La letteratura italiana dalle origini al dolce stil novo.

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Testo

Letteratura italiana dalle origini

Finché Roma era stata la dominatrice del mondo,aveva imposto a tutti i popoli conquistati le sue leggi e la sua lingua;quindi in tutto l’impero si parlava latino e si scriveva latino.Tuttavia esistevano due tipi di latino:quello colto dei sapienti(sermo doctus)e quello del popolo(sermo vulgaris)che si arricchiva e si trasformava lentamente a contatto con le lingue originali dei popoli conquistati.Con l’arrivo dei barbari,ogni regione seguì un suo sviluppo.
Il “sermo vulgaris”rimase come base comune a molte lingue nuove,ma i popoli lo elaborarono e lo modificarono secondo le loro condizioni e necessità e ben presto il “volgare”divenne ovunque,una lingua distinta dal latino.
Si differenziarono in Europa due fondamentali ceppi linguistici:quello settentrionale in cui prevalsero le originali caratteristiche germaniche e quello meridionale in cui rimasero più evidenti i segni della romanità.
Il ceppo germanico dette origine al tedesco,all’anglo sassone,al danese,al norvegese e allo svedese;da quello romanzo fiorirono l’italiano,il francese,lo spagnolo,il portoghese,il rumeno…
Il “sermo doctus” rimase per molti secoli la lingua della Chiesa.
Tuttavia,proprio la Chiesa contribuì non poco all’affermazione delle nuove lingue:mentre compiva l’opera meritoria di custodire,studiare e tramandare l’antico sapere e di conservare una lingua liturgica uguale per tutta la cristianità,sapeva cogliere le mutazioni linguistiche del popolo;infatti i sacerdoti nelle predicazioni cominciarono a usare sempre più spesso il volgare per essere capiti da tutti.
Il volgare,com’è facile intuire,fu prima parlato che scritto.
Le prime lingue romanze,o almeno quelle di cui abbiamo una più ricca documentazione,ebbero origine in Francia e furono a nord la lingua d’oil e a sud la lingua d’oc.
Nella lingua d’oil furono composte opere di contenuto epico,nella lingua d’oc diffusa soprattutto in Provenza,si cantò specialmente d’amore.

La letteratura cortese

Si intende per poesia cortese quel cantar d’amore con cui i trovatori provenzali intrattenevano i signori delle corti feudali.
La gentilezza e l’amore sono l’oggetto principale della lirica cortese.
Il concetto feudale della “cortesia”cioè della devozione del vassallo al suo signore,è trasferito dai poeti provenzali,nel rapporto d’amore:la donna diventa oggetto di “venerazione”a cui il poeta si rivolge con “amore”nostalgico e rassegnato(amore adulterio,ma platonico,finto e segreto).
La lirica provenzale è più concentualle che spontanea,più un gioco della mente che una realtà di sentimenti.Nasce un codice che stabilisce segni e modi convenzionali per individuare tutte le situazioni d’amore,dall’innamoramento alla delusione,dal timore di turbare la donna amata,troppo in alto per il suo cantare,al nome fittizio(senhal)che le si attribuisce per mantenere segreta l’identità al volgo indiscreto.

Molti poeti italiani scrissero in lingua provenzale , l’unica lingua che pareva tanto armoniosa da diventare poesia. D’altra parte ,in Italia l’uso letterario di una lingua diversa dal latino arrivò più tardi che in Francia e in altri paesi europei ,sia perché l’Italia era la culla della lingua latina, sia perché la situazione politica aveva talmente frammentato il territorio da ostacolare il diffondersi di una lingua volgare unitaria.
La letteratura didattico-allegorica

