Materie: | Appunti |
Categoria: | Letteratura |
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Data: | 09.07.2001 |
Numero di pagine: | 8 |
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Testo
FIGURE RETORICHE:
DEL SIGNIFICATO: l’autore modifica l’ordine normale della frase
DEL SIGNIFICANTE: la parola o il gruppo di parole assumono un significato traslato.
Variano in base allo stile dell’autore. Sono sia scelte che si rifanno alla tradizione poetica precedente, sia scelte di disinteresse e lotta alla tradizione precedente.
… DEL SIGNIFICATO…
ANTIFRASI: Eufemismo ironico per dire il contrario.
Bella figura che hai fatto!
ANTITESI: Accostamento di due parole o concetti che si contrappongono.
Gli orrori della guerra e le gioie della pace.
ANTONOMASIA: sostituzione di un nome proprio con un nome comune o una perifrasi o viceversa.
Cicerone – mecenate – giuda – perpetua – la voce – il poverello – il campionissimo.
APOSTROFE: Discorso rivolto con una certa enfasi a persone o cose personificate.
O patria mia…
EUFEMISMO: Si indica una cosa o un fatto spiacevole con termini meno espliciti, meno sconvolgenti.
Audiolesi – non vedenti – non udenti – meno abbienti – è mancato – è in dolce attesa…
IPERBOLE: Si esprime un concetto in maniera inverosimile ed esagerata.
Morire dal ridere – per tutto l’oro del mondo – ti strozzerei – una valanga di voti – dire miliardi di volte…
LITOTE: Si afferma un concetto negandone il suo contrario.
Non è un tipo molto sveglio.
METAFORA: E’ una similitudine abbreviata: due parole, appartenenti a due diverso campi di significato, vengono associate in base ad un elemento di significato comune.
Quella donna è una perla – una salute di ferro – i fiore degli anni
Spesso animalesca: sei un verme – è una volpe…
METONIMIA: Sostituzione di un termine con un altro che abbia col primo rapporti di contiguità logica o materiale.
La causa per l’effetto: vive del suo lavoro
L’effetto per la causa: partire alle prime nevi
L’astratto per il concreto: quanta gioventù
La materia per l’oggetto: un bronzo di Bernini
Il contenente per il contenuto: bere un bicchiere
L’autore per l’opera: ho comprato un Picasso
Lo strumento per la persona che lo usa: il primo violino
Il luogo per la persona: una decisione della panchina
OSSIMORO: Accostamento, nella stessa espressione, di termini o concetti che dovrebbero escludersi a vicenda.
Grido silenzioso – amara dolcezza – oscura luce…
PRETERIZIONE: Si dà l’impressione di voler tacere ciò che in realtà si dice o si fa capire.
Per non parlare poi di quella volta in cui…
Non ti dico che sorpresa mi hai fatto
PROSOPOPEA: Si attribuiscono vita ed aspetto umano a cose astratte o inanimate.
L’Italia piange i suoi caduti
RETICENZA: Si interrompe un pensiero iniziato, di cui tuttavia si lascia intendere il seguito.
Guarda che se ti prendo…
SIMILITUDINE: Si paragonano tra loro due personaggi, oggetti, situazioni in modo che il primo termine del paragone risulti più chiaro ed efficace attraverso il confronto col secondo.
Lungo come la Quaresima – buono come il pane – dorme come un sasso…
SINEDDOCHE: Come la metonimia, ma il rapporto è di quantità.
La parte invece del tutto: tornare al tetto natio
Il genere invece della specie: o animal grazioso
Il singolare invece del plurale: l’italiano è generoso
Il plurale invece del singolare
SINESTESIA: Si associano tra loro termini appartenenti a sfere sensoriali diverse.
Colore caldo – voce chiara – urlo nero
LIVELLO FONICO TIMBRICO
… DEL SUONO …
ALLITTERAZIONE: ripetizione di un suono o di una serie di suoni uguali (vocali, consonanti, sillabe) sia all’inizio, sia all’interno di due o più parole in posizione ravvicinata.
ONOMATOPEA: una parola o una sequenza di parole create per imitare o suggerire il suono prodotto fa un determinato oggetto, fenomeno naturale o animale.
ASSONANZA: si ha un’assonanza tra due o più parole quando, a partire dalla vocale accentata, sono uguali le vocali, ma differenti le consonanti.
CONSONANZA: si ha una consonanza tra due o più parole quando, a partire dalla vocale accentata, sono uguali le consonanti, ma differenti le vocali.
PARONOMASIA: consiste nell’avvicinare parole di suono uguale o assai simile, ma di significato diverso, creando quasi un gioco di parole.
