la poesia tra '400 e '500

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Testo

LA POESIA TRA ‘400 E ‘500
Nel secolo ke segue la morte di Petrarca (1347) non è possibile trovare qualche creazione di un linguaggio nuovo, e forse neppure una originale e particolarmente memorabile sintesi dei modelli ke la coscienza classicistica del secolo imponeva Ciò però non significa ke si scrivesse poco: la produzione lirica è anzi copiosa, ma mediocre, senza vette. Infatti possiamo però trovare grandi personalità come Poliziano, Boiardo, Lorenzo de Medici.
I poeti quattrocenteschi rielaborano temi e modelli formali attinti dalle tradizioni poetiche precedenti, senza riuscire a trovare la propria fisionomia stilistica, senza riuscire a fondere i propri modelli in un’organica e originale sintesi.
Nel ‘500 l’imitazione esclusiva dell’opera di Petrarca avrebbe dato luogo a un fenomeno vistoso tanto sul piano del costume tanto su quello strettamente letterario. Anche nel ‘400 fu uno dei modelli prediletti dai poeti in volgare, ma nessuno lo prese come “ottimo modello”, cioè come modello esclusivo, e anche quelli ke + da vicino lo seguirono spesso ne colsero solo gli aspetti esteriori, fraintendendo però nella sostanza il suo messaggio profondo. Questa è un’imitazione parziale e spesso caratterizzata da una sostanziale incomprensione delle profonde ragioni della poesia petrarchesca.
La lingua principalmente usata era il latino xkè era conosciuta da tutti gli intellettuali d’€uropa. Il volgare necessita di una revisione sul piano grammaticale. I letterati, successivamente, useranno le regole del latino adattandole al volgare.
CERCHIA LAURENTIANA → cerchia di intellettuali/letterati intorno a Lorenzo de Medici (Pico della Mirandola, Poliziano, ecc…)
È una letteratura rivolta ad un pubblico cortigiano, destinata alla nuova nobiltà. Questa è una civiltà ke cerca di eliminare tutto ciò ke non riguarda i ceti dirigenti.

Alla fine del ‘400 c’è un ritorno della lingua volgare.
Gli eventi storici contraddicono le aspettative umanistico-rinascimentali. Si perde infatti l’idea della centralità dell’€uropa, poiché la scoperta delle Americhe allarga gli orizzonti; si apre quindi un universo infinito ke fa crollare tutte le certezze costruite fino ad allora.
Alla morte di Lorenzo, si ha una crisi politica. La letteratura, però, non vuole descrivere questo sentimento di depressione e va alla ricerca della perfezione di un ideale al fine di arrivare a una regolamentazione della perfezione: l’arte risponde a delle regole precise. A questo aveva in parte contribuito, anke se inconsciamente, “La Poetica” di Aristotele: x il greco l’arte deve offrire armonia e razionalità, però non devono esserci obblighi inderogabili; i rinascimentali, invece, nel testo di Aristotele trovano il modello obbligatorio di riferimento. È proprio c questo motivo ke decade l’originalità.
Quei canoni del mondo greco-latino vengono ripresi dai posteri: con un riferimento a Petrarca x le liriche, e a Boccaccio x le prose. Era assolutamente necessario.
PETRARCHISMO → ripresa dello stile e dei temi del Canzoniere (Boccaccio è ripreso solo sotto il piano linguistico).
La letteratura, nei temi, nella struttura, nel linguaggio, in questo periodo, è molto lontano dalla realtà. Non esistono, in questo tempo, dei veri e propri miti della letteratura, proprio a causa di questa mancanza di originalità.

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