Si potrebbe affermare che quasi tutta la letteratura medievale ebbe un intento didattico e spesso l’allegoria (che ha un contenuto che appare immediatamente e l’altra nascosta ) servì per meglio illustrare gli insegnamenti che ogni opera ,più o meno velatamente , si proponeva di dare. Opere religiose o laiche , infatti , risultano impegnate a offrire ammaestramenti morali e regole di vita sociale a cui il lettore del basso medioevo era particolarmente interessato.A partire dal tredicesimo secolo è proprio la letteratura didattica , allegorica e morale che meglio esprime il mutare dei tempi e le operazioni della borghesia attiva e curiosa. E spesso una letteratura con intenti esclusivamente privi di ispirazione e di emozioni profonde però orientata a far prevalere il dato scientifico sulla fantasia ribaltando , almeno in parte ,i canoni della poesia cortese e dei poemi cavallereschi . La letteratura didattica si manifesta in quasi tutte le letterature europee in volgare , come dirette derivazioni di analoghe opere della tarda latinità ; sono trattati di ogni genere : Bestiari( descrizioni di animali )Lapidari(mineralogia) Velucrari (uccelli) e anche trattati morali in cui vengono tracciate le pene e i castighi commessi con le colpe e le trasgressioni . Gli autori spesso anonimi , furono notai, religiosi, grammatici, persone colte che intesero codificare soprattutto le regole di edificazione religiosa e di comportamento morale.
Letteratura religiosa
E espressa con discorsi che celebrano le virtù dei santi , delle prediche e delle poesie. Queste sono tradizioni dal latino volgare. Nascono movimenti di maggiore serietà all’interno delle chiese: FRANCESCANI che esaltavano l’amore per Dio e per tutte le sue creature ( religiosità, uomo fatto di serenità e amicizia ) sono poveri e vivono di carità; I FLAGELLANTI che hanno un modo di vivere opposto a quello dei francescani perché ritenevano che la vita dev’essere un’eterna penitenza fino ad arrivare anche a flagellarsi .I Francescani fondato da Francesco d’Assisi che ha scritto delle opere come il Cantico delle creature .
IACOPONE DA TODI.
La poesia lirica-La scuola siciliana
Nasce sotto la corte dell’imperatore Federico secondo di Svezia . Sono soprattutto notai , giudici, uomini di legge , che fanno i poeti a tempo perso . E uno stile dotto, che si avvale a volte di termini giuridici. I contenuti delle poesie sono riferiti alla donna nobile , bella, bionda , gentile, virtuosa ( in senso di ammirazione ) A differenza dei trovatori che giravano di feudo in feudo questi poeti vivono presso la corte.
Scuola toscana
Non ebbe un centro unitario , ma può ugualmente essere definito a “scuola” perché gli scrittori che ne fecero parte , pur vivendo in città diverse , si sentirono accomunati dagli stessi intenti poetici : una concezione più intima e individuale dell’amore , una spiritualizzazione della figura femminile , la trattazione di altri temi altre l’amore ( come la guerra , l’esilio , la passione politica . . .) l’uso di una lingua più aderente alla realtà quotidiana. Queste caratteristiche la fanno considerare “di transizione” in quanto arricchiscono i modelli poetici siciliani e ne avviano trasformazioni in senso intimo e spirituale che porterà al profondo sentire della poesia stilnovista.
Dolce stilnovo
Nacque a Bologna e trovò il suo centro a Firenze. Lo Stilnovo era , secondo Dante un poetare dietro la diretta e immediata ispirazione d’amore . L’iniziatore dello Stilnovo fu il bolognese Guido Guinizzelli . Si parte dal presupposto che ogni cuore “gentile” è sensibile all’amore , cosi come ogni persona innamorata non può essere che nobile , di una nobiltà d’animo , d’intelletto e di cultura che non si eredita , ma si conquista. La donna è cantata come creatura angelica, non per la bellezza del corpo , ma per quella interiore. La donna diventa mezzo di spirituale purificazione e di ascesa a Dio. Il nuovo stile è anche “dolce”.

CARATTERISTICHE

1-L’amore trova riparo soltanto nei cuori gentili e di conseguenza il cuore gentile non può fare a meno d’amare .
2-La donna è “angelo”
3-Sincerità di sentimenti.
4-Stiledolce.

Esempio