Chiudi la porta e porta da bere
FIGURA ETIMOLOGICA: la somiglianza dei suoni è dovuta alla stessa radice lessicale
Vivere una vita felice.
… DELL’ORDINE O DELLA SINTASSI …
ANACOLUTO: costruzione irregolare del periodo, che si avvicina ai modi del parlato: consiste nell’iniziare il periodo in un modo e terminandolo in un altro per la variazione del soggetto.
Lei sa che noi altre monache, ci piace sentir le storie per minuto
ANADIPOSI: ripresa, all’inizio di un verso, di una parola o gruppo del verso precedente.
Questa voce sentiva
Gemere in una capra solitaria.
Una capra dal viso semita…
ANAFORA O ITERAZIONE: ripetizione di una o più parole all’inizio di frasi o versi successivi.
Chi ti ha chiamato? Chi ti ha chiesto di intervenire? Chi ti cerca?…
ANASTROFE: inversione dell’ordine usuale delle parole,. Per conferire risalto particolare al termine cui tocca il primo posto nel nuovo ordine sintattico.
Dei miei sogni l’orme
INVERSIONE: inversione dell’ordine normale di due elementi all’interno di una frase. Ritarda la comparsa del soggetto collocandolo alla fine della frase.
IPERBATO: separazione di due elementi che costituiscono un unico sintagma.
Quella bella d’erbe famiglia e d’animali.
CHIASMO: disposizione incrociata di termini tra loro corrispondenti, idealmente collocati sui quattro bracci di una i greca.
CLIMAX O GRADAZIONE: successione di parole o concetti in ordine di intensità o attenuazione progressiva (ANTICLIMAX)
Ecco che il terreno cede, la casa s’abbassa, sprofonda, scompare…
ELLISSI: eliminazione di alcuni elementi della frase (per es il verbo) facilmente deducibili dal contesto.
La destra – è per te – Rossi al telefono!
ENALLAGE: sostituzione di una forma grammaticale con un’altra.
Torno presto – stringimi forte
ENDIADI: si esprime un solo concetto mediante due termini fra di loro coordinati (uuuuuuuuuuuuu
Ricordo la felicità e l’infanzia
L’armi e il fragore
ENUMERAZIONE: unione di una serie di parole mediante congiunzioni (polisindeto) o senza (asindeto).
Ho comprato il vino, le patate, il pane e le sigarette…
IPALLAGE: concordanza di un aggettivo con un termine diverso da quello a cui dovrebbe riferirsi.
Il nemico estrasse la crudele spada
PARALLELISMO: uguale disposizione delle parole all’interno di versi successivi
Splende un lume là nella sala
nasce l’erba sopra le fosse.
PLEONASMO: termine o espressione non strettamente necessaria alla comprensione del testo, ridondante.
A volte errore: a me mi piace
A volte non proprio superfluo: lo vedi Mario oggi?
A volte espressivo: l’ho visto coi miei occhi…
ZEUGMA: si riferisce un solo verbo impropriamente ad elementi diversi.
Parlare e lacrimar vedrai insieme.
LIVELLO RETORICO STILISTICO
Ullman ha cercato di schematizzare quali possono essere i motivi che determinano la scelta di un termine al posto di un altro.
• Uno è più GENERALE di un altro rifiutare – rigettare
• Uno è più INTENSO di un altro ripudiare – rifiutare
• Uno è più EMOTIVO di un altro rigettare – declinare
• Uno può implicare un’approvazione
o una cesura morale, mente l’altro è neutro avaro – economo
• Uno è più PROFESSIONALE di un altro decesso – morte
• Uno è più LETTERARIO di un altro trapasso – morte
• Uno è più COLLOQUIALE di un altro respingere – rifiutare
• Uno è più DIALETTALE di un altro pizzicagnolo – salumiere
• Uno appartiene al linguaggio infantile papà – padre
CARATTERISTICHE DEL REGISTRO FORMALE:
• Uso di parole non comuni (rammentare, rimembrarsi)
• Preferenza per parole di significato specifico
• Uso di una struttura elaborata della frase e del testo
• Uso del “lei”
• Uso del condizionale e del congiuntivo
• Formule di cortesia
• Saluti
• Ricordo ad attenuazioni nei giudizi
CARATTERISTICHE DEL REGISTRO INFORMALE:
• Uso di “che” con varie funzioni
• Uso di espressioni tipiche
• Uso di rafforzativi (forte, tutto)
• Uso di parole con significato generico
• Uso di parole semplici e colloquiali (cosa, fifa, sberla)
• Uso di frasi brevi accostate una all’altra
• Uso di ripetizioni inutili (pleonasmo)
• Uso del “tu”
• Uso dell’indicativo e dell’imperfetto anche nei periodi ipotetici
• Richieste e ordini diretti
• Accentuazione di giudizi ed espressioni per mezzo di esagerazioni (iperbole)
RIMA:
Perfetta identità di suono finale di due o più parole a partire dalla vocale accentata.
