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Categoria: | Letteratura |
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LEOPARDI: VITA E OPERE
1798: Nasce a Recanati il 29 giugno.
1799/1815: Formazione culturale, studio "matto e disperatissimo".
1816/1818: Entra nell’ambiente culturale italiano, polemiche con i romantici.
1819/1824: Prima grande produzione lirica. L’Infinito, Alla Luna, La sera del dм di festa, La vita solitaria, L’ultimo canto di Saffo, Alla sua donna. Operette morali. Zibaldone. Deludente soggiorno a Roma.
1825/1827: Soggiorni a Bologna, Milano e Firenze. Stretti contatti con l’editoria e i letterati dell’epoca. Allontanamento dalle convinzioni generali. Il Copernico e il dialogo di Plotino e Porfirio.
1828/1830: Ritorno alla poesia. A Silvia, Le Ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia.
1831/1837: Nuovi soggiorni: Firenze, Roma, Napoli, dove и ospite di Antonio Ranieri. Da una vita di relazione piщ intensa e dal desiderio di calarsi nel presente nascono i componimenti amorosi del ciclo di Aspasia, i Pensieri, le opere di satira politica e filosofica e le ultime due canzoni, La Giustizia e Il tramonto della Luna.
1837: Muore a Napoli il 14 giugno.
I PENSIERI
I
Io ho lungamente ricusato di creder vere le cose che vedrт qui sotto perchй, oltre che la natura mia era troppo rimota da esse, e che l’animo tende sempre a giudicare gli altri da se medesimo, mia inclinazione non и stata mai di odiare gli uomini ma di amarli. In ultimo l’esperienza quasi violentemente me le ha persuase, e sono certo che quei lettori che si troveranno aver praticato con gli uomini molto e in diversi modi, confesseranno che quello ch’io sono per dire и vero; tutti gli altri lotteranno per esagerato, finchи l’esperienza se mai avranno occasione di veramente fare esperienza della societа umana, non lo ponga loro dinanzi agli occhi.
Dico che il mondo и una lega di birbanti contro gli uomini da bene e di vili contro i generosi.
XIV
Non sarebbe piccola infelicitа degli educatori, e soprattutto dei parenti se pensassero, quello che и verissimo, che i loro figliuoli, qualunque indole abbiano sortita e qualunque fatica, diligenza e spesa si ponga in educarli, con l’uso poi del mondo, quasi indubitabilmente, se la morte non li previene, diventeranno malvagi...
XLVIII
Quanto sia grande l’amore che la natura ci ha dato verso i nostri simili, si puт comprendere da quello che fa qualunque animale, e il fanciullino esperto, se si abbatte a vedere la propria immagine in qualche specchio; che, credendola una creatura simile a sй, viene in furore e in ismanie, e cerca ogni via di nuocere a quella creatura e di ammazzarla. Gli uccellini domestici, mansueti come sono per natura, per costume, si spingono contro lo specchio stizzosamente, stridendo, con le ali inarcate e col becco aperto, e lo percuotono; e la scimmia, quando puт, lo gitta in terra, e lo stritola coi piedi.
LV
... E’ assioma trito, ma non perfetto, che il mondo non si contenta dell’apparenza. Aggiungasi per farlo compiuto, che il mondo non si contenta mai, e spesso non si cura, e spesso и intollerantissimo della sostanza. Quell’antico si studiava piщ di essere uomo da bene, e di non essere.
LXXV
... E il mondo и, come le donne, di chi lo seduce, gode di lui e lo calpesta.
Pessimismo storico
- Anelito dell’uomo alla felicitа, dato che la natura stessa lo ha creato per questa (felicitа dello stato di natura).
- Perdita di questa felicitа attraverso lo sviluppo della civiltа, dalla caduta dell’impero romano in poi.
- Tentativi dell’Illuminismo e della rivoluzione francese per ripristinare uno stato di civiltа
- Fallimento della rivoluzione e di questo tentativo.
Inerzia del mondo attuale, privo, tutt’assieme sia di quella sensibilitа e vita del cuore che potrebbero assicurare una felicitа illusoria, ma pure a suo modo reale, sia di quel culto della Ragione che farebbe riprendere il lavoro interrotto dell’illuminismo.
LXVII
Poco propriamente si dice che la noia и mal comune. Comune и l’essere disoccupato, o sfaccendato per dir meglio; non annoiato. La noia non и se non di quelli in cui lo spirito и qualche cosa. Piщ puт lo spirito in alcuno, piщ la noia и frequente, penosa e terribile. La massima parte degli uomini trova bastante occupazione in che che sia, e bastante diletto in qualunque occupazione insulsa; e quando и del tutto disoccupata non prova perciт gran pena. Di qui nasce che gli uomini di sentimento sono si poco intesi circa la noia, e fanno il volgo talvolta maravigliare e talvolta ridere, quando parlano della medesima e se ne dolgono con quella gravitа di parole, che si usa in proposito dei mali maggiori e piщ inevitabili della vita.
LXVIII
La noia и in qualche modo il piщ sublime dei sentimenti umani. Non che io creda che dall’esame di tale sentimento nascano quelle conseguenze che molti filosofi hanno stimato di raccorne, ma nondimeno il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, nй, per dir cosм, dalla terra intera; considerare l’ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa di mondi, e trovare che tutto и poco e piccino alla capacitа dell’animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l’universo infinito, e sentire che l’animo e il desiderio nostro sarebbe ancora piщ grande che sм fatto universo; e sempre accusare le cose di insufficienza e nullitа, e patire mancamento e voto, e perт noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltа, che si vegga della natura umana. Perciт la noia и poco nota agli uomini di nessun momento, e pochissimo o nulla agli altri animali.
C
...non potendo l’uomo in sulla terra confidare in altro che nelle sue forze, nulla mai non dee cedere nй ritrarsi indietro un passo volontariamente, (...), ma resistere difendendosi fino all’estremo, e combattere con il sforzo ostinato per ritenere o per acquistare, se puт, anche ad onta della fortuna, quello che mai non gli verrа impetrato da generositа de’ prossimi nй da umanitа.
CI
... Perchй se l’estimazione di un uomo non comincia da esso, difficilmente comincerа da ella altronde: e se non ha saldissimo fondamento in lui, difficilmente starа in piedi. La societа degli uomini и simile ai fluidi; ogni molecola dei quali, o globetto, premendo fortemente i vicini di sotto e di sopra e da tutti i lati, e per mezzo di quelli i lontani, ed essendo ripremuto della stessa guisa, se in qualche posto il resistere и il risospingere diventa minor, non passa un attimo, che, concorrendo verso colа a furia tutta la mole del fluido, quel posto и occupato da globetti nuovi.
Pessimismo cosmico
- Fallimento dell’illuminismo, della rivoluzione francese, e quindi della ragione.
- Il pessimismo diventa piщ vasto e profondo e investe anche la natura.
- Natura matrigna che ignora l’uomo.
- Sgomento dell’uomo di fronte alla propria inutilitа e mancanza di obiettivi (concetto di noia).
- Accettazione del proprio destino e eroica resistenza.
Analogie con Guicciardini
fallimento storico dell’Illuminismo
Pessimismo storico Pessimismo cosmico
crisi rinascimentale della ragione
Pensiero del Machiavelli Pensiero del Guicciardini