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Categoria: | Letteratura |
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canzуni di gиsta
( chansons de geste). Poemi epici del Medioevo francese, composti dal sec. XI al XIV, che
raccontano le imprese ( gesta) di personaggi storici o leggendari. Fin dal sec. XIII furono divisi in
tre grandi cicli: A) Gesta dei re di Francia, in cui sono narrate le imprese di Carlo Magno e dei
suoi paladini nella "guerra santa" contro gli Arabi, oppure degli antenati (Clodoveo) o dei
successori (Ugo Capeto). A questo ciclo, che и una vera e propria storia poetica del Regno di
Francia, appartiene la Chanson de Roland(Canzone di Orlando). B) Gesta Narbonensi, che
narrano la lotta di Guglielmo d'Orange e della sua famiglia contro l'invasione saracena,
celebrano la tradizione guerriera e il coraggio di una grande famiglia feudale del Sud della
Francia. C) Gesta di Doon de Mayence, dedicate alle imprese e ai conflitti di baroni che si
ribellano all'autoritа regale; esprimono le contraddizioni interne del feudalesimo. Nate per
incitare al valore, alla dedizione alla fede e al regno, le c. erano sempre accompagnate dalla
musica, ed erano composte in lasse(strofe senza schema fisso), in versi di dieci o dodici sillabe,
in un primo tempo uniti dall'assonanza e in seguito rimati. Dalla fine del sec. XII divennero
romanzi di avventure, destinati alla sola lettura. L'origine delle c. и stata molto discussa ed и
tuttora controversa. La critica romantica (C. Fauriel, G. Paris, P. Rajna), seguendo le idee di
Herder, di Wolff e dei fratelli Grimm, sosteneva che fossero frutto di una lunga elaborazione
popolare, che partiva dai canti lirico-epici creati spontaneamente dai protagonisti delle vicende,
arricchiti poi dalle generazioni successive e tramandati oralmente attraverso l'arte dei giullari.
Questa tesi fu combattuta soprattutto da J. Bйdier, che rivendicava una precisa origine letteraria
delle canzoni di gesta. Singoli autori colti, formatisi nel clima della riconquista della Spagna e
delle prime crociate, avrebbero creato questi poemi, tramandati dai monaci delle abbazie che,
sorgendo sulle strade dei pellegrinaggi e dei mercati, avevano perpetuato il ricordo delle
imprese. I giullari avrebbero poi aggiunto al lavoro sui testi fatto dai monaci il carattere proprio
delle leggende epiche. La critica recente tende ad attenuare e rettificare quest'ultima tesi,
sottolineando che il valore letterario delle c. и da vedere in stretto rapporto con l'epoca storica
che le ha prodotte.BibliografiaJ. Rychner, La chanson de geste, essai sur l'art йpique des jongleurs, Ginevra, 1955; M. de
Riquer, La chanson de geste franзaise, Parigi, 1957; I. Siciliano, Les chansons de geste et
l'йpopйe, Torino, 1968; G. Contini, Esercizi di lettura, Torino, 1974; J. Subrenat, Иtude sur
Gaydon, Aix-en-Provence, 1974; A. Burger, Turold poиte de la fidйlitй. Essai d'explication de la
Chanson de Roland, Ginevra, 1977; J.-H. Grisward, Archйologie de l'йpopйe mйdiйvale, Parigi,
1980.