Tipi di rime:
• BACIATA: AA BB
• ALTERNATA: ABAB CDCD
• INCROCIATA: ABBA CDDC
• INCATENATA: ABA BCB CDC
• INTERNA: si ha quando una parola all’interno di un verso fa rima con la parola finale del verso stesso o di quello precedente; se coincide con la cesura del verso, costituisce RIMA AL MEZZO.
• IPERMETRA: si ha quando una parola piana rima con una sdrucciola e la sillaba eccedente viene elisa o computata nel verso seguente.
VERSO:
E’ l’unità costitutiva della poesia: ciascuna delle righe che la forma è un verso.
Ha due unità di misura:
• Il numero delle sillabe che lo compongono
• Il ritmo.
Il verso consiste in una serie di sillabe e viene scandito, cioè suddiviso da accenti ritmici che si trovano in posizioni codificate..
I versi italiani prendono il nome dal numero delle sillabe che li compongono:
TRISILLABO 3
QUATERNARIO 4
QUINARIO 5
SENARIO 6
SETTENARIO 7
OTTONARIO 8
NOVENARIO 9
DECASILLABO 10
ENDECASILLABO: è il verso che ha l’ultimo accento tonico sulla decima sillaba; quindi può avere 10, 11, 12, 13 sillabe, a seconda che l’ultima parola sia tronca, piana, sdrucciola o bisdrucciola.
DODECASILLABO: SENARIO + SENARIO
DOPPIO SETTENARIO
Per riconoscere i versi occorre innanzi tutto contare le sillabe.
Bisogna anche tenere però presente un altro elemento: l’ACCENTO RITMICO o ICTUS, cioè quell’accento che, all’interno del verso, marca determinate sillabe anziché altre. Esso cade sempre sulla penultima sillaba, ma dato che in italiano esistono anche parole tronche, sdrucciole e bisdrucciole, e tutte possono trovarsi alla fine di un verso, per l’endecasillabo rimarrà in d10° posizione, per il decasillabo in 9°, e così via…
Avremo quindi l’accento ritmico:
• In penultima posizione se la parola è piana
• In terzultima posizione se la parola è sdrucciola
• In ultima posizione se la parola è tronca.
I versi possono a loro volta essere raggruppati in
STROFE:
• DISTICO: rima baciata: AA
• TERZINA: rima incatenata: ABA BCB
• QUARTINA: rima baciata: AABB
rima alternata: ABAB
rima incrociata: ABBA
• SESTINA: 4 versi a rima alternata: ABAB
2 versi a rima baciata: CC
• OTTAVA: 6 versi a rima alternata: ABABAB
2 versi a rima baciata: CC
Possiamo avere la successione di strofe simili o raggruppamenti di strofe diverse: il SONETTO è la successione di 2 quartine e 2 terzine.
Strofe invece più complesse, composte da versi di varia lunghezza, danno origine alla CANZONE.
CESURA:
è una pausa che si colloca dopo un accento tonico particolarmente marcato. Ha la funzione di interrompere il verso dando maggior intensità a ciò che precedere e un tono meno sonoro a ciò che segue.
ENJAMBEMENT:
spezzatura di un enunciato o di un gruppo sintattico tra due versi differenti.
SCARTO DALLA NORMA:
SIGNIFICATO CHE DA’ IL POETA - SIGNIFICATO PIU’ COMUNE
(meno)
Una parola viene caricata di significati nuovi, diversi. Perde l’accezione comune, quotidiana.
RITMO:
è la cadenza musicale che si crea dentro i versi e dentro le strofe dal succedersi ordinato di suoni, pause, impulsi e accenti ritmici.
SINALEFE:
unione in un’unica sillaba di 2 sillabe che hanno in comune una lettera.
Mi / ri/tro/vai in / u/na
DIALEFE:
divisione in due sillabe differenti seppure con una lettera in comune.
Ri/tro/vai / in /
SINERESI:
due vocali che di norma formerebbero IATO, per esigenze metriche vengono computate come dittongo.
DIERESI:
due vocali che di norma formerebbero DITTONGO, per esigenze metriche, vengono computate come iato.
Quïete
CAMPO VISIVO:
Possono essere:
• Calligrammi
• Spazio bianco: parte di riga non scritto, spazio tra una strofa e quella successiva. Invito indiretto dell’autore a fermarsi.
DENOTAZIONE:
è il primo significato, quello letterale
CONNOTAZIONE: tutti gli altri significati che un termine può assumere.
PSICOLINGUISTICA: studio delle sensazioni che ogni lettera dà.