gli intrecci sono prevedibili e ripetibili.
Lo spettacolo plautino non vuole essere il mondo di chi è in teatro.Non c’è identificazione tra pubblico e spettatori. Lo spazio della commedia è un’astrazione fantastica dove possono avvenire cose che la normalità quotidiana non permetterebbe a Roma. Secondo lo scrittore latino è meglio non fare il mondo dello spettacolo troppo simile a quello reale, ci deve essere un certo distacco perché sul palco vengono colti aspetti fin troppo brutali e disgregatori.
Il servo di solito risolve le tensioni della vicenda e ripristina l’equilibrio iniziale.Talvolta è aiutato dalla Fortuna che in genere risolve le questioni di fondo.
A molti servi viene intitolata la commedia e spesso l’autore si identifica in questo personaggio chiave. Il servo costruisce l’azione e aiuta il protagonista(di solito il giovane) a trovare una soluzione per conseguire il suo obiettivo.
IL METATEATRO
Il metateatro è il teatro che parla di se stesso.Attraverso il servo, figura chiave in cui si identifica l’autore, il commediante parla di come scrive la commedia, di come gli vengono le idee, quale sia il suo ruolo sociale e perché la commedia assume determinati caratteri.
LIVIO ANDRONICO E NEVIO
Dopo la guerra contro Taranto, Andronico viene condotto come schiavo a Roma da un nobile. Assume il prenome Livio dal proprio patrono; lavorava come grammaticus insegnando latino e greco e scrive inoltre tragedie e commedie, partecipando anche come attore. Nel 240 gli viene commissionato un testo drammatico, il primo della storia di Roma.La sua opera più importante è l’Odusia, tradizione artistica dell’Odissea di Omero in latino.Per rendere il linguaggio e lo stile dell’ epica greca deve creare a Roma una lingua letteraria.Affronta questo problema rivolgendosi a formule del linguaggio religioso romano oppure usando forme grammaticali e vocaboli che suonano arcaici.Mostra libertà di traduzione anche quando trasforma il testo di partenza quando un concetto risulterebbe inaccettabile alla mentalità romana. Le tragedie che scrive sono per lo + associate al ciclo della guerra di Troia mentre per le commedie possediamo un solo titolo sicuro che sembra anticipare il protagonista del miles gloriosus.Dopo i ludi del 240 gli viene assegnato un “canto di fanciulle” in onore di Era da cui trae grandi onori.In seguito al suo successo l’associazione degli scrittori e degli autori viene insediata nel tempio di Minerva sull’Aventino.
Nevio era un cittadino romano d’origine campana; non era aristocratico ed ebbe grandi scontri con la nobiltà (sembra che fosse stato incarcerato dalla famiglia dei Metelli). Per questo è il solo letterato romano che prende parte autonoma alle contese politiche.Scrive il bellum poenicum in verso saturnio (a noi rimangono circa 60 versi), presentando quindi un tema d’attualità che però ricollega a vicende mitiche relative ad Enea e alla preistoria di Roma.Il bellum poenicum appare un testo caratterizzato da forte sperimentalismo (che si spiega con il tentativo di rendere l’espressività delle forme greche, molto influenti in Campania) in cui forse le diverse componenti stilistiche non trovano equilibrio. Nevio come comico stava al livello di Plauto e sembra che si ispirasse a modelli greci combinandone diversi in una stessa commedia (contaminazione).
Nevio è l’unico autore latino che osa attacchi personali contro avversari politici e mostra in + occasioni il suo amore per la libertà, dimostrando forte impegno politico.